Anamorfosi / Testi - 2 - collana diretta da Annamaria
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Anamorfosi / Testi - 2 - collana diretta da Annamaria
Anamorfosi / Testi -2collana diretta da Annamaria Laserra Antoine-Jacob Montfleury TRASIBULO Tragicommedia a cura di Hervé-Thomas Campangne traduzione di Giancarlo Peris Euno Edizioni Anamorfosi / Testi collana diretta da Annamaria Laserra Comitato scientifico Alberto Beretta Anguissola Sebastiano Martelli Valerio Viviani © copyright 2013 Euno Edizioni 94013 Leonforte (En) - via Mercede 25 Tel. 0935 905300 - Fax 0935 901672 In copertina: Igor Mitoraj, esposizione nella Valle dei Templi, Agrigento 2011 Finito di stampare nell’ottobre 2013 da Fotograf - Palermo Sommario Introduzione VII Cronologia XLIII Bibliografia XLVIII Note all’Introduzione L TRASIBULO Acte I / Atto I 4/5 Acte II / Atto II 46 / 47 Acte III / Atto III 86 / 87 Acte IV / Atto IV 126 / 127 Acte V / Atto V 172 / 173 Note al testo 210 Introduzione Hervé-Thomas Campangne Drammaturgo oggi quasi dimenticato, Antoine Jacob, detto Montfleury, fu uno scrittore prolifico la cui biografia può rivelarsi ancora oggi in grado di apportare preziose informazioni sul mondo teatrale francese degli anni 16601670. Nato nel 1639, riprese lo pseudonimo di suo padre Zacharie Jacob, celebre attore dell’Hôtel de Bourgogne con il quale a volte lo si è confuso. Vittima di tale confusione fu addirittura l’editore delle Œuvres de Monsieur Montfleury, il quale nel 1698 attribuì la totalità dell’opera di Montfleury padre e di Montfleury figlio a un medesimo «autore e principale attore di un gruppo teatrale di commedianti del Re».1 Si è dovuto attendere fino al 1739 perché a tale errore fosse posto rimedio dall’editore parigino del Théâtre de MM. de Montfleury, père et fils. Oggi sappiamo che, diversamente da suo padre, Antoine non mise mai piede su un palcoscenico.2 Ciononostante la sua fisionomia rimane quella di un uomo di teatro la cui carriera e la cui vita privata si rivelano strettamente legate alle attività della compagnia dell’Hôtel de Bourgogne: si pensi, per convincersene, al suo matrimonio con Marie-Marguerite Soulas (1666), che lo rese genero dell’illustre attore Floridor. VII Come molti autori drammatici della sua epoca, anche Antoine Jacob si iniziò a studi di giurisprudenza, e di fatto l’epistola dedicatoria del Mariage de rien3 ci informa che fu «avvocato al Parlamento». Eppure dalla ricerca dei suoi biografi non è emersa traccia di una carriera di giurista. Le prime opere teatrali nelle quali si illustrò furono due atti unici comici: il Mariage de rien, del 1660 e, dell’anno successivo, Les bestes raisonnables. Vennero poi altre tredici commedie,4 la cui ricezione fu strettamente legata alle vicissitudini della sua carriera: vicissitudini non da poco, visto che Montfleury ebbe anche la ventura di essere uno dei principali rivali di Molière. Sappiamo in effetti – dai fratelli Parfaict – che il successo di Tartuffe fu «controbilanciato da quello de La Femme Juge et Partie, commedia messa in scena all’Hôtel de Bourgogne, [che] contò un numero di rappresentazioni pari a quella messa in scena da Molière al Palais Royal».5 Per rendersi ben conto delle intenzioni di un autore di commedie stigmatizzato «dai ridicoli del proprio tempo»6 basta poi pensare alla trama di un’opera come L’école des filles (1666). La rivalità tra Molière e Montfleury aveva assunto toni addirittura diffamatori già nel 1663 (anno in cui fu rappresentato Trasibule). Antefatto ne era stata la derisione di cui, nell’Impromptu de Versailles,7 Molière aveva investito Zacharie Jacob, puntando le sue frecce sul suo peso eccessivo e sull’eccessiva enfasi declamatoria della sua recitazione. Antoine de Montfleury aveva risposto mettendo a sua volta in scena L’impromptu de l’hôtel de Condé in cui, accorso in aiuto