Clicca qui
Transcription
Clicca qui
Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE Numero 83 13 Novembre 2012 97 Pagine NEWS Novità MOTOGP KTM “Beast” 1290 MV Agusta Rivale Vespa 946 SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 SPORT Mercato MV Agusta F4 2013 Aprilia Caponord 1200 Moto Guzzi California MotoGP Spagna Pedrosa vince il GP Le pagelle di Valencia Ducati: via Preziosi? | prova naked | Triumph Street Triple ed R 2013 da Pag. 2 a Pag. 13 All’Interno NEWS: Moto Morini Corsaro e Scrambler 2013 | Benelli BN600 e UNO C 250 | Ohvale la piccola moto per la pista MOTOGP: N. Cereghini Piloti e Paesi: Germania | Marquez può cambiare la MotoGP? | SBK: Max Biaggi si ritira Triumph Street Triple PREGI Immagine e Guidabilità DIFETTI Per ora nessuno PREZZO da 8.190€ prova naked Qualità e divertimento al top! La nuova Street Triple 675 si rinnova completamente per il 2013, nuovo look e ciclistica inedita a partire da 8.190 euro. Con 9.190 euro ci si porta a casa la più ricca versione R. Vi raccontiamo come si comportano nella nostra prova di Francesco Paolillo 2 3 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE T NEWS MOTOGP riumph Street Triple ed R 2013. Qualità e divertimento al top! SUPERBIKE La nuova Street Triple 675 si rinnova completamente per il 2013, nuovo look e ciclistica inedita a partire da 8.190 euro. Con 9.190 euro ci si porta a casa la più ricca versione R. Con 400 euro in più si può avere l’ABS, che arriverà a dicembre. Da quando è apparsa sul mercato la Triumph Street Triple si è dimostrata una naked dalle qualità e soprattutto dalle prestazioni coinvolgenti. Ogni volta che l’abbiamo guidata, ci ha fornito adrenalina e divertimento a profusione, sia nella versione base che nella 4 MOTOCROSS SPORT configurazione R, allestimento caratterizzato dalla dotazione ciclistica più ricca. Dimensioni e peso ridotto, un motore a tre cilindri con un gran bel tiro ai medi e cattiveria da vendere agli alti, ne hanno fatto un giocattolo da misto stretto, ma anche una cattiva cliente in pista, senza timori reverenziali nei confronti di moto carenate di cilindrata superiore. Gli anni comunque passano anche per le moto di successo come la Street Triple (ne sono stati venduti 50.000 pezzi nell’arco di un lustro), quindi a Hinckley si sono rimboccati le maniche e sugli allori ci hanno messo gli altri a dormire. Come ci spiega Michela Amenduni (Marketing Manager 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»Prove di Triumph Italia) “le migliorie non sono solo a livello estetico, ma anche a livello di sostanza: un contenimento del peso con una riduzione di 6 kg, un nuovo telaio più agile e dinamico e lo scarico ribassato. Questo consente una centralizzazione delle masse e un riposizionamento dei pesi che migliorano la guida della Street”. La nuova Street Triple non è stata stravolta, piuttosto si è evoluta, seguendo precisi dettami tecnici definiti dagli uomini del reparto sviluppo. Meno peso e distribuito meglio, adesso abbiamo una ripartizione posteriore/anteriore di 48% - 52% contro i precedenti 51/49, con una maggior centralizzazione delle masse (il nuovo 5 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE terminale di scarico basso che fa risparmiare ben 3.6 kg ne è la riprova), 6 chili in meno sulla bilancia e un’estetica più fresca e al passo con la concorrenza. Estetica Questo è un parametro soggettivo, certamente, ma la nuova Street Triple appare decisamente più al passo coi tempi e soprattutto più curata nei particolari. Lo scarico basso può piacere oppure no, sta di fatto che ai fini della distribuzione dei pesi, questo posizionamento è decisamente ottimale, mentre la linea appare più snella e pulita sia nella vista laterale che nel 6 