PREMESSA Lo studio delle cause e dello sviluppo della

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PREMESSA Lo studio delle cause e dello sviluppo della
FABRIZIO DAL PASSO, Il Mediterraneo dei Lumi. Corsica e democrazia nella stagione delle rivoluzioni
PREMESSA
PREMESSA
Lo studio delle cause e dello sviluppo della Rivoluzione corsa (1729-1769) è stato, per lungo tempo, un vero e proprio
problema storico1. Agli occhi di alcuni contemporanei2, la sollevazione contro la Repubblica di Genova appariva come
un’usurpazione dell’idea di sovranità, un affronto all’inviolabile diritto degli Stati sovrani di amministrare e governare i
propri possedimenti3. Al tempo stesso la rivoluzione aveva aperto dei dibattiti culturali in Francia, in Inghilterra, in
Italia ed in buona parte degli Stati europei, riscotendo le simpatie e gli appoggi dell’intellettualità illuminista (tra cui
Rousseau, Boswell, Alfieri, Goethe)4.
La “Questione Corsa” divenne un problema per motivi che andavano ben oltre alla semplice insofferenza di un paesecolonia verso la madrepatria. Genova e l’Europa non avevano di fronte a sé una banale jacquerie, né un gruppo di
notabili assetati di cariche politiche: dopo secoli di guerre dettate dai contrasti religiosi, dal calcolo diplomatico o dalla
ragione di Stato, un popolo chiedeva apertamente l’indipendenza ed un autonomo spazio d’azione economica.
La Rivoluzione corsa racchiude in sé le cause, i problemi e le questioni presenti in maniera paradigmatica nelle grandi
sollevazioni della fine del XVIII secolo: crisi politica dell’Ancien Régime5, vessazione fiscale, lotta tra nobiltà e
borghesia6, lotta tra borghesia urbana e classi rurali7, giurisdizionalismo8, protezionismo economico9, partecipazione
popolare10. L’isola rappresentava una sorta di “piccolo laboratorio politico” di ciò che sarebbe accaduto, su scala più
vasta e con altri esiti, nel resto del continente.
Rousseau vide nell’autogoverno corso la rappresentazione concreta delle teorie esposte nel Contrat Social, mentre
Boswell e molti altri illuministi inglesi assimilarono la struttura amministrativa impressa da Paoli al governo liberale
britannico11. La stessa varietà di impressioni si ritrova nel giudizio degli storici: Paoli è stato considerato come l’unico,
vero despota illuminato12 del XVIII secolo, o come il capo del primo governo democratico dell’età moderna13. Si
potrebbe continuare all’infinito nell’elencazione delle impressioni dei contemporanei sugli avvenimenti corsi, ma quel
che più conta, in questo caso, è capirne i principi, le cause del successo e della sconfitta, avvenuta nel 1769 con la
battaglia di Pontenovo e l’annessione dell’isola alla Francia. La maggior parte degli storici ha affrontato lo studio della
Rivoluzione corsa limitando il raggio temporaneo delle vicende isolane alla “Guerra dei Quaranta anni” (1729-1769),
evitando non soltanto i centocinquanta anni di pianificazione economica genovese (dalla pace di Cateau-Cambrésis, in
poi), ma anche gli ottanta anni di francesizzazione dell’isola14. Non si potrebbero, invece, comprendere le linee di fondo
della Rivoluzione corsa senza queste due grandi ali portanti, spezzate inequivocabilmente da Napoleone e dall’appoggio
dato dai Bonaparte ai clan isolani. D’altro lato, senza un approccio metodologico di lungo periodo, qualsiasi studio della
realtà corsa in età moderna e contemporanea risulterebbe sminuito, parziale. Non si comprenderebbe, ad esempio,
l’influenza dell’economia e della politica genovese sull’isola senza l’analisi dei dati raccolti nei Cahiers de doléances
alla vigilia della Rivoluzione francese, né si comprenderebbe perché l’isola, dopo trent’anni di dominazione francese,
sia passata d’emblée alla costituzione di un Regno Anglo-Corso sotto la reggenza di Sir Thomas Elliott e della
Monarchia inglese (1794-1796).
Se, come hanno sottolineato molti storici francesi del secondo dopoguerra, la Corsica nel 1769 fosse semplicemente
“tornata” alla Francia con la maggiore o minore connivenza del notabilato locale, non si comprenderebbe il successo di
Paoli al suo rientro nell’isola nel 1789, o l’ascesa di Bonaparte come “capoclan”, oppure ancora l’opposizione dei corsi
all’amministrazione francese, reiterata fino al 1848, con la permanenza di fenomeni come la vendetta ed il banditismo15.
Questo studio era partito, inizialmente, dall’analisi delle fonti archivistiche relative al governo di Pasquale Paoli durante
il suo generalato (1755-1769). L’intenzione era di comprendere se la gestione politica-amministrativa del Generale
potesse essere assimilata ad un autentico sistema democratico. L’interpretazione di alcuni fenomeni politici,
amministrativi ed economici rilevati dai documenti reperiti agli archivi di Genova, Ajaccio e Parigi e la compresenza di
fenomeni di autogoverno democratico nelle zone centrali e montane dell’isola davano adito ad interpretazioni divergenti
e contrastanti. Le fonti sembravano parlare di tre realtà eterogenee. Le stesse fonti bibliografiche possono essere
ricondotte a tre posizioni principali:
a) la visione nazionalista della Rivoluzione corsa come semplice spostamento dell’asse politico isolano nell’orbita
francese. Si tratta di una visione storiografica tendente ad assimilare lo sviluppo della Rivoluzione corsa e della
Rivoluzione francese, come se i due avvenimenti facessero parte di un unico processo storico. Questa interpretazione
tende anche ad esaltare la connessione tra la Corsica e la Francia, come se fosse esistito da sempre un sentimento di
appoggio fraterno tra l’isola e la Monarchia francese. Anche il nazionalismo corso, secondo questa lettura, avrebbe
trovato la risposta più confacente nella volontà di potere e nell’operato di Napoleone. Si tratta dell’interpretazione della
maggioranza della storiografia francese degli ultimi trent’anni16.
