Il mezzo secolo della pizzeria “Gorizia 1962

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Il mezzo secolo della pizzeria “Gorizia 1962
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L’ANNIVERSARIO
NOTTE&GIORNO
mercoledì 17 ottobre 2012
TANTA EMOZIONE PER LE NOZZE D’ORO FESTEGGIATE DAI CONIUGI DA VINCI CON I PARENTI E TANTI AMICI
Mario e Nina, un amore indissolubile
di Maridì Sessa
era una volta un palazzetto
storico nel ridente quartiere
di Mergellina, dove vivevano due
giovanissimi ragazzi, Alfonso ed
Anna; le due casette erano attigue,
divise solo da un muro che spesso
usavano colpire con il pugnetto delle mani, come “un magico segnale”
del desiderio reciproco di incontrarsi, entrambi motivati da un innocente e nobile sentimento tipico
dei teenagers. Alfonso, appena
quindicenne, auspicava di intraprendere la professione del cantante, essendo naturalmente dotato di
una vena artistica non comune,
mentre Anna, adolescente assai
bella ma molto rigorosa come si
conveniva alle
signorine perbene degli anni
‘60, ostacolava
in tutti i modi
questa inclinazione lavorativa
del suo amato,
al punto da lasciarlo per qualche mese. Alfonso letteralmente rapito
dalla bellezza interiore ed estetica della sua Anna,
abdicò al suo volere ed a diciassette anni aprì una macelleria sempre
a Mergellina. L’inesperienza in questo settore dei due ragazzi si fece
sentire molto presto, tanto che la
stessa Anna si convinse a che Alfonso inseguisse il suo innato sogno: diventare un giorno un grande artista che veicolasse “la voce di
Napoli” in tutto il mondo, in particolare in America. Ed ecco che da
Alfonso Sorrentino, il nostro prota-
C’
L’EVENTO
Mario e Nina, con parenti ed amici, durante alcuni momenti della cerimonia nella chiesa di Piedigrotta e al “Castello di Francia” (Foto Blasio)
gonista acquisì il nome d’arte “Mario Da Vinci”, sposando la bella “Ninetta” ad appena 20 anni. Da qui
cominciò per l’artista partenopeo
una grande escalation professionale fatta di tournée in America e di
Festival di Napoli, sempre affiancato dalla dolce e fedele Ninetta, che
pur di stargli vicino, si trascinava
con sè, alcuni dei suoi sei figli, spesso costretta ad improvvisare una
nursery nel backstage dei teatri del
mondo dove si esibiva il suo amato
marito. Cinquant’anni vissuti intensamente insieme, quelli del matrimonio di Mario e Ninetta, tra successi e delusioni, sacrifici e soddisfazioni, ma sempre guidati da un
amore puro e sincero, coltivando
quelli che sono i veri, unici valori
della vita, quali il senso della famiglia, l’umiltà e l’onestà verso se stessi ed il prossimo. Per festeggiare degnamente una storia d’amore di al-
tri tempi, che ha varcato la fatidica
soglia dei “50”, gli... sposi hanno riunito i parenti e gli amici più cari per
trascorrere insieme un’indimenticabile serata all’insegna dell’amicizia e degli affetti sinceri. Dopo una
commovente cerimonia liturgica
nella chiesa di Piedigrotta, Mario,
impeccabile in grigio scuro e Nina,
sempre elegante in un abito di taffetas bluette, hanno raggiunto il
“Castello di Francia”, per festeg-
giare il loro straordinario anniversario. Ad attenderli, i sei affezionatissimi figlioli con consorti e nipoti,
in primis Carmela, con il marito Remo D’Acierno e Sabatino ed Alfonso, Francesco con la moglie Assunta ed Alfonso ed Anna junior, Gino
con la consorte Giovanna e la triade, Mario, Giuseppe e Manuele, Sal
con la moglie Paola ed i figli Francesco ed Annachiara, Lucia con il
marito Arturo Boatta e la dolce Ma-
IN VIA ALBINO ALBINI AL VOMERO È STATO FESTEGGIATO LO STORICO TRAGUARDO
Il mezzo secolo della pizzeria “Gorizia 1962”
di Mimmo Sica
“P
iccerèlla ogge te faccio magnà n’opera d’arte”. Lo diceva don Salvatore Grasso alla nipote Germana, quando da piccola
chiedeva al nonno che cosa le avesse preparato da mangiare. Oggi,
nel cinquantesimo compleanno di
“Gorizia 1962”, la storica pizzeria
di via Albino Albini al Vomero, a 96
anni, il decano dei pizzaioli napoletani di quelle opere d’arte ne ha
realizzate ben 42 e per i numerosi
invitati ai festeggiamenti di questa importante tappa dell’attività
del patron e dei suoi figli Antonio
e Salvatore il tempo si è fermato.