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Telaio e sospensioni Il telaio doppio trave in alluminio della Street Triple è stato completamente ridisegnato (adesso è formato da 8 pezzi al posto degli 11 precedenti), così come il forcellone doppio braccio in alluminio, che perde alla prova bilancia 0.6 kg. Nuovo anche il telaietto reggisella in alluminio pressofuso. Le sospensioni sono Kayaba a steli rovesciati da 41 mm di diametro (prive di regolazione sulla versione “base”) con escursione utile di 110 mm, mentre il mono, sempre Kayaba, è regolabile unicamente nel precarico molla, e ha una escursione di 125 mm. Anno Numero 2012 02 83 »»»Prove SPORT tre quarti posteriore. Le fiancatine copri radiatore sono più curate, così come l’estetica dei singoli componenti, tra i quali spiccano gli specchi retrovisori. Il tutto appare più ordinato e coerente. Tre le colorazioni disponibili per la base, Phantom Black, Crystal White e Carribean Blue, mentre per la R, che è contraddistinta anche dal telaio verniciato di rosso, così come i fianchetti del radiatore e le strisce sui cerchi, è prevista una esclusiva versione Matt Graphite. 13 Novembre Per la versione “R”, sono previsti forcella e mono dedicati, sempre Kayaba, ma in questo caso abbiamo la possibilità di regolare oltre al precarico, anche compressione e ritorno. Le escursioni crescono a 115 mm davanti e 135 mm dietro. Un’altra differenza rispetto alla versione “base” è legata al posizionamento del perno forcellone che nella “R” è stato abbassato di 4 mm, spostamento che porta variazioni anche all’inclinazione del cannotto di sterzo, che passa da 24.1° a 23.4°, così come all’avancorsa, che passa da 99.6 a 95 mm. Migliorato l’angolo di sterzo, che aumenta di un 10%, passando da 28 a 31°, sembra poca roba, ma alla prova dei fatti le differenze si sentono. Freni La novità più importante è legata alla possibilità di dotare la Street Triple di un sistema antibloccaggio ABS messo a punto da Nissin (le moto del test ne erano sprovviste in quanto sarà disponibile solo da metà dicembre), fornitore anche delle pinze freno anteriori a doppio pistoncino e relativa pompa freno da 19 mm sulla R, da 14 mm sulla base. Dischi freno da 310 mm davanti e 220 mm dietro sono forniti da Brembo, così come la pinza freno posteriore (quest’ultima ha permesso un risparmio di peso che sommato a quello garantito dal disco e dal cerchio ha diminuito del 7% le masse non sospese). Le moto del test sono accessoriate con il cupolino anteriore, più estetico che funzionale, para motore laterali, indicatori di direzione a LED e copri sella posteriori. L’estetica certamente ci guadagna, il portafogli meno. A farsi prendere la mano, la Street può essere personalizzata profondamente, sia dal lato estetico, che funzionale, la lista degli accessori 7 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » NEWS MOTOGP SUPERBIKE comprende una vasta gamma di optional. Il tre cilindri, che sia o meno dotato di scarico aperto, è una goduria per le orecchie, anche da freddo, quando il sound che esce dal terminale di scarico è ancora più rauco. Bastano pochi istanti per vedere l’indicatore della temperatura salire di qualche linea, e questo ci permette di schiarire la voce del tricilindrico senza che questo ne possa soffrire. Prende i giri rapidamente questo motore, e come conseguenza ci si trova a gestire accelerazioni e riprese di un certo livello. Agile e guizzante, ma mai nervosa, così appare sin da subito la Street, che rispetto alla versione precedente sembra essere più compassata, ma non per questo meno divertente. Il motore è piacevole nella guida rilassata, grazie a una corposità unita a una regolarità di erogazione davvero ottime tra i 3.000 e i 6.000 giri; passando oltre, diciamo dai 