I TEDESCHI E L`ESERCITO DI SALO`
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I TEDESCHI E L`ESERCITO DI SALO`
I T E D E S C H I E L ’E S E R C IT O D I SALO’ La polemica e La propaganda, nel senso comune e quasi volgare della parola, non sono compiti ed obiettivi di questa rassegna, che preferisce affidarsi al lin guaggio severo dei fatti e, per essi, dei documenti. E se la nostra scelta e la no stra attenzione si rivolgono ad illuminare punti ed aspetti particolari è perchè la propaganda avversa, antiliberale prima ancor che fascista, giocando sulla diffusa ignoranza dei fatti, sulla scarsa memoria e sudi9istinto qualunquista di molti insiste a creare ed a resuscitare le più viete leggende allo scopo di oscurare la verità storica. Una di queste leggende riguarda i rapporti fra i tedeschi e la Repubblica di Salò e Vapprezzamento che di questa i tedeschi stessi facevano. Essa è divenuta tema di correnti menzogne processuali fasciste, che hanno assunto particolare ri lievo nella linea difensiva dell9ex maresciallo Oraziani. Essa si esprime nella for mula comoda ed equivoca nonché fraudolenta del « salvare il salvabile », cioè sal vare l’Italia dalla sorte della terra bruciata, salvare l’onore delle armi italiane proseguendo la guerra a fianco dell’alleato tedesco, salvare dalla distruzione im pianti, industrie e patrimonio nazionale. Ora la prima è una scusa da ragazzetti dalla coscienza sporca: Hitler non poteva «bruciare » la terra italiana finché vi combatteva e ne aveva bisogno; non « bruciare », ma sfruttare e dissanguare, salvo a vendicarsi p o i; questo voleva Hit ler. La seconda è un imprudente dietro-front di fronte all’onestà ed al dovere: un soldato non salva mai l’onore delle armi tradendo il giuramento; e se un gene rale fascista crede di irridere alla libertà, non gli è consentito di irridere ai morti di Cefaionia ed all’indipendenza del suo paese, amputato della Venezia Giulia, Friuli, Cadore e Trentino e destinato alla servitù totalitaria. La terza si fa forte degli stabilimenti... di Gardone: puerile trovata di fronte alla immensi'à di de predazioni eseguite od iniziate e preparate; la presenza delle forze partigiane ha contribuito ben altrimenti ad evitare all’Italia sciagure irreparabili. Verità più che pacifiche per chiunque non sia accecato dall’odio o dal ran core. Nulla di più mortificante che esser costretti a ritornare a dimostrazioni che si poteva sperare fossero ormai superate. Vi torniamo con alcuni documenti con servati in originale o in copia nei nostri archivi. Il primo è una lettera di Mussolini ad Hitler in data 1 novembre 1943; da essa traspare già la decisione, preminente nella politica della repubblica di Salò, eli volgere le armi contro le forze partigiane, per « stroncarle»; dall’altra parte i « camerateschi contatti » fra Graziani ed i marescialli tedeschi sono presentati come pronubi delle divisioni del nuovo esercito fascista. Il secondo documento è un telegramma di Graziani a Keitel. Il 2 aprile 1944 la lotta contro i partigiani era ancora alla prima fase; ma Graziani era già con sapevole che la loro presenza costituiva la minaccia più grave allo stato di Salò e che l’eliminazione loro era condizione preliminare di esistenza. Il telegramma è di tale data ed è spedito a Keitel per tramite del Capo della Missione militare di Salò a Berlino. Il terzo documento è una lettera che Roberto Farinacci scrisse il 22 febbraio 1945 (in un francese sgrammaticato) a Rudolf Rahn, ambasciatore di Hitler pres- 4 1 TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ so Mussolini: dando sfogo al suo rancore per le angherie che a lui ed al suo gior nale usavano le autorità germaniche, esprime la sua umiliazione di fascista sin cero per Vinipiego che i tedeschi facevano dell’esercito di Salò, utilizzato contro i « ribelli e non per salvare l’onore delle armi lottando contro gli invasori angloamericani. E Farinacci manda, a buon conto, copia della sua lettera a Mussolini lon un biglietto che pure riproduciamo. «Occupati, non alleati, voi ci conside rate» scrìve Farinacci. La conferma della verità di tale affermazione si può trovare nelle istruzioni date dallo stesso Rahn agli ufficiali addetti alla propaganda presso le unità tede sche sul fronte italiano (documento IV ); circolare caduta nelle mani delle truppe alleate, diffusa dalla radio italiana del sud, ma autenticata nella sostanza da Serafi no Mazzolini, allora sottosegretario agli esteri di Mussolini, che ne scrìve accora tamente all’ambasciatore d’Itulia a Berlino, Filippo Anfuso. Il quinto documento è una serie di « appunti per il Duce » preparati dal Ga binetto del Ministro degli Esteri su colloqui intercorsi con l’ambasciatore tedesco von Rahn. Dagli appunti è rispecchiata oltre che la situazione di imbarazzo in cui le massime autorità fasciste si trovano, ad un mese dalla