Tutti, infatti, hanno potuto gustare
la famosa “margherita” di don Salvatore, immutata nel gusto saporito e leggero e nell’odore che si diffondeva, allora come ora, nella traversa di via Cilea, facendo venire
“l’acquolina in bocca”. Salvatore è
figlio d’arte e ha fatto la gavetta nella pizzeria fondata dal padre nel
1916 in via Bernini, lato via Cimarosa, nel quartier Vomero. Ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, ha conosciuto le atrocità del
campo di concentramento nazista,
ha vissuto la povertà e la fame del
dopoguerra, ma, grazie all’amore
della compagna della sua vita la
moglie Nunzia, passo dopo passo
è riuscito a realizzare il suo sogno,
cioè ritornare a fare il pizzaiolo. Il
taglio del nastro di una pizzeria tutta sua è avvenuto, appunto. il 15
ottobre di cinquanta anni fa. Don
Salvatore è rimasto un uomo schivo, ma cordiale. Non ama i riflettori e non si sente a suo agio nelle vesti di protagonista. Sono in tanti,
veramente in tanti a volerlo abbracciare e congratularsi per questo importante compleanno, ma lui,
ringraziando sempre e non lesinando qualche timido sorriso, ha
continuato instancabile ad impastare e a condire le “sue” pizze. A
chi gli ha chiesto quante ne ha preparate nella sua vita, con voce fer-
Salvatore ed Antonio Grasso; a lato sono con il sindaco Luigi de Magistris
ma e con gli occhi brillanti di vitalità e felicità, ha risposto: «Una più
di quelle che ho fatto ieri». Solo
quando tutti sono stati serviti a sazietà ha lasciato il bancone ed è ritornato, in elegante blazer blu e cravatta, ospite tra gli ospiti, lasciando il campo ai figli e al genero
Eduardo Perna, che hanno dato il
via libera al ricco buffet preparato
dallo chef di casa che si è concluso con il taglio della torta e il brindisi. La musica della “Vox Inside
Band” ha accompagnato la serata.
Valentina Brandi, voce, Carmine
Maiorano, chitarra, e Marco Amoroso, contrabasso, hanno dato saggio della loro bravura con un “tour”
nella musica mondiale riarrangiata in “pop acustico”. Tra gli invitati il sindaco Luigi de Magistris con
la moglie Mariateresa, la madre e
il figlioletto primogenito Giuseppe,
il presidente della V Municipalità
Vomero-Arenella Mario Coppeto
con Patrizia Oresta e con la figlia
Germana, Rosario Lopa, delegato
al settore agroalimentare della Provincia di Napoli, il consigliere della IV Municipalità Mario Morelli,
che ha declamato una sua poesia
dedicata a Don Salvatore dal titolo
“Per amore solo per amore”, con la
moglie Maria Lucia Stuardo, Antonio Pace e Lello Surace, rispettivamente presidente e vice presidente dell’“Associazione Verace pizza
napoletana”, lo scrittore Antonio
Mattozzi, il sommelier e giornalista
enogastronomico Marina Alaimo,
il docente della Federico II Riccardo Mercurio, Stefano Cotugno, Michele Rossena e tanti altri ancora.
