Moulin Rouge - Liceo Classico Statale "Francesco Scaduto"

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Moulin Rouge - Liceo Classico Statale "Francesco Scaduto"
Liceo Classico “F.Scaduto” – Bagheria
Storia Del Cinema – Prof. Domenico Aiello
SCHEDA DI ANALISI DEL FILM
Classe I C
alunno/a Noto Marianna
data 20 Gennaio 2006
Aggiornata dall’alunno/a Ida Carlino, classe IC 4 Aprile 2011
1. Il film
1.1. Compila la seguente scheda riassuntiva delle informazioni più importanti
che servono per precisare le varie componenti del film che devi analizzare
Componenti
Informazioni
Titolo
Moulin Rouge
Titolo originale
Moulin Rouge
Regista
Baz Luhrmann
Genere
Musical/Drammatico
Attori principali
Nicole Kidman, Edward McGregor,John Leguizamo
Sceneggiatura
Baz Luhrmann, Craig Pearce
Fotografia
Donald M. McAlpine
Musica
Marius De Vries
Durata
156 min
Data di produzione
2001
Paese/i di produzione
Note particolari
USA/Australia
Moulin Rouge è stato scelto come film d'apertura del Festival di
Premi
Cannes del 2001
Il film ha ricevuto, nell’anno 2002, centinaia di riconoscimenti in
tutto il mondo, considerate le innumerevoli manifestazioni
cinematografiche esistenti. Trascriverò di seguito solo i premi
principali:
- Oscar per “miglior direzione artistica” (Best art director:
Catherine Martin;
- Oscar per “miglior costumi” (Best costume design: Catherine
Martin, Angus Strathie)
- 2 AFI Awards
- American Cinema Editor (USA)
- 3 Empire Awards (UK)
- 2 European Film Awards
- 3 Golden Globes
- Hollywood Fil Festival Award
- 2 MTV Awards
- 2 Word Soundtrack Awards
1.2. La sceneggiatura del film è originale oppure è tratta dalla letteratura o
da qualche libro, inchiesta, saggio, biografia, etc.?
Il film nella sua interezza può essere considerato originale. Non mancano tuttavia alcuni
riferimenti e/o rivisitazioni, dal punto di vista narrativo, tratte dai romanzi tipici
novecenteschi di origine francese che vantano, come maggiori esponenti autori come Zolà
e Dumas.
2. La storia, la struttura narrativa e i personaggi
2.1. Riassumi brevemente la storia che il film racconta, badando ad indicare
l’inizio (la situazione iniziale e le condizioni che rendono possibile lo
svolgimento delle vicende successive), lo svolgimento (sintesi delle vicende
principali attraverso le quali si passa dalla situazione iniziale a quella
finale) e il finale (come si concludono le vicende).
a) Inizio
Il triste canto di Toulouse dietro una Parigi fantastica, quasi confusa, ci porta dietro la
finestra di un disperato Christian ancora sconosciuto agli spettatori, in procinto di
scrivere una storia. Con l’inizio di questa, torniamo cronologicamente un anno indietro:
Christian, un giovane scrittore, malgrado gli avvertimenti del padre
(rappresentati mediante ironici flash), decide di partire per Parigi
affascinato dalla rivoluzione Bohemienne in corso, che decantava come
“valori portanti” la Bellezza, la Libertà, la Libertà, l’Amore. Una volta
arrivato in città, incontra casualmente una squattrinata compagnia
teatrale, capitanata da Toulouse. Senza neanche rendersene conto, si
ritrova a farne parte ed a dover scrivere per loro una storia da presentare a Zidler,
l’impresario del Moulen Rouge (locale famoso per le sue sfrenatezze notturne). Toulouse e
company ripongono la speranza di fa andare il progetto in porto in Satine, “the spakling
diamond”, la stella del locale; organizzano così un incontro tra Christian e Satine. Satine
però scambia il timido ragazzo per il Duca di Monroth (il finanziatore dello “spectacular
spectacular” che permetterà a Satine di diventare una vera attrice).
b) Svolgimento
Una volta scoperto il beffardo equivoco però è troppo tardi: Satine è già innamorata di
Christian. I due amanti cercano di tenere la loro storia nascosta a Zidler ed in particolare
al duca. Quest’ultimo infatti, in cambio del finanziamento, si era fatto assicurare da
Zidler “l’esclusiva su Satine” rendendo abbastanza chiara la sua intenzione di “uccidere
chiunque si fosse appropriato delle sue cose”. Durante la preparazione dello spettacolo
(che rappresenta l’esatto duplicato della storia del film) Satine e Christian riescono a
trascorrere giorni felici.