Un altro filone della stessa corrente storiografica ha caratterizzato, al contrario, la Corsica come una regione italiana
caduta nelle mani dello straniero; si tratta, in breve, della lettura irredentista della rivoluzione e della storia corse, tipica
della storiografia italiana del periodo fascista17.
b) La visione mitica dell’operato di Pasquale Paoli all’interno dell’isola, terminato con l’annessione francese a causa
della debolezza del suo governo. Si tratta di un’interpretazione storica tendente ad esaltare l’attività del generale corso,
sottolineandone i meriti nella gestione amministrativa dello Stato. In questo senso, il giudizio positivo sulla
Costituzione paolina e sul sistema democratico isolano viene esaltato rispetto alla volontà di conquista della Francia e
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delle altre potenze europee. L’isola appare come la vittima dei soprusi e delle mire espansionistiche degli altri Stati,
mentre il sistema democratico e comunitario corso costituirebbe una sorta di “democrazia diretta naturale”. Si tratta di
un’interpretazione difesa soprattutto dalla storiografia corsa ed anglosassone18.
c) La visione dispotica della Rivoluzione corsa. L’attività di Paoli nell’isola è assimilata a quella di un despota
illuminato, capace di portare avanti delle riforme concrete, dall’alto, con scarso intervento della società e delle masse
popolari. Si tratta di una visione storiografica tendente a sminuire l’operato di Paoli ed a ridimensionare l’idea di
coscienza nazionale dei corsi, sottolineandone le incongruenze e le forzature. Questa interpretazione, caratteristica della
storiografia francese più recente19, presenta dei punti di contatto con l’analisi svolta da Franco Venturi.
Tutte e tre le visioni della Rivoluzione corsa risultano inevitabilmente parziali: manca una visione d’insieme degli
avvenimenti e delle realtà sociali. Per superare l’impasse interpretativa, la ricerca è stata ampliata lungo le direttive
economiche e sociali: le diverse interpretazioni, oltre a riflettere l’identità di diversi ambienti culturali, derivano
dall’esistenza di una complessità che è difficile ricollegare in unità. In questo lavoro ci si propone di cogliere, attraverso
una lettura a più piani, legata sia agli avvenimenti, sia alla storia di lungo periodo, le sfumature e le continuità della
storia isolana, cercando di comprendere le origini e le tendenze della rivoluzione ma anche l’identità popolare, le
aspettative sociali, le realtà economiche, culturali ed antropologiche di un’isola costantemente limitata ai suoi orizzonti
da presenze scomode, da vicini potenti e, in tempi più vicini, da Stati nazionali spesso in guerra tra loro.
Si è cercato di evidenziare non soltanto gli elementi di novità della Costituzione paolina nell’ambito della filosofia del
diritto europea, ma anche i suoi limiti intrinseci, derivati dal “patto di stabilità” ideato e promosso da Paoli per far fronte
alle lotte tra i clan della zona meridionale ed i notabili dell’Alta Corsica.
La stessa azione politica di Paoli sembra oscillare tra l’appoggio alla popolazione agricola e pastorale per un’equa
ridistribuzione delle imposte e delle terre demaniali e la fiducia accordata all’alto notabilato per l’occupazione dei ruoli
dirigenziali nel nuovo Stato.
La vicenda rivoluzionaria è stata anche confrontata con l’analisi dei numerosi “testi giustificativi” della Rivoluzione
corsa, spesso anonimi, che contribuirono alla diffusione di un acceso dibattito sul diritto dei popoli al distacco o
all’eliminazione del potere sovrano in caso di palese ed estremo malgoverno. In questo senso, i documenti forniti
dall’Archivio Segreto Vaticano si sono rivelati quanto mai utili e preziosi per la comprensione delle rivendicazioni della
nobiltà isolana, decimata dall’amministrazione genovese e rinverdita dall’amministrazione francese.
A queste ricerche parallele sulla realtà politica, giuridica ed amministrativa della Corsica settecentesca, si unisce uno
studio più approfondito sulla struttura sociale ed economica dell’isola in età moderna (dal XVII al XIX secolo),
realizzata grazie allo spoglio delle fonti conservate all’Archivio di Stato di Genova, all’Archivio di Stato di Roma,
all’Archives dèpartementales de la Corse du Sud (Ajaccio), dell’Haute Corse (Bastia) ed all’Archives Nationales di
Parigi.
L’analisi delle fonti ha permesso di delineare la realtà sociale dell’isola nel passaggio tra la dominazione genovese e
quella francese, grazie soprattutto ai contributi forniti dal Plan Terrier e dalle Tabelles de la Corse20: si è cercato di
ridisegnare in maniera chiara la fisionomia segmentata dell’isola, con zone a prevalenza pastorale (legate alla
comunione dei beni, all’amministrazione democratica ed alla gestione plurifamiliare degli strumenti di produzione),
zone a prevalenza agricola (legate alla proprietà individuale, all’amministrazione mezzadrile dei beni ed alla gestione
familiare nucleare degli strumenti di produzione) e zone a prevalenza demaniale (legate ai grandi latifondi, alla
proprietà notabilare ed alla forte fiscalità). Questi contributi dell’amministrazione francese evidenziano la condizione
economica e sociale degli abitanti della Corsica in maniera puntuale, anche se, spesso, limitatamente a regioni
specifiche dell’isola.
Oltre alle fonti archivistiche e bibliografiche, si è cercato di osservare la situazione antropologico-sociale dei corsi in età
moderna con i contributi forniti da alcune Croniche dell’epoca, tra cui quella di Giovanni della Grossa, di Ceccaldi, di
Filippini, di Boswell e, non ultima, quella di Simeon de Buochberg, soldato svizzero trapiantato in Corsica nel periodo
rivoluzionario21. Questi documenti sono stati utilissimi per la comprensione di alcune tendenze di fondo della società
isolana, tra cui l’estrema parcellizzazione della proprietà, la struttura familiare e la lotta tra la “segmentazione
egualitaria” (presente fin dall’età medievale) e la “segmentazione clanica” (sviluppatasi durante la fase rivoluzionaria),
che tanto hanno contribuito allo svolgimento (e al fallimento) della rivoluzione indipendentista e delle successive
vicende dell’isola sotto l’amministrazione francese.
Si è cercato di riportare integralmente anche un cospicuo numero di documenti d’archivio, per permettere non soltanto
un confronto ragionato e dialettico con l’analisi svolta grazie al loro contributo, ma anche, e soprattutto, per permettere
la nascita di eventuali approfondimenti delle tematiche esaminate.
