Legature francesi_IT

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Legature francesi_IT
 LA LEGATURA FRANCESE ATTRAVERSO LA COLLEZIONE ROSSI DI MONTELERA
(FINE XIX SECOLO - INIZIO XX)
PICCOLA STORIA DELLA LEGATURA DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI
La storia della legatura è intimamente collegata a quella del libro, al suo utilizzo e alla sua diffusione
attraverso i secoli.
La legatura nasce dalla volontà di mettere in risalto un'opera: i fogli o il libro in fascicolo vengono allora
lavorati dal rilegatore, incaricato di rilegare i fogli tra due piatti in cuoio. Il rilegatore può associarsi a un
doratore incaricato delle decorazioni incise e delle finiture ornamentali sulle parti in cuoio (dorso e piatti).
Tuttavia nel XIX secolo i rilegatori, a parte qualche eccezione, sono essi stessi doratori.
Se il ruolo primario del rilegatore è proteggere il libro, la sua seconda funzione altrettanto essenziale è
abbellirlo, valorizzarlo in quanto oggetto prezioso, o esemplare unico. La legatura s'impone allora come
un'opera d'arte facente parte di una tradizione artistica vecchia di parecchi secoli.
La storia della legatura risale all'incirca al II° secolo dopo Cristo e coincide con la scomparsa dei rotoli di
papiro e i primi assemblaggi di fogli. La pratica della legatura perdura per tutto il medio evo nel chiuso dei
monasteri, per proseguire nel periodo rinascimentale e raggiungere il proprio apogeo nel XVIII secolo, epoca
nella quale i fortunati bibliofili delle corti europee ordinano numerose opere rilegate per decorare le proprie
biblioteche.
Morin, Louis, Vielle Idylle, Paris, 1891
In Francia, la fine del XVIII secolo è contrassegnata da una battuta d'arresto improvvisa nella produzione
delle legature: che si trattasse delle nuove restrizioni imposte dalla rivoluzione francese, dell'esilio di
numerosi notabili fuori dai confini della Francia (i principali clienti degli artigiani rilegatori) o
dell'industrializzazione progressiva dei processi di fabbricazione del libro per rispondere a esigenze di lettura
sempre più crescenti (la produzione avviene ormai in serie), tutte le condizioni erano propizie per assistere
alla scomparsa della legatura artigianale di prestigio. Ma non si era tenuto conto del rinnovamento artistico
degli anni 1815-1830 collegato in parte al ritorno di una clientela di bibliofili e amatori che favorì, a Parigi, il
fiorire di una nuova generazione di maestri rilegatori, grazie alla trasmissione del sapere artigiano. A loro
successero figli e nipoti, che formarono una seconda e una terza generazione di rilegatori-doratori, attivi a
partire dalla seconda metà del XIX secolo.
CARATTERISTICHE DELLA LEGATURA FRANCESE DALLA 2° META' DEL XIX SECOLO
ALLA 1° META' DEL XX° SECOLO.
Il lavoro dei legatori dell'inizio del XIX secolo consisteva essenzialmente nel riprodurre e copiare
decorazioni dei secoli precedenti (stile giansenista, classico, rocaille...), e del periodo contemporaneo (stile
impero, secondo impero, neogotico...). All'innovazione veniva lasciato poco spazio: contava solo la
ripetizione meccanica del gesto e la copia dei temi più e più volte utilizzati (filetti di incorniciatura multipli,
angoli a motivo fiorito, placche alla cattedrale...ecc..). Questa tecnica non impediva ai rilegatori di eccellere
nella propria arte e di dar vita a veri e propri capolavori di decorazione, proprio come nel caso di Emile
MERCIER del quale la collezione Rossi di Montelera possiede alcuni splendidi esemplari.
Plein maroquin bleu-paon. Plats décorés de multiples filets
d'encadrement et de coins fleuronnés, dans le style Louis XV.
Dos à nerfs et à caissons décorés aux multiples entrefilets
d'encadrement. Pièce d'auteur et de titre unifiée, dorée sur
fond bleu. Contre-plats ornés de panneaux décoratifs
maroquin bleu dans le gout rocaille du 18ème siècle, avec
compartiments de mosaïque de maroquin bleu de deux tons
différents, bandes rocailles, coins remplis de quadrillés,
couronnes de fleurs. Gardes de soie bleu. Tranches et champs
dorés.
MARIVAUX
Le jeu de l'amour et du hasard
Paris, 1874
Plein maroquin citrouille, aux plats ornés d'un décor élaboré
dans le style Second Empire. Multiples entrefilets
d'encadrement rehaussés d'une frise florale à volutes
symétriques dorée. Dos lisse avec motif répété du décor floral
à volutes symétriques et pièce de titre dorée sur fond citrouille.
Pièce de date en tête de queue. Champs dorés. Intérieur et
gardes doublées par un encadrement maroquin citrouille aux
filets multiples et coins fleuronnés sur pièce de soie rose
incarnadin.
COMBES (William)
Le Don Quichotte romantique ou voyage du Docteur Syntaxe
Paris, 1821
La seconda metà del XIX secolo ha assistito alla nascita a Parigi delle prime società di bibliofilia (come Gli
amici del libro nel 1874).
Venne alla luce un nuovo genere di bibliofilia: quello delle edizioni a tiratura limitata di opere
contemporanee, denominate "livres de peintre" o "libri d'artista" che associavano testi di autori classici, ma
anche di poeti moderni, alle opere di artisti dell'epoca. Questi ultimi ebbero un'influenza determinante
nell'evoluzione della legatura originaria, conferendole un'autonomia tutta particolare. I suddetti "livres de
peintres" a tiratura limitata e dalla legatura prestigiosa costituiscono l'intera collezione Rossi di Montelera.
