"L`imPiccione" di maggio 2016
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L’imPiccione Maggio 2016 Pag. 1 L’imPiccione Periodico di informazione dell’I.T.C.S. «Maria Lazzari» di Dolo (VE) Anno VII n. 6 Maggio 2016 Cento anni fa PROGETTO ERASMUS delle superiori in giro per il mondo Curzio Frasio: Studenti Per 12 studenti del Lazzari l’anno scolastico prosegue all’estero chi è costui? P Alzi la mano chi, passando per la tanto sospirata via che conduce alla nostra scuola, non si sia mai chiesto chi sia questo “Curzio Frasio”. Un nome misterioso, quasi criptico, che di primo acchito farebbe pensare subito ad un valoroso condottiero romano. Ma quindi chi è questo Curzio? Un valoroso generale romano? Un leggendario condottiero napoleonico? Niente di tutto ciò cari lettori! Rimestando nel fumoso calderone della memoria dei più anziani, si può scoprire che questo fantomatico Signor Frasio sia un comune cittadino nato a Dolo, nel 1885! Completa gli studi al Liceo Classico Tito Livio stringendo una forte amicizia con il poeta Diego Valeri, il quale gli dedicherà una poesia. Sono i terribili anni della Grande Guerra, Curzio viene mandato al fronte con il grado di Sottotenente, dove viene fatto prigioniero ed internato nel campo di Terezin. Qui muore nel 1917 per una malattia contratta probabilmente a causa delle condizioni di vita. La via che tutti noi conosciamo gli viene intitolata nel 1950. Enrico Giordano er 12 studenti del Lazzari, nel passaggio dalla classe quarta alla quinta, l’anno scolastico 2016 prosegue all’estero. Stanno per partire infatti in tirocinio lavorativo all’estero nell’ambito del progetto E- Tourism 2015 che vede il Lazzari consorziato in rete con queste scuole: Itg Sansovino di Oderzo (scuola capofila), Itst Mazzotti di Treviso, Ippsar Maffioli di Castelfranco (Tv), Isiss Scarpa di Motta (Tv), Itcs L.B. Alberti e Itts Vito Volterra di San Donà di Piave (Ve). Il progetto fa parte del programma Erasmus + Azione chiave 1 – Mobilità individuale nel settore dell’istruzione e della formazione e prevede la realizzazione di stage all’estero nel corso del 2016, della durata di 5 settimane, di cui la prima di preparazione linguistica e le successive quattro di stage, in aziende correlate al corso di studi del partecipante e per quanto possibile turisticamente rilevanti, con destinazioni verso Austria, Francia, Spagna, Gran Bretagna e un paese dell’est europeo in cui è previsto l’uso dell’inglese come lingua veicolare. Il Programma Erasmus + KA1 VET ( Vocational Educational Training) è un progetto di mobilità che gode del finanziamento da parte dell’UE e del sostegno della Commissione Europea. Il progetto si propone di rafforzare le competenze digitali e professionali al di là dell’effetto sui singoli studenti, l’organizzazione di questa edizione e di edizioni successive del progetto potranno incidere sulla formazione dei lavoratori chiamati ad Il clarinetto non suona più. Gli studenti l’hanno ricordato All’istituto Lazzari in occasione del Giorno della memoria, svoltosi il 27 gennaio, è stato reso un bell’omaggio alla memoria di Aldo Valerio Cacco (1924-2015) portando in scena la sua storia di sopravvissuto grazie al suo clarinetto suonato nei Lager. Lo strumento fu la sua salvezza perché i suoi aguzzini lo premiavano con qualche tozzo di pane in più affinché suonasse. Un gruppo di eTwinning inserto a colori pp. 3-6 ragazzi, assistiti dalle docenti Luisa Favaro e Laura Modonese, hanno riproposto in forma recitata alcuni episodi della sua prigionia. Buona la ricerca fotografica e la scelta dei testi. Magistrale l’esecuzione musicale. La rappresentazione è stata proposta anche agli adulti nel pomeriggio. essere protagonisti della rivoluzione, per la quale secondo le previsioni entro il 2025 la generazione dei nativi digitali occuperà il 100% del mercato europeo del turismo. Il tirocinio all’estero previsto nell’ambito del progetto costituirà una “unità di apprendimento” che avrà l’obiettivo di arricchire il bagaglio di competenze linguistiche, tecnico-professionali e relazionali dei partecipanti e comprenderà il rilascio della certificazione “Europass Mobilità”. Le finalità generali del Progetto mirano anche a promuovere la crescita personale dell’alunno, in particolare per gli aspetti relativi all’autodeterminazione, alla capacità di affrontare e risolvere problemi e per lo sviluppo delle capacità di lavorare in gruppo, di autoapprendimento e di adattabilità. L’Azione consente ai giovani di sperimentare, di osservare da vicino e dall’interno il mondo del lavoro in contesto internazionale. La selezione dei candidati è stata effettuata presso ciascuna Scuola da una Commissione composta dal Dirigente scolastico, dal referente di progetto, da un docente di lingua per ogni destinazione linguistica, dal coordinatore di classe, che si è fatto portavoce dell’intero consiglio, e dal responsabile dell’Alternanza scuolalavoro. La commissione ha operato una selezione degli alunni sulla base di questi requisiti: a) forte motivazione per l’esperienza; b) adattabilità; c) affidabilità e capacità di farsi carico di compiti significativi e di situazioni impegnative (caratteristiche dimo- strate anche in contesti non formali, e rilevabili anche dal buon esito delle attività di tirocinio in Italia durante l’Alternanza scuola-lavoro o gli stage estivi); d) adeguata conoscenza della lingua del Paese o dell’inglese come lingua veicolare, rilevata da voto di scrutinio in lingua e mediante test di lingua europeo o certificazione (livello richiesto: B1); e) storia scolastica positiva e buona conoscenza delle materie d’indirizzo. Stanno quindi per raggiungere Liverpool, Valencia, Vienna e Nizza i seguenti studenti: Martina Lazzari, Eleonora Da Lio, Anna Marcaggi, Irene Nardo, Riatto Asia, Jessica Marchiori della classe 4 E Turismo. Davide Fossen e Serena Benetollo della classe 4 B Amministrazione Finanza e Marketing. Eleonora Franceschi, Camilla Bruno della classe 4 C Relazioni Internazionali. Sara Rossi, Elisa Scocco della classe 4 B Relazioni internazionali. I primi a partire saranno gli studenti attesi in Austria e Francia (dal 21 maggio al 25 giugno 2016). A seguire le 6 ragazze attese a Liverpool (dal 27 giugno al 31 luglio 2016). Per ultime le due studentesse che andranno a Valencia dal 16 luglio al 20 agosto 2016 Presidi dell’Istituto Tecnico Statale «Maria Lazzari» 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Walter Fontanella Sofia Gobbo Silvio Resto Casagrande Elios Petrin Francesco Tateo Giannina Barberis Matteo Matarrese Virginio Ragazzo Emanuela Fardin Lucina Cecconi Luigi Carretta * Monica Guaraldo Monica Guaraldo * * In reggenza 1976-1977 1977-1980 1980-1982 1982-1983 1983-1984 1984-1989 1989-2000 2000-2001 2001-2003 2003-2011 2011-2012 2012-2015 2015-... Il Lazzari compie 40 anni Il 10 ottobre 2016 l’istituto tecnico “Maria Lazzari” compie 40 anni… e già fervono i preparativi per non