Un’ultima considerazione riguarda la bibliografia, che, per ragioni di spazio, è stata ridotta ai testi di esclusiva
pertinenza alla storia corsa; la consultazione dei volumi della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II, della
Biblioteca Apostolica Vaticana, della Biblioteca Alessandrina e della Biblioteca dell’École Française di Roma, della
Biblioteca della Franciscorsa di Bastia e, soprattutto, della Bibliothéque Nationale François Mitterrand di Parigi è stata
estremamente utile e preziosa per il completamento di questo studio.
29 settembre 2005
Fabrizio Dal Passo
II
FABRIZIO DAL PASSO, Il Mediterraneo dei Lumi. Corsica e democrazia nella stagione delle rivoluzioni
PREMESSA
NOTE BIBLIOGRAFICHE
1
Tra le numerose monografie sulla rivoluzione indipendentista corsa del XVIII secolo, si segnalano:
a) Per un approccio politico: FONTANA M., La constitution du généralat de Pascal Paoli en Corse (1755-1769), Thèse de doctorat en Droit, Paris
1907; DEDECK-HERY E., J.-J. Rousseau et le projet de constitution pour la Corse, pourparlers de J.-J. Rousseau avec ses correspondants corses et
des répercussions de ces pourparlers dans le monde des Lettres, Philadelphia 1932; DALZETO S., Genova e Corsica dinanzi alla storia, «Archivio
storico di Corsica», 1 (1936), in francese: La Corse et Gênes devant l’histoire, étude de critique historique, Paris 1950; ALBITRECCIA A., La Corse
dans l’histoire, Lyon 1939; DEFRANCESCHI P., Mussolini vaut la Corse!, Paris 1940; ID., Histoire de la Corse, Paris 1947; ALZONNE C., Les Corses,
des origines à 1954, Paris 1955; PALMER R.R., The Age of Democratic Revolution, London 1959; POMPONI F., Essai sur les notables ruraux en
Corse, Aix-en-Provence 1961; VERGÉ-FRANCESCHI M., Histoire de la Corse, Paris 1966; EMMANUELLI R., Précis d’Histoire Corse, Ajaccio 1970;
ETTORI F., La révolution de Corse (1729-1769), in Histoire de la Corse, Toulouse 1971; AUDIBERT P., Raccourci des histoires parallèles de la Corse
et de la Sardaigne, Avignon 1972; POMPONI F., Émeutes populaires en Corse: Aux origines de l’insurrection contre la domination génoise (décembre
1729-juillet 1731), «Annales du Midi», t. 84, 107 (1972); POMPONI F., Gênes et la domestication des classes dirigeantes au temps de Sampiero,
«Études corses», 1 (1973); ANTONETTI P., Histoire de la Corse, Paris 1974; BARTOLI M., Pascal Paoli, Père de la Patrie corse, Paris 19742 (ed.
originale del 1866); BORDES M., La Corse, pays d’état, «Annales historiques de la Révolution française», 218 (1974); DELORS J.-P. e MURACCIOLES
S., Corse. La poudrière, Paris 1978; VINCENTELLI M., Evénements survenus après la Révolution corse de 1729, Marseille 1983; GREGORY D., The
ungovernable rock: a history of the Anglo Corsican kingdom and its role in Britain’s Mediterranean strategy during the revolutionary war, 17931797, Cambridge 1985; VENTURI F., Settecento riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. Le grandi carestie degli anni sessanta. La Lombardia
delle riforme, Torino 1987; DA PASSANO P., Histoire de l’annexion de la Corse, prefazione di François Léotard, Le Coteau Roanne 1990; PAOLI J.
M., Les Paoli et les tentatives d’indépendance de la Corse au Siècle des Lumières, «Histoire et Sociétés», 57 (1995); FERRANDI J.F., La Corse dans le
miroir sarde, Paris 1999.
b) Per un approccio socio-economico: VUILLIER G., Les Îles oubliées: les Baléares, la Corse et la Sardaigne, Paris 1893; GARELLI P., Les
institutions démocratiques de la Corse jusqu’à la conquête française, Thèse de doctorat en Droit, Paris 1905; TOMMASI C., L’Administration de la
Corse sous la domination génoise, 1300-1768, Paris 1912; AMBROSI A., Histoire des Corses et de leur civilisation, Bastia 1914; ALBITRECCIA A., Le
Plan terrier de la Corse au XVIIIe siècle, Paris 1942; AMBROSI CH., La Corse insurgée et la seconde intervention française au XVIII siècle (17431753), Grenoble 1950; EMMANUELLI P., Recherches sur la Terra di Comune. Documents sur les aspects de la vie administrative privée et
économique des unités communautaires en Corse aux XVIe, XVIIe et XVIIIe siècles, thèse de droit, Aix-en-Provence 1958; GAI J.B., La tragique
aventure des Corses, Paris 1967; GREGORI J., Nouvelle Histoire de la Corse, Paris 1967; ACTES DU COLLOQUE D’AJACCIO Problèmes d’histoire de la
Corse de l’Ancien Régime à 1815, «Société des Études robespierristes - Société d’histoire Moderne», Paris 1971 (rist. 1983); ROVERE A., La Corse
au temps de Pascal Paoli, «B.S.S.H.N.C.», 96 (1976); ROVERE A., Peuple corse, Révolution et Nation Française, Paris 1979; CASANOVA A.,
Révolution féodale, pensée paysanne et caractères originaux de l’histoire sociale de la Corse, «Études corses», 15 (1980); DRESSLER-HOLOHAN W.,
Commune, communauté et nationalisme en Corse, «Peuples Méditerranéens», 18 (1982); ROBIQUET F., Recherches historiques et statistiques sur la
Corse, Paris 1983 (1ère édition 1835); BOUTIER J., Note sur les sociétés populaires en Corse (1790-1794), «Annales historiques de la Révolution
française», 268 (1987); GIL J., La Corse entre liberté et terreur, Paris 1991; MEISTERSHEIM A., Territoire et insularité, le cas de la Corse, Paris 1991;
CARATINI R., Histoire du peuple corse, Paris 1995; GRAZIANI A., La Corse génoise: économie, société, culture: période moderne, 1453-1768,
Ajaccio 1997; U PARTITU PER L’INDIPENDENZA, Projet de Constitution pour une Corse Indépendante, Corte 1998; LEFEVRE M., Géopolitique de la
Corse. Le modèle républicain en question, Paris 2000.
c) Per un approccio culturale: FRIESS C., Histoire de la Corse depuis les temps les plus reculés jusqu’à nos jours, Bastia 1852; GIROLAMICORTONA F., Histoire de la Corse, Marseille 1971 (ed. originale: 1906); BIANCAMARIA J.T., La Corse, dans sa gloire, ses luttes et ses souffrances,
Paris 1963; VERGÉ-FRANCESCHI M., Histoire de la Corse cit.; ARRIGHI P., La Vie quotidienne en Corse au XVIIIe siècle, Paris 1970; EMMANUELLI R.