insurrezione, circa l’im piego contro gli anglo-americani delle truppe da esse raccolte, anche la preoccu pazione loro per l’imminente catastrofe e quindi per salvare « il salvabile », ossia la vita, sotto la garantita protezione delle truppe tedesche. Come tale protezione sia stata prestata ai « camerati » fascisti da parte dei tedeschi e come i primi siano stati tenuti al corrente delle trattative di resa... tutti sanno. Il documento III è posseduto nell’originale dall’Archivio dell’Ist. Naz. Gli altri documenti sono posseduti in copia dall’Archivio Storico della Fondazione C. V. L. e provengono o dall’azione del Servizio Informazioni del Comando Ge nerale oppure dal ricupero di incartamenti presso gli organi della Repubblica Sociale Italiana nei giorni dell’insurrezione. [M.] I L ettera di M u s s o l in i a H itler Il Capo del G overno F u h re r, colgo l’occasione del viaggio del C o m andante W olff presso il \ ostro Q u a rtie r G enerale, p e r ric o rd a rm i a V oi e p e r d arV i u n a sche m atica relazione sulla situazione ita lia n a a fine di o ttobre. La situazione è leggerm ente m iglio rata. Ci sono dei sintom i di rip re sa , m a la catastrofe fu così im provvisa e to tale, che m olto tem p o ancora occorre, p rim a che le m asse to rn in o in lin ea m o rale e m a teriale. N on considero grave il fenom eno dei g ru p p i a rm a ti che sono q u a e là sui m o n ti d e ll’A p p e n n in o ; si tra tta in g ran p a rte di sold ati I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ 5 sb an d a ti — spesso o rig in a ri d e ll’Ita lia m e rid io n ale — e n o n ra p p re sentan o u n pericolo. T u tta v ia h o deciso d i stro n care l’a ttiv ità e utilizzerò a tale scopo i 2000 u o m in i che fo rm an o la « P .A .I. » (P olizia A frica Ita lia n a ), e (o rti re p a rti di C arab in ieri. D i ciò h o d ato com unicazione al C olon nello Ja n d l. La « P.A .I. » risied e a R om a, dove la situazione è del tu tto norm ale. Il C olonnello C anevari m i h a rife rito sui colloqui da lu i avuti in G erm an ia e sui p ro to co lli firm a ti. R itengo o p p o rtu n o che il C ane vari si stabilisca a B erlin o fino a q u an d o n o n avrà esaurito la sua m issione: cioè fino a q u an d o n o n avrà fo rm ato le p rim e q u a ttro d i visioni del nuovo E sercito. P e r q u a n to avete fatto e p e r q u an to farete onde farm i rag g iu n gere l’obiettivo che considero il su p rem o — cioè to rn a re al co m b at tim en to il p iù p resto possibile — ricevete, F ü h re r, il m io rin g ra z ia m en to profondo. F ra p o ch i giorni d o vranno p re se n ta rsi alle Caserm e i giovani del 1924. Se si p resen tan o al com pleto, questo sarà il segno decisivo che la crisi è su p e ra ta. Le p rev isio n i dello S tato M aggiore son piu tto sto ottim iste. V oglio aggiungere, F ü h re r, che dalla te rrib ile crisi del luglio-agorto -settem b re 1943, u n a u m a n ità n azio n ale è so rta: la M o n arch ia è liq u id a ta anche n elle reg io n i occupale dagli anglo-am ericani e ancora desid ero d irV i che da m o lte testim o n ian ze risu lta che i ra p p o rti fra le po p o lazio n i e le tru p p e tedesche, si avviano a div en ire sem pre p iù cordiali. I c o n ta tti d i G razian i e G am bara con i Vostri M arescialli h an n o u n c a ra tte re v eram en te cam eratesco. Q uan to a V on R ah n , egli è l’uo m o d ella situazione e le m ie A u to rità sono lie te di co llab o rare con lui. M i rip ro m e tto , F ü h re r, d i scriverV i, p iù lu n gam ente, su vari argo m en ti, in u n prossim o tem po. In ta n to V i prego d i ricevere I m iei p iù am ichevoli saluti e rin g raziam en ti insiem e coll’espressione d ella m ia im m u tab ile fede nel V ostro destino ed in quello d ella G erm ania. M u s s o l in i 1 N ovem bre 1943 XXII 6 I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ II T elegramma di O raziani a K eit e l fono DD 2-4-’44 Col. M orena Capo m issione ita lia n a B erlino Prov. - M in istro F F . AA. Desi. - Felci M aresciallo K eitel testo Signor M aresciallo, a sei m esi d a ll’assunzione d el m io in carico di M inistro delle F F . AA. desidero ra p p o rta rv i sul lavoro co m p iu to e c h ie d e r a i n o rm a p e r q u an to ci viene ancora do m an d ato alt. I n re a ltà questi sei m esi possono rid u rs i a tre di effettivo e pro ficu o lavoro, d ato il com pleto caos n el q u ale IT talia era cad u ta dopo l’8 settem bre. Eccovi il consuntivo sino ad oggi in c ifre: 1°) 68.000 u o m in i p e r il M aresciallo K esselring 2°) 51.000 » 3°) 22.000 » sino ad oggi p e r le divisioni in G erm ania 4°) 40.000 » p e r l’Isp e tto ra to M ilitare del Lavoro messo a disposizione del M. K esselring 5°) 10.000 » p e r le form azioni a n tirib e lli in via di costi tuzione 6°) 29.000 » p e r tu tte le necessità te rrito ria li d ell’esercito 