fare passare inosservata la data. Era infatti il 1976 quando in centro a Dolo (non qui dove siamo ora) l’istituto iniziò ad accogliere i primi studenti. Si accettano idee e proposte per festeggiare al meglio l’anniversario. In sede di collegio docenti saranno fornite maggiori informazioni sull’argomento. L’imPiccione Pag. 2 Studenti in stage. Alternanza scuola & lavoro Oltre 200 pronti a salpare Dalle quattro alle sei settimane la durata È risaputo ed è l’ossessione di tante scuole in questo periodo: riuscire a trovare per gli studenti del triennio posti adeguati e affidabili per fare gli stage. È quanto prescrive la nuova legge 107/2015 che prevede vari progetti sotto la denominazione di Alternanza scuola lavoro. All’istituto tecnico Maria Lazzari le cose stanno in questo modo. Circa 200 studenti di terza e quarta saranno inviati a breve a fare gli stage in studi professionali, imprese, ed enti pubblici del territorio. La durata prevede un tempo minimo di quattro settimane prorogabili fino sei. Gettando l’occhio dentro questa realtà si scopre anche qualche dato particolarmente interessante e innovativo. Nel mese di maggio per esempio per cinque giorni, 20 studenti dell’ indirizzo turistico saranno a Bibione per condividere con gli organizzatori l’ esperienza di un grande evento sportivo, la Beach Volley Marathon, il più conosciuto e spettacolare torneo della specialità a livello mondiale che coinvolgerà oltre 15.000 persone tra atleti, professionisti, appassionati con gare che si svolgeranno in 220 campi di gioco in 66.000 metri quadrati di arenile: una straordinaria opportunità per gli studenti per verificare sul campo l’ organizzazione di un grande evento! Altri invece saranno all’estero (sperando che al Brennero non facciano storie (sic!) per approfondire e consolidare l’appren- Maggio 2016 Dove andranno gli studenti? Sono parecchi gli enti del territorio che hanno risposto all’invito di accogliere i nostri studenti nella loro realtà professionale. In particolare: studi professionali, centri servizi, caf, aziende produttive, alberghi, agenzie di viaggio, agenzie trasporti marittimi, ....bisognerà osservare gli orari ed essere rispettosi di ogni istruzione impartita. dimento della lingua straniera prescelta. A questo riguardo va detto che l’istituto Lazzari ha vinto il bando Erasmus+ che consentirà l’ invio di 12 studenti in stage in Austria, Francia, Spagna e paesi di lingua inglese, e un progetto, sempre finanziato dalla UE, che permetterà a 25 studenti di frequentare un corso di lingua inglese di 40 ore in Italia e di trascorrere 15 giorni in Inghilterra, con il conseguimento finale della certificazione linguistica. Una vera manna se si considera che questo non costerà assolutamente nulla alle famiglie. Ad onore del vero va detto che questi risultati conseguiti dal Lazzari sono frutto di oltre 15 anni di esperienza; infatti è almeno dal 2000 che l’ Istituto permette in media ogni anno a oltre 100 studenti di fare stage lavorativi e ora… con la benedizione del legislatore, il numero e’ quasi raddoppiato. Prima di frequentare le realtà produttive gli studenti seguiranno un corso sulla sicurezza gestito dalla scuola in modo tale da essere già istruiti sui rischi di base che si vivono sul mondo del lavoro. Per 12 studenti di classe quarta lo stage è anche associato ad un corso di web marketing nell’ambito del progetto finanziato da Fondo sociale europeo e coordinato da SIVE Formazione. Intervista ad Alberto Lazzarin ex studente del Lazzari Sono soddisfatto del lavoro che faccio Il consiglio agli studenti: «Scegliete ciò che vi piace fare, con uno sguardo però alla situazione economico-sociale attuale». In che anni hai studiato all’Istituto Tecnico Commerciale “Maria Lazzari” e quale indirizzo hai seguito? Ho frequentato questo istituto dal settembre dell’anno 2007 al luglio del 2012, anno in cui mi sono diplomato. L’indirizzo che ho scelto all’epoca del mio percorso scolastico in questa scuola era denominato “IGEA”, l’acronimo di “Indirizzo Giuridico Economico Aziendale” che ora è stato sostituito con “Amministrazione Finanza e Marketing”. Che lavoro stai volgendo e hai dovuto aspettare molto per trovarlo? Attualmente svolgo la mansione di impiegato amministrativo presso uno studio legale associato di Mestre. Sono a stretto contatto sia con clienti che fornitori, quindi mi occupo sia dell’attività di front-office che di back-office. Mi occupo della gestione contabile (controllo della cassa, fatturazione analogica e digitale), sono diretto responsabile del Processo Civile Telematico (invio telematico degli atti e documenti agli uffici giudiziari e delle notifiche via PEC) nonché dell’attività esterna dello studio (depositi, visioni dei fascicoli civili e penali oltre che contatto diretto con il personale dei principali enti pubblici e uffici giudiziari, cioè Tribunale Civile e Penale, Corte d’Appello, Ufficiali Giudiziari e Commissione Tributaria). Fortunatamente non ho dovuto attendere molto per trovare questo posto di lavoro. La ricerca è stata assidua e senza freni ovunque (sia attraverso internet presso i principali siti di ricerca come Subito.it e Infojobs, che utilizzando il metodo porta a porta). Sei contento del lavoro che svolgi? Sono davvero felice del lavoro che svolgo. Innanzitutto mi trovo a stretto contatto con persone di età maggiore rispetto alla mia e con un’esperienza lavorativa e personale alle spalle che non è paragonabile. Essere a stretto contatto con persone di ambiti diversi, sia fornitori, clienti oltre che dipendenti della Pubblica Amministrazione, ha fatto sì che cambiassi molto il mio carattere e il mio modo di approcciarmi con la realtà. La cosa buffa che sto vivendo è che andando spesso in tribunali per portare vari documenti, mi salutano col titolo di «avvocato», la cosa all’inizio mi imbarazzava, ora ci ho fatto l’abitudine e non posso fermarmi ogni volta a dire che non lo sono. Sei soddisfatto della retribuzione che ti danno? Come credo la gran parte delle persone può già sapere, la retribuzione non è quasi mai equiparata con le responsabilità e le competenze acquisite o che si acquisiscono nel tempo. Grazie alle ultime leggi in materia di lavoro, volte alla crescita dell’occupazione (soprattutto giovanile), sono stati istituiti diversi contratti, come ad esempio l’apprendistato, che danno un vantaggio sia al datore di lavoro in termini sia retributivi che contributivi ma anche al lavoratore in termine temporale. I vantaggi per i lavoratori sono una crescita del salario ogni anno in percentuale, dove al termine dei 3 anni di lavoro, si passa a tempo indeterminato senza stravolgimenti, con il consenso delle parti. Ed è quello che mi è successo con molta sorpresa e soddisfazione. Per ora posso solo ritenermi fortunato di avere uno stipendio fisso ogni mese, quella famosa “goccia” che purtroppo non tutti possono ambire, soprattutto in questi ultimi anni di crisi