(062007•VINCENNES_italien:château de Vincenn
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Visita Luogo della memoria Informazioni Storia L Glossario Campanile: costruzione che ospita una o più campane. Castelletto: porta d’accesso protetta ai lati da due torri. Guerra dei Cent’anni: serie di conflitti che oppongono i re di Francia e d’Inghilterra tra il 1337 e il 1453. In esterno: costruito contro la parete esterna di un edificio più grande. Mensola: elemento architettonico che sporge rispetto al muro. Perlinato: rivestimento di muri e soffitti realizzato con doghe di legno. Sainte-Chapelle: cappella reale costruita da San Luigi per custodire le reliquie della Passione di Cristo (la Corona di spine, un frammento della Croce, la spugna e la lancia). Trinità: rappresentazione simbolica di Dio in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Informazioni pratiche Durata media della visita: 2 ore Visite guidate. Audioguide in francese, inglese, tedesco, spagnolo, italiano. Visite adattate per i portatori di handicap. Il Centre des monuments nationaux pubblica una collana di guide sui monumenti francesi, tradotte in diverse lingue. Le pubblicazioni Éditions du patrimoine sono in vendita presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Château de Vincennes Avenue de Paris 94300 Vincennes tél. 01 48 08 31 20 fax 01 58 64 23 95 www.monuments-nationaux.fr Visita Luogo della memoria Informazioni L crédits photos R.-G. Ojéda © RMN. illustrations François Brosse, Marie-Hélène Forestier. conception graphique Plein Sens, Anders. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction Caractères et cætera. impression Néo-Typo, juin 2007. Storia 15 Cinta muraria e torri La cinta muraria fa parte dell’ambizioso progetto di Carlo V di trasformare Vincennes in una vera cittadella fortificata: lunghe 1.100 metri e coronate da nove torri, le mura proteggono un vasto spazio, all’interno del quale vivevano alcune centinaia di persone. Le torri, alte 40-42 metri, fungevano contemporaneamente da abitazioni e da strutture difensive. Quando Napoleone trasforma Vincennes in una piazzaforte militare, sette torri vengono livellate per poter accogliere dei cannoni. Nel corso dell’Ottocento, varie casematte sono state costruite lungo i bastioni. La Tour du Village (A) costituiva la porta d’accesso principale del castello e ha conservato la sua altezza originaria. Un tempo, la sua facciata esterna era ornata da statue simili a quelle del castelletto del torrione. La Tour des Salves (B) e la Tour du Bois (C) erano anch’esse porte d’accesso decorate con sculture e provviste di ponte levatoio. 16 I padiglioni in stile classico fanno parte degli importanti lavori realizzati a partire dal 1654 per volontà di Mazarino e successivamente di Luigi XIV. Il Padiglione del Re, sulla destra, e il Padiglione della Regina, a sinistra, perfettamente simmetrici, formano un coerente complesso in stile classico, completato dai varchi ricavati nel bastione sud, dalla Tour du Bois trasformata in arco di trionfo e dal portico ad arcate. 17 Il Padiglione delle armi è una costruzione risalente al regno di Luigi XVIII (1815-1824). A quei tempi, ospitava un arsenale d’artiglieria, poiché le sue grandi porte permettevano il passaggio di imponenti macchine da guerra. Oggi i padiglioni ospitano alcune biblioteche e parte degli archivi del Servizio Storico della Difesa (Service historique de la Défense). Storia Visita Luogo della memoria Informazioni L Un luogo della memoria nazionale A partire dal 1948 il castello ha accolto, uno dopo l’altro, i servizi di studi storici di Esercito, Aeronautica militare, Marina e Gendarmeria, riuniti poi nel 2005, con la creazione del Servizio Storico della Difesa. Le dimensioni degli archivi e delle biblioteche del castello di Vincennes rendono questo patrimonio inferiore solo a quello degli Archivi Nazionali (Archives nationales) e della Biblioteca Nazionale di Francia (Bibliothèque nationale de France). La presenza degli archivi della Difesa all’interno di un monumento aperto al pubblico fa del