7°) 20.000 » 8°) 140.000 » p e r tu tte le necessità d ella M arin a e d ell’A e ro n au tica p e r la costituzione d ella GNR » » R ich to fen In to ta le 380.000 u o m in i che in u n a situazione in te rn a tu tto ra assai difficile, e nei p rim i m esi a d d irittu ra caotica, abb iam o tra tto p e r le com uni necessità. Ci rim an g o n o ora a disposizione n ei cen tri di reclu tam en to circa 34.000 u o m in i p ro n ti a co m p letare le 4 divisioni ed i 2 g ru p p i d ’a r tig lie ria p e r l’invio in G erm an ia en tro il m ese d ’aprile. Ma in questi giorni ci sono state fa tte le seguenti rich ieste: 1°) 27.000 u o m in i p e r la M arina germ anica rich iesti a ll’A m m i raglio S p arzani n elle conversazioni di M onaco 2°) 8.000 » p e r i re p a rti nebbiogeni in G erm ania 3°) 16.000 » che p ro p rio oggi ci sono stati rich iesti con la m assim a urgenza dal M. K esselring I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ 7 I l p ro g ram m a da m e fissato il 30 m arzo in u n a riu n io n e p le n a ria p e r tu tti gli o rg an i italo -g erm an ici in te re ssa ti era il seguente: 1°) co m p letare n e l m ese d i a p rile l ’invio d i 34.000 h. p e r le d iv i sioni in G erm ania 2°) c h iam are tre classi p e r in iz ia re l’inv io dei 150.000 h. al M. G oering a d a ta re d a l 3 0 /4 n o n p o ten d o p e r im p o ssib ilità di m a te ria le im p e g n a rm i p e r il 1 5 /4 com e rich iesto m i d a ll’am b asciata 3°) successivam ente c o n tin u a re il rich iam o d elle classi a blocchi p e r e sa u rire la ric h ie sta d i 1.000.000 di u o m in i p e r le orga nizzazioni d el lavoro « S au ch en ». Con la soprav v en u ta u rg e n te ric h ie sta del M. K esselring debbo d o m a n d a rv i, S ignor M aresciallo, q u ale sia l’o rd in e d elle precedenze che io debbo d are, m e n tre p e r a n d a re in co n tro al desiderio d e ll’am b a sciata cerch erò d i a n tic ip a re il p iù possibile il te rm in e d elle c h ia m a te d elle nuove classi. D ebbo ra p p re se n ta rV i com e la ragione che h a in m assim a p a rte ostacolato e d im in u ito il re n d im e n to della leva, è stata qu ella d ella deficenza del vestiario ed eq u ip ag g iam en to . Essa esiste tu tto ra m en tre ab b iam o avuto assicurazione d a l Gen. Leyers sull’im m ed iato invio in Ita lia d i 40.000 u n ifo rm i le q u a li p erò sono su fficien ti p e r vestire gli u o m in i a ttu a lm e n te n ei c e n tri di reclu tam en to . A ltro im p o rta n te p ro b le m a è quello d i d a re il m assim o in crem en to alle fo rm azio n i d ella lo tta co n tro i rib e lli che costituisce il . p re supposto necessario, anzi in d isp e n sa b ile p e r p o te r rista b ilire l’a u to ri tà ed il p restig io dello S tato sulla p opolazione. R ich iam o , S ignor M aresciallo, la V ostra atten zio n e su qu ella b a silare necessità, p o ich é tu tto il nostro sforzo e tu tta la n o stra b u o n a volo n tà d i co llab o razio n e n on v adano fru stra te da cause che sono in d ip e n d e n ti d a lla n o stra volontà. A ccogliete, S ignor M aresciallo, i m iei devoti sen tim en ti di cam e ratism o e i c o rd ia li saluti. V ostro M aresciallo R odolfo G razi ani O 1 TEDESCHI E L ’ESERCITO DI SALÒ III L ettera di F arinacci V von R ahn I l R egim e F ascisla Il D ire tto re C rem ona, le 22 Févr., 1945 - X X III Exe. R u d o lf R a h n A m b assad eu r d ’A llem agne F asano M on c h e r A m bassadeur, J ’ai to u jo u rs cherché, ju s q u ’à a u jo u rd ’h u i, de ne Vous d o n n er aucune enn u ie, q u o iq u e j ’en fusse te n té p lusieures fois p o u r les p ro cédé de la P ro p a g a n d a S taffel à l’égard de m on jo u rn al. Souvent o n t censure certaines nouvelles d ’u n e façon absurde, d ’au tres on m e défend de les re p re n d re , b ie n q u ’elles soient données p a r la R adio R é p u b lic a in e et d é jà diffusées p a r les au tres jo u rn a u x , nouvelles — il fa u t b ie n le n o te r — qui ont au p a ra v a n t l’a p p ro b a tio n de la censure allem ande. A m es rem o n tran ces, on rép o n d que la fau te est aux o rd res q u i a rriv e n t de M ilan. A u jo u rd ’h u i je m e trouve devant u n cas d ’u n e exceptionelle gravité p arce q u ’il blesse en p le in m a foi d ’Ita lie n , de fasciste et d’a m i et de d éfen seu r du G ran d Reich. D ans le n u m éro d ’a u jo u rd ’h u i de « R egim e Fascista » dev ait p a ra ître u n article p o lém iq u e en réponse à C oncetto P é ttin a to , D irec te u r de « La S tam p a » de T u rin , et je p ren ais l’aigre d’une affirma tio n de Mr. R o la n d i R icci su r le « C orriere della Sera » d ’h ier, où il d isait q u ’u n succès m ilita ire sur le fro n t des A p p én in s ré u n ira it sp i ritu e lle m e n t tous les Ita lie n s et é m ie tte ra it le p h énom ène du ribellisme. A près