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Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera
Dati aggiornati al: 12/02/2017 ore 09:11
ID: 388
GOGELIA, Georgi (Giorgi - Victor ?) (o GOGELIJA, GOGHELIA - ps: ORGEIANI K. e ILLIASHVILI K.I.)
Studente, chimico
Chimiste
Ozurgeti del Kutaisa (Russia) 6.9.1878 - Tiflis/Georgia (Caucaso) 21.12.1924.
Abbandonato il Seminario, si trasferisce in Francia nel 1897, dove studia agronomia a Lione poi in Svizzera a Losanna /VD, dove
ottiene il diploma cantonale di agricultura il 18.3.1899.
Partecipa il 5 aprile 1901 a una manifestazione di studenti russi a Ginevra/GE, che strapparono lo stemma posto sulla facciata del
consolato russo e lo calpestarono, con grande scandalo della stampa locale. Con la moglie Lydia Ikonnikova e un'ex-studentessa
Maria Korn, nata Goldschmidt (la cui madre era stata suo tempo seguace del populista P. Lavrov e il cui padre aveva pubblicato a
Pietroburgo un giornale positivista) fonda a Ginevra nel 1903 il gruppo anarchico e il mensile “Khleb i Volia” (Pane e libertà - agosto
1903-novembre 1905 No 24), stampato dal tipografo ginevrino Emile Held, in cui lo sciopero generale viene definito un potente
strumento per la classe operaia. Il primo numero dell'agosto 1903 contiene pure l'esaltante proclamazione secondo la quale la Russia
si trovava "nell'epoca" di una grande rivoluzione. Da Londra Kropotkin vi collabora con numerosi articoli. Fatto entrare
clandestinamente attraverso i confini della Polonia e dell'Ucraina, il periodico venne accolto con grande entusiasmo dagli anarchici di
Bialystok (dove esisteva un gruppo anarchico fin dal 1903). Il periodico fu presto sommerso dalle richieste di nuove pubblicazioni e
rispose pubblicando opuscoli di Bakunin, Kropotkin e con traduzioni russe di Grave, Malatesta, Reclus, con contributi di Cherkezov
V.N. collaboratore di Kropotkin a Londra (analisi critica della dottrina marxista - 1903), mentre "Orgeiani" (con un nuovo pseud.: K.
Illiashvili) rievoca, Ginevra 1905, i tragici disordine di Haymarket Square del 1886, conclusisi con il martirio dei quattro anarchici di
Chicago. Prendendo come modelloo la CGT farncese, il gruppo si pronunciava in favore del sindacalismo rivoluzionario e per la
creazione in Russia di sindacati e borse del lavoro.
Nel frattempo, nel 1903, partecipa ad una campagna di protesta per l'arresto di Burcev, (assieme a Kovalskaja, Romanov, Luigi
Bertoni). Nel mese di aprile 1904 partecipa a una riunione del Partito dei socialisti georgiani, in cui vi era un folto gruppo di anarcocomunisti, e nel mese di dicembre partecipa a Londra ad una riunione come rappresentante del gruppo "Pane e libertà". In seguito è
pure attivo in Georgia, e poi si traferisce a Tiflis dove vive illegalmente.
Di nuovo a Ginevra nel 1906, e nel 1908 è tra i fondatori dell'Unione russa anarco-comunista...
Milita a Parigi nel gruppo anarco-comunista che conta una cinquantina di membri e nel 1914 partecipa a un comizio in
commemorazione del centenerario della nascita di Bakunin, oratore insieme a Maria Korn, Rogdaev, Zabrezhenev, Sébastien Faure e
Georges Yvetot. Collabora pure nello stesso tempo al giornale anarco-sindacalista russo Golos Truda, pubblicato dal 1911 negli USA e
Canada.
Alla dichiarazione della guerra, venne arrestato assieme a decine di anarchici stranieri ed espulso dalla Francia.
Nel 1916 "Orgeijani", con Grossman-Roshchin ed altri del gruppo anarcosindacalista di Zurigo e Ginevra, pubblica "Put' k Svobode" a
Ginevra nel maggio 1917 (un solo numero), in cui appare un suo articolo contro la posizione di Kropotkin in favore
dell'interventismo/Unione sacra.
Lo troviamo a Pietroburo nel corso della Rivoluzione sovietica, poi ritorna a Tiflis. Nel marzo 1918 in Golos Anartkhista sottoscrive con
sua moglie e Roshchin una dichiarazione sulle espropriazioni individuali, a loro parere inaccettabili... ma continua nel Caucaso a
difendere le teorie anarco-sindacaliste.