“Disinganno”, “Giustificazione” et philosophie des Lumières, «Études corses», 2 (1974); BORDINI C., Rivoluzione corsa e Illuminismo italiano,
Roma 1979; ARRIGHI P. (a cura di), Histoire de la Corse, Toulouse 19863; YVIA-CROCE H., Corse et Sardaigne entre réformisme et révolution,
«Études corses», 30-31 (1988); YVIA-CROCE H., Quarante ans de gloire et de misère, Ajaccio 1996; BERNABEU-CASANOVA E., Le nationalisme
corse. Genèse, succès et échec, Paris 1997.
2
Per un confronto con i testi contemporanei alla rivoluzione vedi: BOSWELL J., L’île de Corse. Journal d’un voyage, Paris 1991 (1ère éd. 1768).
Per quel che riguarda le ripercussioni della guerra d’indipendenza corsa in Europa, ci limitiamo a ricordare, per la sua importanza, il Projet de
constitution pour la Corse di ROUSSEAU J.-J., in ID., Œuvres complètes, tome III, Paris 1964. Sui progetti costituzionali si vedano: NATALI G.M.,
Disinganno intorno alla guerra di Corsica di Curzio Tulliano, Colonia 1739; SALVINI G., Giustificazione della rivoluzione di Corsica e della ferma
risoluzione presa da’ corsi di non sottomettersi mai più al dominio di Genova, Oletta 1758; GIUSTINIANI P.M., Riflessioni intorno ad un libro
intitolato Giustificazione della rivoluzione di Corsica, e della ferma risoluzione presa da’ corsi di non sottomettersi più al dominio di Genova, Oletta
1760; GUELFUCCI B., Memoria apologetica sull’ultima rivoluzione dell’Isola di Corsica, s.l., 1760; SALVINI G., Giustificazione della rivoluzione di
Corsica combattuta dalle riflessioni di un Genovese e difesa dalle osservazioni di un Corso, Corti e Campoloro 1764; CAMBIAGI G., Istoria del regno
di Corsica, Firenze 1770-1772, 4 voll.; GERMANES A., Histoire des révolutions de Corse, Paris 1771-1776, 3 volumi; POMMEREUL F.R., Histoire de
l’isle de Corse, Berne 1779, 2 voll.; BARRERE C., Rapport sur les domaines nationaux de l’île de Corse fait au nom du comité des domaines,
Assemblée Nationale; Archives Nationales, Parigi, Serie AP, n. 58 (1790 circa); BUTTAFUOCO A., Fragments pour servir à l’histoire de Corse de
1764 à 1769, Bastia 1859; YVIA-CROCE H., Anthologie des écrivains corses, Ajaccio 1931; DEDECK-HERY E., Jean Jacques Rousseau et le Projet de
Constitution pour la Corse cit.; YVIA-CROCE H., Panorama de la presse corse aux XVIIIe et XIXe siècles (1762-1852), «Corse Historique», 23-24
(1966); ETTORI F., Jean-Jacques Rousseau et la Constitution de la Corse: la tentation du législateur, thèse, Université d’Aix-en-Provence 1976;
CARAFFA M. V. DE, Mémoires historiques sur la Corse par un officier du régiment de Picardie (1774-1777), Marseille 1978; BOUDARD R., La
Nation corse et sa lutte pour la liberté, d’après la correspondance des agents français à Gênes et en Corse avec la cour de Versailles, Marseille
1979; VINCENTELLI M., Récit de la révolution corse: recueil de documents secrets d’Etat, Paris 1981; VERARD, La Corse o résumé des divers écrits
relatifs à cette île et à ses habitants depuis leur origine jusqu’à la fin de 1815, tome I, Précis historique, des origines à 1790, Ajaccio 1999; RICOTTI
C. R., Il costituzionalismo britannico nel Mediterraneo (1794-1818), Roma 2005.
La ripercussione della vicenda dell’isola presso i contemporanei in Italia è spesso affidata a brani di opere, di epistolari, ad articoli di riviste,
ampiamente documentati da BORDINI C., Rivoluzione corsa ed Illuminismo italiano cit. e da VENTURI F., Il dibattito francese e britannico sulla
rivoluzione di Corsica, «Rivista storica italiana», LXXXVI (1974), IV; ID., Pasquale Paoli e la rivoluzione di Corsica, ibid.; ID., Il dibattito in Italia
sulla rivoluzione di Corsica, ivi, LXXXVIII (1976), I; ID., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. le grandi carestie degli anni
Sessanta. La Lombardia delle riforme, Torino 1987. Tra le poche opere organiche sulla Corsica di Pasquale Paoli vedi: DALMAZZO VASCO F., Suite
du Contrat Social (1764-1765), in ID., Opere, a cura di ROTA GHIBAUDI S., Torino 1965; CAMINER D., Saggio storico del Regno di Corsica, Venezia
1768; MAGNANIMA L., Lettere italiane sopra la Corsica in rapporto allo spirito di legislazione che dovrebbe animare quel Regno per renderlo felice,
Lausanna (ma Livorno) 1770; BECCATTINI F., L’amore in Corsica, Bastia 1780.
3
Per l’appoggio, e la successiva ostilità dei fratelli Verri, vedi il Carteggio di Pietro ed Alessandro Verri, Milano 1923, vol. II. Cfr. anche le opinioni
di ROSSI A., Della Monarchia – libro dell’Avvocato Antonio Rossi napoletano, Napoli 1779 e di TANUCCI B., Lettere a Ferdinando Galiani, con
III
FABRIZIO DAL PASSO, Il Mediterraneo dei Lumi. Corsica e democrazia nella stagione delle rivoluzioni
PREMESSA
introduzione e note di NICOLINI F., Bari 1914.