Purtroppo la loro storia non rimane segreta e, durante la prova generale, una cortigiana
invidiosa mette la pulce nell’orecchio al duca che, pericolosamente insospettito, vuole che
il finale della storia sia riscritto. Satine grazie alle sue doti di ammaliatrice sta per
riuscire a convincere il duca affinchè la fine dello spettacolo resti invariata ma, l’amore
che prova per Christian ha la meglio e, la protagonista non si concede al duca. Il duca,
scoperto l’inganno, minaccia di uccidere lo scrittore se il finale non dovesse essere di suo
gradimento e se la cortigiana (Satine) non dovesse concedersi a lui la notte prima dello
spettacolo.
Un terribile evento però incombe su Satine: sta per morire e solo Zidler è a conoscenza
delle sue condizioni. Nel momento in cui Satine decide di fuggire via con Christian, Zidler
le rivela il suo crudele destino. La donna decide quindi di troncare la sua storia con
Christian per di salvargli la vita.
c) Finale
Sulle note di una struggente “the show must go on”, Satine dice addio al suo amato.
Christian si presenta ugualmente, la sera della prima, intenzionato a scoprire cosa si
nasconde dietro le dure parole di Satine. Proprio durante la scena conclusiva dello
spettacolo, che prevedeva il matrimonio tra la cortigiana ed il mahraja, Christian e Satine
si ritrovano inconsapevolmente sotto i riflettori. Ed ecco che avviene la fusione tra il
racconto nel racconto e la storia stessa: l’amore tra i due trionfa sia nello spettacolo che
nella realtà. Subito dopo la chiusura del sipario però Satine muore tra le braccia di
Christian. Il suo ultimo desiderio è che lui scriva la loro storia, cos’ che il loro amore duri
in eterno. Chiuso il flashback si ritorna dunque alla scena iniziale.
2.2. Analizza la struttura narrativa completando il seguente schema
TEMPO E AMBIENTE
a) Periodo storico delle vicende narrate
Siamo nel bel mezzo della Rivoluzione Bohemienne, la storia è collocata negli anni 1899 –
1900.
b) Ambienti e luoghi principali
Parigi. Le vicende narrate si svolgono all’interno del Moulin Rouge e nei luoghi circostanti
come il grande elefante, la torre gotica e l’appartamento di Christian.
c) Arco di tempo in cui si svolge la storia
Nonostante il regista ci fornisca sia all’inizio della storia sia all’inizio del flashbackracconto” le date (rispettivamente 1899 e 1900) non è definito né il tempo che Christian
impiega per scrivere a macchina il racconto, né l’arco di tempo in cui si sviluppa la vicenda
narrata all’interno del flashback.
PERSONAGGI
a) Protagonista (chi è, descrizione fisica, cosa fa, …)
La protagonista del film è Satine, una bellissima
cortigiana dagli occhi azzurri e lunghi capelli rossi.
Lei è la prima ballerina del Moulin Rouge. Non
sappiamo nulla sul suo passato, ma quello del Moulin
Rouge sembra essere l’ambiente in cui si è sempre
trovata suo malgrado o meno. Risulta evidente
inoltre, dal suo comportamento, un totale
disincanto nei confronti dei sentimenti: non per una
questione caratteriale
ma per una sorta di
imposizione datale dalla sua condizione e dalle
persone che la circondano. Condizione che peraltro
le sta scomoda. Il sogno di Satine è quello di
diventare una vera attrice e recitare nei più grandi
teatri d’Europa. Per il momento accetta ciò che gli
altri hanno voluto che lei fosse, e sembra quasi
convincersene, costruendosi una sorta di corazza.
