"L`imPiccione" di maggio 2016

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"L`imPiccione" di maggio 2016
L’imPiccione
Maggio 2016
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L’imPiccione
Periodico di informazione dell’I.T.C.S. «Maria Lazzari» di Dolo (VE)
Anno VII n. 6 Maggio 2016
Cento anni fa
PROGETTO ERASMUS
delle superiori in giro per il mondo
Curzio Frasio: Studenti
Per 12 studenti del Lazzari l’anno scolastico prosegue all’estero
chi è costui? P
Alzi la mano chi, passando per
la tanto sospirata via che conduce alla nostra scuola, non si sia
mai chiesto chi sia questo “Curzio Frasio”. Un nome misterioso, quasi criptico, che di primo
acchito farebbe pensare subito
ad un valoroso condottiero romano. Ma quindi chi è questo
Curzio? Un valoroso generale
romano? Un leggendario condottiero napoleonico? Niente di
tutto ciò cari lettori! Rimestando nel fumoso calderone della
memoria dei più anziani, si può
scoprire che questo fantomatico
Signor Frasio sia un comune
cittadino nato a Dolo, nel 1885!
Completa gli studi al Liceo
Classico Tito Livio stringendo
una forte amicizia con il poeta
Diego Valeri, il quale gli dedicherà una poesia. Sono i terribili
anni della Grande Guerra, Curzio viene mandato al fronte con
il grado di Sottotenente, dove
viene fatto prigioniero ed internato nel campo di Terezin. Qui
muore nel 1917 per una malattia
contratta probabilmente a causa
delle condizioni di vita.
La via che tutti noi conosciamo
gli viene intitolata nel 1950.
Enrico Giordano
er 12 studenti del Lazzari, nel passaggio dalla classe quarta alla quinta,
l’anno scolastico 2016 prosegue all’estero. Stanno per partire infatti in tirocinio lavorativo all’estero nell’ambito
del progetto E- Tourism 2015 che
vede il Lazzari consorziato in rete con
queste scuole: Itg Sansovino di Oderzo (scuola capofila), Itst Mazzotti di
Treviso, Ippsar Maffioli di Castelfranco (Tv), Isiss Scarpa di Motta
(Tv), Itcs L.B. Alberti e Itts Vito Volterra di San Donà di Piave (Ve).
Il progetto fa parte del programma
Erasmus + Azione chiave 1 – Mobilità individuale nel settore dell’istruzione e della formazione e prevede
la realizzazione di stage all’estero nel
corso del 2016, della durata di 5 settimane, di cui la prima di preparazione
linguistica e le successive quattro di
stage, in aziende correlate al corso
di studi del partecipante e per quanto
possibile turisticamente rilevanti, con
destinazioni verso Austria, Francia,
Spagna, Gran Bretagna e un paese
dell’est europeo in cui è previsto l’uso dell’inglese come lingua veicolare.
Il Programma Erasmus + KA1 VET
( Vocational Educational Training) è
un progetto di mobilità che gode del
finanziamento da parte dell’UE e del
sostegno della Commissione Europea. Il progetto si propone di rafforzare le competenze digitali e professionali al di là dell’effetto sui singoli
studenti, l’organizzazione di questa
edizione e di edizioni successive del
progetto potranno incidere sulla formazione dei lavoratori chiamati ad
Il clarinetto non suona più.
Gli studenti l’hanno ricordato
All’istituto Lazzari in occasione
del Giorno della memoria, svoltosi
il 27 gennaio, è stato reso un
bell’omaggio alla memoria di
Aldo Valerio Cacco (1924-2015)
portando in scena la sua storia
di sopravvissuto grazie al suo
clarinetto suonato nei Lager. Lo
strumento fu la sua salvezza perché
i suoi aguzzini lo premiavano
con qualche tozzo di pane in più
affinché suonasse. Un gruppo di
eTwinning
inserto a colori pp. 3-6
ragazzi, assistiti dalle docenti Luisa
Favaro e Laura Modonese, hanno
riproposto in forma recitata alcuni
episodi della sua prigionia. Buona
la ricerca fotografica e la scelta
dei testi. Magistrale l’esecuzione
musicale. La rappresentazione è
stata proposta anche agli adulti nel
pomeriggio.
essere protagonisti della rivoluzione,
per la quale secondo le previsioni entro il 2025 la generazione dei nativi
digitali occuperà il 100% del mercato
europeo del turismo.
Il tirocinio all’estero previsto
nell’ambito del progetto costituirà
una “unità di apprendimento” che
avrà l’obiettivo di arricchire il bagaglio di competenze linguistiche,
tecnico-professionali e relazionali dei
partecipanti e comprenderà il rilascio
della certificazione “Europass Mobilità”. Le finalità generali del Progetto
mirano anche a promuovere la crescita personale dell’alunno, in particolare per gli aspetti relativi all’autodeterminazione, alla capacità di affrontare
e risolvere problemi e per lo sviluppo
delle capacità di lavorare in gruppo,
di autoapprendimento e di adattabilità. L’Azione consente ai giovani di
sperimentare, di osservare da vicino
e dall’interno il mondo del lavoro in
contesto internazionale.
La selezione dei candidati è stata
effettuata presso ciascuna Scuola
da una Commissione composta dal
Dirigente scolastico, dal referente
di progetto, da un docente di lingua
per ogni destinazione linguistica, dal
coordinatore di classe, che si è fatto
portavoce dell’intero consiglio, e dal
responsabile dell’Alternanza scuolalavoro. La commissione ha operato
una selezione degli alunni sulla base
di questi requisiti: a) forte motivazione per l’esperienza; b) adattabilità; c)
affidabilità e capacità di farsi carico
di compiti significativi e di situazioni
impegnative (caratteristiche dimo-
strate anche in contesti non formali,
e rilevabili anche dal buon esito delle
attività di tirocinio in Italia durante
l’Alternanza scuola-lavoro o gli stage
estivi); d) adeguata conoscenza della
lingua del Paese o dell’inglese come
lingua veicolare, rilevata da voto di
scrutinio in lingua e mediante test di
lingua europeo o certificazione (livello richiesto: B1); e) storia scolastica
positiva e buona conoscenza delle
materie d’indirizzo.
Stanno quindi per raggiungere Liverpool, Valencia, Vienna e Nizza i
seguenti studenti: Martina Lazzari,
Eleonora Da Lio, Anna Marcaggi,
Irene Nardo, Riatto Asia, Jessica
Marchiori della classe 4 E Turismo.
Davide Fossen e Serena Benetollo
della classe 4 B Amministrazione Finanza e Marketing. Eleonora Franceschi, Camilla Bruno della classe 4 C
Relazioni Internazionali. Sara Rossi,
Elisa Scocco della classe 4 B Relazioni internazionali. I primi a partire
saranno gli studenti attesi in Austria e
Francia (dal 21 maggio al 25 giugno
2016). A seguire le 6 ragazze attese a
Liverpool (dal 27 giugno al 31 luglio
2016). Per ultime le due studentesse
che andranno a Valencia dal 16 luglio
al 20 agosto 2016
Presidi dell’Istituto Tecnico Statale
«Maria Lazzari»
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
Walter Fontanella
Sofia Gobbo
Silvio Resto Casagrande
Elios Petrin
Francesco Tateo
Giannina Barberis
Matteo Matarrese
Virginio Ragazzo
Emanuela Fardin
Lucina Cecconi
Luigi Carretta *
Monica Guaraldo
Monica Guaraldo *
* In reggenza
1976-1977
1977-1980
1980-1982
1982-1983
1983-1984
1984-1989
1989-2000
2000-2001
2001-2003
2003-2011
2011-2012
2012-2015
2015-...