4
Inizialmente, come occasione immediata, la rivoluzione era nata come rifiuto della tassa sulle armi da fuoco, cfr. ANTONETTI P., Histoire de la
Corse, Paris 1990, p. 69.
5
Questa impressione emerge dalla sintesi di ETTORI F., nel capitolo IX (La paix génoise) dell’Histoire de la Corse, Toulouse 1979. Per un’analisi
approfondita della dominazione genovese in Corsica, vd. GRAZIANI A.M., La Corse génoise: économie, société, culture: période moderne, 14531768, Ajaccio 1997 ed ID., Domaines coloniaux, industrie sécuritaire et système fiscal en Corse à la fin du XVIe siècle, «Mélanges de l’École
française de Rome», 103 (1991/1992); per uno studio specifico sulla struttura dei beni fondiari genovesi in Corsica vedi POMPONI F., Essai sur
les notables ruraux en Corse, Aix-en-Provence 1961; ID., Gênes et la domestication des classes dirigeantes au temps de Sampiero, «Études corses», 1
(1973); ID., Émeutes populaires en Corse: aux origines de l’insurrection contre la domination génoise (décembre 1729-juillet 1731), «Annales du
Midi», 107 (1972). Sempre a cura dello stesso autore: Les cahiers de doléances des Corses de 1730, «B.S.S.H.N.C.», 610 (1974); ID., La politique
agraire de la République de Gênes en Corse (1570-1730), in Atti del Congresso Interregionale di studi storici, Genova 1976; ID., Rapporti GenovaMediterraneo-Atlantico nell’età moderna, Genova 1976, pp. 82-111; ID., Histoire de la Corse, Paris 1979; ID., Le Mémorial des Corses, Ajaccio
1981. Vedi anche: TOMMASI C., L’Administration de la Corse sous la domination génoise, 1300-1768, Paris 1912; CANCELLIERI J.A., Formes rurales
de la colonisation génoise en Corse au XIIIe siècle: un essai de typologie, «Mélanges de l’École française de Rome», ristampato in «Moyen ÂgeTemps modernes», 93 (1981); ID., Toponymie et topographie de la Corse médiévale: un programme d’enquête pour l’archéologie extensive, «École
française de Rome - Casa Velasquez», Rome-Madrid, 1988; ID., Homines et Populus Corsicae, Précisions sur la “Commune de Corse”, Gênes et la
dédition de 1358, in ID., 1388, la dédition de Nice à la Savoie, Paris 1990. Interessante lo studio di EMMANUELLI P., L’implantation génoise, in
Histoire de la Corse, a cura ARRIGHI P., POMPONI F., Ajaccio 2001; per un approccio dettagliato sull’amministrazione del Banco di San Giorgio
cfr. HEERS J., Gênes au XVe siècle. Civilisation méditerranéenne, grand capitalisme et capitalisme populaire, Paris 1971. Per un’analisi delle fonti
cronachistiche vedi ROCCATAGLIATA A. (storiografo ufficiale della Repubblica di Genova nel 1581), Bellum Cyrnicum (trad. francese dell’abate
LETTERON), «B.S.S.H.N.C.», 78-79 (1887); LETTERON L., Histoire de la Corse comprenant la description de cette île d’après Agostino Giustiniani, les
Chroniques de Giovanni della Grossa et de Monteggiani remaniées par Ceccaldi, la Chronique de Ceccaldi et la Chronique de Filippini, trad.
française, Bastia 1889; MARIN PH., Gênes et la Corse après le traité de Cateau-Cambrésis, «B.S.S.H.N.C.», 334-336, 340-342, 346-348, 364-366, 367369 (1911-1916); ID., La mort de Sampiero, ivi, 370-372 (1917); ID., Après la mort de Sampiero, ivi, 393-396 (1919).
Per la storiografia italiana sulla dominazione genovese in Corsica si segnalano: PETTI BALBI G., Genova e Corsica nel Trecento, Roma 1976;
GIACCHERO G., Economia e società del Settecento genovese, Genova 1981; ROTA M.P., L’apparato portuale della Corsica «genovese»: una struttura
in movimento, in Il sistema portuale della Repubblica di Genova, Genova 1989, pp. 297-328; ID., Il bosco come manufatto: il caso della Corsica,
Genova 1989.
Per un confronto con la Francia d’Ancien Régime e con la Francia rivoluzionaria vedi: LEFEBVRE G., La Révolution française et les paysans,
Paris 1933 (seconda edizione in Études sur la Révolution française, Paris 1954); ID., Les paysans du Nord pendant la Révolution française, Paris
1924 (seconda ed. Paris 1972); SOBOUL A., Les campagnes montpelliéraines à la fin de l’Ancien Régime, Paris 1958; LEFEBVRE G., Le deuxième
servage en Europe centrale et orientale, «Recherches Internationales à la lumière du marxisme (n. spécial)», 63 (1970); SOBOUL A., La civilisation et
la Révolution française, Tome 1: La crise de l’Ancien Régime, Paris 1970; Tome 2: La Révolution française, Paris 1982; Tome 3: La France
Napoléonienne, Paris 1983; VOVELLE M., Ville et campagne au XVIIIe siècle, Paris 1980; ID., De la cave au grenier, Québec 1980; SOBOUL A.,
Comprendre la Révolution, Paris 1981; ID., La Révolution française (Nuova edizione rivista ed aggiornata), Paris 1982; VOVELLE M., La découverte
de la politique-géopolitique de la Révolution française, Paris 1992.
6
Utile la sintesi di GIACCHERO G., Storia economica del Settecento genovese, Genova 1951; per un confronto tra i vari Paesi europei nel
Settecento, vd. HABBAKUK H.J., Histoire économique et sociale du monde, a cura di LEON P., Tome V: Inerties et Révolutions, 1780-1840, Paris
1978; per un confronto dettagliato tra la Corsica e le altre regioni francesi vedi LABROUSSE C.-E., Esquisse du mouvement des prix et des
revenus en France au XVIIIe siècle, Paris 1933, 2 voll.; ID., La crise de l’économie française à la fin de l’Ancien Régime et au début de la Révolution,
Paris 1944; ID., Les paysans français des physiocrates à nos jours, Paris 1961; LEMARCHAND G., La fin du féodalisme dans le pays de Caux:
conjoncture économique et démographique et structure sociale dans une région de grande culture. De la crise du XVIIe siècle à la stabilisation de la
Révolution (1640-1795), Paris 1989; LEFEVRE M., La dérive de la Corse, une dérive économique, sociale, civique, «Hérodote» 80 (1996).