"Goghelia, che fu dei nostri venticinque anni orsono, allorché lanciavamo Le Réveil, non gli piaceva molto parlare di sè e noi stessi
ignoravamo la parte cospicua da lui avuta nel movimento russo. Egli ci fu caro come un amico devotissimo, dallo spirito agile,
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dall'intelletto chiaro, da giudizio sicuro. Demmo di lui vari articoli interessanti; ma il suo contributo maggiore alla propaganda delle
idee anarchiche egli ebbe a darlo principalmente nelle lingue russa e georgiana, con degli scritti frimati con pseudonimi diversi; e con
le traduzioni delle principali nostre opere. Gli si deve inoltre un volume in russo sulla Prima Internazionale ed altri scritti minori. Fu
pure redattore di un giornale quotidiano in georgiano Khna, e sino all'ultimo, nonostate la sua salute assai compromessa, non cessò
di far opera di propagandista. Quando scoppiò la rivoluzione in Russia, le sue forze già l'abbbandovano ma egli volle rientrare nella
sua natìa Georgia, da dove ci fu dato sapere dalla sua devota compagna che egli soffriva d'infinite privazioni. Da due anni eravamo
ormai privi di notizie dirette... Giorgio Goghelia ci rammenta un 'epoca particoalrmente attiva del nostro movimento. Noi formavamo
qui a Ginevra un gruppo di giovani entusiasti che si prodigavano in iniziative, riunioni, conferenze, spingendo la propaganda in tutti
gli ambienti, fra i gruppi studenteschi, come fra gli operai nei sindacati. Poi un po' le espulsioni, un po' le partenze, un po' le stesse
necessità della vita sopravvennero a falciare via via le nostre forze. Non che la verità non fosse dalla nostra parte; ma in seno alle
masse stanche hanno putroppo facile adito le teorie del minor sforzo, della azione fatta per delegazione, dei poteri provvidenziali.
Persiono l'immane catastrofe della guerra non valse a suscitare nella massa una revisione delle idee ammesse. Con l'esaurimento
che l'avvinse essa ricadde in una fede cieca e religiosa nei salvatori della politica, non meno ingannevoli di quella della Chiesa... I
dettagli sulla parte avuta da Goghelia negli ultimi avvenimenti in Russia, ci fanno difetto. Accasciato dal male, egli deve aver sofferto
di quanto succedeva, senza aver modo di contribuire personalmente a dare ai afatti dun'altra direzione, pure mantenendo fisso lo
sguardo all'estremo anelito all'ideale ed all'azione anarchica" (Le Rév.)
Altre info di c.f. [Carlo Frigerio] su "Pensiero e Volontà":
"Conoscemmo G. Goghelia quando, giovane pieno d'ingegno e di forza, studiava chimica, esule in Isvizzera. Di ricca famiglia
georgiana, egli aveva del suo paese natio tutta la foga e la passione un po' intemperante. Ma lo studio ed il tempo, e più tardi il male
che non perdona, calmarono quella foga e ne incanalarono gli impeti in una attività teorica e propagandistica di migliore lega, che
soltanto la malattia, obbligandolo a periodi di accasciamento e diparalisi, impedì di assumere proporzioni più importanti. Lo
rivedemmo a Parigi, poco prima della guerra, in un comizio internazionale - se ben ricordiamo all'occasione del 1. Maggio - dove egli
prese la parola in russo. Quando scoppiò il grande cataclisma, egli fu, con quale diecina di "stranieri", arrestato dalla polizia
francese, nonostante che il governo dell'ex socialista Viviani, cui premeva di realizzare l'Union sacrée, avesse dato le più ampie
assicurazioni che il "Carnet B" - l'elenco cioè dei sospetti politici da sottoporre ad arresto in caso di dichiarazioni di guerra - non
avrebbe avuto applicazione. Lo vedemmo allora per l'ultima volta, lui malato, nelle fetide guardine del "Dépot", dove il governo della
DIfesa ci aveva cacciati per conincerci della bontà dei motivi che spingevano le nazioni a massacrarsi a vicenda in nome della
"Libertà e della Giustizia"" calpestate. Goghelia fu tra quelli che, sin dal primo inizio, non si lasciarono accecare dalle frasi altisonanti
dei guerraioli e pur soffrendo nel vedere che dei compagni nostri fra i più noti ed amati facessero coro ai richiami dei partigiani dell'
"ultima guerra", non piegarono la bandiera la bandiera dell'internazionalismo, non si lasciarono trascinare da un falso
sentimentalismo neo-patriottico - tanto più pericoloso quanto più seducente - e si ripiegarono nella loro fede in un ideale di umana
solidarietà. Le falangi di rivoluzionari russi - socialisti ed anarchici - che in Francia si arruolarono volontari della Gran Guerra grazie
all'appello degl'intellettuali, dovevano a brevissima scadenza accorgersi della assoluta fallacia dei motivi di quell'appello, e non pochi
pagarono con la fucilazione sommaria la loro tardiva resipiscenza. Parimenti egli non cadde, come tant'altri, nella pània del
bolscevismo, illudendosi che coi metodi di terrorismo statale e con una dittatura, sia pur rivoluzionaria, si potessero realizzare la
libertà e l'eguaglianza fra gli uomini. Fino all'ultimo lui rimase un avversario deciso di ogni oppressione borghese o proletaria. Con lui
muore un anarchico che non ha piegato".