La legatura ornamentale Fu Henri Marius-Michel (1846-1925), figlio di un altro rilegatore parigino di chiara fama, a favorire il
processo di modernizzazione della professione del rilegatore. Constatando che i rilegatori avevano sempre
creato composizioni vincolate all'uso del cuoio, in uno stile antico, e non composizioni affini al contenuto del
libro, si impegnò ad elaborare un repertorio di stili ornamentali che gli consentì di adattare la decorazione
delle legature al soggetto dei libri. Scelse come tema principale le piante, rappresentate attraverso tutte le
loro componenti; fiori, petali, foglie, steli e radici, e mise a punto uno stile che chiamò "flore ornementale"
in cui la pianta era rappresentata in maniera stilizzata e naturalistica al contempo. Marius-Michel apportò in
tal modo alla legatura della fine del XIX secolo caratterizzata dai grandi motivi geometrici mosaicati l'uso
delle linee curve, restando al contempo fedele alla base di cuoio classica ed influenzando successivamente
numerosi artisti rilegatori (legatura Art Nouveau ed emblematica).
Reliure 19ème siècle signée Marius-Michel. Plein maroquin
bleu vert aux plats ornés de branches de roses dorées et
mosaïquées de cuir rouge dans un encadrement de filets dorés
et au pointillé. Triple entrefilet d'encadrement. Dos à nerfs et à
caissons ornés de fers dorés et de roses dorées, rouges et
mosaïquées. Pièce d'auteur et de titre dorée sur fond vert.
Tranches dorées.
NERVAL (Gérard de)
Sylvie: souvenirs du Valois
Paris, 1886
Reliure 19ème signée Chambolle-Duru et Marius Michel, doreur. Pleine
reliure maroquin bleu-marine. La reliure est rehaussée de deux magnifiques
contre-plats dorés par Marius-Michel où s'alternent, dans un ensemble
parfaitement géométrique, des paniers fleuris, des faunes et des cœurs percés,
dans un style "grottesque".
CHEVIGNÉ (Louis)
Les contes rémois
Paris, 1858
La legatura Art Nouveau
Le nuove creazioni di Marius Michel riscossero un entusiasmo tale che furono imitate e riutilizzate in gran
parte dai suoi allievi e/o contemporanei. Il recupero del motivo floreale fu particolarmente apprezzato dato
che nello stesso periodo, la Francia assisteva alla nascita una corrente artistica particolare denominata Art
Nouveau. Nata come reazione contro le derive del processo di industrializzazione, questa corrente artistica si
basava sull'estetica delle linee curve, dei ritmi e dei colori traendo ispirazione proprio da alberi e fiori. Così,
sul finire del XIX secolo, le tendenze della legatura si iscrissero sempre di più profondamente nell'arte
contemporanea.
Reliure du 20ème siècle signée et datée J. Chadel,
del. (Dessinateur), et Joly, Rel. (relieur), 1919. Plein
maroquin rouge. Les plats sont décorée d'après un
dessin de Jules Chadel et dans le style Art nouveau :
superposition de branches de lauriers symétriques
en arabesque encadrant un vase pendant, retenu par
un médaillon. Le titre de l'ouvrage, POLYPHEME,
est gravé sur les deux plats en lettres d'or dans leurs
parties inférieures. Dos à nerfs et à caissons
décorés, pour trois d'entre eux, de feuilles de
lauriers gravées à l'or avec simple entrefilet
d'encadrement. Pièce d'auteur en lettres dorées sur
fond rouge.
SAMAIN (Albert)
Polyphème : deux actes en vers
Paris, 1906
Reliure du 20ème siècle signée Ch. Lanoë.
Del. R. D. Plein maroquin La Vallière aux
dos ornés et mosaïqués, dans le style Art
Nouveau. Le premier plat est recouvert d'une
très importante décoration stylisée mosaïquée
en maroquin de différents tons avec filets
dorés droits et courbes. Motif mosaïqué au
centre du second plat. Dos à nerfs et à
caissons décorés avec les mêmes motifs
stylisés que sur les plats. Pièces d'auteur et de
titre dorées sur fond La Vallière. Pièce de
date en tête de queue.
FLAUBERT (Gustave)
Bouvard et Pécuchet
Paris, 1904
La legatura emblematica
Charles Meunier (1866-1948) spinse ancora oltre la teoria ornamentale di Marius-Michel, suo maestro e
formatore. Affermatosi già all'età di vent'anni, ampliò rapidamente il proprio genere divenendo il fautore
della legatura cosiddetta emblematica e mosaicata. Alle decorazioni floreali e ornamentali dorate si
sostituirono da allora in poi i pezzi in cuoio mosaicati, "emblemi" e segni del contenuto stesso del libro. La
produzione di Charles Meunier fu colossale (viene stimata in cinque o seicento pezzi) Fu anche editore,
riservando ai propri clienti le tirature di lusso che rilegava regolarmente con una decorazione composta
appositamente per ogni opera.
Reliure 19ème siècle signée Ch.
Meunier. Plein maroquin auburn. Les
deux doublures sont en plein marocco
orange au décor floral gravé aux fers
d'or. Papillons d'argent. Tranches
dorées.
ROBIDA (Albert)
Voyage de fiançailles au XXème siècle
Paris, 1892
Reliure du 20ème siècle signée Paul
Affolter et J. Augoyat. Intérieur des deux
plats
avec
doublures
parlantes
mosaïquées cuir (brun, vert et marron)
avec au centre deux représentations
diverses de logis romantiques.
ESCOLIER (Raymond, dit Escholier)
Logis romantiques
Paris, 1930