7
Per un confronto europeo sul passaggio dall’Ancien Régime all’economia borghese vedi: SERENI A., Storia del paesaggio agrario italiano, Bari
1972; VALSECCHI F., L’Italia nel Settecento, Milano 1975; GIORGETTI G., Capitalismo e agricoltura in Italia, Roma 1977. Per la Francia vedi LE
ROY LADURIE E., Révoltes et contestations rurales en France de 1675 à 1788, «Annales des écoles supérieures du commerce», 29 (1974); ed ID.,
Histoire de la France rurale, tomo II: L’âge classique des paysans de 1340 à 1789, Paris 1975, pp. 554-575; GINDIN C., La rente foncière en France
de l’Ancien Régime à L’Empire, «Annales historiques de la Révolution Française», 247 (1982), pp. 1-34. Per un confronto con i processi delle
signorie dell’Europa danubiana, centrale ed orientale, cfr. GINDIN C., Le deuxième servage en Europe centrale et orientale, «Recherches
internationales», 63-64 (1970). Per un confronto del latifondismo italiano e francese con quello europeo in età contemporanea (ma con ampi
riferimenti alle radici storiche del fenomeno), vedi MORINEAU M., Y a-t-il eu une révolution agricole au XVIIIe siècle?, «Revue historique», 542
(1968); GODECHOT J., Introduction aux actes du Colloque sur l’abolition de la féodalité dans le monde occidental, «Annales historiques de la
Révolution française», 196 (1969); MORINEAU M., Les faux-semblants d’un démarrage économique: agriculture et démographie en France au XVIIIe
siècle, Paris 1970; GODECHOT J., Histoire de l’Italie moderne (1770-1870), Paris 1972; MAZZEGA D., MUSITELLI J., L’organisation régionale en
Italie, Paris 1980; MORINEAU M., Mouvements populaires et conscience sociale, Paris 1985; MORINEAU M., Résistances à la Révolution, in Actes du
Colloque de Rennes, raccolti e presentati da LEBRUN F. e DUPUY R., Paris 1987 (già in Studi di Storia agraria italiana, «Rivista storica italiana», n.
speciale, 1964); GAY F., WAGRET P., L’économie de l’Italie, Paris 1990.
8
Sulla Chiesa in Corsica ed il giurisdizionalismo vedi DE LA FOATA P., Recherches et notes diverses sur l’histoire de l’église de Corse,
«B.S.S.H.N.C.», 1894; JEMOLO A.C., Stato e Chiesa negli scrittori politici italiani del Seicento e del Settecento, Torino 1914; CASANOVA A., Historie
de l’eglise corse, Ajaccio 1931; PASTOR (VON) L., Storia dei Papi dalla fine del Medioevo, voll. XV e XVI, Roma 1933-34; FONZI F., Le relazioni fra
Genova e Roma al tempo di Clemente XIII, «Annuario dell’istituto italiano per l’età moderna e contemporanea», VIII (1957); LABARRE DE
RAILLICOURT, Les comtes du Pape en France, Paris 1965-1967, 4 voll; BORDINI C., Rivoluzione corsa e Illuminismo italiano cit. Per le fonti
archivistiche, oltre a quelle citate all’interno del volume, vedi Archivio Segreto Vaticano, fondo Segreteria di Stato, serie Corsica, fascicoli 8 e 9 ed
Archivio di Stato di Roma, fondo Congregazione degli Spogli, buste 132 e 133; fondo Camerlengato, parte I, busta n. 47 (1816-1823) I. affari esteri,
“disposizioni e regolamenti, fogli 6 e 7, nota dei consoli pontifici nei paesi europei, Genova.
9
Per un’analisi dettagliata della struttura economica isolana, si rimanda ai capitoli 7 - Il sistema sociale ed economico della Corsica: il Plan
Terrier (1769-1791) ed 8 –Corsica e Rivoluzione francese: i Cahiers des doléances (1787-1789); cfr. anche CASANOVA A., Révolution féodale,
pensée paysanne et caractères originaux de l’histoire sociale de la Corse, «Études corses», 15 (1980); POMPONI F., Économie et société en Corse
sous la domination génoise (1560-1730), Aix-en-Provence 1962; DRESSLER-HOLOHAN W., Développement économique et mouvement autonomiste:
le cas de la Corse, Grenoble 1977-1981, 2 voll.; AA.VV., Corse. Écologie. Économie. Art. Littérature. Langue. Histoire. Traditions populaires, Paris
1979; GIACCHERO G., Economia e società del Settecento genovese, Genova 1981; CRUSOL P., HEIN P., VELLAS F., L’enjeu des petites économies
insulaires, Paris 1987 (studio sull’economia insulare del Mediterraneo in età moderna); MATTEI BURGARELLA M. N., L’économie insulaire, Thèse
d’Etat, 1995; GRAZIANI A.M., La Corse génoise: économie, société, culture: période moderne, 1453-1768, Ajaccio 1997. Per un confronto con la
Sardegna, vedi Dossier spécial Sardaigne, Sicile, Corse et Baléares, INSEE - Les Dossiers d’Economie Corse, 39 (1987); PROCACCI G., Profilo
IV
FABRIZIO DAL PASSO, Il Mediterraneo dei Lumi. Corsica e democrazia nella stagione delle rivoluzioni
PREMESSA
storico-economico della Sardegna dal riformismo settecentesco ai piani di rinascita, Milano 1991. La migliore sintesi sull’argomento resta, a mio
avviso, quella di ETTORI F., nel IX capitolo dell’Histoire de Corse, Toulouse 1971. È utile, comunque, consultare anche i seguenti articoli dello stesso
autore: Emphytéotes et fermiers du domaine public au XVIIe siècle, «Études corses», 9 (1956) ed ID., La mise en valeur agricole de la Corse au XVIIe
siècle, ivi, 15-16 (1957). Vedi Anche SPINOSI F., Essai sur l’économie rurale corse aux XVIIe et XVIIIe siècles, Aix-en-Provence 1960 (Tesi di
dottorato in diritto con un’utilissima bibliografia).