7.500/8.000 giri, si entra in sala giochi! Il suono dell’aspirazione si fa davvero coinvolgente, mentre l’ago del contagiri sale molto rapidamente e l’accensione in sequenza dei led blu sopra al contagiri ci suggerisce che sarebbe meglio cambiare marcia. In questo frangente emergono le buone doti del cambio, 8 MOTOCROSS Numero 02 83 »»»Prove SPORT rapido e preciso, che se coadiuvato dal quick shifter diventa uno spasso. Motore Anno 2012 “ PROVE 13 Novembre Il tre cilindri non ha ricevuto cure particolari, se non una messa a punto dell’iniezione elettronica, e dei relativi corpi farfallati, che non hanno migliorato potenza e coppia, che rimangono rispettivamente di 106 cv (78 kW) a 11.850 giri e 68 Nm a 9.750 giri, ma hanno portato benefici soprattutto sui consumi. I dati dichiarati parlano di un miglioramento del 30% nel consumo urbano (sceso da 7,1 a 5,5 l/100 km), e a velocità costante di 90 km/h del 12% (da 4,6 a 4,1 l/100 km). Il cambio è stato modificato nella rapportatura della prima, ora più lunga, e si è cercata una migliore fluidità nel passaggio tra la prima e la seconda marcia. ...precisa in inserimento, con un motore che sin dai medi ti tira fuori dalle curve come una fionda, la Street Triple è davvero appagante da guidare, e molto ben equilibrata Strumentazione La strumentazione è sempre mista analogico/digitale, e si può considerare completa. Contachilometri parziali e totale, livello e 9 ZOOM 10 ZOOM 11 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»Prove SPORT 2 consumo medio del carburante, cronometro, orologio, temperatura motore, indicatore marcia inserita, con la chicca degli indicatori pressione pneumatici (optional). La nostra prova 3 1 Lo scarico basso ai fini della distribuzione dei pesi è decisamente ottimale. 2 Il telaio doppio trave in alluminio della Street Triple è stato completamente ridisegnato. 3 possibilità di dotare la Street Triple di un sistema antibloccaggio ABS messo a punto da Nissin. 12 La cavalcata sulle strade che circondano la città di Almeria in Andalusia, la faremo in sella a delle Street Triple R, più o meno accessoriate, alcune infatti montano tra le altre cose gli scarichi Arrow e il cambio elettronico, mentre le versioni ABS arriveranno sul mercato a breve. Tutto ciò che di buono ha seminato la vecchia Street, la versione 2013 la raccoglie e ne fa tesoro. Quindi abbiamo una posizione in sella che mette a proprio agio il guidatore (il passeggero è meglio che se ne stia a casa o che si prenda un taxi), grazie a un ampio manubrio, pedane che non costringono le gambe a posizioni yoga e una sella che seppur non particolarmente imbottita, ha una conformazione decisamente comoda. Sotto quest’ultima può trovare posto un pratico e utile lucchettone a U, mentre al posto del classico sacchettino in plastica per gli attrezzi, troviamo cacciavite e chiavi varie (non molte per la verità) direttamente incastrate nella plastica che funge da chiusura inferiore del codino. Precisa in inserimento, con un motore che sin dai medi ti tira fuori dalle curve come una fionda, la Street Triple è davvero appagante da guidare, e molto ben equilibrata. Le condizioni meteo non proprio favorevoli, nuvolo al mattino, pioggia debole al pomeriggio, con temperature che variavano dagli 8 ai 14°, ci hanno permesso di saggiarne le qualità anche in condizioni di aderenza non ottimali, e ne è emerso un comportamento dinamico molto sicuro. Anche le Pirelli Diablo Rosso Corsa di primo equipaggiamento ci hanno messo del loro, ma che la Street possa contare su un abbinamento motore/ciclistica ottimale, è fuori di dubbio. I freni, privi di ABS si sono dimostrati perfettamente modulabili, oltre che estremamente potenti, almeno per l’utilizzo stradale, mentre le sospensioni garantiscono