economica. Il mio lavoro mi ha portato a conoscere realtà completamente diverse della mia e ahimè anche più problematiche sotto tutti gli aspetti, sia economici che personali (come chi si separa o divorzia). Che ricordo hai dell’Istituto Lazzari? Durante i cinque anni trascorsi in questa scuola ho imparato davvero molto, non solo dal punto di vista scolastico, ma anche umano. Ho avuto modo di conoscere molti professori di diverse materie e posso dire che il rapporto studenteprofessore sia fondamentale per tutto l’intero percorso scolastico. Ho partecipato ad un progetto importante come il “Sabbione”, per il quale la mia classe è stata la prima ad iniziarlo e portarlo avanti, trasmettendolo anche alle classi successive. Che consiglio daresti agli studenti del Lazzari? Un consiglio che mi sentirei di dare agli studenti che sono in procinto di orientarsi per il post-superiori è quello di scegliere ciò che gli piace, con uno sguardo alla situazione economico-sociale attuale. Chi decide di intraprendere la via del lavoro (come ho scelto io), consiglio di non demoralizzarsi a cercare! Cercate ovunque e non solo in un unico settore, spaziate i campi di ricerca, compilate un curriculum vitae completo, scrivendo tutte le vostre competenze (lo stage scolastico è fondamentale, oltre che la conoscenza delle lingue straniere). Abbiate fiducia dei vostri mezzi, perché si inizia sempre con poco e vedrete che con il tempo cresceranno le responsabilità oltre che l’esperienza acquisita, dove si può ambire sempre a qualcosa di migliore.Una cosa che mi è venuta in mente ora che magari tanti non ci danno peso, il mio titolo di ragioniere lo uso ogni qualvolta che vado per uffici e serve molto come forza carismatica e tra avere un titolo e no cambia moltissimo! p. z. L’imPiccione Periodico di informazione dell’I.T.C.S. «Maria Lazzari» di Dolo (VE) Anno VII N. 6 Maggio 2016 HANNO COLLABORATO Enrico Giordano, Patrizio Zanella, Classi: 2C, 4B MAIL: [email protected] FOTOCOMPOSIZIONE: C.F.P. Limena (Padova) - 049.609714 CENTRO FOTOCOMPOSIZIONE PADOVANO 35010 Limena (PD) - Via Martin Piva, 10 Tel. 049 8898293 - 049 609714 Fax 049 8896620 [email protected] - www.cfpgrafica.it L’imPiccione Maggio 2016 Pag. 3 Progetto eTwinning: verso il bilinguismo spinto occhio di riguardo verso l’attualità e come si scrive un articolo Il progetto eTwinning “L’actualité chez nous/Current issues and us”, ha visto coinvolte la classe IVBafm 2015-16, una classe di liceo della cittadina polacca di Tarnobrzeg, e una classe di un liceo parigino. L’obiettivo principale è stato dedicato alla attualità e alla scrittura di articoli di giornale. Il primo passo è stato avvicinare gli studenti al mondo della carta stampata, attraverso due incontri con dei giornalisti, che hanno dato dei suggerimenti su come scrivere un articolo di giornale. Il primo argomento trattato è stato quello dell’immigrazione, tema caldo di questi mesi in tutta Euro- pa. Per comprendere meglio il problema e le sue implicazioni gli studenti italiani hanno incontrato alcuni immigrati ospitati nelle strutture locali mentre gli studenti polacchi hanno intervistato alcuni concittadini, realizzando un video con dei sottotitoli in inglese. Infine, attraverso incontri skype, gli studenti italiani e francesi hanno costituito dei gruppi di lavoro su vari temi, seguendo i loro interessi. Di seguito una parte dei lavori realizzati, nelle tre lingue: italiano, inglese e francese. Antonella Ciriello e Antonella Novello Incontro con il giornalista Il 5 febbraio abbiamo avuto una lezione diversa dal solito: il nostro insegnante è stato il dr. Francesco Antonini, vice capo redattore del Gazzettino di Venezia. Il dr. Antonini ci ha spiegato le differenza tra i vari tipi di notizie, ci ha raccontato come le notizie vengono trasmesse dai reporter locali alla sede centrale, e come vengono verificate e selezionate prima della pubblicazione. In seguito ci ha anche dato dei suggerimenti pratici su come avvicinarci alla scrittura di un articolo giornalistico: e sullo stile da adottaredovremmo essere chiari, semplici ed efficaci;dovremmo evitare ridondanze nello stesso tempo dovremmo cercare di cogliere il lato inconsueto della notizia, per attirare l’attenzione del lettore. An overview of immigration in Poland and Italy There are more and more refugees and immigrants in Europe. The number has reached one million recently. Is it still going to increase? Do Europeans want to host such big numbers of people? Is it possible that the refugees will assimilate with locals? Are they all trying to escape from war? What is the attitude of the European societies, in particular the Italian and the Polish ones, o the newcomers? How are the governments going to deal with this problem? Poland Before 2015 there hadn’t been many refugees or immigrants in Poland. Over the last two decades some groups from Georgia, Ukraine, Chechnya, Moldova and Belarus came to Poland in search of work and better incomes. But they were not big. Over 250 thou- sand of Ukrainians arrive in Poland every year to work mostly on Polish plantations and in small enterprises. At the moment Poland is a homogeneous society. But in the past it wasn’t. According to historian Norman Davies the Polish census of 1931 listed the nationalities by language as Polish, 69% of the population, Ukrainian - 15%, Jews - 8.5%, Belarusian 4.70% and German 2,2%.Polish Government stance on the refugee situation. At first, Polish previous government agreed to accept about 14 000 immigrants, but later on after elections in autumn last year our new government refused to take in any refugees, along with the Czech Republic, Slovenia, Hungary and Romania. Then, under political pressure from the European Union and other countries, Polish government Prime Minister, Beata Szydło, agreed to provide housing and financial help to around 5 thousand immigrants. At a later date that number was increased by a thousand and was limited to 6 thousand in total. Legally relocated refugees are supposed to come in groups of 100 people, however none of them has been actually relocated yet. Even with the decision made, no official statement has been published by the government. Recently, however, Polish president Andrzej Duda stated that Poland isn’t closing the borders for anyone looking for help and a peaceful place to stay. Even with a good system ready to take refugees in, it’s still causing a lot of problems. Fake documents and IDs are only a small fraction of many issues. While only people escaping from wars in their countries are treated as refugees, there are also lots of immigrants looking for better pay and better life. the Polish class Italy For almost one century (18601950) millions of Italians emigrated to Germany, Belgium, France, Switzerland, to North and South America, to escape from poverty and have better lives. More than 24 million departures were recorded in this