Il Lazzari
compie
40 anni
Il 10 ottobre 2016 l’istituto tecnico “Maria Lazzari”
compie 40 anni… e già
fervono i preparativi per
non fare passare inosservata la data. Era infatti il
1976 quando in centro a
Dolo (non qui dove siamo
ora) l’istituto iniziò ad accogliere i primi studenti. Si
accettano idee e proposte
per festeggiare al meglio
l’anniversario. In sede di
collegio docenti saranno
fornite maggiori informazioni sull’argomento.
L’imPiccione
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Studenti in stage. Alternanza scuola & lavoro
Oltre 200 pronti a salpare
Dalle quattro alle sei settimane la durata
È risaputo ed è l’ossessione di
tante scuole in questo periodo:
riuscire a trovare per gli studenti del triennio posti adeguati
e affidabili per fare gli stage. È
quanto prescrive la nuova legge
107/2015 che prevede vari progetti sotto la denominazione di
Alternanza scuola lavoro.
All’istituto tecnico Maria Lazzari le cose stanno in questo
modo. Circa 200 studenti di
terza e quarta saranno inviati
a breve a fare gli stage in studi
professionali, imprese, ed enti
pubblici del territorio. La durata prevede un tempo minimo di
quattro settimane prorogabili
fino sei. Gettando l’occhio dentro questa realtà si scopre anche
qualche dato particolarmente
interessante e innovativo. Nel
mese di maggio per esempio
per cinque giorni, 20 studenti
dell’ indirizzo turistico saranno
a Bibione per condividere con
gli organizzatori l’ esperienza
di un grande evento sportivo,
la Beach Volley Marathon, il
più conosciuto e spettacolare
torneo della specialità a livello
mondiale che coinvolgerà oltre
15.000 persone tra atleti, professionisti, appassionati con gare
che si svolgeranno in 220 campi
di gioco in 66.000 metri quadrati di arenile: una straordinaria
opportunità per gli studenti per
verificare sul campo l’ organizzazione di un grande evento!
Altri invece saranno all’estero
(sperando che al Brennero non
facciano storie (sic!) per approfondire e consolidare l’appren-
Maggio 2016
Dove andranno gli studenti?
Sono parecchi gli enti del territorio che hanno risposto
all’invito di accogliere i nostri studenti nella loro realtà
professionale. In particolare: studi professionali, centri
servizi, caf, aziende produttive, alberghi, agenzie di
viaggio, agenzie trasporti marittimi, ....bisognerà osservare
gli orari ed essere rispettosi di ogni istruzione impartita.
dimento della lingua straniera
prescelta. A questo riguardo va
detto che l’istituto Lazzari ha
vinto il bando Erasmus+ che
consentirà l’ invio di 12 studenti in stage in Austria, Francia,
Spagna e paesi di lingua inglese,
e un progetto, sempre finanziato
dalla UE, che permetterà a 25
studenti di frequentare un corso di lingua inglese di 40 ore in
Italia e di trascorrere 15 giorni
in Inghilterra, con il conseguimento finale della certificazione
linguistica. Una vera manna se
si considera che questo non costerà assolutamente nulla alle
famiglie.
Ad onore del vero va detto che
questi risultati conseguiti dal
Lazzari sono frutto di oltre 15
anni di esperienza; infatti è almeno dal 2000 che l’ Istituto
permette in media ogni anno a
oltre 100 studenti di fare stage
lavorativi e ora… con la benedizione del legislatore, il numero
e’ quasi raddoppiato. Prima di
frequentare le realtà produttive
gli studenti seguiranno un corso sulla sicurezza gestito dalla
scuola in modo tale da essere
già istruiti sui rischi di base che
si vivono sul mondo del lavoro.
Per 12 studenti di classe quarta
lo stage è anche associato ad un
corso di web marketing nell’ambito del progetto finanziato da
Fondo sociale europeo e coordinato da SIVE Formazione.
Intervista ad Alberto Lazzarin ex studente del Lazzari
Sono soddisfatto del lavoro che faccio
Il consiglio agli studenti: «Scegliete ciò che vi piace fare, con uno sguardo però alla situazione economico-sociale attuale».
In che anni hai studiato all’Istituto
Tecnico Commerciale “Maria Lazzari” e quale indirizzo hai seguito?
Ho frequentato questo istituto dal settembre dell’anno 2007 al luglio del
2012, anno in cui mi sono diplomato.
L’indirizzo che ho scelto all’epoca del
mio percorso scolastico in questa scuola
era denominato “IGEA”, l’acronimo di
“Indirizzo Giuridico Economico Aziendale” che ora è stato sostituito con “Amministrazione Finanza e Marketing”.
Che lavoro stai volgendo e hai dovuto
aspettare molto per trovarlo?
Attualmente svolgo la mansione di
impiegato amministrativo presso uno
studio legale associato di Mestre. Sono
a stretto contatto sia con clienti che fornitori, quindi mi occupo sia dell’attività
di front-office che di back-office. Mi
occupo della gestione contabile (controllo della cassa, fatturazione analogica
e digitale), sono diretto responsabile del
Processo Civile Telematico (invio telematico degli atti e documenti agli uffici giudiziari e delle notifiche via PEC)
nonché dell’attività esterna dello studio
(depositi, visioni dei fascicoli civili e
penali oltre che contatto diretto con il
personale dei principali enti pubblici e
uffici giudiziari, cioè Tribunale Civile e Penale, Corte d’Appello, Ufficiali
Giudiziari e Commissione Tributaria).
Fortunatamente non ho dovuto attendere molto per trovare questo posto di
lavoro. La ricerca è stata assidua e senza freni ovunque (sia attraverso internet
presso i principali siti di ricerca come
Subito.it e Infojobs, che utilizzando il
metodo porta a porta).
Sei contento del lavoro che svolgi?
Sono davvero felice del lavoro che
svolgo. Innanzitutto mi trovo a stretto
contatto con persone di età maggiore
rispetto alla mia e con un’esperienza lavorativa e personale alle spalle che non
è paragonabile. Essere a stretto contatto
con persone di ambiti diversi, sia fornitori, clienti oltre che dipendenti della
Pubblica Amministrazione, ha fatto sì
che cambiassi molto il mio carattere e
il mio modo di approcciarmi con la realtà. La cosa buffa che sto vivendo è che
andando spesso in tribunali per portare
vari documenti, mi salutano col titolo di
«avvocato», la cosa all’inizio mi imbarazzava, ora ci ho fatto l’abitudine e non
posso fermarmi ogni volta a dire che
non lo sono.
Sei soddisfatto della retribuzione che
ti danno?