«Festeggiare 50 anni - ha detto Antonio Grasso - oggi per un’attività
significa veramente molto perché
siamo in un periodo di crisi mondiale che il Sud avverte maggiormente rispetto al Nord. Stasera si
celebra una tappa di un percorso e
si dà un input positivo al tessuto
sociale del Vomero. I nostri clienti
sono diventati i nostri migliori amici perché da noi si sentono cocco-
lati, si sentano a casa loro tanto è
vero che hanno festeggiato e festeggiano nel nostro locale i momenti più significativi della loro vita». Il governatore Stefano Caldoro
non è potuto intervenire ma ha inviato una affettuosa lettera di auguri. Il sindaco Luigi de Magistris
ha sottolineato che la serata è importantissima per la pizza, per il Vomero, per la città. «“Gorizia” è una
pizzeria storica - ha dichiarato - e
oggi, mentre venivo a fare un saluto a Don Salvatore e agli altri amici, ricordavo quando da ragazzino,
all’eta di 12 anni, quanti ne ha oggi il mio primo figlio, mangiavo in
questo locale la pizza con i miei
compagni. Stasera si festeggia una
bella cosa e dobbiamo fare in modo che anche gli altri i negozi storici del nostro quartiere continuino
a rimanere aperti e vivi». Per Mario Coppeto la pizzeria di via Albino Albini costituisce un pezzo della storia del Vomero e, quindi, di
Napoli. «“Gorizia 1962” - ha dichiarato - rappresenta, da un lato,
qualità, gusto, professionalità, dall’altro la tenacia e la forza di chi resiste su un territorio che sta vivendo momenti difficili anche per infiltrazioni di danaro proveniente da
traffici illeciti. Per questo motivo la
V Municipalità stasera dona alla famiglia Grasso una targa come tan-
gibile ringraziamento da parte della comunità che rappresentiamo».
Per Antonio Pace, presidente
dell’“Associazione Verace pizza napoletana”, «non si può parlare del
Vomero senza parlare della pizzeria “Gorizia”. Formano, infatti, un
binomio inscindibile». Antonio
Mattozzi è l’autore del libro “Una
storia napoletana-Pizzerie e pizzaiuoli tra Sette e Ottocento”. «Faccio parte di una famiglia di pizzaioli
che è nata nel 1852 e che ha avuto
fino a 22 pizzerie in città - ha affermato - i Grasso sono una parte importante della storia napoletana
della pizza. Tra le nostre famiglie ci
sono stati frequenti rapporti. Ricordo che nel 1935 mio padre con
i suoi fratelli cedette la pizzeria di
via Tribunali 202 a Salvatore, padre
del 96enne Don Salvatore che ci
ospita stasera».
rianna, Raffaella con le “gemelline
tutto pepe” Fabiana e Serena. Ed
ancora tanti parenti ed amici, tra
cui il direttore del “Roma” Antonio
Sasso, il titolare del “Vero bar del
Professore” Lello Ferrieri e la consorte Ines Tasca, la cantante e attrice Anna Capasso, Tony Sigillo ed
il mito Nino D’Angelo, amico personale di tutta la famiglia Da Vinci
che, sulla scia dell’entusiasmo di
tutti gli invitati, ha omaggiato gli
sposi, declamando “L’alba”, una
poesia da lui composta ad hoc, una
suggestiva “metafora” di ciò che
rappresenta la nostra breve e complessa esistenza che si conclude
con un’espressione alquanto reale
ma in un certo senso rassicurante:
“Ogni tanto adda chiuvere si no ‘e
fiore nun crescono ed a terra more”.
Particolarmente apprezzato il mini
concerto improvvisato del grande
Sal, che, danzando con l’adorata
mamma Ninetta, sotto lo sguardo
attento di papà Mario, ha interpretato alcuni dei suoi più grandi successi, creando un’atmosfera da brivido. Ed ancora, molto applaudita
l’esibizione canora di Gino Da Vinci, molto noto nel mondo dei “neomelodici” così come il fuori programma di Anna Capasso che ha
intonato brillantemente, con qualche giusta “licenza lirica”, “I te vurria vasà”. Dulcis in fundo, il taglio
della torta augurale di Mario e Ninetta con flute di champagne tra le
ovazioni augurali e la commozione
di tutti i presenti tra i quali il fotoreporter Eugenio Blasio ed il regista Maurizio Palumbo con le telecamere di “Napoli Live Tv”.
IL GRANDE ENTUSIASMO DI FIGLI E NIPOTI
Oggi nonna Dorotea Polverino
compie i suoi “primi” 90 anni
S
i festeggia oggi
il complanno di
Dorotea Polverino
(nella foto) che ha
raggiunto
l’invidiabile età di
90 anni. I parenti
le hanno voluto
inviare gli auguri.
«Oggi compi 90
anni e in questo
giorno non soffrire
di rimpianti.
Ricordati che il
giorno migliore è
sempre il domani.
Buon compleanno
nonna Dorotea. Ti
vogliamo bene. I
tuoi nipoti Nicola
D., Regina,
Dorotea, Roberta e
Nicola C.».