period. Starting from 1980, the situation has completely changed and Italy has become an immigration destination, with 3 million arrivals, who mainly come from countries in Africa and Asia, such as Nigeria, Senegal, Bangladesh, Sri Lanka and China. On 8 February 2000 a decree of the President of the republic was issued, which set the maximum number of arrivals of immigrants for that year in Italy: 63,000. In July of that year 80% of that quota had already been reached so 20,000 were added, only for seasonal jobs. The immigrants of that year came from Albania, Bosnia, Greece, Croatia and Slovenia. Last year’s census recorded 5 million immigrants: 3 million from Eastern Europe, 700 thousand from Magreb, 300 thousand from Africa, 1 million from Asia and 200 thousand from Latin America. In addition, there are many illegal immigrants. The current crisis and the position of the Italian government In the last two years the number of migratory journeys (and deaths) across the Mediterranean sea has doubled. Besides Malta and Greece, one of the arrival points is Italy. Unlike the Austrian and Hungarian governments, the Italian government firmly opposes the closure of borders. It believes that closing borders ad annulling the Schengen treaty would plunge Europe into the past. On the contrary, Europe should stand united and make shared decisions, which should be born out of solidarity towards people who are escaping from wars and hunger. The Italian class L’imPiccione Pag. 4 Maggio 2016 Non sono pericoloso ma sono in pericolo Giovedì 25 febbraio 2016 noi studenti della classe 4B afm abbiamo partecipato ad un significativo incontro sul tema dell’immigrazione. Abbiamo infatti conosciuto il responsabile dell’Ostello di Giare, l’Assessore delle Politiche Sociali del Comune di Mira e tre giovani immigrati, provenienti della Nigeria e dal Senegal, attualmente ospitati nelle strutture dei territori limitrofi adibiti alla loro accoglienza. Oggigiorno l’immigrazione sta destando molto clamore nel continente europeo. Abbiamo avuto diverse occasioni di trattare questo difficile argomento, e sono nate anche accese contrapposizioni all’interno del gruppo classe. Per far luce sulla questione si è or- ganizzato l’incontro del 25 febbraio, che ci ha permesso di conoscere in modo più approfondito il problema. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere le drammatiche storie dei ragazzi dell’Ostello di Giare e il motivo che li ha spinti ad intraprendere l’estenuante viaggio verso il continente europeo. I tre giovani, Victor, Kingsley e Cherifo, sono dei rifugiati, richiedenti asilo politico, attualmente ospitati, assieme a molti altri, nelle strutture dei paesi della Riviera del Brenta che si sono rese disponibili alla loro accoglienza. Le loro storie sono simili. Nel loro Paese hanno frequentato le scuole; alcuni di loro svolgevano piccole mansioni, come carpentieri o elettricisti. Hanno perso i loro genitori e parenti molto presto, a causa della guerra e del terrorismo che insanguinano l’Africa. La situazione in Africa è terribile. Vi sono guerre e carestie che spingono le popolazioni a fuggire alla ricerca di un luogo migliore, in cui vivere e costruirsi un futuro. È stato un incontro estremamente interessante e utile, perché ci ha permesso di conoscere più da vicino il problema dell’immigrazione, e di comprendere le numerose difficoltà che i tanti immigrati che raggiungono il nostro paese quotidianamente affrontano. Conversando con loro, ci è venuta in mente la frase pronunciata da Bono, leader degli U2, “Non sono pericoloso, ma sono in pericolo”: essa trasmette efficacemente il messaggio che abbiamo colto dalle testimonianze di Victor, Kingsley e Cherifo. Nelle facce dei nostri intervistati abbiamo potuto osservare la disperazione, la tristezza, la solitudine e la sofferenza che avvolgono le loro vite. Questi giovani ritengono il nostro paese il luogo ideale per vivere, ”ricco di pace e amore”, come racconta Kingsley. Lo stesso Kinsley ha però aggiunto che è difficile integrarsi nella nostra società, e che non mancano umiliazioni, soprusi e atti di razzismo. Questo incontro, oltre ad essere positivo per noi, pensiamo possa esserlo stato anche per loro, poiché hanno avuto la possibilità di condividere le loro difficili esperienze di vita, in un clima di serenità e accoglienza. LA CLASSE 4BAFM L’Europe? Un mélange des cultures Et les autres cultures, comment fêtent-elles le nouvel an? Pour avoir des informations sur le Nouvel an en Chine nous avons pensé de faire une petite interview à une de nos camarades chinoises de notre lycée (Ziyun) et voilà ses réponses et toutes les informations reçues. Alessia: Quand on célébre le Nouvel anen Chine? Lecélèbret-on un jour précis? Ziyun Wang: le nouvel anen Chine change tous les ans, parce qu’elle ne suit pas le calendrier solaire mais le calendrier de la lune (le calendrier utilisé en Chine), et généralement il peut tomber du 21 janvier au 19 février. La fête du Nouvel andure un jour mais on peut la prolonger plusieurs jours Serena: Quelles sont les origines de cette fête? Ziyun Wang: On n’en connait pas les origines, mais on pense que, en 2000 avant J.C. quand l’empereur Shun a pris le pouvoir, il a contraint ses citoyens à prier pour le Ciel et pour la Terre qui étaient considérés comme des divinités. Ce jour est représenté comme un nouvel début de la dynastie et ensuite comme le Nouvel an. Ronaldo: Est-ce qu’il y a une spécialité qu’on mange ce jourlà? Ziyun Wang: le plat principal est le‘Nianniangao’ qui est un gâteau préparé avec le riz, mais il est trop cher, donc peu de gens lemange. En Chine on mange le poisson parce qu’ en Chinois le mot ‘ poisson’ a une prononciation qui est semblable au mot ‘rester’, donc cela signifie que le poisson laisse ‘rester quelque chose’, comme la chance ou l’argent. On mange aussi, une entrée,des ravioli et des rouleaux printemps; et après on mange des spaghetti, de la viande ou du poisson, ce qu’on préfère c’ est le crabe et le homard. Alessia: Vous avez quelques traditions par rapport auto nouvelle anchinois? Ziyun Wang: Oui, nous avons des traditions. Le premier jour de l’ an, nous nous habillions avec de nouveaux vêtements de couleur rouge et nous allons visiter les familles. Une tradition dit que les gens ne peuvent pas utiliser le balai parce qu’il éloigne la fortune. Serena: Comment les jeunes célèbrent-ils le nouvelle an? Ils restent en famille ou ils lepassent avec les amies? ZiyunWang: Le dernier jour et le premier jour de l’an les jeunes restent à la maison avec leurs parents mais les autres jours de fête ils peuvent aller visiter les familles ou rester avec leurs amis. Ronaldo: Qu’est-ce que vous faites à minuit? ZiyunWang: Contrairement à d’ autres traditions (comme en Europe par exemple ), nous ne faisons rien à minuit, ce n’est qu’un symbole de bienvenue au nouvel an,à minuit il y a les feux d’artifice. Mais quand nous finissons de manger nous lançons les lanternes célestes. Alessia: Il y a des symboles qui rappellent le nouvelle an ZiyunWang: Oui, nous avons des symboles. Le plus célèbre est une image avec l’écrite’ chance’’ mais elle est à l’envers parce que le mot‘’revers’’ en chinois a la même prononciation qu’ arriver, donc en fin cela signifie que la chance est arrivée. Serena Benetollo, Alessia Bottazzin, Ronaldo Sema, Itcs Maria Lazzari, Dolo, Venise Maggio 2016 L’imPiccione Nouvel an - Perse à Paris en 2016 Le nouvel an Perse est aussi appelé la journée internationaledu Norouz, et estcélébréle Vendredi 20 Mars à23h45 et 15 secondes ou le plus souvent le 21 Mars lors de l’équinoxe du printemps par rapport au calendrier persan. Il est célébré par la population iranienne, kurde et turc. Cette journée a été proclamé officiellement par les Nations Unies. 