un confort più che discreto, senza per questo scendere a compromessi con la guida sportiva. Forcella e mono non entrano mai in crisi, anche quando il ritmo diventa serrato, e la loro capacità di smorzare le sconnessioni e eventuali “eccessi” nella guida, è davvero apprezzabile. Nel quadro generale il tre cilindri, oltre a garantire prestazioni degne di nota, si dimostra anche un ottimo compagno di viaggio, vibrando poco e solo ai regimi medio alti. In autostrada più che le scarse vibrazioni del tre cilindri, il fastidio arriva dalla quantità di aria che investe chi guida, siamo pur sempre in sella a una naked, e anche nel caso in cui si monti il cupolino optional, i 130 km/h sono il limite oltre il quale il confort inizia a decadere vistosamente. SCHEDA TECNICA 1 SCHEDA TECNICA Triumph Street Triple R Tempi: 4 € 9.190 Cilindri: 3 Cilindrata: 675 cc Disposizione cilindri: in linea Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 106 cv (78 kW) / 11850 giri Coppia: nM / 9200 giri Marce: 6 Freni: DD-D Misure freni: 310-220 mm Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Peso: 183 kg Lunghezza: 2030 mm Larghezza: 755 mm Altezza: 805 mm Capacità serbatoio: 17.4 l Segmento: Naked Street Triple Tempi: 4 € 8.190 Cilindri: 3 Cilindrata: 675 cc Disposizione cilindri: in linea Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 105 cv (78 kW) / 11700 giri Coppia: nM / 9200 giri Marce: 6 Freni: DD-D Misure freni: 310-220 mm Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Peso: 183 kg Lunghezza: 2000 mm Larghezza: 735 mm Altezza: 800 mm Capacità serbatoio: 17.4 l Segmento: Naked Triumph 13 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News MV Agusta Rivale 800: le foto ufficiali MV Agusta mostra le prime immagini della nuova Rivale 800. Equipaggiata con il moderno motore tre cilindri, della F3 675, con una potenza di 125 cv per 170 kg. Disponibile dal secondo semestre di settembre a questi prezzi M V Agusta, Rivale 800 entra in un nuovo segmento di mercato. 170 kg, per 125 cv. Estende la gamma con una nuova, interpretazione del modernissimo motore tre cilindri che ha debuttato sulla F3 675 e che equipaggia anche Brutale 675 e 800, affiancando le rinnovate famiglie a quattro cilindri F4 e Brutale. Il cupolino è compatto, sfuggente ma capace di caratterizzare un avantreno dalla personalità esuberante. La sezione centrale è snella, disegnata per favorire la guida sportiva e permettere al pilota la massima libertà di movimento sulla sella ampia ed ergonomica. Il codino è elegante, e caratterizzato da gruppi ottici dal look estremamente originale. La tecnologia LED è largamente impiegata: all’avantreno, sia per delimitare le estremità del manubrio, aumentando la visibilità della moto da ogni angolo d’osservazione e quindi la sicurezza passiva, sia per gli indicatori di direzione, dall’originale color ambra, integrati 14 nei paramani; dietro, luci di posizione e di stop sono ospitati in due elementi separati, mentre gli indicatori di direzione sono stati collocati sul piccolo parafango, a cui è vincolata anche la targa. Gli specchi retrovisori sono retraibili, per la guida sportiva su strade chiuse al traffico o in pista, ma anche telescopici, per migliorare la visione posteriore. Il cruscotto è stato progettato appositamente per Rivale 800: interamente digitale, multifunzione, è compatto per trovare posto sul ponte di comando, ma allo stesso tempo offre la massima disponibilità di informazioni. Telaio e motore Il tre cilindri in linea di Rivale 800 vanta l’albero motore controrotante che ha esordito sulla supersportiva F3 675: un’idea che sottolinea la vocazione racing di MV Agusta. La tecnologia MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System) permette di ottenere