Probabilmente il sogno di diventare “qualcuno”
nasce dall’inconscio desiderio di trovare una via di evasione ed abbandonare il Moulin
Rouge.
Ho dedotto quanto sopra anche da alcune battute di Satine all’interno del film:
“Questi sciocchi costumi”
“Un giorno volerò via, lasciandomi tutto questo alle spalle…”
“Io non posso innamorarmi di nessuno”
“sono una cortigiana, sono pagata per far credere agli uomini quello che vogliono credere”.
L’incontro con Christian le avrebbe cambiato la vita. Grazie a lui distrugge pian piano la
sua corazza e riesce ad acquistare fiducia nei confronti dell’amore ma, agli occhi di tutti,
deve continuare a fingere per salvare il locale. Continuerà a recitare fino alla fine, usando
la sua eccellente dote, per cercare di salvare la vita di Christian; ma per un terribile
scherzo del destino, proprio quando decide di andare via con l’amato, ecco che la morte le
viene incontro. Significative le battute:
Satine a Zidler: “Per tutta la vita mi hanno fatto credere che valevo solo quello che erano
disposti a pagarmi. Ma lui mi ama…”
Alla notizia della sua imminente morte: “Sono stata una stupida a crederci”.
La sua capacità di nascondere i sentimenti però svanisce e Satine, negli ultimi istanti della
sua vita, comprende appieno la frase più ripetuta all’interno del film: “L’unica cosa che tu
possa imparare è amare e lasciarti amare”.
b) Altri personaggi importanti (individuare per ognuno: none, aspetto fisico,
personalità
Gli altri personaggi importanti, Christian, Zidler e Toulouse, sono a differenza di Satine,
dei personaggi “statici”, non intraprendono un percorso interiore; esistono nella storia per
avere determinate caratteristiche e quelle mantengono fino alla fine. Un po’ come i
personaggi delle favole.
Christian
Squattrinato e affascinante suonatore londinese arrivato a Parigi, pieno di belle speranze,
e incredibilmente attratto dall’amore. In tutto il film rappresenta l’incarnazione dei buoni
sentimenti in contrasto con l’ambiente del Moulin Rouge. Si innamora infatti di Satine,
riuscendo a strapparla dalle grinfie del duca. Artista-eroe destinato a vivere nell’angoscia
dopo la morte della sua amata.
Battute: “… l’amore è quel sentimento che ci innalza verso il cielo … tutto quello di cui
abbiamo bisogno è amore!”
Zidler
Impresario del Moulin Rouge. Dimostra di
avere un atteggiamento paterno nei
confronti di Satine, tuttavia tiene poco
conto dei sentimenti della ragazza e la
invita a troncare la sua relazione con
Christian, pur di salvare l’unico mondo in
cui egli sa e può vivere: quello del Moulin
Rouge.
Intrattenitore nato, è molte volte il
protagonista di esilaranti esibizioni.
Personaggio che ha poco di reale
(nonostante Herold Zidler sia realmente
esistito),
presentato
(a
cominciare
dall’aspetto fisico) sotto una luce
psichedelica, perfettamente in sintonia con la vena “surreale” di tutto il film.
Battute: “Lo show deve continuare”; “… siamo gente di malaffare, non possiamo
permetterci l’amore…”.
Toulouse De Lautrec
Improponibile e alquanto bizzarra versione del famoso
pittore. Al di la del fatto che per come viene
rappresentato sembra essere tutto meno che un pittore,
è un personaggio molto importante del film. Accanito
sostenitore di Amore, Verità, Bellezza e Libertà, è il
responsabile dell’incontro tra Christian e Satine.
Battuta: “… verso l’amore è proiettata ogni singola fibra
del mio essere…”.
3. Significato globale del film
3.1. Sapresti indicare brevemente qual è il messaggio più significativo del
film?