ça, je concluais l’article avec ces m ots: « S’il y a u n e chose q u i nous fa it v ra im e n t so u ffrire c’est le fait de v oir nos villes p u llu la n te s de soldats, soldats q u i c rien t à to u te fo r ce de v o u lo ir ê tre em ployés à n o tre front. La R é p u b liq u e fasciste p eu t d éjà d isposer d ’u n e m asse de soldats; elle a des D ivisions sévè re m e n t dressées, des u n ités sp iritu ellem en t et m ilita ire m e n t p ré parées. Nos efforts, n o tre d u re fatigue o n t été couronnés du la u rie r d u succès. « A p résen t il fa u t q u ’on affronte l’ép reu v e suprêm e, q u ’on évi te su rto u t le déco u rag em en t qui s’e m p a re ra it de ceux q u i o n t accouru à l ’a p p e l de la P a trie n on pas p o u r rester oisifs m ais p o u r la servire su r la ligne d u feu ». La P ro p a g a n d a Staffel, à la d ern ière h eu re, c’est-à-dire dans 1 TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ 9 le m o m en t ou en é ta it en tra in d ’a lle r en m ach in e, m e co m m u n iq u ait ce qui su it: «il est d éfendu de p a rle r de fu tu re s succès sur le fro n t des A p p en in s et il est q u ad m êm e d éfen d u de p a rle r de l’em p lo i de tro u pes italien n es su r le fro n t ». N a tu re lle m e n t je n ’ai m an q u é de d é c la re r que j ’étais h a u te m e n t ém erveillé, m ais j ’ai d û su b ire l’im p o sitio n p arce q u ’on a m enacé de n e pas fa ire p a ra ître le jo u rn a l. P u isq u ’il n ’y avait p lu s le tem p s m a té rie l p o u r m odifier ou sub stitu e r l’a rtic le en question, j ’ai dem an d é de p o u v o ir p a ra ître avec l’espace censuré en blanc. O n m ’a d it alors que cela aussi é ta it stric te m e n t défen d u . E n v o u lan t év iter que la chose puisse p re n d re une to u rn u re te lle q u ’elle a u ra it fait grande im p ression dans l’o p in io n p u b liq u e et d u b ru it à l’etran g er, j ’ai sim p lem en t coupé m on a rti cle, qui, lo g iq u em en t, a beau co u p p e rd u de son sens. Tous cela m e p o rte à Vous o u v rire m o n coeur avec cette loyau té et cette co m p réh en sio n que le m o m en t exige. Je suis u n des p e u x q u i so u tien n en t su r la presse que la p rém is se in d isp en sab le à to u te refo rm e sociale d o it ê tre la victoire et donc le com bat. D epuis u n an et dem i à p e u près, sur les colonnes de m on jo u rn a l, je ai h u rlé aux jeu n es q u ’ils doivent accourire dans 1 A rm ée ré p u b lic a in e , se p ré p a re r au com bat, se p ré p a re r donc à m o u rir. I l m e p a ra it v ra im e n t étran g e que, après que la R é p u b liq u e So ciale a re jo in t u n ré su lta t tan g ib le (p re sq u ’u n m illio n d ’hom m es font p a rt des Forces arm ées et de la P olice), il soit re te n u absurde, insen sé que, de n o tre coté, nous dem an d io n s à ces hom m es de sauver le sol de la P a trie d ’u n e a u tre possée en n em ie et de se p ré p a re r à chas ser l'envahisseur. Je V ous ai d éjà dit une fois — e t en ça je fu p ro p h è te — que les D ivisions dressées en A llem agne devaien t être im m éd iatem en t em ployées et n o n pas m ises en contacte avec la p o p u la tio n civile, le m a n que de foi de la q u elle a u ra it eu u n e triste repercussion sur les je u nes. A u lieu de ça, les D ivisions ren trées en Ita lie — à l’ex ep tio n de quelques b a ta illo n s — o n t été dém em b rées et utilisées p a rt dans la lu tte co n tre les rébelles, p a r t en fo n ctio n de garnisons. Cela fu t l’o ri gine de b eaucoup de d ésertions et d u décou rag em ent de la m eilleu re p a rtie de ces soldats q u i ne se voien t p ris en con sid ératio n de la p a rt d u C om m an d em en t allem and. La D ivision « Ita lie », p a r exem ple, échélonnée dans l’E m ilie, privée d ’arm es in dispensables, m al éq u ip ée, p e rd ch aq u e jo u r q u i passe son h a u t e sp rit de co m b at et s’a d a p te to u jo u rs plus a la p e r suasion q u e son sacrifice ne soit q u é ri p a r aucun. T outes les provinces reg o rg en t de sold ats; soldats, p resq u e tous, • 10 I TEDESCHI E L ESERCITO DI SALO q u i ch e rc h e n t llio n n e ii, d u com bat. Aussi p arce q u ’il ne fa u t pas ê tre des g rands stratègues p o u r avoir la convinction q u ’u n e ffo rt fa it dans le secteur ty rré n ie n p o u rra i renverser la situ atio n m ilita ire des A nglo-am éricains le long de to u t le fro n t des A ppénins. E t il su ffira it u n succès, p o u r p e tit q u ’il soit, p o u r ré a n im e r les Italien s, les se rre r a u to u r d u d ra p e a u de la R é p u b liq u e Sociale et p o u r les fa ire colla b o re r à la cause sainte de l’Axe. Si cette niasse de soldats ne d o it pas être em ployée — et nous avons d é jà p e rd u beau co u p de tem ps u tile — p o u rq u o i doit-on alors saigner les économ ies de l’E ta l p o u r