castello di Vincennes un luogo straordinario di memoria nazionale. Storia Luogo della memoria Informazioni L italiano castello di Vincennes Testimone della storia francese Una residenza reale fortificata Un’eccezionale campagna di restauri I restauri, iniziati dopo la Seconda Guerra Mondiale, proseguono ancor oggi e hanno comportato la chiusura al pubblico del torrione per 12 anni. Gli scavi archeologici e gli studi scientifici approfonditi condotti a partire dal 1994 hanno fornito un contributo fondamentale alla nostra conoscenza del Medioevo. Il restauro del torrione ha rivelato l’esistenza delle decorazioni originali nonché l’uso sistematico del ferro a sostegno della struttura. Gli scavi hanno inoltre permesso di scoprire la presenza di un’estesa rete idraulica e chiarito la cronologia della costruzione dei vari edifici del castello. Un restauro di tale portata si era reso necessario per permettere al castello di Vincennes, tappa fondamentale nella storia dell’arte, nonché uno dei più grandi castelli medievali d’Europa, di continuare a sfidare i secoli. Visita Miniatura del XV secolo. Nel XII secolo, i re capetingi ordinano la costruzione di un maniero di caccia nel bosco di Vincennes. All’inizio della Guerra dei Cent’anni* , Giovanni II il Buono (1350-1364)** dà il via alla costruzione del torrione nei pressi del maniero. L’opera è ultimata dal figlio Carlo V (1364-1380) attorno al 1370. A protezione del maniero e del torrione viene poi innalzata una cinta muraria provvista di nove torri. Alla morte di Carlo V, i lavori per la Sainte-Chapelle sono appena incominciati: il portale è uno dei primi capolavori del gotico fiammeggiante. Per tutto il XVI e XVII secolo, i re di Francia si rifugiano dietro le mura dell’immenso castello durante i periodi di maggiore instabilità. Prima di trasferirsi definitivamente a Versailles nel 1682, Luigi XIV (1643-1715) risiede saltuariamente nel castello, al quale fa aggiungere alcuni edifici. Piazzaforte militare Vincennes perde così la sua funzione di residenza reale e a partire dalla Rivoluzione diventa un grande arsenale. Con il decreto del 16 marzo 1808 Napoleone rafforza questa vocazione militare e adatta le strutture del castello alle esigenze dell’artiglieria moderna livellando le torri della cinta muraria. *Spiegazioni sul retro del documento. **Le date si riferiscono all’inizio e alla fine del regno. Storia Visita Luogo della memoria Informazioni L 1 Il maniero capetingio Al di sotto del prato e del viale centrale, gli scavi archeologici effettuati hanno riportato alla luce le fondamenta del maniero: un complesso di edifici costruiti nel corso del XIII e XIV secolo attorno a un cortile. Il maniero diventa la residenza preferita di San Luigi e il teatro di tutti gli avvenimenti più importanti della vita della famiglia reale, in particolare la nascita degli eredi al trono. A partire dal Seicento, gli edifici di epoca capetingia vengono progressivamente distrutti. 2 Una fontana viene costruita nel XIII secolo al centro del cortile del maniero. Alimentata da un moderno sistema idraulico, dispone di una rete di condotte molto estesa. Rimaneggiata sotto Carlo V, la fontana è oggi l’unica traccia visibile degli edifici di epoca capetingia. 7 Il cammino di ronda durante il Medioevo era scoperto. Il re vi passava per andare dallo studio al proprio appartamento, situato al primo piano di un altro edificio costruito nel cortile. Questo edificio non esiste più; tuttavia, le modanature di porte e finestre sono ancor oggi visibili sul muro rivolto verso il cortile. 8 La passerella costituiva l’unico punto d’accesso al torrione in epoca medievale. 