Etudiant issu d’une famille aisée , Georgi Gogelia émigra en 1897 en France puis en Suisse, où il obtint son diplôme à l'Ecole
d'agriculture du canton de Vaud en mars 1899.
Il participa le 5 avril 1901 à une manifestation d’étudiants russes à Genève, qui décrochèrent l’écusson tsariste apposé sur la façade
du consulat de Russie et le piétinèrent, au grand scandale de la presse locale. Il fonda en 1903 le groupe anarchiste et le mensuel
Khleb i Volia (Genève, n°1, août 1903, à n° 24, novembre 1905) avec sa compagne Lydia Ikonnikova (qui avait soutenu sa thèse de
médecine à Lausanne en 1901) et Maria Korn (Goldsmith). Quelques copies du journal, imprimé par Emile Held, 49 rue de Carouge à
Genève, étaient ensuite passées clandestinement par la Pologne et l’Ukraine pour le jeune groupe anarchiste de Bialystok, Borba (La
Lutte) qui comptait une douzaine de membres et qui reproduisit à la main des copies des articles ou textes, diffusées ensuite jusqu’à
Odessa et même dans l’Oural. Le groupe Khleb i Volia publia également des brochures de Bakounine et Kropotkine ainsi que des
traductions en russe de textes de Grave, Malatesta ou Reclus. Prenant comme modèle la CGT française, le groupe se prononçait en
faveur du syndicalisme révolutionnaire et pour la création en Russie de syndicats et bourses du travail.
Un peu avant la grande guerre il militait à Paris au groupe anarchiste communiste russe qui comptait une cinquantaine de membres
et en 1914 participait à un meeting commémorant le centenaire de la naissance de Bakounine, où il fut l’un des orateurs aux cotés
de Maria Korn, Rogdaev, Zabrezhnev, Sébastien Faure et Georges Yvetot. Il collaborait à la même époque au journal anarchosyndicaliste russe Golos Truda publié depuis 1911 aux Etats Unis et Canada. À la déclaration de guerre, il fut arrêté tout comme des
dizaines d’anarchistes étrangers puis expulsé de France. En 1916 il était membre du groupe anarchiste communiste de Genève,
condamnait les signataires du Manifeste des 16 qualifiés "d’anarcho patriotes" et éditait avec Roshchin le journal des groupes
anarcho-communistes de Zurich et Genève Put’k Svobode (Genève, un seul n° en mai 1917).
Georgi Gogelia, qui avait été en 1905 l’auteur d’une brochure sur les martyrs de Chicago, retourna au Caucase lors de la révolution
et continua de défendre les théories anarcho-syndicalistes.
Louis Bertoni, qui avait reçu un télégramme de Rogdaev annonçant la mort de leur ami commun, lui rendit hommage: « Georges
Goguelia, qui fut des nôtes il y a vingt-cinq ans, lorsque nous avons lancé le Réveil, n’aimait guère parler de lui-même, aussi ne
connaissions-nous pas la part importante prise par lui au mouvement russe… Nous avons donné de lui plusieurs articles intéressants,
mais c’est surtout en langue russe et géorgienne qu’il a puissamment contribué à la propagande anarchique, signant ses écrits de
plusieurs pseudonymes… Il a aussi été rédacteur d’un quotidien géorgien, Khma (Réveil, sauf erreur), se donnant sans cesse, malgré
sa santé depuis longtemps compromise, à une lourde besogne de propagandiste. »
FONTI:
Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera
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12/02/2017
GB // ME // P. Avrich, "L'altra anima della rivoluzione. Storia del movimento anarchico russo" e "Gli anarchici nella rivoluzione russa"
(La Salamandra) // Le Réveil 17 janvier 1925 // Pensiero e Volontà... 1926 //
d'Avis de Lausanne, 18 mars 1899
Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera
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Journal de Genève, 7 avril 1901//
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12/02/2017