fluidità d’erogazione, facilità di guida, grazie a tre mappe motore predefinite e a una custom, quest’ultima da costruire letteralmente in base a esigenze e gusti personali. La gestione dell’acceleratore è Full Ride-By-Wire. Il telaio reinterpreta la combinazione di MV Agusta tra sezione anteriore con schema a traliccio in tubi di acciaio e piastre in lega di alluminio, a fare da fulcro al monobraccio della sospensione posteriore. L’angolo del cannotto di sterzo è superiore di mezzo grado rispetto a quello della Brutale 800. Cresce anche l’escursione di forcella e monoammortizzatore, forniti rispettivamente da Marzocchi e Sachs e regolabili nel precarico della molla oltre che nell’idraulica in compressione e in estensione. Per l’impianto frenante ecco, la coppia di dischi anteriori di 320 mm di diametro con pinze radiali Brembo a quattro pistoncini; dietro, un disco di 220 mm di diametro, con pinza a due pistoncini. Rivale 800 sarà disponibile dal secondo semestre 2013 a partire da 10.990€. 15 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT KTM “Beast” 1290 a EICMA 2012 Sarà la futura Super Duke? La Casa austriaca presenta a Milano una super naked di 1290 cc. La sua missione? A giudicare dalle prime immagini è il divertimento assoluto. Per ora sembra un prototipo, ma potrebbe prefigurare la futura Super Duke 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb N uova KTM “Beast” 1290 a EICMA 2012. Bestia o futura Super Duke? La Casa austriaca presenta a Milano il prototipo di una super naked di 1290 cc. La sua missione? A giudicare dalle prime immagini è il divertimento assoluto. Per ora sembra un prototipo, ma potrebbe prefigurare la futura Super Duke. KTM svela sul Web che la moto sarà spinta da un motore bicilindrico di 1290 cc, dotato di ride by wire. Il telaio è inedito, al pari dei cerchi e delle sospensioni. Il design rimanda a quello della attuale Duke 690, mentre le prestazioni saranno molto probabilmente bestiali (la stessa KTM definisce la sua creatura una bestia). Vi sveliamo in anteprima le primi immagini e il sound del motore. 16 17 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Nuova MV Agusta F4 2013 MV Agusta inizia a incuriosire gli appassionati del marchio con un video che svela in anteprima, il modello 2013 della super sportiva F4. Scopriamo colorazioni e prezzi A pochi giorni dall’apertura di EICMA 2012 la casa varesina, MV Agusta, inizia a incuriosire gli appassionati del marchio con un video che svela in anteprima il modello 2013 della super sportiva F4. Una rivisitazione a livello estetico e tecnologico, di una delle moto più apprezzate e desiderate da tutti i motociclisti del mondo, era ormai da aspettarselo e MV lo ha fatto come sempre in grade stile. Le novità che equipaggiano la nuova MV Agusta F4 2013 sono molte, tra queste troviamo: bielle in titanio, sospensioni öhlins a controllo elettronico, Full Ride By Wire, un nuovo cruscotto digitale, cerchi forgiati in alluminio, un nuovo disegno per il sistema di scarico e il tutto senza stravolgere particolarmente quell’estetica che tutti noi abbiamo sempre apprezzato. Le caratteristiche di MV Agusta F4 • Motore Corsa Corta quattro cilindri in linea con catena di distribuzione centrale e valvole radiali 18 bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb • Tecnologia MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System) • Nuova centralina elettronica ELDOR con Ride-By-Wire integrale e 4 mappe motore - Sensibilità del comando gas (selezionabile tra Normal, Sport e Rain) - Coppia massima (selezionabile tra Normal, Sport e Rain) - Freno motore (selezionabile tra Normal, Sport e Rain) - Risposta del motore (selezionabile tra Normal, Sport e Rain) - Limitatore di giri (selezionabile tra