300 millions de personnes dans le monde fêtent cette tradition zarathoustrienne qui date de plus de trois millénaires. Ceux qui participent à la célébration de la nouvelle année perse se retrouve autour de la table du «haft sin» où sont présentes sept représentations de la nature, sept objets commençant par la lettre «s» et des livres de poésie ainsi que des fleurs. Comme le nouvel an français, ils attendent avec impatience l’heure exacte de la célébration puis se félicitent. Il existe différentes coutumes concernant les pays et les cultures qui divergent, certains achètent des poissons rouges, accrochent un chapeau sur leurs portes ou encore saute par-dessus le feu. Le Norouz est l’aboutissement de 41 jours de cérémonie. Avant la cérémonie, il y a déjà eu deux autres fêtes: la fête «Sadeh» qui consiste en l’apparition du feu et la fête Tchâhâr Shanbeh Souri qui est le moment où les gens sautent par-dessus le feu. A Paris, à l’occasion de la journée international du Norouz, une table «haft sin» a été installée par l’association Journée Internationale du Norouz lors de la fête du printemps dans la Marie du 6e arrondissement à Paris. Massoud Mirshashi, chercheur franco-iranien à l’université Pierre et Marie Curie, cancérologue et émigré en France depuis 35 ans est un des principaux organisateurs du rassemblement pour le nouvel perse puisqu’il est maintenant président de l’association de la journée internationale du Norouz. Il est un exemple de la population persane qui célèbre ce nouvel an à Paris. Sasha Kimpyneck, Lucineide Armando, Ilana Valletta (Lycée Saint Maur des Fosses, France) Amsterdam, aujourd’hui Mercredi 30 Décembre 2015 Nous sommes partis de la Gare du Nord à 10h43, le voyage durant environ 3h20 nous sommes arrivés à 14h0 à la gare d’Amsterdam Cen- traal. Nous avions dans nos baguages de quoi se changer pendant 1 semaine, deux trousses de toilettes, un appareil photo et une carte d’Amsterdam. Nous avions très faim car n’avions pas pu manger dans le train et hélas nous devions passé à l’hôtel pour déposer nos affaires. Notre hôtel était situé au 47 Bellamiplein, dans un ancien entrepôt de tramway réhabilité en restaurants, hôtels et cinémas. Il se nommait De hallen et nous parut fort agréable. Il était situé à l’ouest du centre de la ville, un petit loin de la gare, mais en prenant un tramway (le 13) et en marchant un peu nous sommes arrivé relativement vite. Nos chambres étaient les 205 et 206, à l’étage sur une sorte de balcon donnant sur le salon. Apres avoir déposé nos baguages dans les chambres nous avons demandé à l’accueil où nous pouvons manger et ils nous conseillèrent le FoodHallen, situé dans le même batiment. Nous y sommes donc allez et nous nous sommes rendu comte que c’était un grand hall avec plein de petites échoppes de restaurants différents où il était possible de commander de la nourriture et ensuite d’aller s’assoir au centre du hall sur de grandes tables. Ce lieu semblait idéal pour sortir entre amis ou pour rencontrer de nouvelles personnes et je le conseillerais vivement à quiconque, de part la diversité des nourritures disponibles et l’ambiance. Nous avons décidé de manger au Bulls and Dogs, ou nous avons pu commander de délicieux hot dogs. Durant le repas nous avons d’ailleurs eu la chance de discuter avec des locaux assis à côté de nous. Ils nous conseillèrent de nous rendre au Frenzi pour le diner, cela nous permettra de manger enface d’un superbe canal et de nous promener à travers Amsterdam tout l’après- midi, Frenzi étant situé de l’autre côté de la ville. Cette promenade fut en effet superbe, nous sommes passé au dessus de nombreux canaux et nous avons pu admirer les grandes et fines maisons de briques sombres si caractéristique d’Amsterdam. Nous avons ensuite suivi le Singel, un des canaux se jetant directement dans un lac, avant d’arriver au Pag. 5 Frenzi, ayant en effet une vue imprenable sur les canaux. Il est situé au 232 Zwanenburgwal et nous avons commandé des plats de tapas, qui furent excellent malgré le froid de la terrasse. Après manger nous avons décidé de rentrer à pied pour profiter de la ville de nuit et de la fête des lumières de cette hiver. D’ autres belles idées pour passer une bonne journées , sontde louer une bicyclette et se diriger vers l’île de Marken, à une vingtaine de km pour admirer toutes les zones des polder pour retourner en ville et faire un tour dans le Vondelpark, le plus grand parc de la ville ; en outre on pourrait visiterla petite ville rurale de Zaanse Schans, pour vivre l’Hollande d’ un siècle passé il fautimpérativement visiter le musée Van Gogh et prendre une glace au bord de la rivière. Des idées pour passer une belle soirée peuvent être:se promener dans le quartier aux lumières rouges, près du centre, aisément accessible, ou faire un tour romantique à bateau des canaux de la ville pour pouvoir admirer les nombreuses maisons au toit pointu ou bien allerdans le quartier de Leidseplein. Amsterdam? belle ville mais très difficile d’y trouver un logement! Amsterdam est une belle ville pour y vivre, c’est une capitale et donc il y a une grande quantité de services et d’opportunités. Il offre tous les services des grandes villes, comme de magnifiques musées, des hôtels, un transport efficace et les magasins pour le shopping à toutes les heures. Il s’agit d’une capitale assez petite, vivable, jolie, accueillante, mais dès le premier regard, voilà un de ses problèmes principaux: la capacité. Les maisons ne sont pas beaucoup, la plupart sont des logements sociaux, avec un système particulier de distribution. Ce système est aux fruits parce-que les maisons Pag. 6 sont occupées déjà toutes ou elles vont être occupées, dans peude temps. Une fois il y avait les «squat», petit logement où il était possible de se camper, mais désormais certains ont été occupés, et d’autres ont été fermées. Voilà pourquoi, à l’heure actuelle, il est très difficile de trouver un logement à Amsterdam. Comment faire? Unmoyen pour s’accaparer un logement est de s’inscrire dans les listes pour obtenir les