Il film non ci comunica nessun messaggio in particolare. E’ troppo banale dire che la morale
è “l’unica cosa che tu possa imparare è amare e lasciarti amare”, perché non è così. Moulin
Rouge non è un film girato con lo scopo di trasmettere qualcosa. Nonostante tutto la
visione del film non lascia per niente la sensazione di aver perso un’ora e mezza per un
film insensato. Infatti l’essenza vera del film sta nella riuscita realizzazione, capace di
catapultare lo spettatore in un mondo quasi onirico.
3.2. Prova ad indicare quali sono i temi che il film affronta, aiutandoti con
quelli proposti e aggiungendovene eventualmente degli altri:
X l’amore
□ la guerra
□ l’incomprensione
□ la giustizia
□ la giovinezza
X il desiderio di successo
□ l’ambizione personale
□ la violenza
□ le istituzioni sociali
□ il lavoro
□ la vecchiaia
X il destino
□ la famiglia
□ la natura
□ il futuro
I temi affrontati nel film sono, per volontà del regista, irrilevanti rispetto alla globalità
dello stesso. Elencare quindi le tematiche affrontate ( peraltro in maniera tutt’altro che
originale) mi sembra sminuisca il valore del film ai fini di una eventuale valutazione. Siamo
di fronte ad un musical che non tradisce una delle caratteristiche proprie di questo
genere: quella di rivolgere l’attenzione alla forma più che al contenuto.
4. Giudizio personale
4.1. Spiega se e perché ti è piaciuto il film (o non ti è piaciuto) tenendo
conto del modo in cui è stato realizzato (interesse per la storia narrata,
recitazione, fotografia, costumi, musica, etc.)
Trovo che questo film sia veramente spettacolare perché è perfetto nella sua
imperfezione. Dagli attori i cui costumi non sono per niente adatti all’epoca, dal
riarragiamento di pezzi cult, alle coreografie dei balletti, dalla sceneggiatura alle
inquadrature. La storia è sicuramente un po’ banale ma diventa incredibilmente perfetta
raccontata attraverso questi personaggi un po’ bizzarri, che non si riescono a collocare in
nessun momento storico (tantomeno alla fine del XIX secolo). Lo stile di Luhrmann è
anarchico, privo di regole (e i frequenti errori nel montaggio o nel movimento di macchina
ne sono la prova).
Moulin Rouge è un turbinio di colori, musiche, balli
sfrenati; tutto è amplificato, esagerato, irreale come
in un sogno. A rendere affascinante il film è proprio
questa marcata ambiguità, questo palese contrasto tra
il tempo narrativo del film e la scenografia. Anche
l’ironizzare su personaggi come Toulouse del Lautrec e
Zidler, trasformati quasi in caricature storpiate, dà
una visione psichedelica che domina silenziosamente su
tutto il film. Per non parlare della pre intro del film che ne perfeziona la cornice visiva: un
bizzarro direttore d’orchestra davanti ad un sipario rosso che si apre sul film. A mio
avviso azzeccato anche l’omaggio al cinema indiano di Bollywood, riuscitissimo nello
“spectcular spectacular”.
Ancora più ambigua è l’anticipazione della morte di Satine già nei primi tre minuti del film
(grazie al Christian narratore), chiaro sentore che al regista (ripeto) la storia interessa
relativamente.
Moulin Rouge è un film che ho guardato (più o meno 5 volte) con due espressioni facciali
alternate: un sorriso e uno sguardo incantato. Tuttavia reputo sia un film che senz’altro
rende molto di più in lingua originale, poiché le parti cantate (rigorosamente in lingua
inglese) sono parti integranti del film, ed addirittura sostituiscono i dialoghi e non li
accompagnano soltanto. Spessissimo inoltre, i personaggi parlano per mezzo di citazioni
delle stesse canzoni cantate nel lungometraggio; quest’ultima scelta mirata del regista,
ovviamente si perde nella versione doppiata del film. Il peggio è che i sottotitoli sono, a
volte, tradotti molto liberamente: di conseguenza molta della magia presente nelle parole
delle canzoni si perde.