Come credo la gran parte delle persone può già sapere, la retribuzione non è
quasi mai equiparata con le responsabilità e le competenze acquisite o che si
acquisiscono nel tempo. Grazie alle ultime leggi in materia di lavoro, volte alla
crescita dell’occupazione (soprattutto
giovanile), sono stati istituiti diversi
contratti, come ad esempio l’apprendistato, che danno un vantaggio sia al
datore di lavoro in termini sia retributivi
che contributivi ma anche al lavoratore
in termine temporale. I vantaggi per i
lavoratori sono una crescita del salario
ogni anno in percentuale, dove al termine dei 3 anni di lavoro, si passa a tempo indeterminato senza stravolgimenti,
con il consenso delle parti. Ed è quello
che mi è successo con molta sorpresa e
soddisfazione. Per ora posso solo ritenermi fortunato di avere uno stipendio
fisso ogni mese, quella famosa “goccia”
che purtroppo non tutti possono ambire,
soprattutto in questi ultimi anni di crisi
economica. Il mio lavoro mi ha portato a conoscere realtà completamente
diverse della mia e ahimè anche più
problematiche sotto tutti gli aspetti, sia
economici che personali (come chi si
separa o divorzia).
Che ricordo hai dell’Istituto Lazzari?
Durante i cinque anni trascorsi in questa
scuola ho imparato davvero molto, non
solo dal punto di vista scolastico, ma
anche umano. Ho avuto modo di conoscere molti professori di diverse materie
e posso dire che il rapporto studenteprofessore sia fondamentale per tutto
l’intero percorso scolastico. Ho partecipato ad un progetto importante come
il “Sabbione”, per il quale la mia classe
è stata la prima ad iniziarlo e portarlo
avanti, trasmettendolo anche alle classi
successive.
Che consiglio daresti agli studenti del
Lazzari?
Un consiglio che mi sentirei di dare agli
studenti che sono in procinto di orientarsi per il post-superiori è quello di scegliere ciò che gli piace, con uno sguardo
alla situazione economico-sociale attuale. Chi decide di intraprendere la via del
lavoro (come ho scelto io), consiglio di
non demoralizzarsi a cercare! Cercate
ovunque e non solo in un unico settore,
spaziate i campi di ricerca, compilate
un curriculum vitae completo, scrivendo tutte le vostre competenze (lo stage
scolastico è fondamentale, oltre che la
conoscenza delle lingue straniere). Abbiate fiducia dei vostri mezzi, perché si
inizia sempre con poco e vedrete che
con il tempo cresceranno le responsabilità oltre che l’esperienza acquisita,
dove si può ambire sempre a qualcosa
di migliore.Una cosa che mi è venuta in
mente ora che magari tanti non ci danno
peso, il mio titolo di ragioniere lo uso
ogni qualvolta che vado per uffici e serve molto come forza carismatica e tra
avere un titolo e no cambia moltissimo!
p. z.
L’imPiccione
Periodico di informazione dell’I.T.C.S.
«Maria Lazzari» di Dolo (VE)
Anno VII N. 6 Maggio 2016
HANNO COLLABORATO
Enrico Giordano, Patrizio Zanella,
Classi: 2C, 4B
MAIL: [email protected]
FOTOCOMPOSIZIONE:
C.F.P. Limena (Padova) - 049.609714
CENTRO
FOTOCOMPOSIZIONE
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L’imPiccione
Maggio 2016
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Progetto eTwinning: verso il bilinguismo spinto
occhio di riguardo verso l’attualità
e come si scrive un articolo
Il progetto eTwinning “L’actualité chez nous/Current issues
and us”, ha visto coinvolte la classe IVBafm 2015-16, una
classe di liceo della cittadina polacca di Tarnobrzeg, e una
classe di un liceo parigino. L’obiettivo principale è stato dedicato alla attualità e alla scrittura di articoli di giornale. Il
primo passo è stato avvicinare gli studenti al mondo della
carta stampata, attraverso due incontri con dei giornalisti,
che hanno dato dei suggerimenti su come scrivere un articolo di giornale. Il primo argomento trattato è stato quello
dell’immigrazione, tema caldo di questi mesi in tutta Euro-
pa. Per comprendere meglio il problema e le sue implicazioni gli studenti italiani hanno incontrato alcuni immigrati ospitati nelle strutture locali mentre gli studenti polacchi
hanno intervistato alcuni concittadini, realizzando un video con dei sottotitoli in inglese. Infine, attraverso incontri
skype, gli studenti italiani e francesi hanno costituito dei
gruppi di lavoro su vari temi, seguendo i loro interessi. Di
seguito una parte dei lavori realizzati, nelle tre lingue: italiano, inglese e francese.
Antonella Ciriello e Antonella Novello
Incontro con il giornalista
Il 5 febbraio abbiamo avuto una lezione diversa dal solito: il nostro insegnante è stato il
dr. Francesco Antonini, vice capo redattore del Gazzettino di Venezia. Il dr. Antonini ci
ha spiegato le differenza tra i vari tipi di notizie, ci ha raccontato come le notizie vengono
trasmesse dai reporter locali alla sede centrale, e come vengono verificate e selezionate prima
della pubblicazione. In seguito ci ha anche dato dei suggerimenti pratici su come avvicinarci
alla scrittura di un articolo giornalistico: e sullo stile da adottaredovremmo essere chiari,
semplici ed efficaci;dovremmo evitare ridondanze nello stesso tempo dovremmo cercare di
cogliere il lato inconsueto della notizia, per attirare l’attenzione del lettore.
An overview of immigration in Poland and Italy
There are more and more refugees and immigrants in Europe.
The number has reached one million recently. Is it still going to
increase? Do Europeans want to
host such big numbers of people?
Is it possible that the refugees will
assimilate with locals? Are they
all trying to escape from war?
What is the attitude of the European societies, in particular the
Italian and the Polish ones, o the
newcomers? How are the governments going to deal with this
problem?
Poland
Before 2015 there hadn’t been
many refugees or immigrants in
Poland. Over the last two decades some groups from Georgia,
Ukraine, Chechnya, Moldova and
Belarus came to Poland in search
of work and better incomes. But
they were not big. Over 250 thou-
sand of Ukrainians arrive in Poland every year to work mostly
on Polish plantations and in small
enterprises. At the moment Poland
is a homogeneous society. But in
the past it wasn’t. According to
historian Norman Davies the Polish census of 1931 listed the nationalities by language as Polish,
69% of the population, Ukrainian
- 15%, Jews - 8.5%, Belarusian 4.70% and German 2,2%.Polish
Government stance on the refugee
situation. At first, Polish previous government agreed to accept
about 14 000 immigrants, but later
on after elections in autumn last
year our new government refused
to take in any refugees, along
with the Czech Republic, Slovenia, Hungary and Romania. Then,
under political pressure from the
European Union and other countries, Polish government Prime
Minister, Beata Szydło, agreed to
provide housing and financial help
to around 5 thousand immigrants.
At a later date that number was
increased by a thousand and was
limited to 6 thousand in total. Legally relocated refugees are supposed to come in groups of 100
people, however none of them has
been actually relocated yet. Even
with the decision made, no official
statement has been published by
the government. Recently, however, Polish president Andrzej Duda
stated that Poland isn’t closing the
borders for anyone looking for
help and a peaceful place to stay.
Even with a good system ready to
take refugees in, it’s still causing a
lot of problems. Fake documents
and IDs are only a small fraction
of many issues. While only people
escaping from wars in their countries are treated as refugees, there
are also lots of immigrants looking for better pay and better life.
the Polish class
Italy
For almost one century (18601950) millions of Italians emigrated to Germany, Belgium,
France, Switzerland, to North and
South America, to escape from
poverty and have better lives.
More than 24 million departures
were recorded in this period.