maisons populaires mais l’attente est très longue. Un autre moyen de trouver une maison à Amsterdam c’est de s’inscrire à l’université et obtenir une subvention qui prévoie un logement. Un autre possibilité est de partager le logement et les frais avec d’autres gens mais L’imPiccione la dernière hypothèse c’est de dormir au camping. Louer un logement à Amsterdam n’est donc facile! On peut aussi chercher un logement sur internet, en faisant toutefois attention aux escroqueries. L’arnaquer place l’annonce sur internet, sur une ou plus sites, avec la photo de la maison au moment du rendez-vous, il trouve des excuses pour éviter de s’y rendre en demandant, toutefois un arrhes. Pour conclure, Amsterdam est une très belle ville mais le plus important c’est de garder les yeux bien ouverts et savoir cueillir les différentes opportunités. Andrea Baldan , Davide Fossen, BriacTrémolières, Yonha René-Corail The enemy of sport: doping The Meldonium scandal and Maria Sharapova Doping has hit the headlines recently, with the scandal of 172 athletes, including Maria Sharapova, a world famous Russian professional tennis player, who have been found positive in an anti-doping test. Their blood contained traces of Meldonium. What is Meldonium? The Meldonium is a product to cure anginas and heart diseases. One of its side effects is the increase of a person’s energy. It seems to be especially effective in increasing speed. The medicine is distributed only in the Baltic countries and Russia, but everyone can have access to it online. The charges had a big impact on the athletes’lives. For example, Maria Sharapova lost her sponsors, like Nike and Tag Heuer, and she had to suspend the negotiations with the famous car company Porsche. Doping in Italy Many Italian athletes have been involved in doping. The main names are Andrew Howe, Ruggero Pertile, Daniele Meucci, Daniele Greco and Roberto Donati. CONI (the Italian organization in charge of the preparation of Italian sportspeople and their participation in the Olympic games) has examined every case but it has not found other positive athletes, except for them. Now these athletes risk not taking part in the Olympics in Brazil. Meldonium amnesty New York Times of 13/04/2016 reported that after the scandal, Russian officials and coaches have insisted that many of their athletes stopped taking the drug before the ban was in effect but still tested positive. So recently, WADA (World AntiDoping Agency) decided a sort of amnesty: the presence of this substance will be tolerated, if it is less than a milligram ( in the tests effected by 1st May).The decision has been motivated with the impossibility to have clear scientific information on how long the organism takes to digest every trace of Meldonium. Gabriel Dufourt, Sebastien Dupuis, Luigi Galletto, Matteo Turino Maggio 2016 TAV: pro o contro? The TAV (treno ad alta velocità in Italian, high-speed train) is a highspeed railway that will connect Lyon to Turin, a 57-km-long tunnel built under some of Europe’s highest mountains. It is part of the “Trans European Network” which has been planned by the EU for the next 20-30 years. When the railway is ready in 2028, the journey time between the two cities will be reduced and this will create a better service for freight transport as well as for people. Engineering work started in 2003, and 3 galleries were dug in France, in the region of Savoie, for a total of 9 kms; instead, one 7.5-km- long tunnel was dug in Italy. For the time being, Italy and France have allocated 882 million euro, of which 40% comes from the EU, only for preliminary work. In early 2016, a second grant from the EU of about 671.8 million euros was requested to complete this work and 438 million euros were requested to start the tunnel. In the early nineties in Italy opponents of the project founded the NO TAV movement, which has been organizing rallies and protests, mostly peaceful ones, since then. One of these demonstrations was held last month (on 8 March 2016) near us, i.e. in Venice, on the occasion of the meeting between Matteo Renzi and Francois Hollande, which concerned also the TAV agreements. The movement is present in France as well, although French protesters do not seem to be as wellorganized and determined as in Italy. But what arguments does the anti-TAV movement put forward? Protesters maintain that the costs to build the tunnel and the railway are huge. The estimate is of about 13 billion euros. As said earlier, Italy and France must pay for 60% of the expenditure, instead the UE will pay the other 40%.Moreover, they claim that the environmental impact is very high. The principal cause of pollution concerns the construction of the railway. Enormous pieces of land and rocks were destroyed to create the Transalpine tunnel. The third cause, but not the least important, concerns the future use of the railway, i.e. the pollution caused by the train and its maintenance. Finally, the citizens of Valle di Susa, the Alpine valley in Northwest Italy at the border with France, which is located in the project area, say that the many people who will take the train will cause intense traffic in their small village. The movement has won the support of some famous people, for example the Italian writer Erri De Luca. He was even prosecuted for incitement to violence and then acquitted, because he publicly supported the movement NO TAV. In an interview in 2013 he said: “TAV has to be sabotaged” and then” I confirm that the high speed railway line has to be hindered, obstructed and sabotaged in self-defense of the earth, air and water”. You might wonder if we have clearer ideas about the project now. As a matter of fact, we don’t. There seem to be both positive and negative sides to it. On one hand, the TAV project might increase and improve exchanges between France and Italy and consequently help the Italian economy. On the other hand, we cannot deny the fact that a new railway, in the Alpine valleys of Italy and France, will also increase pollution and spoil that magnificent landscape. Riccardo Donolato, Pierangelo Stocco, Kevin Benadjal illustrazioni di: Sarah Le Gigan, Delphine Ribailly, Zoé Ratsimiala L’imPiccione Maggio 2016 Pag. 7 4 R: Riutilizzare – Riparare – Riciclare – Ridurre NO SE BUTA VIA MAI GNENTE Tutti dovremmo prestare più attenzione per il nostro bene e per il bene dell’ambiente “NO SE BUTA VIA MAI GNENTE”, così dicevano i nostri nonni, cresciuti senza il benessere attuale. Noi, nati e cresciuti nella società dell’ ”usa e getta”, dovremmo fare tesoro di questa massima così semplice, ma così vera. Nella società moderna i rifiuti e le problematiche causate dall’inquinamento rappresentano un serio pericolo per l’ecosistema e la salute umana. Non è semplice organizzare lo smaltimento dei rifiuti e le amministrazioni adottano delle soluzioni non sempre adeguate. Ogni rifiuto prodotto in meno significa