Normal, Sport e Rain) • Piattaforma inerziale con sensore d’assetto • Controllo di trazione regolabile su 8 livelli • Anti-wheeling • Cambio elettronico EAS (Electronically Assisted Shift) di serie • Telaio scomponibile a struttura mista, con traliccio in tubi di acciaio e piastre in alluminio e saldatura a mano TIG • Sospensioni a controllo elettronico Öhlins (F4 RR) • Pinze freno monoblocco Brembo (modello M50 su F4 RR) Colorazioni e prezzi La nuova gamma F4, composta dalle tre versioni (F4, F4 R e F4 RR), è proposta per il 2013 con grafiche e colorazioni del tutto inedite. Ciascuna versione è disponibile in due combinazioni cromatiche. F4 Bianco - Rosso/Argento 16.990€ F4 R Bianco – Rosso/Argento 18.990€ F4 RR Bianco Perla/Nero – Rosso/Bianco 23.990€ 19 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News Vespa 946 a EICMA 2012 Vespa 946 nasce ispirandosi al capostipite dello scooter più famoso e diffuso del mondo, il prototipo MP6. Sarà spinta dall’ultimo 125 quattro tempi 3 valvole che fa 55 km/l V espa 946 Vespa, anche nei primi nove mesi del 2012 conferma la costante crescita delle proprie vendite a livello mondiale - più che triplicate dal 2003 al 2011, passando da circa 50.000 alle oltre 150.000 dello scorso anno - attestandosi a circa 121.000 unità vendute da gennaio a settembre 2012. Vespa 946 nasce ispirandosi direttamente al capostipite dello scooter più famoso e diffuso del mondo, il prototipo MP6, primo embrione di Vespa dal quale nacque, in una primavera dell’immediato dopoguerra, lo scooter che ancora oggi è un esempio insuperato di stile e creatività italiani. Il Centro Stile di Pontedera proietta Vespa in una nuova generazione nella quale tradizione e innovazione si fondono. La qualità costruttiva e dei materiali utilizzati distinguono Vespa 946 da qualunque altra due ruote al mondo: l’impiego dell’alluminio contribuisce alla maggiore leggerezza e dunque a un incremento della efficienza. Il cuore di Vespa 946 è un propulsore dai ridotti consumi (oltre 55 km con un litro dichiarati da Piaggio) e abbattimento delle emissioni (-30% le emissioni inquinanti). Il monocilindrico 125 cc quattro tempi, 3 valvole, raffreddato ad aria e alimentato con iniezione elettronica, rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia del Gruppo Piaggio nei motori per scooter e ha fatto il suo esordio sulle ultime Vespa presentate nel 2012. 20 21 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News Aprilia Caponord 1200 e RSV4R ABS a EICMA 2012 All’EICMA la casa di Noale porterà finalmente la nuova maxienduro e la versione base della sua ammiraglia sportiva aggiornata alle specifiche della “Factory” D opo le foto rubate della convention di Montecarlo ecco la versione definitiva dell’Aprilia Caponord 1200, che punta diretta al segmento delle maxienduro capaci di viaggiare comode ma anche far divertire sul misto. Sviluppata grazie all’esperienza maturata nelle competizioni da Aprilia, Caponord 1200 arriva già dotata del massimo in termini di tecnologia per non soffrire di complessi d’inferiorità rispetto allo stato dell’arte. Parliamo naturalmente della base di Dorsoduro - il bicilindrico dotato di acceleratore Ride by Wire multimappa, traction control regolabile su tre livelli e sistema ABS a due canali - ma arricchita dal sistema di sospensioni semiattive ADD (Aprilia Dynamic Damping) e dal cruise control. La RSV4R in versione 2013 si adegua agli aggiornamenti già presentati ad Intermot sulla Factory: il V4 da 1000cc ora eroga 184 cavalli, e l’APRC (Aprilia Performance Ride Control, ovvero il pacchetto elettronico) viene ulteriormente evoluto per rispondere ancora meglio alle esigenze dell’amatore per la strada e del pilota evoluto per la pista. Oltre all’APRC di seconda generazione, però, arriva sulla R anche un evolutissimo ABS regolabile su tre livelli, studiato e sviluppato per garantire non solo la massima sicurezza su strada, ma anche la migliore performance in pista. 