4.2. A tuo parere è un film adatto ai ragazzi della tua età? Motiva la
risposta
Assolutamente si. Questo film d’epoca che non vuole esserlo, è destinato anche ad un
pubblico giovane perché reso incredibilmente moderno dalla colonna sonora. Sia per un
pubblico giovane che per uno adulto è comunque un film da vedere a scopo di
intrattenimento.
5. Il linguaggio del cinema
5.1. Riconosci se il narratore è:
X Interno
□ Esterno
□ Assente
Il narratore oltre ad essere interno (si tratta di Christian), è anche onnisciente, poiché sa
già in partenza (e lo anticipa pure) come va a finire la storia. Tutto ciò è reso possibile dal
flashback che, di tanto in tanto, si chiude e la voce e le immagine del Christian-narratore
appaiono.
5.2. Il ritmo del montaggio è:
□ Lento
X Rapido
□ Alternato
□
5.3. Considera gli effetti di luce e l’uso del colore. Rivestono particolare
importanza? Quali scene ne risultano poste in evidenza?
Gli effetti di luce e l’uso del colore rivestono indiscutibilmente una grande importanza.
Moulin Rouge è dominato da uno stile quasi “barocco” conferitogli proprio dall’uso
esagerato dei colori sia nella scenografia che negli effetti di luce utilizzati. Le scene in
cui ciò appare più evidente sono le parti cantate. In questo film tutto è complementare: i
frenetici movimenti di macchina, con l’uso del colore, e la musica con la narrazione.
5.4. Prendi in esame la colonna sonora ed in particolare:
La funzione del commento musicale.
Al di la delle mirabolanti scenografie e degli incredibili numeri di ballo, è la colonna sonora
la vera protagonista della pellicola. Un tributo a tutti i motivi pop che hanno segnato gli
ultimi cinquant’anni: da “Diamond’s are a girl best friends” a “Like a virgin” a “Roxanne”. I
pezzi, reinterpretati e riarrangiati, sono spesso eseguiti in medley molto accattivanti. La
scelta delle canzoni risulta così strana ma nello stesso tempo così azzeccata che la storia
sembra essere stata cucita su queste.
Pensiamo alla scena iniziale dove viene mixata con “non chalance” “Smells like teen spirit”
dei Nirvana con un frenetico Can-Can; oppure al frammento di “Material girl” di Madonna
nel bel mezzo di “Diamond’s are a girl best friends” di Marilyn Monroe. Arrangiata
magnificamente anche “Your song”.
La scelta di inserire canzoni contemporanee in un film ambientato in un altro contesto
storico però non può essere considerata una novità: era infatti una delle prerogative del
Musical dei tempi d’oro.
Gli effetti sonori:
Sono presenti alcuni effetti sonori che conferiscono un tono quasi “cartoonistico” ad
alcune scene. Ad esempio quella in cui il duca chiede a Zidler come va a finire la storia
dello “spectacular spectacular” e i personaggi, non sapendo cosa inventare, si guardano
rapidamente tra loro accompagnati, appunto, da uno degli effetti sonori tipici dei cartoon.
5.5. Rintraccia le scene in cui gli effetti sonori, musicali, di luce e colore sono
complementari e funzionali ad ottenere particolari risultati
Come ho già scritto sopra, la maggior parte delle scene (per non dire tutte) sono
realizzate mediante effetti musicali e visivi utilizzati in modo complementare. Pensiamo
ad esempio alle scene in cui Christian canta “Your song” a Satine e all’improvviso si
ritrovano a fluttuare sulle nuvole e sulla cima della torre Eiffel accompagnati, oltre che
da canzone e coreografia, anche da una atmosfera sognante caratterizzata da un blu
intenso (effetto notte digitalizzato) e dagli effetti di fumo.
5.6. Prendi in esame le tecniche cinematografiche ed in particolare: l’uso
degli effetti speciali, i movimenti di macchina più significativi, l’uso delle
inquadrature
Molte cose all’interno del film sono state digitalizzate. Frequente l’uso del grandangolo e
dell’High Angle Shot. Movimenti di macchina frenetici, soprattutto nella prima parte, con
zoom, dissolvenza, stop&go.