m a in te n ir des centeines et centeines de m illie r de co m b attents au seul fin q u ’il resten t oisifs? N ’a-t-on, p e u t être , p lu s de foi en nous? E n tel cas, il serait m ieux le d ire fran ch em en t. A u trem en t n o tre q u o tid ien tra v a il de p ro p ag an d e, de persu asio n , de foi, devient inconcevable. Certes, je serais co m p lètem ent déçu et cette décep tio n c ré e rait en m oi u n in d ic ib le décou rag em ent et une g ran d e am ertu m e en vo y a n t s’év en ter tous m es rêves et toutes m es éspérances. Je ne p a rle pas, en o u tre, p o u r e x p liq u e r com m ent cette situ a tio n rejo ig n e le b u t de d im in u e r to u jo u rd plus le p restige de n o tre G ouvernem ent, d u Fascism e et, su rtout, de n o tre E ta t M ajor. On a crié aux q u a tre coins du m onde que G razian i a u ra it eu le co m m an d em en t d ’u n e A rm ée. T elle décision a été saluée d ’u n vif entho u siasm e p a r les Ita lie n s q u i vous sont am is. M ais, hélas, rie n ne c’est vérifié de concret. E n tous se fa it chem in la conviction que les cam arades allem an d s ne nous considèrent p lu tô t des occupés que des alliés. A soutien de ces arg u m ents il y a ce q u i arriv e dans les diffé ren ts secteurs économ iques e t dans le secteur de la police. T ous fo n t des récherches, tous a rrê te n t, tous em p riso n n en t et cela pas to u jo u rs avec fondem ent. Les nom breuses polices allem andes se servent des in d icatio n s et des in fo rm atio n s des p ires Italien s, le passé des q u el les n ’est pas p récisém en t celui des galant-hom m es. E t p o u r clore cette longue le ttre : Vous savez b ien dans quelles co nditions se tro u v e m on jo u rn al. Il n ’y a pas de cam ions, pas de haches, pas de brocs vides p o u r aller se re fo u rn ir de gas. Les cam ara des allem ands nous envoient aux au to rités italie n n e s; celles-ci nous d é m o n tre n t ta m b o u r-b a tte n t de n ’avoir m êm e pas la po ssib ilité de m ou v o ir u n doigt sans l’au to risatio n des d ifférents C om m andem ents allem ands. D epuis des m ois j ’assiste à u n e c h ro n iq u e discussion concern en t les com pétences, m ais les résu ltats sont co m p lètem en t n é gatifs. Est-il possible q u ’on doive esp érer seulem ent dans le m iracle? T o u t ça je voulais V ous le d ire en to u te am itié et avec cette I TEDESCHI E L ’ESERCITO DI SALO 11 sy m p a th ie que j ’ai p o u r Vous. Si V ous réussirez à m e tra n q u ilise r et à m ’en co u rag er clans m a d u re fatigue, je V ous en serai v raim en t re connaissant. Je \'o u s p rie d ’agréer, c h e r A m bassadeur, les sens de m a p ro fo n d e estim e. Vo tre R o b erto F arin acci F. S. Je V ous ai é c rit en fran çais p arce que je ne désirais pas que q u elq u e fausse in te rp ré ta tio n de la lan g u e ita lien n e, com m ise p a r q u elq u e in te rp rè te allem an d , puisse ne pas re n d re p a rfa ite m en t m a pensée. L ettera di F arinacci a M u sso l in i 11 R egim e F ascista Il D ire tto re Caro P resid en te, p rim a che succeda q u alch e casino ti m ando co p ia di u n a le tte ra in v iata a ll’am b asciato re germ anico. D evoti saluti. F arin acci 23 / 2 / 45. IV L ettera di M azzolini ad A n fu so P. C. 305, lì 9 Gen. 1945 - XX III Segreto Personale Caro A nfuso, la ra d io d e ll’Ita lia invasa « L’Ita lia co m b atte » h a rip o rta to il 14 d icem b re u. s. estesi e stra tti da u n a circo lare che si afferm a sareb b e stata in v ia ta d a ll’A m basciatore R a h n agli ufficiali di p ro p a g a n d a g erm an ici sul fro n te italian o . T i allego il relativ o testo che, anche se n o n le tte ra lm e n te genui no, è da p resu m ere, secondo an ch e am m issioni d e ll’interessato, che risp o n d a a concetti effettiv am en te fo rn iti com e n o rm a d i linguaggio ai p ro p a g a n d isti germ an ici presso le tru p p e o p eran ti. Il che dà luogo a m o lte am are con sid erazioni sull’abisso in cui il trad im e n to h a fa tto cad ere il nostro povero Paese. C ord iali saluti F .to M azzolini Dr. F ilip p o A nfuso A m basciato re d’Ita lia B erlino 12 I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ « L’I talia combatte » (p ro g ra m m a p e r le ra d io e m itte n ti e i giornali d e ll’Ita lia invasa) U n documento interessante — Si tra tta di un docum ento ve ra m e n te in teressan te, caduto in nostra m ano dopo la c a ttu ra di al cuni ufficiali tedeschi. È u n a le tte ra circolare in d irizzata dal n o to capo nazista V on R a h n a tu tti gli ufficiali ad d e tti alla p ro p ag an d a di ogni reggim ento e b a tta g lio n e tedesco sul fro n te italian o . Ve lo leggiam o in te g ra lm e n te : « S o n o pien am en te conscio, scrive von R a h n , d el sen tim en to d i v iolenta avversione n u trita dai soldati tedeschi v e r so gli ita lia