22 23 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News Moto Guzzi California 1400 a EICMA 2012 Arriveranno a EICMA 2012 due distinti modelli delle nuove California 1400 Touring e California 1400 Custom di casa Moto Guzzi. Spinte dal nuovo motore 1400cc a V trasversale, la versioni Touring con borse e parabrezza avrà un prezzo di circa 19.300€ C alifornia 1400 riporta Moto Guzzi tra i protagonisti del segmento delle grandi moto di lusso. Moto Guzzi nei primi nove mesi del 2012, grazie al successo della nuova gamma V7, ha registrato una crescita del 13,7% delle unità vendute, nonostante la crisi del mercato europeo, a conferma del successo delle strategie di sviluppo della gamma che troveranno coronamento con questo lancio della nuova Moto Guzzi California 1400 in due distinti modelli. Il design, le soluzioni tecniche identificano l’arrivo delle nuove California 1400 Touring e California 1400 Custom come un punto di svolta nella storia di Moto Guzzi. California 1400 Touring e California Custom 1400 si presentano come ambasciatrici del marchio Moto Guzzi. Nuovo il motore 1400cc nella classica architettura a V trasversale, associato a ride by wire, cruise control, ABS, controllo di trazione. Costruite a mano nello stabilimento di Mandello del Lario, dove le Moto Guzzi nascono dal 1921, le California 1400 si distinguono per la cura artigianale dei suoi componenti, facendo di ogni Moto Guzzi California un pezzo unico che sarà in grado di soddisfare le esigenze di una clientela appassionata al marchio Moto Guzzi. 24 25 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Moto Morini: Corsaro e Scrambler 2013 Nuove colorazioni per due modelli della casa bolognese. Presentazione “fuori EICMA” e prezzi molto interessanti per due modelli ancora appetibili L e difficoltà finanziarie del momento non fermano Moto Morini, che per il 2013 ripropone le sue due proposte più interessanti - la naked Corsaro e la retrò Scrambler - con qualche piccola novità, e qualche ipotesi di maquillage anche per l’endurona Granpasso per cui ci 26 attendiamo la colorazione “Desert Storm” vista sul sito. Affascinante look “total black” per la Corsaro, mentre la Scrambler recupera parte delle proposte estetiche del concept esposto qualche anno fa ad EICMA, con una livrea militaresca di un certo appeal. Per entrambe prezzi che - al di là di (lecite) considerazioni sull’età dei modelli - fanno a dire poco gola: 7.900€ per la Scrambler e 8.200 per la Corsaro. Stiamo parlando di moto da 1200cc con prestazioni allineate alla cilindrata. La presentazione non avverrà ad EICMA, ma nel contesto di un locale notturno del centro di Milano. Maggiori informazioni a brevissimo. 27 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS La Casa di Pesaro presenta a Milano due interessanti novità. La quattro cilindri 600 da 82 cavalli e l’agile 250 naked. Nuove proposte anche con motorizzazione elettrica N uove Benelli BN600 e UNO-C 250 a EICMA 2012 La Casa di Pesaro presenta a Milano due interessanti novità. La quattro cilindri 600 da 82 cavalli e l’agile 250 naked. Nuove proposte anche con motorizzazione elettrica. 