5.7. Considera la recitazione degli attori e chiarisci se è:
□ naturale
X enfatica
□ ad effetto
□ meccanica
X teatrale
□
□ trasandata
5.8. Parla della sequenza, a tuo avviso, importante e/o particolarmente
significativa, indimenticabile ….
La sequenza che, a mio avviso, rimane impressa nella mente del pubblico è la scena del
Tango che ad un certo punto mixa il canto disperato di Christian. La sequenza mette in
risalto il Phatos del momento sia mediante il ritmo incalzante di “Roxanne” sia l’uso di luci
cupe.
6. Storia del cinema
6.1. Chi è il regista? Aggiungi altre informazioni e la filmografia essenziale
Baz Luhrmann
Filmografia:
1. Moulin Rouge (2001)
2. Romeo & Giuliet (1996)
3. Strictly Ballroom (1992)
(aggiornare filmografia e notizie sul regista)
6.2. Aggiungi informazioni sul contesto produttivo e/o autoriale e altre notizie
sul film
Curiosità sul film
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Catherine Zeta-Jones e Heath Ledger, in un primo momento, erano stati segnalati
per interpretare i ruoli principali del film.
Il film è stato girato per la maggior parte nei Fox Studios a Sidney (Australia).
Nicole Kidman ed Ewan McGregor hanno registrato le canzoni prima delle riprese,
cantandole poi in playback.
Sono stati utilizzati vari trucchi per far sembrare le gambe di John Leguizamo
(Toulouse) corte. In alcune scene camminava in ginocchio indossando calzini blu in
modo da rendere digitalmente possibile, rimuovere le gambe dietro di lui.
Le riprese sono state interrotte per circa due settimane dopo che la Kidman si era
fratturata due costole nella realizzazione di una delle coreografie. Quando si è
ripresa solo dal busto in su infatti, stava sulla sedia a rotelle.
La collana indossata dalla Kidman è fatta di veri diamanti e platino. Si tratta del più
costoso pezzo di gioielleria mai realizzato per un film. La collana realizzata da
Stefano Canturi contiene nello specifico 1308 diamanti per 134 carati ed è stata
stimata per un valore di 1 milione di dollari.
Ottanta persone sono state impiegate per realizzare i costumi del cast (circa 300
costumi).
Nella scena dell’elefante, gli attori erano realmente a 60 metri dal suolo.
Come “What may” è stata scritta da David Baerwald per “Romeo & Giulietta” ma
non fu utilizzata, In Moulin Rouge è stata nuovamente riscritta come canzone
segreta degli amanti. Comunque è l’unica canzone completamente originale di tutto
il film.
Il film è dedicato al fratello di Baz Luhrmann, Leonard, morto qualche giorno prima
delle riprese.
John Leguizamo inizialmente avrebbe dovuto interpretare “l’argentino”.
La parola AMORE e le sue varianti (amato, amori, amando, amante e amanti) appare
nel film 143 volte.
Il cantante Ronan Keating è stato provinato per il ruolo di Christian.
Jim Broadbend (Zidler) impiegava ogni giorno 2 ore e mezza per il trucco.
La scena di “Like a virgin” ha richiesto una settimana per essere realizzata.
Il vero Moulin Rouge aveva veramente un grande elefante nel suo giardino che
ospitava un locale arabo.
- Centocinquanta persone hanno montato le scenografie.
-
Blooper
Continuità: il rossetto di Satine cambia improvvisamente nella scena “Your song” al
balcone. Quando la protagonista canta i versi “I hope you don’t mind “ è a piedi nudi,
subito dopo, quando getta il duca sul letto, ha le scarpe. Nella stessa scena il duca tiene in
mano una bottiglia di vino che scompare nell’inquadratura seguente.
Visibilità operatori: durante “Roxanne” una telecamera e un membro della troupe (che
indossa abiti moderni) compaiono in una inquadratura nel lato destro dello schermo.
Quando Satine e Christian scendono dalla groppa dell’elefante ed entrano all’interno, è
possibile vedere gli ornamenti appesi all’entrata che si muovono da soli. In realtà gli
ornamenti sono mossi dalle corde che reggevano gli attori, eliminate in seguito con il
computer.