Starting from 1980, the situation
has completely changed and Italy
has become an immigration destination, with 3 million arrivals,
who mainly come from countries
in Africa and Asia, such as Nigeria, Senegal, Bangladesh, Sri Lanka and China. On 8 February 2000
a decree of the President of the republic was issued, which set the
maximum number of arrivals of
immigrants for that year in Italy:
63,000. In July of that year 80%
of that quota had already been
reached so 20,000 were added,
only for seasonal jobs. The immigrants of that year came from
Albania, Bosnia, Greece, Croatia
and Slovenia. Last year’s census
recorded 5 million immigrants: 3
million from Eastern Europe, 700
thousand from Magreb, 300 thousand from Africa, 1 million from
Asia and 200 thousand from Latin
America. In addition, there are
many illegal immigrants.
The current crisis and the position
of the Italian government
In the last two years the number of migratory journeys (and
deaths) across the Mediterranean
sea has doubled. Besides Malta
and Greece, one of the arrival
points is Italy.
Unlike the Austrian and Hungarian governments, the Italian
government firmly opposes the
closure of borders. It believes that
closing borders ad annulling the
Schengen treaty would plunge
Europe into the past. On the contrary, Europe should stand united
and make shared decisions, which
should be born out of solidarity
towards people who are escaping
from wars and hunger.
The Italian class
L’imPiccione
Pag. 4
Maggio 2016
Non sono pericoloso ma sono in pericolo
Giovedì 25 febbraio 2016
noi studenti della classe 4B
afm abbiamo partecipato
ad un significativo incontro
sul tema dell’immigrazione.
Abbiamo infatti conosciuto il
responsabile dell’Ostello di
Giare, l’Assessore delle Politiche Sociali del Comune di
Mira e tre giovani immigrati, provenienti della Nigeria
e dal Senegal, attualmente
ospitati nelle strutture dei
territori limitrofi adibiti alla
loro accoglienza. Oggigiorno
l’immigrazione sta destando
molto clamore nel continente europeo. Abbiamo avuto
diverse occasioni di trattare
questo difficile argomento,
e sono nate anche accese
contrapposizioni all’interno
del gruppo classe. Per far
luce sulla questione si è or-
ganizzato l’incontro del 25
febbraio, che ci ha permesso di conoscere in modo più
approfondito il problema.
Abbiamo avuto la possibilità
di conoscere le drammatiche
storie dei ragazzi dell’Ostello
di Giare e il motivo che li ha
spinti ad intraprendere l’estenuante viaggio verso il continente europeo. I tre giovani,
Victor, Kingsley e Cherifo,
sono dei rifugiati, richiedenti asilo politico, attualmente
ospitati, assieme a molti altri,
nelle strutture dei paesi della
Riviera del Brenta che si sono
rese disponibili alla loro accoglienza. Le loro storie sono
simili. Nel loro Paese hanno
frequentato le scuole; alcuni
di loro svolgevano piccole
mansioni, come carpentieri
o elettricisti. Hanno perso i
loro genitori e parenti molto
presto, a causa della guerra e
del terrorismo che insanguinano l’Africa. La situazione
in Africa è terribile. Vi sono
guerre e carestie che spingono le popolazioni a fuggire
alla ricerca di un luogo migliore, in cui vivere e costruirsi
un futuro. È stato un incontro
estremamente interessante e
utile, perché ci ha permesso
di conoscere più da vicino il
problema dell’immigrazione,
e di comprendere le numerose
difficoltà che i tanti immigrati
che raggiungono il nostro paese quotidianamente affrontano. Conversando con loro,
ci è venuta in mente la frase
pronunciata da Bono, leader
degli U2, “Non sono pericoloso, ma sono in pericolo”: essa
trasmette efficacemente il
messaggio che abbiamo colto
dalle testimonianze di Victor,
Kingsley e Cherifo. Nelle facce
dei nostri intervistati abbiamo
potuto osservare la disperazione, la tristezza, la solitudine
e la sofferenza che avvolgono
le loro vite. Questi giovani ritengono il nostro paese il luogo ideale per vivere, ”ricco di
pace e amore”, come racconta
Kingsley. Lo stesso Kinsley ha
però aggiunto che è difficile
integrarsi nella nostra società,
e che non mancano umiliazioni, soprusi e atti di razzismo.
Questo incontro, oltre ad essere positivo per noi, pensiamo possa esserlo stato anche
per loro, poiché hanno avuto
la possibilità di condividere le
loro difficili esperienze di vita,
in un clima di serenità e accoglienza.
LA CLASSE 4BAFM
L’Europe? Un mélange des cultures
Et les autres cultures, comment fêtent-elles le nouvel an?
Pour avoir des informations
sur le Nouvel an en Chine nous
avons pensé de faire une petite
interview à une de nos camarades chinoises de notre lycée
(Ziyun) et voilà ses réponses et
toutes les informations reçues.
Alessia: Quand on célébre le
Nouvel anen Chine? Lecélèbret-on un jour précis?
Ziyun Wang: le nouvel anen
Chine change tous les ans, parce
qu’elle ne suit pas le calendrier
solaire mais le calendrier de
la lune (le calendrier utilisé en
Chine), et généralement il peut
tomber du 21 janvier au 19 février. La fête du Nouvel andure
un jour mais on peut la prolonger
plusieurs jours
Serena: Quelles sont les origines de cette fête?
Ziyun Wang: On n’en connait
pas les origines, mais on pense
que, en 2000 avant J.C. quand
l’empereur Shun a pris le pouvoir, il a contraint ses citoyens à
prier pour le Ciel et pour la Terre
qui étaient considérés comme
des divinités. Ce jour est représenté comme un nouvel début de
la dynastie et ensuite comme le
Nouvel an.
Ronaldo: Est-ce qu’il y a une
spécialité qu’on mange ce jourlà?
Ziyun Wang: le plat principal
est le‘Nianniangao’ qui est un
gâteau préparé avec le riz, mais
il est trop cher, donc peu de gens
lemange. En Chine on mange
le poisson parce qu’ en Chinois
le mot ‘ poisson’ a une prononciation qui est semblable au mot
‘rester’, donc cela signifie que
le poisson laisse ‘rester quelque
chose’, comme la chance ou
l’argent. On mange aussi, une
entrée,des ravioli et des rouleaux
printemps; et après on mange
des spaghetti, de la viande ou du
poisson, ce qu’on préfère c’ est le
crabe et le homard.
Alessia: Vous avez quelques traditions par rapport auto nouvelle
anchinois?
Ziyun Wang: Oui, nous avons
des traditions. Le premier jour
de l’ an, nous nous habillions
avec de nouveaux vêtements de
couleur rouge et nous allons visiter les familles. Une tradition dit
que les gens ne peuvent pas utiliser le balai parce qu’il éloigne
la fortune.
Serena: Comment les jeunes
célèbrent-ils le nouvelle an? Ils
restent en famille ou ils lepassent
avec les amies?
ZiyunWang: Le dernier jour et
le premier jour de l’an les jeunes
restent à la maison avec leurs parents mais les autres jours de fête
ils peuvent aller visiter les familles ou rester avec leurs amis.
Ronaldo: Qu’est-ce que vous
faites à minuit?