n i, com presi quegli ita lia n i che p e r u n a ragione o p er l’a ltra co n tin u an o a co m b attere o fingono di c o n tin u are a co m b atte re al nostro fianco. Q uesta a ttitu d in e negativa è dannosa al nostro sforzo bellico. È u n im p u lso em otivo che bisognerebbe nascondere m eglio. S arei m olto grato p erciò se gli ufficiali cui è in d iriz z a ta que sta circo lare, tenessero p resen ti ora i benefici che la G erm ania ha tra tto d a lla fittizia ricostru zione p o litica dell’Ita lia Fascista. B isogna ric o rd a re che la n o stra p rim a m ira, continua la circolare di von R ah n , e quella di m o b ilita re tu tte le forze e le p o ssib ilità p ro d u ttiv e d e ll’Ita lia da noi o ccupata p e r alleggerire i bisogni d ella G erm ania. T u tto deve essere sfru tta to n e ll’Ita lia da n o i occupata p e r i bisogni b ellici d ella G erm ania. P e r p o te r o tten ere i m assim i risu lta ti occor re che tu tti i so ldati tedeschi co m p rendano che questo è necessario. Ci si o ffre il caso ra ro di p o te r giovarci al m assim o d ell’odio co n cen trato che quasi tu tti gli ita lia n i n u tro n o verso il loro gover no re p u b b lic a n o fascista. Con u n a condotta in tellig en te possiam o spe cu lare su questo odio e volgere la b ilancia a nostro favore. D u ra n te i p rim i m esi dopo P8 settem bre ’48 le forze a rm ate tedesche riu sci rono a ra p p re se n ta re la sola e legale a u to rità n e ll’Ita lia da n o i oc c u p a ta ; perciò m o lti ita lia n i si rivolsero a noi in difficili circostanze. Q uesta fo rtu n a p o litica h a facilitato m olto il n o stro lavoro. N egli u ltim i m esi, la n o stra situazione nei co n fro n ti del popolo italian o è stata m olto peggiorata dagli atti di violenza e d alle rap p re sa g lie co m p iu te dai n o stri soldati contro le p o p olazioni ». La circo lare von R a h n così continua : « L’o rd in e del generale K esselring in d a ta 2 ago sto 1944 precisava c h iaram en te che le ven d ette in d iscrim in ate contro le popolazio n i, anziché contro i p a trio ti, dim inuiscono la fiducia del le pop o lazio n i nelle forze arm ate tedesche che forniscono m a te ria le eccellente di p ro p ag an d a in m ano al nem ico. Q uesti a tti p iù o m eno responsabili d i violenza da p a rte delle tru p p e tedesche, se p u re giustificabili dagli im p u lsi dei n o stri soldati, devono dim in u ire. È n e cessario cam b iare il nostro atteggiam ento n o n p e r considerazioni um a n ita rie , m a in base al fred d o calcolo che questo è il m iglior m e- I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ 13 lo d o p e r c u ra re gli in teressi dello sforzo bellico tedesco in Ita lia ». La circo lare V on R a h n agli ufficiali ted esch i riferisce p o i p a rtic o la ri M olto im p o rta n ti su ll’a ttiv ità tra d itric e e an tin a zio n ale dei c ap o rio n i fascisti, a co m in ciare da M ussolini. A scoltate che cosa scrive il ca po nazista von R a h n : « I l governo fascista, d o p o il suo riconoscim en to da p a rte n o stra com e alleato , h a consegnato alla G erm an ia i se g u enti v a lo ri: Q uasi tu tto l’oro ita lia n o , quasi tu tto il ra d io esistenle in Ita lia , g ra n d i q u a n tita tiv i di m ercu rio , e m olto a ltro m ateria* le prezioso. I n p iù M ussolini si è d ic h ia ra to d ’accordo n e ll’in v iare in G erm an ia tu tti i m acch in ari e i p ro d o tti fin iti o sem ifiniti che possono essere u tili a lla n o stra in d u stria b ellica. In o ltre , il governo fascista co llab o ra sin ceram en te n e l fa r si che vengano p o rta ti in G er m an ia m ig liaia e m ig liaia d i o p e ra i necessari p e r le n o stre officine e p e r i n o stri lavori, com prese le fo rtificazio n i d ella fro n tie ra sviz ze ra al fiu m e Etscli. Q uesto rec lu ta m e n to d ei lav o rato ri ita lia n i è organizzato m olto b en e d ai p re fe tti e d ai podestà fascisti ». « D u n q u e — conclude la circo lare von R a h n — l’a ttiv ità d el soldato ted e sco verso la p o p o lazio n e è decisam en te im p o rta n te . Se odiam o o no gli ita lia n i, questo n o n im p o rta : im p o rta invece di tra rre d a ll’Ita lia tu tto ciò che è p ossibile p e r la n o stra gu erra. D opo 5 a n n i di guerra n o n possiam o p iù p e rm e tte rc i il lusso d i sciu p are situ azio n i di favo re p e r soddisfare le n o stre em ozioni. I n o stri sen tim en ti devono esse re co n ten u ti, alm eno p e r il m om ento. È m eglio la soddisfazione dei n o stri bisogni a ttu a li. I se n tim e n ti di odio e d i avversione avranno luogo al m b m en to giusto, ten en d o conto d i p a rtic o la ri circostanze di c a ra tte re m ilita re . D o bbiam o fin g ere d i essere am ichevoli il p iù pos sibile e agire senza m iserico rd ia solo q u an d o n o n è p iù necessario n a scondere i