10
Sulla partecipazione popolare e contadina ai moti rivoluzionari vedi: LEFEBVRE G., Les paysans du Nord pendant la Révolution française, Paris
1924 (réédition Paris 1972); ID., La Révolution française et les paysans, Paris 1933 (seconda edizione in Études sur la Révolution française, Paris
1954); SOBOUL A., Les campagnes montpelliéraines à la fin de l’Ancien Régime, Paris 1958; LEFEBVRE G., Le deuxième servage en Europe centrale
et orientale, «Recherches Internationales à la lumière du marxisme» (n. spécial), 63 (1970); SOBOUL A., La civilisation et la Révolution française,
Tome 1: La crise de l’Ancien Régime, Paris 1970; Tome 2: La Révolution française, Paris 1982; Tome 3: La France Napoléonienne, Paris 1983;
VOVELLE M., De la cave au grenier, Québec 1980; ID., Ville et campagne au XVIIIe siècle (Chartres et la Beauce), Paris 1980; SOBOUL A.,
Comprendre la Révolution, Paris 1981; ID., La Révolution française (Nuova edizione rivista ed aggiornata), Paris 1982; ID., La découverte de la
politique-géopolitique de la Révolution française, Paris 1992.
11
«In Europa c’è ancora un paese capace di legislazione; è l’isola di Corsica. Il valore e la costanza con cui questo popolo valoroso ha saputo
ricuperare e difendere la sua libertà, meriterebbero proprio che qualche uomo saggio gli insegnasse a conservarla. Ho il presentimento che un giorno
questa piccola isola meraviglierà l’Europa» (ROUSSEAU J.-J., Contrat Social, in ID., Œuvres complètes, tome III, Paris 1964, libro II, capitolo X, p.
385, mia la traduzione). Il confronto con la prima versione del Contrat, ibid., pp. 281 sgg. lascia pensare che le parole sulla Corsica siano state scritte
tra il 1760 e il 1761; vd. anche ROUSSEAU J.-J., Projet de constitution pour la Corse, in ID., Œuvres complètes, tome III, Paris 1964; BOSWELL J.,
L’île de Corse. Journal d’un voyage, Paris 1991 (1ère édition 1768).
12
È, fondamentalmente, la tesi di Franco Venturi; cfr., ad es., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. Le grandi carestie degli
anni sessanta. La Lombardia delle riforme, Torino 1987, ed inoltre ID., Pasquale Paoli e la rivoluzione di Corsica cit.; ID., Il dibattito francese e
britannico sulla rivoluzione di Corsica cit.; ID., Il dibattito in Italia sulla rivoluzione di Corsica cit. Utile anche un confronto con il recente testo di
VERGÉ-FRANCESCHI M., Paoli un corse des Lumières, Paris 2005.
13
È la tesi da anni difesa da CARRINGTON D., Pascal Paoli et sa “constitution” (1755-1769), «B.S.S.N.H.C.» 1976; si tratta di un’argomentazione già
sostenuta da DEDECK-HERY E., J.-J. Rousseau et le projet de constitution pour la Corse cit; anche ETTORI F., in Jean-Jacques Rousseau et la
Constitution de la Corse: la tentation du législateur, thèse, Université d’Aix-en-Provence 1976, ha dibattuto sull’amministrazione democratica del
governo paolino durante la Rivoluzione corsa.
14
Si devono, fondamentalmente, agli studi di Antoine Casanova la rivalutazione e l’analisi del periodo della storia corsa successivo all’annessione
francese; vd. CASANOVA A., Peuple corse, Révolution et Nation Française, Paris 1979 e ID., ROVERE A., La Révolution française en Corse, Toulouse
1989.
15
Per l’analisi del sistema clanico corso e della necessità della “vendetta”, vedi: SANGUINETTI A., Les clans, la fraude et la violence en Corse,
«Les Temps Modernes», Octobre 1981; BOURDE P., En Corse, l’esprit de clan, les mœurs politiques, les vendettas, le banditisme, con Introduzione di
RAVIS-GIORDANI G., Marseille 1983; LENCLUD G., De bas en haut, de haut en bas. Le système des clans en Corse, «Études rurales», 101-102
(janvier-juin 1986).
16
Cfr. ALBITRECCIA A., La Corse dans l’histoire, Lyon 1939; FRANCESCHI P.P., Mussolini vaut la Corse!, Paris 1940; ALBITRECCIA A., Histoire de
la Corse, Paris 1947; ALZONNE C., Les Corses, des origines à 1954, Paris 1955; EMMANUELLI R., Précis d’Histoire Corse, Ajaccio 1970; ACTES DU
COLLOQUE D’AJACCIO. Problèmes d’histoire de la Corse de l’Ancien Régime à 1815, Paris 1971 (rist. 1983); ETTORI F., La révolution de Corse
(1729-1769), in Histoire de la Corse, Tolosa 1971; ANTONETTI P., Histoire de la Corse, Paris 1974; DELORS J.-P. e MURACCIOLES S., Corse. La
poudrière, Paris 1978; CASANOVA A., ROVERE A., Peuple corse Révolution et Nation Française, Paris 1979; DA PASSANO P., Histoire de l’annexion
de la Corse, prefazione di LEOTARD F., Le Coteau Roanne 1990; FERRANDI J.F., La Corse dans le miroir sarde, Paris 1999.
17
Per gli studi italiani del periodo fascista vedi: VOLPE G., Corsica, Milano 1927; RAVENNA L., Pasquale Paoli, Firenze 1938; ROTA E., Pasquale
Paoli, Torino 1941. Ampia documentazione è contenuta inoltre nell’«Archivio Storico di Corsica» (1924-1942). Vedi, in particolare: PALADINO G.,
Per la storia delle relazioni tra la Corsica e Napoli nel secolo XVIII, «Archivio Storico di Corsica», III (1927); MATURI W., La Corsica nei carteggi
del Tanucci, del Galiani e del Caracciolo, ibid.; CORRADO P., Corsica e Santa Sede, ivi, IV (1928); SPADONI D., L’isola iniziatrice del risveglio
italico, ivi, V (1929); NATALI G., Pasquale Paoli nella letteratura italiana del Settecento, ivi, XII (1936); SPADONI D., Gli amici toscani di Pasquale
Paoli, ivi, XVI (1940). Vedi anche PELLEGRINI S., La Corsica e i Savoia nel secolo XVIII, «Nuova rivista storica», 8 (1924).