ZiyunWang: Contrairement à
d’ autres traditions (comme en
Europe par exemple ), nous ne
faisons rien à minuit, ce n’est
qu’un symbole de bienvenue au
nouvel an,à minuit il y a les feux
d’artifice. Mais quand nous finissons de manger nous lançons les
lanternes célestes.
Alessia: Il y a des symboles qui
rappellent le nouvelle an
ZiyunWang: Oui, nous avons
des symboles. Le plus célèbre est
une image avec l’écrite’ chance’’
mais elle est à l’envers parce que
le mot‘’revers’’ en chinois a la
même prononciation qu’ arriver,
donc en fin cela signifie que la
chance est arrivée.
Serena Benetollo, Alessia Bottazzin,
Ronaldo Sema,
Itcs Maria Lazzari, Dolo, Venise
Maggio 2016
L’imPiccione
Nouvel an - Perse à Paris en 2016
Le nouvel an Perse est aussi
appelé la journée internationaledu Norouz, et estcélébréle
Vendredi 20 Mars à23h45 et
15 secondes ou le plus souvent
le 21 Mars lors de l’équinoxe
du printemps par rapport au
calendrier persan. Il est célébré
par la population iranienne,
kurde et turc. Cette journée a
été proclamé officiellement
par les Nations Unies. 300
millions de personnes dans le
monde fêtent cette tradition
zarathoustrienne qui date de
plus de trois millénaires.
Ceux qui participent à la célébration de la nouvelle année
perse se retrouve autour de
la table du «haft sin» où sont
présentes sept représentations
de la nature, sept objets commençant par la lettre «s» et des
livres de poésie ainsi que des
fleurs. Comme le nouvel an
français, ils attendent avec impatience l’heure exacte de la
célébration puis se félicitent.
Il existe différentes coutumes
concernant les pays et les
cultures qui divergent, certains
achètent des poissons rouges,
accrochent un chapeau sur
leurs portes ou encore saute
par-dessus le feu.
Le Norouz est l’aboutissement de 41 jours de cérémonie. Avant la cérémonie, il y
a déjà eu deux autres fêtes: la
fête «Sadeh» qui consiste en
l’apparition du feu et la fête
Tchâhâr Shanbeh Souri qui est
le moment où les gens sautent
par-dessus le feu.
A Paris, à l’occasion de la journée international du Norouz,
une table «haft sin» a été installée par l’association Journée Internationale du Norouz
lors de la fête du printemps
dans la Marie du 6e arrondissement à Paris.
Massoud Mirshashi, chercheur
franco-iranien à l’université
Pierre et Marie Curie, cancérologue et émigré en France
depuis 35 ans est un des principaux organisateurs du rassemblement pour le nouvel
perse puisqu’il est maintenant
président de l’association de la
journée internationale du Norouz. Il est un exemple de la
population persane qui célèbre
ce nouvel an à Paris.
Sasha Kimpyneck,
Lucineide Armando, Ilana Valletta
(Lycée Saint Maur des Fosses, France)
Amsterdam, aujourd’hui
Mercredi 30 Décembre 2015
Nous sommes partis
de la Gare du Nord à 10h43,
le voyage durant environ 3h20
nous sommes arrivés à 14h0
à la gare d’Amsterdam Cen-
traal. Nous avions dans nos
baguages de quoi se changer pendant 1 semaine, deux
trousses de toilettes, un appareil photo et une carte d’Amsterdam. Nous avions très faim
car n’avions pas pu manger
dans le train et hélas nous
devions passé à l’hôtel pour
déposer nos affaires.
Notre hôtel était situé au 47
Bellamiplein, dans un ancien
entrepôt de tramway réhabilité
en restaurants, hôtels et cinémas. Il se nommait De hallen
et nous parut fort agréable. Il
était situé à l’ouest du centre
de la ville, un petit loin de la
gare, mais en prenant un tramway (le 13) et en marchant un
peu nous sommes arrivé relativement vite. Nos chambres
étaient les 205 et 206, à l’étage
sur une sorte de balcon donnant sur le salon.
Apres avoir déposé nos baguages dans les chambres nous
avons demandé à l’accueil où
nous pouvons manger et ils
nous conseillèrent le FoodHallen, situé dans le même batiment. Nous y sommes donc allez et nous nous sommes rendu
comte que c’était un grand hall
avec plein de petites échoppes
de restaurants différents où
il était possible de commander de la nourriture et ensuite
d’aller s’assoir au centre du
hall sur de grandes tables. Ce
lieu semblait idéal pour sortir
entre amis ou pour rencontrer
de nouvelles personnes et je
le conseillerais vivement à
quiconque, de part la diversité
des nourritures disponibles et
l’ambiance.
Nous avons décidé de manger au Bulls and Dogs, ou
nous avons pu commander de
délicieux hot dogs. Durant le
repas nous avons d’ailleurs eu
la chance de discuter avec des
locaux assis à côté de nous.
Ils nous conseillèrent de nous
rendre au Frenzi pour le diner,
cela nous permettra de manger enface d’un superbe canal
et de nous promener à travers
Amsterdam tout l’après- midi,
Frenzi étant situé de l’autre
côté de la ville. Cette promenade fut en effet superbe,
nous sommes passé au dessus
de nombreux canaux et nous
avons pu admirer les grandes
et fines maisons de briques
sombres si caractéristique
d’Amsterdam. Nous avons
ensuite suivi le Singel, un des
canaux se jetant directement
dans un lac, avant d’arriver au
Pag. 5
Frenzi, ayant en effet une vue
imprenable sur les canaux.
Il est situé au 232 Zwanenburgwal et nous avons commandé
des plats de tapas, qui furent
excellent malgré le froid de la
terrasse. Après manger nous
avons décidé de rentrer à pied
pour profiter de la ville de nuit
et de la fête des lumières de
cette hiver.
D’ autres belles idées pour
passer une bonne journées ,
sontde louer une bicyclette et
se diriger vers l’île de Marken, à une vingtaine de km
pour admirer toutes les zones
des polder pour retourner en
ville et faire un tour dans le
Vondelpark, le plus grand parc
de la ville ; en outre on pourrait visiterla petite ville rurale
de Zaanse Schans, pour vivre
l’Hollande d’ un siècle passé il
fautimpérativement visiter le
musée Van Gogh et prendre
une glace au bord de la rivière.
Des idées pour passer une
belle soirée peuvent être:se
promener dans le quartier
aux lumières rouges, près du
centre, aisément accessible,
ou faire un tour romantique à
bateau des canaux de la ville
pour pouvoir admirer les nombreuses maisons au toit pointu
ou bien allerdans le quartier de
Leidseplein.
Amsterdam? belle
ville mais très
difficile d’y trouver
un logement!
Amsterdam est une belle ville
pour y vivre, c’est une capitale
et donc il y a une grande quantité de services et d’opportunités. Il offre tous les services
des grandes villes, comme
de magnifiques musées, des
hôtels, un transport efficace et
les magasins pour le shopping
à toutes les heures.
Il s’agit d’une capitale assez
petite, vivable,
jolie, accueillante, mais dès le premier
regard, voilà un de ses problèmes principaux: la capacité. Les maisons ne sont pas
beaucoup, la plupart sont des
logements sociaux, avec un
système particulier de distribution. Ce système est aux
fruits parce-que les maisons
Pag. 6
sont occupées déjà toutes ou
elles vont être occupées, dans
peude temps. Une fois il y
avait les «squat», petit logement où il était possible de
se camper, mais désormais
certains ont été occupés, et
d’autres ont été fermées. Voilà
pourquoi, à l’heure actuelle, il
est très difficile de trouver un
logement à Amsterdam.