risparmio di risorse, energia, inquinamento. Il riuso e riutilizzo sono azioni fondamentali che consentono un uso razionale di beni e servizi. Le materie prime vengono trasformate in materie secondarie grazie ad un accurato riciclaggio e tornano riutilizzabili sotto una nuova forma. A questo punto entra in gioco la quarta R: il rispetto. Senza rinunciare alle conquiste del benessere e delle tecnologie, dobbiamo imparare a risparmiare e recuperare, riciclare e riutilizzare quanto ci sembra inutile, scarto o rifiuto. Le quattro R insomma diventano un dictat della nostra società. Lavoro, produzione, mercato, profitto, ma con uno sguardo all’inventiva e all’intraprendenza, così da considerare beni trasformabili anche gli scarti della pesca e dell’acquicoltura: le pelli dei pesci. Ciò che diventa un rifiuto, un problema per lo smaltimento, rinasce come materiale per creare gioielli, abbigliamento d’alta moda, leccornie gastronomiche… e chissà cos’altro! Vedere e… provare per credere! “No se buta via proprio gnente”! Un esempio di attività basata sul riciclo e riutilizzo è il progetto “Skin fish”, che è stato presentato a scuola da alcuni esperti il 10 dicembre 2015. SKIN FISH, è un progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nell’ambito delle “Iniziative a sostegno dell’attività ittica” (DM del 02/10/14). Obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare e valutare l’utilizzo dello scarto di molte produzioni ittiche: la pelle del pe- sce. In particolare il progetto ha individuato le pelli di pesce presenti sul mercato italiano che possono avere un’applicazione in settori alternativi quali l’abbigliamento, il calzaturiero, l’oggettistica, l’accessoristica ed il design in genere. È dimostrato, da esperienze di utilizzo, note soprattutto in alcuni Paesi del Nord Europa, che il pesce non è solo una preziosa fonte di cibo, ma può anche fornire la materia prima per la creazione di prodotti durevoli, come la pelle. Il progetto ha individuato le principali specie ittiche più idonee a questo impiego, definendone gli accorgimenti tecnici ed organizzativi, al fine di ottenere una pelle di pesce in grado di essere opportunamente conciata. Una parte importante del progetto SKIN FISH consiste nell’identificare e stimolare varie aziende artigiane nella realizzazione di prototipi originali per un possibile utilizzo commerciale. Questo progetto si basa sulla produzione di manufatti, per esempio: cinture, scarpe e borse, con innovativi materiali di riciclo e riutilizzo marino. Nell’anno che è stato dedicato alla sostenibilità globale, applicare le quattro R è una cosa che tutti dovremmo fare per il nostro bene e per il bene dell’ambiente, cercando sempre più di diminuire l’impatto sull’ambiente, di tutelare la biodiversità in Italia e nel mondo per donare a noi e alle generazioni future un mondo più pulito. Bastano piccoli gesti per contribuire a rendere il mondo migliore. Il pianeta conta su di noi. «Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare». Albert Eistein Classe 2 C Con l’informatica si possono fare… magie Un esperto ospite del Lazzari lo ha dimostrato ai nostri ragazzi Come è nato il progetto CrunchLab di S. Donà di Piave? Nasce da un gruppo di amici che da una decina d’anni organizzano un campo estivo per hacker “End Summer Camp”. Avendo visto il movimento degli hackerspace, molto presente in Germania, abbiamo voluto importarlo anche qui in Italia. L’hackerspace è un posto dove hacker, smanettoni e gente interessata alla tecnologia possono incontrarsi e scambiarsi idee, consigli ed esperienze. Oltre a questo, mettiamo a disposizione macchinari come macchine per il taglio laser, CNC, laboratori di elettronica. Ma c’è un po’ di tutto, tutto ciò che ha a che fare con il making, quindi anche laboratori di cucito o di stampa 3d, non solo esclusivamente elettronica. Quali sono gli obiettivi del Crunch-Lab? Avendo visitato i vari hackerspace nel mondo, ci siamo innamorati del concetto che c’è dietro. Il nostro obiettivo è quello di arrivare e di essere meglio di quello che già esiste. Una cosa importante che contraddistingue questi progetti è il senso di comunità; infatti gli hackerspace nel mondo sono aperti 24h al giorno e tutti possono accedervi. Un obiettivo che ci prefiggiamo è quello di essere autosufficienti, mediante donazioni e una piccola tassa di iscrizione. Inoltre un altro degli obiettivi è quello di diventare sostenibili, quindi di poter pagare le bollette e soprattutto di poter aumentare l’offerta acquistando nuovi macchinari. Ci sono sovvenzioni dallo stato o dall’Unione Europea per progetti simili? C’è stato di recente un bando per i fab-lab, che sono simili agli hackerspace però molto più commerciali. Sentono meno il concetto di comunità, però sono simili. Sono stati assegnati a 18 fablab in Veneto dei fondi che permetteranno loro di poter presenziare a fiere, tenere dei corsi e acquistare nuovi macchinari. Potrà diventare un lavoro? È quello che speriamo, ora siamo in pochi a frequentare gli spazi, ma presto apriremo al grande pubblico. Ovviamente dovrà diventare autosostenibile, cercando sempre di far accedere più persone possibili ai nostri spazi. Quali sono le specialità del Crunch-Lab? C’è qualcosa in cui puntate di più? Al CrunchLab siamo forti con i droni, abbiamo fatto degli esperi- menti e costruito qualche drone; cercheremo di tenere qualche corso, anche se ora è più difficile con le nuove normative. Siamo forti inoltre con l’elettronica e l’informatica, abbiamo degli ottimi sviluppatori che ci frequentano e possediamo delle stampanti 3d autocostruite. Per accedere al CrunchLab è necessario qualche titolo di studio? No, può venire chiunque con qualsiasi titolo di studio, qualsiasi passione e lavoro. L’importante è aver voglia di fare e di condividere. Enrico Giordano Cos’è un Fablab? Si tratta di un laboratorio comunitario (dall’inglese Fabrication Laboratory) che si occupa della fabbricazione di piccoli pezzi di hobbistica, arredamento o utensileria che vengono ideati e realizzati interamente nel laboratorio, utilizzando macchinari come stampante 3D, stazione saldante per componenti elettronici, banco sega circolare ecc. L’approccio laboratoriale è rigorosamente multidisciplinare: tecnologia, engineering, informatica e scienza. L’imPiccione Pag. 8 Maggio 2016 Sempre più internazionali FRANCIA: abitudini e modi di vita diversi il sabato, niente scuola di sabato!) fino alle 22:00. Gli studenti possono stare in biblioteca fino a quell’ora, ma senza insegnanti o personale ATA: non ce n’è il bisogno. Le telecamere sono sempre in funzione! Siamo stati colpiti dall’atmosfera di pace e tranquillità che regnava: niente campanella tra un’ora e l’altra, e nessun precipitarsi degli alunni fuori dalla scuola alla fine delle lezioni. Un altro mondo! OLANDA: ospiti e turisti a casa nostra Dal 28 febbraio al 6 marzo 2016, 19 studenti di secondo e terzo anno (2B, 