n o stri a u ten tici s e n tim e n ti» . R ip e tia m o : il testo che vi ab biam o le tto è quello d i u n a circo lare d ira m a ta d a l capo nazista von R a h n a tu tti gli u ffic ia li a d d e tti alla p ro p a g a n d a dei reggim enti e b a tta g lio n i ted esch i sul fro n te italian o . D edichiam o questa le ttu ra a q u e i po ch i ita lia n i che ancora ev en tu alm en te si illudessero sui re a li se n tim e n ti dei ted esch i verso gli ita lia n i. V A p p u n t i al duce s u i colloqui M e l l in i -R ahn M inistero degli E ste ri G ab in etto Circa il cap itan o inglese l’A m basciato re R a h n m i h a d etto ie ri di n o n sap ere d i avvenuto rilascio o d i ev en tu ali M issioni. Sono servizi segreti — h a d etto — ai q u a li egli in genere p referisce rim a n e re e stra neo. Si in fo rm e rà com unque e sarà lieto d i r ife rirc e n e . 14 I TEDESCHI E L’ESERCITO DI SALÒ C irca i c o n ta tti con C. L. N. non conosce che q u elli attrav erso d u e p re la ti d el C ard in ale S chuster, c o n ta tti che serv irebbero solo a « c a rp ire » in fo rm azio n i. R isalen d o alla questio n e p iù generale della situazione che si v er re b b e a d e te rm in a re in Ita lia in caso di ritiro di tru p p e germ aniche, 1 A m basciatore R a h n si è n e tta m e n te e c h iaram en te espresso nel senso che gli o rd in i del E ù lire r, anche recentissim i, sono in to n a ti alla deci sione d i d ife n d e re ad ogni costo la V alle del Po. C om unque, h a ag g iunto PA m basciatore, io non in ten d o seguire l’esem pio e i sistem i che h a usato con m e B ad o g lio: il D uce p u ò essere sicuro n el m odo p iù assoluto che d i qualsiasi decisione di ab b an d o n o di zone o di q u a lu n q u e tra tta tiv a in p ro p o sito con i nem ici o con i rib e lli n o n m an ch erei di in fo rm a rlo . In ogni caso, E gli no n h a che da in te rro g a rm i ogni v olta che possa avere u n d u b b io ed io gli risp o n d erò con tu tta fran ch ezza ed h a concluso : « P as de priasseries de m a p a rt soyez-en b ien su r ». P . C. 305, 16-3-1945 X X III. M inistero degli E steri G ab in etto I e ri m a ttin a l’A m basciatore R a h n m i h a fatto conoscere che av reb b e d esid erato v ederm i. M i sono subito recato d a lu i e vi sono stato tra tte n u to lu ngam ente. A ssisteva alla conversazione anche il Dr. H aas con il q u ale la sera p rim a m i ero sfogato am ichevolm ente sulle necessità di u n a sem pre m aggiore chiarezza p e r o tte n ere u n a sem pre m ig lio re collaborazione, in p a rtic o la r m odo, sul grave e rro re psicologico e storico da p a rte ger m anica di n o n fa r co m b attere sul serio l’E sercito R ep u b b lican o . L’A m basciatore R a h n è stato, d u ra n te tu tto il colloquio, p a r ti co larm en te affab ile ten en d o a m arcare la sua c o rd ialità nel tra tta re i seguenti v ari arg o m en ti: 1) — h a p a rla to con il Gen. W olff circa il cap itan o inglese. I l G enerale lo h a assicurato che vi avrebbe detto, D uce, di avere l’in te n zione d i servirsene p e r cercare di a p p ro fo n d ire se l’in iziativa p a rtiv a v eram en te da fo n te degna di considerazione. Se così fosse l’in iziativ a p o tre b b e essere u tilizzata p e r distaccare sem pre p iù , a l m eno in Ita lia , la p o litica inglese da quella russa. C om unque sareb be p e r o ra tu tto allo stato di sondaggio ed il G enerale W olff n o n m a n c h e rà d i ten erV i al co rren te degli u lte rio ri sv iluppi, p u r condiAidendo, p e r o ra alm eno, la V ostra op in io n e che si tr a tti di iniziativ a p iù o m eno p erso n ale d el cap itan o inglese stesso. 2) — m i h a fa tto tu tta la storia delle sue relazio n i con il Car- I TEDESCHI E L ’ESERCITO DI SALÒ 15 din aie Schuster. Lo av reb b e visto u n a sola v o lta tem p o fa e lo av reb b e tro v a to d i ten d en ze n e tta m e n te antifasciste. A vrebbe discusso con lu i a lungo d i \ 'o i e d e l Fascism o ed è convinto che ta le colloquio ebbe ris u lta ti favorevoli sul successivo atteg g iam ento del C ardinale. N e ricev ette re c e n te m en te u n a le tte ra , vaga e nebulosa, secondo lo stile d ella d ip lo m azia vaticana. G li h a risp o sto (credo recentem ente) con u n a le tte ra che m i h a le tta , d i c a ra tte re m o lto generale n ella q u ale illu stra l’u m a n ità e la giustizia con la q u ale i tedeschi av reb bero agito, sp ecialm en te n e i p rim i te m p i d ella guerra ed in particola r m odo sofferm andosi sul regim e d i occupazione tedesco in F rancia. A ccenna p o i alle fo rm e sem p re p iù cru d e e sem pre p iù disum a ne assunte d a lla g u e rra n em ica co n tro il suo paese e conchiude facen do u n elogio ed u n a difesa delle q u a lità d el p opolo tedesco che lo rendono degno d ella m assim a co nsiderazione da p a rte di tu tti coloro che am ano la giustizia. O ltre a ciò l’A m b asciato re h a anche accennato ai suoi passati ra p p o rti con il P a tria rc a d i V enezia che n e av reb b ero rin fo rzato l’a t teggiam en to p a trio ttic o . H a concluso dicendo che questa era, in riassunto, tu tta la sua at tiv ità con gli esp o n en ti la chiesa cattolica. 