Comment faire? Unmoyen
pour s’accaparer un logement est de s’inscrire dans les
listes pour obtenir les maisons
populaires mais l’attente est
très longue. Un autre moyen
de trouver une maison à Amsterdam c’est de s’inscrire à
l’université et obtenir une subvention qui prévoie un logement. Un autre possibilité est
de partager le logement et les
frais avec d’autres gens mais
L’imPiccione
la dernière hypothèse c’est de
dormir au camping. Louer un
logement à Amsterdam n’est
donc facile! On peut aussi
chercher un logement sur internet, en faisant toutefois attention aux escroqueries. L’arnaquer place l’annonce sur
internet, sur une ou plus sites,
avec la photo de la maison au
moment du rendez-vous, il
trouve des excuses pour éviter
de s’y rendre en demandant,
toutefois un arrhes.
Pour conclure, Amsterdam
est une très belle ville mais le
plus important c’est de garder
les yeux bien ouverts et savoir
cueillir les différentes opportunités.
Andrea Baldan , Davide Fossen,
BriacTrémolières,
Yonha René-Corail
The enemy of sport: doping
The Meldonium scandal and Maria Sharapova
Doping has hit the headlines recently, with the scandal of 172
athletes, including Maria Sharapova, a world famous Russian
professional tennis player, who
have been found positive in an
anti-doping test. Their blood contained traces of Meldonium.
What is Meldonium?
The Meldonium is a product to
cure anginas and heart diseases.
One of its side effects is the increase of a person’s energy. It
seems to be especially effective in
increasing speed.
The medicine is distributed only
in the Baltic countries and Russia,
but everyone can have access to
it online.
The charges had a big impact on
the athletes’lives. For example,
Maria Sharapova lost her sponsors, like Nike and Tag Heuer,
and she had to suspend the negotiations with the famous car company Porsche.
Doping in Italy
Many Italian athletes have been
involved in doping. The main
names are Andrew Howe, Ruggero Pertile, Daniele Meucci, Daniele Greco and Roberto Donati.
CONI (the Italian organization in
charge of the preparation of Italian sportspeople and their participation in the Olympic games) has
examined every case but it has not
found other positive athletes, except for them. Now these athletes
risk not taking part in the Olympics in Brazil.
Meldonium amnesty
New York Times of 13/04/2016
reported that after the scandal,
Russian officials and coaches
have insisted that many of their
athletes stopped taking the drug
before the ban was in effect but
still tested positive.
So recently, WADA (World AntiDoping Agency) decided a sort
of amnesty: the presence of this
substance will be tolerated, if it is
less than a milligram ( in the tests
effected by 1st May).The decision
has been motivated with the impossibility to have clear scientific information on how long the
organism takes to digest every
trace of Meldonium.
Gabriel Dufourt, Sebastien Dupuis,
Luigi Galletto, Matteo Turino
Maggio 2016
TAV: pro o contro?
The TAV (treno ad alta velocità in
Italian, high-speed train) is a highspeed railway that will connect
Lyon to Turin, a 57-km-long tunnel built under some of Europe’s
highest mountains. It is part of the
“Trans European Network” which
has been planned by the EU for the
next 20-30 years. When the railway
is ready in 2028, the journey time
between the two cities will be reduced and this will create a better
service for freight transport as well
as for people.
Engineering work started in 2003,
and 3 galleries were dug in France,
in the region of Savoie, for a total
of 9 kms; instead, one 7.5-km- long
tunnel was dug in Italy. For the time
being, Italy and France have allocated 882 million euro, of which 40%
comes from the EU, only for preliminary work. In early 2016, a second
grant from the EU of about 671.8
million euros was requested to
complete this work and 438 million
euros were requested to start the
tunnel. In the early nineties in Italy
opponents of the project founded
the NO TAV movement, which has
been organizing rallies and protests,
mostly peaceful ones, since then.
One of these demonstrations was
held last month (on 8 March 2016)
near us, i.e. in Venice, on the occasion of the meeting between Matteo
Renzi and Francois Hollande, which
concerned also the TAV agreements. The movement is present
in France as well, although French
protesters do not seem to be as wellorganized and determined as in
Italy. But what arguments does the
anti-TAV movement put forward?
Protesters maintain that the costs
to build the tunnel and the railway
are huge. The estimate is of about 13
billion euros. As said earlier, Italy
and France must pay for 60% of the
expenditure, instead the UE will pay
the other 40%.Moreover, they claim
that the environmental impact is
very high. The principal cause of
pollution concerns the construction
of the railway. Enormous pieces
of land and rocks were destroyed
to create the Transalpine tunnel.
The third cause, but not the least
important, concerns the future use
of the railway, i.e. the pollution
caused by the train and its maintenance. Finally, the citizens of Valle
di Susa, the Alpine valley in Northwest Italy at the border with France,
which is located in the project area,
say that the many people who will
take the train will cause intense
traffic in their small village.
The movement has won the support of some famous people, for
example the Italian writer Erri De
Luca. He was even prosecuted for
incitement to violence and then
acquitted, because he publicly supported the movement NO TAV. In
an interview in 2013 he said: “TAV
has to be sabotaged” and then” I
confirm that the high speed railway
line has to be hindered, obstructed
and sabotaged in self-defense of
the earth, air and water”. You might
wonder if we have clearer ideas
about the project now. As a matter
of fact, we don’t. There seem to be
both positive and negative sides to
it. On one hand, the TAV project
might increase and improve exchanges between France and Italy
and consequently help the Italian
economy. On the other hand, we
cannot deny the fact that a new railway, in the Alpine valleys of Italy
and France, will also increase pollution and spoil that magnificent
landscape.
Riccardo Donolato,
Pierangelo Stocco, Kevin Benadjal
illustrazioni di: Sarah Le Gigan,
Delphine Ribailly, Zoé Ratsimiala
L’imPiccione
Maggio 2016
Pag. 7
4 R: Riutilizzare – Riparare – Riciclare – Ridurre
NO SE BUTA VIA MAI GNENTE
Tutti dovremmo prestare più attenzione per il nostro bene e per il bene dell’ambiente
“NO SE BUTA VIA MAI
GNENTE”, così dicevano i
nostri nonni, cresciuti senza
il benessere attuale. Noi, nati
e cresciuti nella società dell’
”usa e getta”, dovremmo fare
tesoro di questa massima così
semplice, ma così vera.
Nella società moderna i rifiuti e le problematiche causate
dall’inquinamento rappresentano un serio pericolo per l’ecosistema e la salute umana.
Non è semplice organizzare
lo smaltimento dei rifiuti e le
amministrazioni adottano delle soluzioni non sempre adeguate. Ogni rifiuto prodotto in
meno significa risparmio di risorse, energia, inquinamento.
Il riuso e riutilizzo sono azioni
fondamentali che consentono
un uso razionale di beni e servizi. Le materie prime vengono trasformate in materie secondarie grazie ad un accurato
riciclaggio e tornano riutilizzabili sotto una nuova forma.
A questo punto entra in gioco
la quarta R: il rispetto.
Senza rinunciare alle conquiste del benessere e delle tecnologie, dobbiamo imparare
a risparmiare e recuperare, riciclare e riutilizzare quanto ci
sembra inutile, scarto o rifiuto.