Sempre nella scena dell’elefante, quando Christian e Satine cantano,
quest’ultima ha la riga della pettinatura dei capelli sul lato sinistro, nella scena successiva
ha la riga sul lato opposto. L’errore è dovuto alla “rotazione digitale” di alcuni fotogrammi
di 180 gradi.
Durante la performance finale l’ombra della telecamera cade sul vestito di Satine.
Durante la canzone cantata dalla fatina verde, quando i ragazzi ballano all’esterno del loro
appartamento, Toulouse alza una gamba, dietro la quale di intravede il suo ginocchio (si
ricordi che l’attore non è un vero nano).
Anacronismo: All’inizio del film vediamo la chiesa “Sacrè Coeur” completata, in cima alla
collina. In realtà la chiesa è stata ultimata nel 1914 e la data di ambientazione del film e
1899-1900.
Storia Vera
Parigi, 82 di Boulevard da Clichy. Vicino alla fermata metropolitana di Blanche, c’è un
edificio entrato nella storia. Una struttura un po’ Kitch dal colore acceso che dentro di se
racchiude il sapore di una ville lumière di un’altra epoca, sinonimo di mondanità, erotismo,
sensualità e un tocco di decadenza. E’ il Moulin Rouge, teatro di sfrenati can-can e
ballerine ammiccanti: quello ritratto da tante volte dal pittore Henri de Toulouse Lautrec
nel periodo della Bella Epoque, a fine Ottocento.
Il noto mulino vide passare tante ballerine e soubrette: da Jane Avril a Yvette Guilbert
fino ad arrivare a Josephine Baker, una venere nera, in fuga dall’America, che trovò la
fama in Europa. Si esibì al Moulin Rouge con il suo gruppo , “Le negres revue”, danzando
con addosso solo un gonnellino di banane. La diva era all’avanguardia, forse troppo
provocatoria, per il pubblico dei primi decenni del Novecento. Quando, nel 1931, venne in
Italia provocò un certo imbarazzo: strano pensarci adesso.
Nel 1951 fu la volta del Crazy Horse, che altro non era se non una cantina sull’Avenue
George V. Il suo fondatore, Alain Bernardin, lo rese un locale di culto. Il corpo di ballo, le
Crazy Bubbles, ha da poco festeggiato il mezzo secolo. Qui, negli anni Settanta,
spopolava Rosa Fumetto, che ballava appesa ad una fune. Non ebbe bisogno di locali e
palcoscenici, ma bastò lo schermo cinematografico a Brigitte Bardot per salire agli onori
della cronaca di quegli anni. I suoi spogliarelli furono talmente numerosi che si è perso il
conto.
Ai giorni nostri il distretto dove è ubicato il celebre mulino, Pigalle, è un quartiere al luci
rosse molto simile a quello che possiamo trovare nella città di Amsterdam. Ovunque pornosexy-shop e spettacoli hard dal vivo. Dove è finita la sensualità della seducente Salomè? E
le dive e divette della Bella Epoque? C’è da dire che non è tutto oro ciò che luccica, e
Toulouse Lautrec questo lo aveva già capito, frequentando ballerine e prostitute che
giravano attorno allo scintillante “concert ball” di fine secolo. Il pittore aveva fermato
sulle sue tele e tra i suoi schizzi la tristezza e lo squallore di queste donne da
palcoscenico e da case chiuse.
Oggi è tutto commerciale e non c’è nemmeno la scatola luccicante a mascherare il finto
splendore e la presunta spensieratezza dei protagonisti di questo spettacolo. Troppo
lontano il 1952, quando Paola Borboni, classe 1900, scandalizzo con il film Alga marina,
dove per la prima volta si mostrò sullo schermo in tutta la sua statuaria bellezza.
