altri esempi di intertestualità tra romanzo e
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altri esempi di intertestualità tra romanzo e
Revue Recto/Verso N° 1 – Juin 2007 © Francesca DI MATTIA APPENDICE B Francesca DI MATTIA ALTRI ESEMPI DI INTERTESTUALITÀ TRA ROMANZO E AUTOBIOGRAFIA IN DOMINIQUE ARBAN Dalla lettura intertestuale appaiono alcune differenze sostanziali1. a) Differenze nella struttura narrativa, in quanto vi è un diverso posizionamento delle frasi, anche se la collocazione della parte iniziale e finale coincidono; b) Differenze di percezione temporale, dovute ai due momenti di scrittura del romanzo e dell’autobiografia: alcune frasi sono soppresse nell’autobiografia: Longtemps, on m’assura que je la reverrais, qu’elle allait venir, et rester avec moi, oui, pour toujours. (...) Maintenant elle est sans doute morte2. Nel romanzo, l’affermazione « Maintenant elle est sans doute morte », rivela paradossalmente una domanda. All’epoca della stesura del romanzo era molto probabile che Nastia, la nutrice, fosse già morta, ma qui sembra che Katia-D. Arban debba ripeterlo a sé stessa, cosa che non accade nell’autobiografia, dopo tanti anni trascorsi e una nuova consapevolezza della vita, nonché della fine imminente: Mais cette histoire n’est pas celle de mon enfance. Je suis partie à la recherche de ma vie de maintenant, et tente seulement de déceler mes premières traces sur une piste où je ne cesse de venir3. Nel romanzo Katia-D. Arban parla della ricerca della “vie de maintenant” attraverso un ricordo che non è l’infanzia di per sé, ma la rappresentazione delle tracce per capire il suo “stato attuale”, per recuperare quello che esiste ancora in lei del passato. Nell’autobiografia, al contrario, l’assenza della frase denota uno stadio della ricerca già oltrepassato. c) Differenze nell’espressione delle emozioni: nel romanzo appaiono affermazioni più intime e sentimentali rispetto all’autobiografia: Moscou de mon enfance était emplie de flocons blancs et supprimée par eux4. Qui vi sono più sfumature nella descrizione: l’infanzia è “emplie de flocons blancs” e nello stesso tempo supprimée da essi. Indicativa la presenza nel romanzo di quest’ultimo aggettivo: come se qui tutto nascesse e morisse nel periodo dell’infanzia, elemento assente nell’autobiografia. Come già detto, i brani dedicati all’infanzia, nonché la “scrittura del ricordo” dell’infanzia, rappresentano nel romanzo il momento cruciale che determina tutte le altre azioni, sensazioni e parole della protagonista. Nel seguente estratto si coglie una tenerezza che scompare nell’autobiografia: Nastia venait, m’enlevait dans ses bras, apportait le gros manteau de bête blanche, m’y renfermait, m’asseyait pour mieux pousser mes pieds jusqu’aux genoux, dans des bottines de fourrure, nouait une autre bête blanche sous mon menton e t m’emmenait vers l’antichambre des promenades5. Nel romanzo sono presenti non solo dettagli di quello che Nastia e la bambina fanno insieme, ma gesti intimi, fisici, espressione di un legame tangibile: le azioni epresse nelle frasi “m’enlevait http://www.revuerectoverso.com 1 ISSN 1954-3174 Revue Recto/Verso N° 1 – Juin 2007 © Francesca DI MATTIA dans ses bras”, “m’y renfermait”, “m’asseyait” e “m’emmenait vers l’antichambre des promenades”, proiettano tali movimenti in uno spazio geografico ed emotivo: Elle a sans doute gardé toujours cette longue face brune, l’ossature précise, une face pour icône, sans chair. Je pense qu’en ce temps-là elle n’eut que moi + aimer6. Quest’ultima frase, assente nell’autobiografia, è una dichiarazione forte sul sentimento che lega Nastia alla bambina, e alla situazione affettiva della nutrice: […] Elle avait dû réfugier bien des peurs contre ma faible enfance. Je sais que nous nous sommes appartenu. Rien ne nous dérangea dans notre vie commune7. Anche qui traspare un’affermazione del legame esclusivo che lega le due donne: un microcosmo a sé stante, un’osmosi che rappresenta il legame stesso di Katia-D. Arban con la Russia intera, e che nell’autobiografia si fa più debole: Oui, j’ai souffert à Bellevue de peur de son absence8. Il sentimento di esclusività si manifesta anche nella peur dell’assenza di Nastia, elemento che scompare in seguito. d) Differenze nella presentazione degli aggettivi e dei sostantivi che riguardano i sensi. KatiaD. Arban si sofferma su alcuni dettagli che vengono in parte soppressi nell’autobiografia, e che conferiscono al testo del romanzo un stile quasi lirico: Mais je me souviens de l’odeur des églises; du grand visage des icônes; et du silence; et des piliers. Et dans l’ombre que l’encens blême, tout au fond, très loin dans le noir, d’une tache terriblement rouge; immobile; posée sur rien : comme née du noir et du silence. Les dalles étaient froides. II n’y avait là que nous9. Ecco allora “l’odeur des églises”, “l’ombre que l'encens faisait blême”, “le noir”, “la tache terriblement rouge”, “les dalles froides ”. Tutte sensazioni della vista, dell’odorato, del tatto, che non ritroviamo nell’autobiografia, quasi a voler annullare quel “sentire” forte, quei particolari che erano il cuore delle loro passeggiate segrete: Assise haut près du rebord de la fenêtre, dans l’agréable sentiment de l’aventure sans danger, je regardais la neige. Souvent tous ces flocons n’étaient que molles plumes, mais parfois aussi, fins, translucides, chacun bien séparé de tous, vivant sa vie à soi et sa gaieté à soi; souvent, semblaient ne pas descendre, mais au contraire, monter. Et vraiment ils montaient, contents, par d’invisibles routes aériennes, itinéraires connus d’eux seuls10. Qui si può notare una vera e propria descrizione letteraria, con la presenza di alcune metafore (“molles plumes”), aggettivi (fins, contents) e stati d’animo (“sa gaieté à soi”) che ben rendono l’idea delle sensazioni “ri-vissute” da Katia-D. Arban, sensazioni più scarne e flebili nell’autobiografia, e che culmina nella traiettoria dei fiocchi di neve, più in risalita che in discesa, attraverso “invisibles routes aériennes”. 1 Sono evidenziate in corsivo le parole e le frasi non confluite nell’autobiografia. D. Arban, Le Passé défini, Paris, Morgan, 1964, p. 84-85. 3 Ibid., p. 85-86. 4 Ibid., p. 83. 5 Ibid., p. 83-84. 6 Ibid., p. 85. 7 Ibid. 2 http://www.revuerectoverso.com 2 ISSN 1954-3174 Revue Recto/Verso N° 1 – Juin 2007 © Francesca DI MATTIA 8 Ibid. Ibid., p. 84. 10 Ibid., p. 83. 9 http://www.revuerectoverso.com 3 ISSN 1954-3174