Le quattro R insomma diventano un dictat della nostra
società. Lavoro, produzione,
mercato, profitto, ma con uno
sguardo all’inventiva e all’intraprendenza, così da considerare beni trasformabili anche
gli scarti della pesca e dell’acquicoltura: le pelli dei pesci.
Ciò che diventa un rifiuto, un
problema per lo smaltimento,
rinasce come materiale per
creare gioielli, abbigliamento
d’alta moda, leccornie gastronomiche… e chissà cos’altro!
Vedere e… provare per credere! “No se buta via proprio
gnente”!
Un esempio di attività basata
sul riciclo e riutilizzo è il progetto “Skin fish”, che è stato
presentato a scuola da alcuni
esperti il 10 dicembre 2015.
SKIN FISH, è un progetto finanziato dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali
nell’ambito delle “Iniziative
a sostegno dell’attività ittica”
(DM del 02/10/14). Obiettivo
del progetto è stato quello di
sperimentare e valutare l’utilizzo dello scarto di molte produzioni ittiche: la pelle del pe-
sce. In particolare il progetto
ha individuato le pelli di pesce
presenti sul mercato italiano
che possono avere un’applicazione in settori alternativi
quali l’abbigliamento, il calzaturiero, l’oggettistica, l’accessoristica ed il design in genere.
È dimostrato, da esperienze
di utilizzo, note soprattutto in
alcuni Paesi del Nord Europa,
che il pesce non è solo una
preziosa fonte di cibo, ma può
anche fornire la materia prima
per la creazione di prodotti durevoli, come la pelle.
Il progetto ha individuato le
principali specie ittiche più
idonee a questo impiego, definendone gli accorgimenti
tecnici ed organizzativi, al fine
di ottenere una pelle di pesce
in grado di essere opportunamente conciata.
Una parte importante del progetto SKIN FISH consiste
nell’identificare e stimolare
varie aziende artigiane nella
realizzazione di prototipi originali per un possibile utilizzo
commerciale.
Questo progetto si basa sulla
produzione di manufatti, per
esempio: cinture, scarpe e borse, con innovativi materiali di
riciclo e riutilizzo marino.
Nell’anno che è stato dedicato alla sostenibilità globale,
applicare le quattro R è una
cosa che tutti dovremmo fare
per il nostro bene e per il bene
dell’ambiente, cercando sempre più di diminuire l’impatto sull’ambiente, di tutelare
la biodiversità in Italia e nel
mondo per donare a noi e alle
generazioni future un mondo
più pulito.
Bastano piccoli gesti per contribuire a rendere il mondo
migliore. Il pianeta conta su di
noi. «Il mondo è un bel posto
e per esso vale la pena di lottare». Albert Eistein
Classe 2 C
Con l’informatica si possono fare… magie
Un esperto ospite del Lazzari lo ha dimostrato ai nostri ragazzi
Come è nato il progetto CrunchLab di S. Donà di Piave?
Nasce da un gruppo di amici che
da una decina d’anni organizzano
un campo estivo per hacker “End
Summer Camp”. Avendo visto il
movimento degli hackerspace,
molto presente in Germania, abbiamo voluto importarlo anche
qui in Italia. L’hackerspace è un
posto dove hacker, smanettoni e
gente interessata alla tecnologia
possono incontrarsi e scambiarsi
idee, consigli ed esperienze. Oltre
a questo, mettiamo a disposizione
macchinari come macchine per
il taglio laser, CNC, laboratori di
elettronica. Ma c’è un po’ di tutto,
tutto ciò che ha a che fare con il
making, quindi anche laboratori
di cucito o di stampa 3d, non solo
esclusivamente elettronica.
Quali sono gli obiettivi del
Crunch-Lab?
Avendo visitato i vari hackerspace
nel mondo, ci siamo innamorati
del concetto che c’è dietro. Il nostro obiettivo è quello di arrivare
e di essere meglio di quello che
già esiste. Una cosa importante
che contraddistingue questi progetti è il senso di comunità; infatti
gli hackerspace nel mondo sono
aperti 24h al giorno e tutti possono accedervi. Un obiettivo che
ci prefiggiamo è quello di essere
autosufficienti, mediante donazioni e una piccola tassa di iscrizione. Inoltre un altro degli obiettivi
è quello di diventare sostenibili,
quindi di poter pagare le bollette
e soprattutto di poter aumentare
l’offerta acquistando nuovi macchinari.
Ci sono sovvenzioni dallo stato o dall’Unione Europea per
progetti simili?
C’è stato di recente un bando
per i fab-lab, che sono simili agli
hackerspace però molto più commerciali. Sentono meno il concetto di comunità, però sono simili.
Sono stati assegnati a 18 fablab
in Veneto dei fondi che permetteranno loro di poter presenziare a
fiere, tenere dei corsi e acquistare
nuovi macchinari.
Potrà diventare un lavoro?
È quello che speriamo, ora siamo
in pochi a frequentare gli spazi,
ma presto apriremo al grande
pubblico. Ovviamente dovrà diventare autosostenibile, cercando
sempre di far accedere più persone possibili ai nostri spazi.
Quali sono le specialità del
Crunch-Lab? C’è qualcosa in
cui puntate di più?
Al CrunchLab siamo forti con i
droni, abbiamo fatto degli esperi-
menti e costruito qualche drone;
cercheremo di tenere qualche
corso, anche se ora è più difficile
con le nuove normative. Siamo
forti inoltre con l’elettronica e l’informatica, abbiamo degli ottimi
sviluppatori che ci frequentano
e possediamo delle stampanti 3d
autocostruite.
Per accedere al CrunchLab è
necessario qualche titolo di
studio?
No, può venire chiunque con
qualsiasi titolo di studio, qualsiasi
passione e lavoro. L’importante
è aver voglia di fare e di condividere.
Enrico Giordano
Cos’è un Fablab?
Si tratta di un laboratorio
comunitario (dall’inglese Fabrication Laboratory) che si
occupa della fabbricazione
di piccoli pezzi di hobbistica, arredamento o utensileria
che vengono ideati e realizzati interamente nel laboratorio,
utilizzando macchinari come
stampante 3D, stazione saldante per componenti elettronici, banco sega circolare
ecc. L’approccio laboratoriale è rigorosamente multidisciplinare: tecnologia, engineering, informatica e scienza.
L’imPiccione
Pag. 8
Maggio 2016
Sempre più internazionali
FRANCIA: abitudini e modi di vita diversi
il sabato, niente scuola di sabato!) fino alle
22:00. Gli studenti possono stare in biblioteca fino a quell’ora, ma senza insegnanti
o personale ATA: non ce n’è il bisogno. Le
telecamere sono sempre in funzione!
Siamo stati colpiti dall’atmosfera di pace e
tranquillità che regnava: niente campanella tra un’ora e l’altra, e nessun precipitarsi
degli alunni fuori dalla scuola alla fine delle lezioni. Un altro mondo!
OLANDA: ospiti e turisti a casa nostra
Dal 28 febbraio al 6 marzo 2016, 19 studenti di secondo e terzo anno (2B, 3D,
3E, 3F) dell’Istituto Tecnico “M. Lazzari” si sono recati a Jonzac, località della
regione Poitou-Charentes, per effettuare
la prima parte dello scambio linguistico
e culturale con il Lycée Jean Hyppolite,
accompagnati dalle insegnanti di francese
Ciriello e Sandra Basso Moro.