3) — in seguito a q u a n to gli aveva d etto il dott. H aas sul col loquio avuto con m e aveva te le g ra fato racco m an d an d o u n prossim o p ro n to im p ieg o d e i n o stri re p a rti. Su questo argom ento h o d etto a ll’A m b asciatore che avrei voluto avere p resto occasione d i p a rla rg li a cuore a p e rto , a tito lo personale ed am ichevole in q u a n to si tr a tta d ella questio ne p iù essenziale in teressan te n o n so ltanto i r a p p o rti italo -g erm an ici m a la ragione stes sa di v ita d ella R e p u b b lic a e l ’avvenire d e lla R ep u b b lica stessa e del Paese. 4) — L’A m basciato re R a h n m i h a p o i accennato, con u n a certa sorpresa e p reo ccu p azio n e, al fa tto che il S ottosegretario Cucco, in u n a rec e n te riu n io n e a M ilano d i g io rn alisti av rebbe an n u n ziato che il G overno d ella R e p u b b lic a consacrerà il 23 co rren te il suo tra sfe ri m ento a M ilano. G li h o risposto che, secondo q u an to a m e risu ltav a, n o n si tra tta v a d el tra sfe rim e n to vero e p ro p rio di tu tto il G overno, m a di u n a riu n io n e d el C onsiglio d e i M inistri. L’A m b asciato re si è d im o strato p re o ccu p ato in q u an to l’in fo rm a zione d ata d a l P ro f. Cucco alla stam p a sareb b e presto stata eviden tem en te d i rag io n e p u b b lic a ed avreb b e p o tu to p rovocare offese aeree nem ich e su M ilano il 23 m arzo. In o ltre l’A m basciato re g ra d ire b b e essere in fo rm ato tem p estiv a m en te, q u a lo ra V oi, D uce, il M inistero degli E ste ri e il M inistero del l’In te rn o dovessero tra sfe rirsi a M ilano. E g li h a co m p letato o ra la sua sistem azione e d a ltre tta n to h a fa tto il G enerale W olff con tu tti i re la tiv i collegam enti, rifu g i a n tia e re i ecc. ]6 1 TEDESCHI F. L ’ESERCITO DI SALÒ D ovrebbe ev en tu alm en te essere in fo rm ato in tem p o p e r p ro ced ere a l tre tta n to a M ilano, d a te an che le d iffico ltà che occorre su p erare in questo m o m en to p e r u n a sistem azione d el genere. P . C. 305, li 18 m arzo 1945 X X III. M in istero degli E steri G ab in etto M i sono recato ie ri sera d a ll’A m basciatore R a h n e gli ho conse g n ato la ca rta sulla situazione dei ribelli. G li h o a n n u n ciato che ritenevo che su ta le argom ento lo av reb b e in tra tte n u to il M inistro Z erbino. G li h o in ta n to esposto la gravità d ella situazione e la necessità d i pro v v ed ere in tem p o con u n icità di d irettiv e e con p ien a u tilizza zio n e delle p o ssib ilità italian e. L ’A m basciato re m i h a d etto che m olto è stato fa tto in d ifficilis sim e co n d izio n i: che m o lto spesso si fan n o p ro g e tti con fa c ilità ed entusiasm o m a, a ll’atto p ra tico , l’entusiasm o dim inuisce ed i p ro g e tti n o n tro v an o realizzazione. I l c o n tro rd in e p e r la p arten za del b a ttag lio n e p e r il sud del P o è stato revocato. H o accennato al p ro b lem a delle arali. È sicuro che sono sta ti d istrib u iti 80.000 m itra , gran p a rte dei q u a li restan o in u tiliz z a ti presso E n ti e R e p a rti n o n co m b atten ti e spesso in m ano d i gente che non sap reb b e o n o n v o rreb b e servirsene q u an d o fosse necessario e ciò m en tre i m ilita ri delle D ivisioni in zona d i o p erazio n i m ancano di m itra. L ’A m basciatore sareb b e m olto lieto di secondare u n a in iziativa d ei M in istri P av o lin i e Z erbino p e r u n a revisione d elle arm i e m u n i zioni d istrib u ite n el N o rd Ita lia al fine di m e tte re quelle in u tilizzate a disposizione delle tru p p e o p eran ti. E sclude n e l m odo p iù assoluto qualsiasi verisim iglianza alle voci d i u n possibile ab b an d o n o da p a rte tedesca dei F ascisti alle v endette d ei nem ici in caso di u lte rio ri occupazioni di te rrito rio ita lia n o (che p u re esclude). Q uando la m inaccia poteva sem b rare in co m b en te, il G overno tedesco, senza p reo ccu p arsi delle gravi diffico ltà cui andava in co n tro o ffrì o sp italità a 20.000 Fascisti. D i ta le o fferta n o n si è a p p ro fitta to se non m olto p arzialm en te p e r alcune fam iglie dei m em b ri d el G overno che d el resto, in qu ei giorni, sono v o lo n tariam en te rie n tra te in Ita lia . T ale o fferta è la m igliore p rova che il G overno te d e sco n o n ha m ai tra sc u ra to di p reo ccu p arsi dei p erico li a cui sareb b e ro esposti i F ascisti in caso di occupazione nem ica. P . C. 305, li 20 m arzo 1945 X X III.