9 Nel salone del consiglio attualmente viene proiettato un filmato sulla storia del castello all’epoca di Carlo V. In origine, nel salone si tenevano i ricevimenti ufficiali e gli incontri di lavoro tra il re e i suoi consiglieri. In caso di necessità, poteva essere utilizzato come camera dalla regina o da personalità vicine al re. Sulle volte di questo salone è ancora visibile il perlinato* che nel XIV secolo rivestiva anche le pareti. Da notare la decorazione scultorea del salone, che si ripete identica dal piano terra al terzo piano: un capitello posto in cima alla C 16 16 3 14 15 B 17 2 1 Il torrione A 3 Il castelletto* costituisce l’entrata principale del torrione. La facciata era ornata originariamente da un’elegante decorazione scultorea. A dare il benvenuto ai visitatori provvedevano le statue di Carlo V, della moglie Giovanna di Borbone e di San Cristoforo. Al di sopra delle statue si trovava una Trinità* , simbolo della protezione divina accordata ai re di Francia. Il torrione, oltre ad essere un capolavoro architettonico, rappresenta l’espressione di una volontà politica eccezionale: la sua costruzione, infatti, è stata molto rapida e costosa. Questa massiccia torre a base quadrata, racchiusa agli angoli da quattro torrette, è strutturata su sei piani provvisti di stanze, le cui volte poggiano su un’unica agile colonna centrale. La planimetria è identica su ogni piano: un vasto salone centrale e piccole stanze all’interno delle torrette. Con i suoi 50 metri è il più alto torrione medievale mai costruito. N È protetto da mura e da un profondo fossato, originariamente riempito d’acqua. A sinistra nel cortile si trova il più antico esempio esistente di scala esterna* , illuminata da cinque finestre sovrapposte. 4 Dalla terrazza del castelletto si ha una visione complessiva del castello di Vincennes. Sulle cornici delle finestre del secondo e terzo piano (dalla parte del torrione) sono visibili sculture di angeli musici, profeti e personaggi di fantasia. 5 Il campanile* ospita in cima alla scalinata una copia della campana dell’orologio che fu posta qui nel 1369: la prima in assoluto su un edificio civile. 6 Lo studio del re si trova al secondo piano del castelletto: Carlo V lavorava e riceveva in questa stanza, assistito da due segretari, i cui rispettivi uffici si trovavano nelle due torrette adiacenti. 10 5 4 12 9 8 6 11 13 3 7 N colonna centrale e mensole, al centro delle pareti, che raffigurano i profeti e altre, agli angoli, che recano i simboli degli evangelisti. Un'ampia e comoda scala occupa la torretta di sud-est: si tratta di una struttura voluta dal re per raggiungere il secondo piano del suo appartamento. 10 La camera da letto, posta all’interno della sala centrale del secondo piano, è impreziosita da un elegante caminetto. Il re conservava i suoi manoscritti più preziosi in un baule posto nel vano della finestra rivolta ad ovest. I motivi dipinti sulle nervature delle volte sono un chiaro indizio della raffinatezza con cui era decorata questa residenza reale medievale, l’unica ad essere rimasta intatta nella sua struttura e disposizione fino ai giorni nostri. 11 Dall’oratorio si accede alla cappella, posta all’interno della torretta di nord-est. 12 Nella sala del tesoro, all’interno della torretta di nord-ovest, venivano conservati i sacchi di monete d’oro e i gioielli più preziosi posseduti da Carlo V. Da questa sala si accede alle latrine e allo studio a mensole aggettanti* : questi due ambienti vennero aggiunti una volta ultimato il secondo piano. 13 Al piano terra si trova un pozzo risalente alla stessa epoca del castello. La sala centrale è divisa fin dal Medioevo da un tramezzo in muratura. In questo piano si ritrovano reperti che testimoniano dell’utilizzo del torrione come prigione a partire dal XVI secolo. 14 La Sainte-Chapelle La sua costruzione fu iniziata da Carlo V nel 1379 sul modello della Sainte-Chapelle* del Palais de la Cité di Parigi. A differenza del modello, però, essa comprende un unico livello, con un oratorio, a destra, riservato alla regina e uno, a sinistra, per il re, nonché un altro edificio, a nord-est, che ospita la sacrestia e la sala del tesoro. La costruzione dell’edificio, iniziata sotto Carlo V e proseguita con Carlo VI, venne conclusa molto tempo dopo, durante il regno di Enrico II (1547-1559). Le sculture del portale ovest testimoniano la maestria raggiunta nel Quattrocento nel campo della lavorazione della pietra. *Spiegazioni sul retro del documento.