Virginia Bloody
Biografia di Toulouse Lautrec
Henri de Toulouse Lautrec Montfa nasce ad Albi nel 1964. La famiglia, agiata e di nobile
stirpe, è proprietaria di numerose tenute. Nel 1872 Toulouse Lautrec si trasferisce a
Parigi: Studia la Lycèe Fontanes, dove si fa notare per la sua intelligenza, ma anche per la
sua vivacità. Purtroppo, nel 1875, deve essere ritirato dalla scuola a causa del
manifestarsi di quella malattia che lo segnerà per sempre.
Henri soffre di nanismo e di eccessiva fragilità ossea. In tempi successivi subisce la
frattura dei femori, cosa che lo renderà storpio per tutta la vita. Questa situazione,
considerata disdicevole per l’onore della famiglia, è una delle ragioni alla base della
separazione, non ufficiale ma di fatto, dalla sua famiglia.
Le vicissitudini di salute lo costringono a lunghe convalescenze che gli permettono di
avvicinarsi alla pittura; si reca a Parigi dove visita delle mostre e prende le prime lezioni
dal pittore Renè Princetau.
Comincia a disegnare con sempre maggiore accanimento e, nel 1881 a Nizza, riempie di
disegni un taccuino di viaggio, il Cahier Zig-Zags.
Nella primavera del 1881 si reca nuovamente a Parigi, per dedicarsi stabilmente alla
pittura: riprende a frequentare lo studio di Princetau e, nel 1882, decide di seguire le
lezioni di Lèon Bonnat. Dopo qualche mese entra nell’atelier di Fernand Cormon.
Si stabilisce nello stesso edificio dove vive e lavora Edgar Degas, dal quale gli deriva
l’interesse per le stampe giapponesi.
Nel 1884 apre uno studio insieme ad Albert Grenier, ma lavoro spesso all’aperto a nei
locali. E’ infatti un assiduo frequentatore dei caffè-concerto, delle sale da ballo e dei
teatri. I suoi ritrovi preferiti sono il Mouline de la Galette, Le Chat Noit e Le Mirliton, il
locale di Aristide Bruant. L’atmosfera di questi luoghi gli fornisce lo spunto per ritrarre
cantanti, ballerine, clienti ai tavoli. Per non urtare la famiglia sceglie di firmarsi con lo
pseudonimo “Trèclau”.
Nel 1886 prende in affitto un nuovo studio, comincia una tumultuosa relazione con
Suzanne Valadon, partecipa al Salon des Artistes Incohèrentes e collabora con varie
riviste minori. Nello stesso anno incontra Vincent van Gogh, del quale realizza un ritratto
a pastello. Grazie a lui inizia il rapporto con Theo van Gogh e con la galleria di Goupil.
Assieme espongono al Cafè tambourin (1887).
Nel 1888 partecipa all’esposizione del gruppo Les XX a Bruxelles. La sua fama aumenta e
riviste sempre più importanti, come “Courrier Francais” e “Paris Illustrè”, si rivolgono a
lui. Decide di abbandonare il suo nome d’arte e di firmarsi con il suo vero nome
“T.Lautrec”.
Nel 1889 è inaugurato il Moulin Rouge, locale di cui il pittore diventa assiduo
frequentatore. Da questo luogo trae spunto per numerose opere oggi celebri, tra cui
“Ballo al Moulin Rouge”, presentato al Salon des Indipendants e molto apprezzato dal
critico Fènèon. Espone anche al Salon des Incohèrentes e nuovamente a Bruxelles per la
mostra del gruppo Les XX (1990).
Nel 1991 espone anche al Circle Volney, da cui ottiene ottimi giudizi e recensioni su
prestigiosi giornali. Nello stesso anno arriva una svolta importante per la carriera di
Lautrec; Bonnard gli mostra un suo manifesto e lo presenta al suo stampatore: il pittore
resta affascinato da questa tecnica. Il primo manifesto “Moulin Rouge La Goulue” (1891),
ottiene uno straordinario successo, in seguito al quale gli arrivano nuove commissioni da
locali come: Moulin Rouge, Diva Japonais, Les Ambassadeurs.
Tra il 1892 e 1893 realizza i famosi manifesti per Aristide Bruant, Jane Avril, Caudieux e
inizia a dedicarsi alla litografia.