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Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera
Dati aggiornati al: 15/02/2017 ore 14:24
ID: 510
LUCCHENI (LUCHENI) Luigi
Manovale
Parigi 22.4.1873 da Luigia Luccheni e padre ignoto - Ginevra 19.10.1910.
Abbandonato fin dalla nascita, soggiornò all'Hospice des Enfants Assistés, prima di essere rinviato in Italia, allevato da orfanotrofi e
famiglie di affidamento. Diventanto adulto svolse diversi lavori prima di servire nell'esercito per 3 anni e mezzo, poi emigrò in
Svizzera.
Il suo nuovo vagabondaggio lo porta fino a Losanna /VD dove arriva il 10 maggio 1898, lavora come manovale., conosce degli
anarchici.
Avendo letto che il principe Enrico d'Orléans è di passaggio a Ginevra, vi si reca il 5 settembre ma lì scopre che è già partito. È invece
in città l'imperatrice Elisabetta d'Austria che soggiorna all'Hotel Beau-Rivage. Il mattino del 10 settembre si apposta nei dintorni
dell'hotel e la uccide con una lima affilata. Processato il 10 novembre, è condannato all'ergastolo. Unico a erigersi in difesa
dell'attentatore è Ciancabilla - sulla cui scia si accoderà Galleani - che su L'Agitatore di Neuchâtel rivendica il valore del gesto
compiuto contro l'ordine costituito, indipendentemente dalla maggiore o minore coscienza sociale di chi lo compie (questo articolo
costa poi all'autore e compagni de L'Agitatore la soppressione della rivista e l'espulsione di un centinaio di anarchici).
In prigione cercò di redarre le sue memorie. Quando uno dei quaderni gli fu rubato da una guardia, si ribellò e subì delle angherie.
Trovato impiccato nella cella del carcere dell'Evêché di Ginevra.
La sua testa fu per molti anni conservata nel formolo.
Le sue memorie, che parlano della sua infanzia, sono state pubblicate nel 1998.
Né le 22 avril 1873 à Paris d’une mère italienne et de père inconnu, mort le 19 octobre 1910.
Abandonné à sa naissance, il séjourna à l'hospice des Enfants Assistés avant d'être renvoyé en Italie, d'orphelinats en familles
d'accueil. Devenu adulte, il effectua divers petits boulots avant de servir dans l'armée durant trois ans et demi, puis il émigra en
Suisse. C'est à Lausanne qu'il rencontra des compagnons anarchistes.
Il poignarda le 10 septembre 1898, à l'aide d'une lime effilée, l'impératrice d'Autriche qui séjournait à Genève. A son procès, le 12
novembre 1898, il se revendiqua anarchiste et dit avoir voulu tout d'abord tuer le duc d'Orléans, puis s'être décidé ensuite pour
l'impératrice et frapper à travers elle "les persécuteurs des ouvriers". Condamné à la réclusion à perpétuité, il se lança dans la
rédaction de ses mémoires. Lorsque ses cahiers lui furent volés par des gardiens, il se révolta et subit des brimades, avant d'être
retrouvé pendu dans sa cellule d'un cachot de la prison de l’Evêché à Genève. Sa tête fut longtemps conservée dans le formol. Ses
mémoires, portant sur son enfance, ont été publiés en 1998.
FONTI:
Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera
pag. 1/2
15/02/2017
ME / GB / DBAI / Luigi Luccheni, Mémoires de l’assassin de Sissi, histoire d’un enfant abandonné à la fin du XIXe siècle, éd. établie et
présentée par Santo Cappon, Paris 1998 - Roland Hippenmeyer, L’homme qui tua Sissi, Lucheni et son temps, Genève 1998.
Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera
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