a suo padre, ne aveva prese le parti stilando un ritratto satirico del rivale: Lui è proprio così, viene col naso al vento VIII Con le gambe a parentesi e la spalla che avanza, La parrucca lo segue, slegato complemento, Più carica d’alloro di un porco di Mayanza, Con le mani sui fianchi e l’aria trascurata, È come un mulo carico la sua testa affossata Poi, con occhio smarrito, tra le battute irrompe Un singhiozzo incessante che la voce interrompe. [...]8 Nella progressione delle opere di Montfleury è in genere possibile individuare le grandi linee della concorrenza che negli anni ‘60 oppose le due truppe rivali dell’Hôtel de Bourgogne (all’interno della quale AntoineJacob si illustrò tra gli autori preferiti) e del Palais Royal (diretta da Molière con la collaborazione di Du Croisy e La Grange). Lo scopo di attrarre il pubblico e di emulare il successo di commedie che conquistavano l’attenzione fu una delle principali motivazioni di Montfleury, il quale fu noto ai suoi contemporanei soprattutto per i suoi «quadri comici».9 «Il teatro è un feudo che procura buone rendite», scriveva Corneille nel 1636.10 Lo pensava certo anche il nostro autore, per il quale il teatro rappresentò il mezzo ideale per affiancarsi a uomini di potere e accedere alle più alte sfere. Nel 1678 lo troviamo ad esempio in Provenza, dove Colbert lo aveva inviato con l’incarico di riscuotere certe somme dovute al re dal parlamento della provincia. Dato il successo della propria missione, Antoine Jacob decise di rivolgersi alle finanze. Ci riuscì, e si vide offrire posti prestigiosi. Percorso rivelatore: un avvocato che passa al teatro e poi alla finanza e che, negli ultimi mesi della propria vita, prima di morire (di idropisia, ad Aix, nel 1695) si trova titolare di una pensione venutagli dal Delfino, e si vede tra IX l’altro recapitare una lettera in cui questi lo invita a riprendere la carriera di drammaturgo...11 Trasibulo, tragicommedia Con Trasibule, lavoro teatrale composto e rappresentato alla fine del 1663,12 Montfleury si allontana dunque dalla commedia, suo genere preferito, per offrire una tragicommedia agli spettatori dell’Hôtel de Bourgogne.13 Il fatto che uno scrittore comico si affidasse a tale genere misto non è di per sé particolarmente sorprendente: se è vero infatti che intorno al 1660 il pubblico dei tre teatri parigini gradiva molto farse e commedie, nulla esclude che potesse anche apprezzare soggetti più seri. E di fatto nel 1663 l’Hôtel de Bourgogne, che aveva messo in scena due tragedie: Ninétis di Desjardin e Pyrrhus di Thomas Corneille, non mancò di rappresentare anche una tragicommedia di Gilbert, Les amours d’Angélique et Médor. D’altronde, da un esame del Premier registre di La Thorillière emerge che nel corso dello stesso anno anche i rivali di Montfleury, che avevano scelto di mettere in scena numerose tragedie e tragicommedie, tra le quali Cinna e Sertorius di Pierre Corneille, rappresentarono anche Venceslas, tragicommedia di Rotrou.14 La decisione di comporre e dare alla scena Trasibule risponde quindi all’esigenza di un costante rinnovamento dei repertori: al fine di garantire successo alle proprie compagnie teatrali, gli autori si sforzavano di offrire una certa varietà di scelta. Tuttavia varietà non vuol dire originalità, concetto d’altronde anacronistico all’epoca che ci interessa. E, a questo proposito, la scelta di una tragicommedia come X TRASIBULO Tragicommedia Rappresentata al Teatro Royal dell’Hôtel di Bourgogne da A. J. MONTFLEURY A PARIGI M.DC.LXIV CON PRIVILEGIO DEL RE ACTEURS DIOMÈDE, tyran de Syracuse TRASIBULE, fils de Dimas et d’Elpidie ELPIDIE, mère de Trasibule THÉBALDE, père d’Aristide SOSTHENE, frère de Diomède ARISTIDE, fille de Thébalde ATHIS, capitaine des Gardes MARCELIN, gouverneur du fort CLÉONE, confidente d’Elpidie La Scène est dans Syracuse 2 