Sono stati accolti calorosamente dalle
famiglie e hanno alternato giornate trascorse nelle città più caratteristiche della
zona (Bordeaux, Jonzac e Saintes) alla
frequenza regolare nelle classi per meglio
comprendere, attraverso l’esperienza diretta, la vita scolastica dei corrispondenti.
Durante le visite guidate, organizzate in
queste occasioni, gli studenti hanno potuto apprendere le modalità di gestione
di un gruppo turistico. Quest’esperienza,
inoltre, ha permesso loro di osservare le
differenti abitudini di vita nelle famiglie e
di comprendere diversi modi di affrontare
i problemi quotidiani.
La seconda parte dello scambio, con
il ricevimento di studenti e insegnanti
francesi, avrà luogo la prima settimana
di ottobre 2016 e sarà un’ulteriore occasione di confronto e di crescita personale
per entrambi i gruppi di allievi. Grazie ai
questionari di gradimento, somministrati
agli allievi all’arrivo in Italia, le insegnanti hanno potuto rilevare il valore di
quest’esperienza umana e culturale che é
stata da loro vissuta con entusiasmo e ha
aumentato la loro motivazione, non solo
all’apprendimento della lingua francese,
ma anche allo studio di tutte le materie.
GERMANIA: qui funziona tutto!
Si è concluso lo scambio culturale con l’Olanda con la visita all’istituto tecnico “Maria Lazzari” (dal 9 al 16 aprile) di 13 studenti olandesi del Dollard College di Winschoten (NL) accompagnati da due docenti.
Hanno partecipato al progetto 13 alunni
delle classi quarte, che hanno ospitato i
ragazzi olandesi nelle loro famiglie, contraccambiando l’ospitalità ricevuta la prima
settimana dello scorso novembre in Olanda,
dove hanno avuto la possibilità di visitare
una scuola olandese, osservandone l’organizzazione e la quotidianità e di vivere in
un ambiente internazionale, sviluppando
insieme agli studenti olandesi e a numerosi
altri provenienti da più paesi stranieri, un
progetto comune lavorando in team.
Anche al Lazzari i ragazzi hanno lavorato
insieme ai loro ospiti a un piccolo progetto
sul cibo sostenibile in lingua inglese, mettendo a confronto le abitudini alimentari
dei propri paesi. I ragazzi sono stati impegnati inoltre in un fitto programma di visite sul territorio (Venezia, Padova e la Villa
Pisani di Stra), di cui hanno illustrato le
bellezze e il significato storico-culturale.
Grazie a questo scambio culturale gli
alunni hanno avuto l’opportunità non solo
di venire a contatto con una realtà e una
cultura diversa dalla propria, arricchendo
il proprio bagaglio culturale, ma anche di
fare un’esperienza di team work insieme
a partners stranieri, utilizzando la lingua
inglese come strumento di comunicazione.
N O T I Z I E
Mobilità europea dei docenti
Si è concluso lo scambio scolastico con il
liceo Werner Eisenberg di Garching, Monaco di Baviera. Il progetto ha coinvolto
un gruppo di 16 alunni del nostro Istituto,
provenienti dalle classi 1C, 1F, 2C, 2F e
3B. Nel mese di marzo il nostro Istituto
ha ospitato con successo 15 studenti del
Liceo tedesco, proponendo, oltre alla conoscenza della nostra realtà scolastica, un
ampio programma di visite sul territorio
(Padova: Orto Botanico, Cappella degli
Scrovegni, Caffè Pedrocchi, centro storico; Stra: Villa Pisani; Venezia: centro sto-
rico, Palazzo Ducale; Venezia e la sua Laguna: escursione in barca a Murano, Burano e Torcello e visita di una vetreria). Nel
mese di aprile siamo andati alla scoperta
della realtà scolastica e culturale dei nostri
partners tedeschi: abbiamo avute alcune
conferme (le regole vengono osservate,
e... «quanto è buona la cucina di mamma!») ma anche molte piacevoli sorprese
(«mamme e papà» tedeschi quasi calorosi
quanto mamma e papà italiani; temperature mediterranee; qui tutto funziona: treni,
metro e tram in perfetto orario!).
NORVEGIA: un altro mondo!
Dal 18 al 24 aprile un gruppo di 11 studenti ha visitato la scuola superiore Amelie Skram, a Bergen (Norvegia). I ragazzi
sono stati ospitati in famiglia, hanno frequentato alcune lezioni, in inglese, e hanno visitato musei, e partecipato ad escursioni, a Bergen e fuori Bergen.
Avevamo sentito dire che la scuola dei
paesi nordici rappresenta quasi il modello
ideale di scuola. La nostra visita ha con-
fermato quest’idea: l’edificio è moderno,
molto tecnologico, e anche esteticamente
molto bello, con aule luminose e spaziose,
una moderna biblioteca, un caffè, gestito
dagli studenti dell’indirizzo professionale,
una sala per gli insegnanti molto accogliente e funzionale, una sala per la visione di film, otto laboratori di scienze, tre
palestre, una piscina comunale, all’interno
dello stesso stabile, alla quale possono accedere gli studenti, e molti spazi e “common rooms” in cui possono socializzare.
La scuola dell’obbligo in Norvegia termina a sedici anni. L’istruzione è gratuita,
dall’asilo all’università. L’Amelie Skram
è frequentata da più di mille allievi, tra i
sedici e i diciannove. Solo metà delle materie è obbligatoria (per esempio il norvegese e la matematica), mentre l’altra metà
è a scelta degli studenti!
L’Amelie Skram è aperta ogni giorno (non
Nel mese di marzo abbiamo ricevuto
la piacevole e interessante visita di
due insegnanti europei: Martin Kvalo,
insegnante di educazione fisica di Bergen, Norvegia, e Flora Lorente Gonzales, docente di inglese di Cartagena,
Spagna. I due colleghi sono intervenuti in alcune classi, parlando del loro
paese e della loro scuola. Martin ha
proposto delle attività di educazione
fisica un po’ inconsuete, che sono state accolte con entusiasmo dagli studenti. I due insegnanti hanno anche
visitato villa Pisani, Venezia e Padova,
anche assieme ad alcune colleghe, e
hanno apprezzato le bellezze del no-
stro territorio. Sono stati così consolidati i rapporti di collaborazione europea del nostro istituto.
Prossimo anno: arriva la settimana dello sport
Novità in arrivo per gli studenti delle
scuole venete, che fra qualche mese
sperimenteranno, primi in Italia, la
così detta “settimana dello sport”.
È questa la principale variazione
contenuta nel prossimo calendario
scolastico, diramato giovedì 5 maggio 2016 dalla Regione: la chiusura
delle scuole per le vacanze di Carnevale (dal 27 febbraio al primo marzo
2017) si prolungherà, infatti, con altre tre giornate che saranno dedicate
«in orario scolastico e alla presenza
degli insegnanti», ad attività finalizzate a far conoscere le diverse discipline sportive presenti nel territorio
Il 23 aprile scorso la prof di inglese
Flavia Giurastante ha pronunciato il
suo fatidico sì a Venezia. Una delega-
zione del Lazzari ha portato gli auguri
a nome di tutto l’istituto. Congratulazione anche da parte della Redazione.
Fiori d’arancio

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