Per la storiografia italiana più recente sulla Rivoluzione corsa, vedi, invece: FRONTE REGIONALISTA CORSO, Man bassa su un’isola, Milano 1973;
CORI B. - DA POZZO C. – RIDOLFI R., Le relazioni della Corsica con il continente. Studio geografico, Pisa 1974; BERGAMASCHI G., Pasquale Paoli e
la battaglia di Pontenovo, Firenze 1978; CORI B., La Corsica e i suoi problemi attuali, Firenze 1978; BORDINI C., Rivoluzione corsa e illuminismo
italiano cit.; VIGNOLI G., L’irredentismo italiano in Corsica durante la II guerra mondiale, Rapallo 1981; ACQUAVIVA S., La Corsica. Storia di un
genocidio, Milano 1982; SAINT-BLANCAT C. (a cura di), La Corsica. Identità etnico-linguistica e sviluppo, Padova 1993; MARIANI BIAGINI P. (a cura
di), La Costituzione del Regno di Corsica del 1794. Testo, concordanze, indici, Firenze 1994.
18
Cfr. BARTOLI P., Pascal Paoli, Père de la Patrie corse, Paris 1974 (edizione originale del 1866); CARRINGTON D., This Corsica: a complete guide,
London 1962; BIANCAMARIA J.T., La Corse, dans sa gloire, ses luttes et ses souffrances, Paris 1963; ARRIGHI P., La Vie quotidienne en Corse au
XVIIIe siècle, Paris 1970; CARRINGTON D., Granite Island. A portrait of Corsica, London 1971; BORDES M., La Corse, pays d’état, «Annales
historiques de la Révolution française» 218 (1974); CARRINGTON D., La Corse, Paris 1980; CARRINGTON D., Sources de l’Histoire de la Corse au
Public Record Office de Londres, Ajaccio 1983; AA.VV., Histoire de la Corse, Toulouse 1986; CARRINGTON D., The Dream Hunters of Corsica,
London 1995; BERNABEU-CASANOVA E., Le nationalisme corse. Genèse, succès et échec, Paris 1997; CARRINGTON D., Napoleon and His Parents,
London 1998. Vedi anche l’opera colletiva di CARRINGTON, DENIS-LARA, CITRAN, GLADIEU, GAUTHIER, LOPUE, GHISONI, Le bicentenaire et ces îles
que l’on dit françaises, Bastia 1989. Utili anche gli studi di GARELLI P., Les institutions démocratiques de la Corse cit.; FONTANA M,., La
constitution du généralat de Pascal Paoli en Corse (1755-1769) cit.; DEDECK-HERY E., J.-J. Rousseau et le projet de constitution pour la Corse cit.;
EMMANUELLI P., Recherches sur la Terra di Commune. Documents sur les aspects de la vie administrative privée et économique des unités
communautaires en Corse aux XVIe, XVIIe et XVIIIe siècles, thèse de droit, Aix-en-Provence 1958; PALMER R.R., The Age of Democratic Revolution,
London 1959; POMPONI F., Essai sur les notables ruraux en Corse, Aix-en-Provence 1961; AUDIBERT P., Raccourci des histoires parallèles de la
Corse et de la Sardaigne, Avignon 1972; GAI J.B., La tragique aventure des Corses, Paris 1967; GREGORY D., The ungovernable rock: a history of
the Anglo Corsican kingdom and its role in Britain’s Mediterranean strategy during the revolutionary war, 1793-1797, Cambridge 1985; DA
PASSANO P., Histoire de l’annexion de la Corse, Le Coteau Roanne 1990; GIL J., La Corse entre liberté et terreur, Paris 1991; PAOLI J.M., Les Paoli
et les tentatives d’indépendance de la Corse au Siècle des lumières, «Histoire et Sociétés», 57 (mai-juin 1995).
19
Cfr. VENTURI F., Settecento Riformatore, vol. V*, La rivoluzione di Corsica. Le grandi carestie degli anni sessanta. La Lombardia delle riforme,
Torino 1987, ed inoltre ID., Pasquale Paoli e la rivoluzione di Corsica cit.; ID., Il dibattito francese e britannico sulla rivoluzione di Corsica cit.; ID.,
Il dibattito in Italia sulla rivoluzione di Corsica cit. Ed ancora: CASANOVA A. Révolution féodale, pensée paysanne et caractères originaux de
l’histoire sociale de la Corse, «Études corses», 15 (1980); DRESSLER-HOLOHAN W., Commune, communauté et nationalisme en Corse, «Peuples
Méditerranéens», 18 (1982).
20
Il progetto più spettacolare dei francesi, subito dopo la conquista dell’isola, è senza dubbio il Plan Terrier, notificato con un editto dell’aprile 1770
V
FABRIZIO DAL PASSO, Il Mediterraneo dei Lumi. Corsica e democrazia nella stagione delle rivoluzioni
PREMESSA
«per l’organizzazione delle terre di dominio del Re e per la creazione di una camera dei domini in Corsica». Per una presentazione di insieme del
Plan Terrier, cfr. ALBITRECCIA A., Le Plan terrier de la Corse au XVIIIe siècle, Paris, 1942. Per l’analisi dei dati forniti dal Plan, consulta le fonti
conservate in Serie C, Plan terrier de La Corse, volume I, Description générale et détaillée de l’île, état présent, article troisième, Paris, Arch. Nat. Microfiches Plan Terrier.
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Vedi LETTERON, Histoire de la Corse comprenant la description de cette île d’après Agostino Giustiniani, les Chroniques de Giovanni della
Grossa et de Monteggiani remaniées par Ceccaldi, la Chronique de Ceccaldi et la Chronique de Filippini, trad. française, «B.S.S.H.N.C.», 1888-1889,
3 voll.
AVVERTENZA
Si precisa sin da ora che le fonti considerate più importanti ai fini del presente studio sono citate dalle edizioni in lingua, ma tradotte in italiano per
facilitarne la lettura.
VI

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