ATTORI1 DIOMEDE, tiranno di Siracusa TRASIBULE, figlio di Dimas e di Elpidia ELPIDIA, madre di Trasibulo TEBALDO, padre di Aristea SOSTENE, fratello di Diomede ARISTEA, figlia di Tebaldo ATHIS, capitano delle Guardie MARCELIN, governatore della fortezza CLEONE, confidente di Elpidia La Scena si svolge a Siracusa2 3 Acte I Atto I SCÈNE I Trasibule, Thébalde TRASIBULE 5 Et bien Thébalde enfin, faut-il que la contrainte Réduise insolemment mes efforts à la feinte? Un tyran aura-t-il pour monter à mon rang, Impunément tari la source de mon sang? Mon père massacré, ma puissance ravie, Doivent-ils me réduire à lui laisser la vie? Et forçant aujourd’hui ma main à l’épargner, Faut-il que je paraisse indigne de régner ? THÉBALDE 10 15 20 Non Seigneur, le tyran qui règne en votre place Doit sentir les effets de votre noble audace.4 Gardez pour l’en punir ces bouillants mouvements, Mais encore une fois attendez tout du temps. Le tyran est trop fort, courir à force ouverte À venger votre sang, c’est chercher votre perte. Continuez, Seigneur, de faire l’insensé, Depuis qu’il s’est couvert du sang qu’il a versé, Il croit que votre esprit frappé d’un tel outrage, De la raison qu’il eut ne fait aucun usage; Que le premier forfait que son bras a commis, Coûta la vie au père, et la raison au fils. Et vous savez enfin par cette rude atteinte, Que vous devez, Seigneur, vos jours à votre feinte. 6 SCENA I Trasibulo, Tebaldo TRASIBULO 5 Tebaldo, è indispensabile che la coercizione Riduca, nel dileggio, i miei sforzi a finzione? Avrà forse un tiranno,3 per fregiarsi la fronte, Estinto impunemente del mio sangue la fonte? Mio padre massacrato, la mia forza rapita Devono forse indurmi a mantenerlo in vita? E costringendomi oggi quel vile a risparmiare, Dovrò apparire dunque indegno di regnare? TEBALDO 10 15 20 No, Signore, il tiranno che regna al vostro posto Per il vostro coraggio deve pagare un costo. Trattenete i bollenti spiriti di vendetta, E poi otterrete tutto, dal tempo, senza fretta. Il tiranno è il più forte, mostrargli nudo il petto Per vendicare il padre è infelice progetto. Continuate, Signore, a fare l’insensato, Da quando si è coperto del sangue che ha versato, Crede che il vostro spirito, rotto da tanto oltraggio, Dell’antica ragione non conservi il retaggio. Ché quel primo misfatto che il suo braccio ha commesso Costò la vita al padre, e rese il figlio ossesso; Voi conoscete il prezzo di questa truce azione E dovete, Signore, la vita alla finzione. 7 Pour le voir hors du trône, et vous y voir monté, Continuez... TRASIBULE 25 O Dieux! Quelle nécessité! Qu’un grand cœur est frappé d’une sensible5 atteinte, Alors que son mal le réduit à la feinte. THÉBALDE 30 35 40 Rejetez les appas d’un scrupule si vain, Le Ciel contre un tyran demande votre main: Servez-vous des moyens que sa bonté vous donne; Lorsqu’il faut racheter l’éclat d’une Couronne Et voir par ses efforts un tyran abattu, C’est être criminel que d’avoir trop de vertu. Vous vous devez, Seigneur, cette illustre victime, Epargner un tyran, c’est partager son crime; Ce monstre7 qui bravant les hommes et les Dieux, Couronne hautement son forfait à nos yeux, Ne serait pas puni si la valeur d’un autre Usurpait aujourd’hui cet effort sur la vôtre. Vous devez compte aux Dieux du sang qu’il a versé, Son forfait sans sa mort ne peut être effacé: Réservez vos efforts pour en purger la terre, Un Roi comme les Dieux peut lancer le tonnerre, Et la foudre qui met les monstres aux abois, Doit partir de leurs mains, ou de celles des Rois. 8 Per veder lui deposto e per salire al Regno Continuate... TRASIBULO 25 Oddio! In che cosa mi impegno! Un gran cuore è colpito da un dolore indicibile, Mentre per sua disgrazia non fingere è impossibile. TEBALDO 30 35 40 Respingete il miraggio di uno scrupolo vano Contro un tiranno il Cielo chiede la vostra mano: Servitevi dei mezzi che la bontà sua dona; Se bisogna riprendergli la gloriosa Corona E vedere un tiranno di sua mano atterrato, Sarebbe criminale esser morigerato. Sire, dovete uccidere quell’uomo abominevole Perché non diventiate al pari suo colpevole.6 Il mostro che sfidando mortali ed Immortali, Si fregia innanzi a tutti di colpe senza eguali, Non sarebbe punito se di un altro il valore Usurpasse lo sforzo che vi darebbe onore. Date conto agli Dei del sangue che ha versato, Se vive il suo misfatto non sarà cancellato: Riservate gli sforzi per purgarne la terra, Un Re come gli Dei può iniziare una guerra8 E il fulmine che provoca la resa dei malvagi Lo scaglino gli Dei o i Re per fare stragi. 9 TRASIBULE 45 50 Mon retour d’Agrigente après deux ans d’absence, N’est-il point pour me perdre une belle apparence? Car tu sais que dès lors que le tyran fut Roi, Pour servir sa fureur on s’assura de moi;9 Et qu’un trouble10 affecté me conservant la vie, Le soin de m’éloigner sut borner son envie. Son dessein? THÉBALDE 55 60 65 70 Non, Seigneur, j’ai causé ce retour, Le tyran craint trop peu pour vous ôter le jour: Je l’ai persuadé que dans ces lieux sa haine Vous ferait observer avec moins de peine, Et qu’ici sa fureur, sa crainte, ou son courroux, Avec moins de péril s’assurerait de vous. Depuis la mort du Roi voyant la tyrannie Forcer tous vos sujets à la rendre impunie, Faible contre un tyran je me joignis à lui, Ne pouvant l’accabler je me fis son appui, Pour éblouir11 sa rage et ménager sa perte, Et tant que je n’ai pu le perdre à force ouverte. Tant de soins affectés ont signalé ma foi, Qu’à peine ses soupçons pourraient tomber sur moi. Le frère du tyran jaloux de ma puissance, Ne souffre ma faveur qu’avec répugnance: Mais j’ai séduit12 pour vous le gouverneur du fort, Des chefs et des soldats secondent notre effort: Outre que si c’est peu de ce que je hasarde, Moi-même s’il le faut je séduirai sa garde; 10 TRASIBULO 45 50 Tornato da Agrigento dopo due anni d’assenza, Non rischierò di perdere l’antica mia decenza? Perché sai che da quando il tiranno fu Re Per servirne il furore arrestarono me; E che una finta insania mantenendomi in vita, Sapendomi lontano l’ira sua s’è attutita. Il suo disegno? TEBALDO 55 60 65 70 No, io ho causato il ritorno, Teme poco il tiranno per oscurarvi il giorno; L’ho convinto che qui, l’odio che da lui viene Vi farebbe osservare con ben minori pene, E che qui la sua rabbia, il timore, il furore Farebbero di voi un rischio assai minore. Assassinato il Re, quando la tirannia, A renderla impunita, forzava chicchessia, Contro il tiranno, debole, io mi congiunsi a lui, Non potendo schiacciarlo, falso appoggio ne fui, A destarne la rabbia e avviarne la sconfitta, Fin quando non potrò perderlo a fronte dritta. I miei sforzi mendaci mostraron tanta fede, Che non avranno i dubbi verso di me in lui sede. Il fratello di lui del mio posto geloso Sopporta il mio favore ostile e rancoroso: Ma mi son fatto amico il Signore del forte, Ci son capi e soldati a spianarci la sorte: E poi se è ancora poco quello che sto azzardando Dalla mia parte io stesso la guardia sto attirando; 11 Et sûr pour l’immoler, d’un passage secret Il recevra de vous le prix de son forfait. TRASIBULE Que ne te dois-je point? THÉBALDE Mais le tyran s’avance, De peur de vous trahir évitez sa présence. SCÈNE II Diomède, Thébalde, Gardes THÉBALDE 75 Seigneur, l’on a conduit Trasibule en ces lieux. DIOMÈDE Toujours également transporté, furieux? 12 Conosco, per ucciderlo, un passaggio segreto, Riceverà del dolo il prezzo più completo. TRASIBULO Che cosa non ti devo? TEBALDO Sta arrivando il tiranno, La presenza evitatene, per non subirne un danno. SCENA II Diomede, Tebaldo, Guardie TEBALDO 75 Condussero Trasibulo, Signore, in questo sito. DIOMEDE Sempre allo stesso modo, furibondo, smarrito?13 13