3D, 3E, 3F) dell’Istituto Tecnico “M. Lazzari” si sono recati a Jonzac, località della regione Poitou-Charentes, per effettuare la prima parte dello scambio linguistico e culturale con il Lycée Jean Hyppolite, accompagnati dalle insegnanti di francese Ciriello e Sandra Basso Moro. Sono stati accolti calorosamente dalle famiglie e hanno alternato giornate trascorse nelle città più caratteristiche della zona (Bordeaux, Jonzac e Saintes) alla frequenza regolare nelle classi per meglio comprendere, attraverso l’esperienza diretta, la vita scolastica dei corrispondenti. Durante le visite guidate, organizzate in queste occasioni, gli studenti hanno potuto apprendere le modalità di gestione di un gruppo turistico. Quest’esperienza, inoltre, ha permesso loro di osservare le differenti abitudini di vita nelle famiglie e di comprendere diversi modi di affrontare i problemi quotidiani. La seconda parte dello scambio, con il ricevimento di studenti e insegnanti francesi, avrà luogo la prima settimana di ottobre 2016 e sarà un’ulteriore occasione di confronto e di crescita personale per entrambi i gruppi di allievi. Grazie ai questionari di gradimento, somministrati agli allievi all’arrivo in Italia, le insegnanti hanno potuto rilevare il valore di quest’esperienza umana e culturale che é stata da loro vissuta con entusiasmo e ha aumentato la loro motivazione, non solo all’apprendimento della lingua francese, ma anche allo studio di tutte le materie. GERMANIA: qui funziona tutto! Si è concluso lo scambio culturale con l’Olanda con la visita all’istituto tecnico “Maria Lazzari” (dal 9 al 16 aprile) di 13 studenti olandesi del Dollard College di Winschoten (NL) accompagnati da due docenti. Hanno partecipato al progetto 13 alunni delle classi quarte, che hanno ospitato i ragazzi olandesi nelle loro famiglie, contraccambiando l’ospitalità ricevuta la prima settimana dello scorso novembre in Olanda, dove hanno avuto la possibilità di visitare una scuola olandese, osservandone l’organizzazione e la quotidianità e di vivere in un ambiente internazionale, sviluppando insieme agli studenti olandesi e a numerosi altri provenienti da più paesi stranieri, un progetto comune lavorando in team. Anche al Lazzari i ragazzi hanno lavorato insieme ai loro ospiti a un piccolo progetto sul cibo sostenibile in lingua inglese, mettendo a confronto le abitudini alimentari dei propri paesi. I ragazzi sono stati impegnati inoltre in un fitto programma di visite sul territorio (Venezia, Padova e la Villa Pisani di Stra), di cui hanno illustrato le bellezze e il significato storico-culturale. Grazie a questo scambio culturale gli alunni hanno avuto l’opportunità non solo di venire a contatto con una realtà e una cultura diversa dalla propria, arricchendo il proprio bagaglio culturale, ma anche di fare un’esperienza di team work insieme a partners stranieri, utilizzando la lingua inglese come strumento di comunicazione. N O T I Z I E Mobilità europea dei docenti Si è concluso lo scambio scolastico con il liceo Werner Eisenberg di Garching, Monaco di Baviera. Il progetto ha coinvolto un gruppo di 16 alunni del nostro Istituto, provenienti dalle classi 1C, 1F, 2C, 2F e 3B. Nel mese di marzo il nostro Istituto ha ospitato con successo 15 studenti del Liceo tedesco, proponendo, oltre alla conoscenza della nostra realtà scolastica, un ampio programma di visite sul territorio (Padova: Orto Botanico, Cappella degli Scrovegni, Caffè Pedrocchi, centro storico; Stra: Villa Pisani; Venezia: centro sto- rico, Palazzo Ducale; Venezia e la sua Laguna: escursione in barca a Murano, Burano e Torcello e visita di una vetreria). Nel mese di aprile siamo andati alla scoperta della realtà scolastica e culturale dei nostri partners tedeschi: abbiamo avute alcune conferme (le regole vengono osservate, e... «quanto è buona la cucina di mamma!») ma anche molte piacevoli sorprese («mamme e papà» tedeschi quasi calorosi quanto mamma e papà italiani; temperature mediterranee; qui tutto funziona: treni, metro e tram in perfetto orario!). NORVEGIA: un altro mondo! Dal 18 al 24 aprile un gruppo di 11 studenti ha visitato la scuola superiore Amelie Skram, a Bergen (Norvegia). I ragazzi sono stati ospitati in famiglia, hanno frequentato alcune lezioni, in inglese, e hanno visitato musei, e partecipato ad escursioni, a Bergen e fuori Bergen. Avevamo sentito dire che la scuola dei paesi nordici rappresenta quasi il modello ideale di scuola. La nostra visita ha con- fermato quest’idea: l’edificio è moderno, molto tecnologico, e anche esteticamente molto bello, con aule luminose e spaziose, una moderna biblioteca, un caffè, gestito dagli studenti dell’indirizzo professionale, una sala per gli insegnanti molto accogliente e funzionale, una sala per la visione di film, otto laboratori di scienze, tre palestre, una piscina comunale, all’interno dello stesso stabile, alla quale possono accedere gli studenti, e molti spazi e “common rooms” in cui possono socializzare. La scuola dell’obbligo in Norvegia termina a sedici anni. L’istruzione è gratuita, dall’asilo all’università. L’Amelie Skram è frequentata da più di mille allievi, tra i sedici e i diciannove. Solo metà delle materie è obbligatoria (per esempio il norvegese e la matematica), mentre l’altra metà è a scelta degli studenti! L’Amelie Skram è aperta ogni giorno (non Nel mese di marzo abbiamo ricevuto la piacevole e interessante visita di due insegnanti europei: Martin Kvalo, insegnante di educazione fisica di Bergen, Norvegia, e Flora Lorente Gonzales, docente di inglese di Cartagena, Spagna. I due colleghi sono intervenuti in alcune classi, parlando del loro paese e della loro scuola. Martin ha proposto delle attività di educazione fisica un po’ inconsuete, che sono state accolte con entusiasmo dagli studenti. I due insegnanti hanno anche visitato villa Pisani, Venezia e Padova, anche assieme ad alcune colleghe, e hanno apprezzato le bellezze del no- stro territorio. Sono stati così consolidati i rapporti di collaborazione europea del nostro istituto. Prossimo anno: arriva la settimana dello sport Novità in arrivo per gli studenti delle scuole venete, che fra qualche mese sperimenteranno, primi in Italia, la così detta “settimana dello sport”. È questa la principale variazione contenuta nel prossimo calendario scolastico, diramato giovedì 5 maggio 2016 dalla Regione: la chiusura delle scuole per le vacanze di Carnevale (dal 27 febbraio al primo marzo 2017) si prolungherà, infatti, con altre tre giornate che saranno dedicate «in orario scolastico e alla presenza degli insegnanti», ad attività finalizzate a far conoscere le diverse discipline sportive presenti nel territorio Il 23 aprile scorso la prof di inglese Flavia Giurastante ha pronunciato il suo fatidico sì a Venezia. Una delega- zione del Lazzari ha portato gli auguri a nome di tutto l’istituto. Congratulazione anche da parte della Redazione. Fiori d’arancio