28 Benelli BN 600 BN 600, la 4 cilindri della casa di Pesaro arriva in Italia (ricordiamo che viene prodotta all’estero, mentre a Pesaro è concentrata la realizzazione delle moto a tre cilindri Tornado e Tre K. Ndr) con buone prestazioni associate a un prezzo contenuto. Il cuore di questa moto è l’inedito motore 4 cilindri in linea a 4 tempi, raffreddato a liquido, con distribuzione a doppio asse a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Alimentato con l’iniezione elettronica con quattro corpi farfallati da 38 millimetri di diametro, questo propulsore eroga una potenza massima di 82 CV (60 kw) a 11500 giri/ Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT Benelli BN600 e UNO C 250 a EICMA 2012 13 Novembre min e un picco di coppia pari a 52 Nm a 10500 giri. La lubrificazione è a carter umido, la frizione in bagno d’olio, il cambio a 6 velocità con trasmissione finale a catena. Il telaio a vista è composto da una sezione principale a traliccio in tubi di acciaio, completata da robuste piastre in alluminio nella zona di fulcro del forcellone. Le sospensioni sono affidate a una forcella upside-down con steli da 50 millimetri all’anteriore e al posteriore a un forcellone oscillante in lega di alluminio con ammortizzatore regolabile nell’idraulica in estensione e precarico molla. Impianto frenante ha doppio disco flottante da 320 millimetri di diametro con pinze radiali all’anteriore e disco singolo da 240 millimetri di diametro con pinza a doppio pistoncino al posteriore. I cerchi da 17”, in lega di alluminio, montano pneumatici 120/70 e 180/55. Il serbatoio ha una capacità di 15 litri. BN 600 è proposta nelle colorazioni bianco, nero e arancione e sarà disponibile a partire dalla metà del 2013 ad un prezzo realmente concorrenziale. UNO C 250 Benelli lancia UNO C 250, il nuovo modello naked che va ad ampliare la gamma delle sportive della casa di Pesaro. UNO C 250 ha il motore monocilindrico, quattro tempi raffreddato a liquido. A questo si aggiungono alimentazione ad iniezione elettronica e distribuzione a doppio asse a camme in testa. La potenza massima è di 24,5 CV (18 kW) a 9000 giri/min, la coppia di 21 Nm (2,14 kgm) a 7000 giri. La lubrificazione è a carter umido, la frizione in bagno d’olio, la trasmissione finale a catena. Il telaio di UNO C 250 è un traliccio in tubi d’acciaio. Le sospensioni sono affidate ad una forcella telescopica idraulica all’anteriore e ad un monoammortizzatore centrale al posteriore. L’impianto frenante è affidato a due freni a disco in acciaio. I cerchi di 17” in lega di alluminio montano pneumatici 100/70 all’anteriore e 130/80 al posteriore. UNO C 250 è proposta nelle colorazioni bianca, rossa e nera e sarà disponibile a partire dalla metà del 2013. Il prezzo è ancora in via di definizione. UNO C è disponibile, per alcuni mercati, anche nella cilindrata 150. Benelli e-bikes Il 2013 è un anno rivoluzionario per Benelli che si presenta ad EICMA anche con tre nuovi modelli di e-bikes. Segno dei tempi che cambiano, di una maggiore attenzione alle logiche ecologiste ed ai bisogni dei propri clienti, che cercano il massimo del risparmio con un maggior rispetto per l’ambiente. Classica, City Family (telaio, in lega di alluminio e ruote da 28”, per una grande comodità anche su asfalti sconnessi) e e-BX (sportiva, e-Bx è adatta ai percorsi più difficili) 29 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS La casa motociclistica presenterà le sue ultime novità: la nuova gamma 350S del tre ruote e lo scooter a quattro ruote Parkour Q uadro Vehicles in occasione della 70° edizione dell’ Esposizione internazionale del ciclo e motociclo che si svolgerà dal 15 al 18 novembre a Milano, presenta le sue ultime creazioni: la nuova gamma del tre ruote, il 350S, più potente e confortevole, e il primo scooter a quattro ruote, il Parkour “On Road”. Per l’occasione l’azienda 30 annuncia anche un’importante novità: la nomina di Claudio Consonni come direttore tecnico della Quadro Vehicles. Consonni, dopo l’esperienza in Benelli Q.J. e 25 anni in Yamaha Motor Italia, è pronto a lanciarsi in questa nuova “avventura” «Sono molto felice di essere arrivato in Quadro – spiega il neo direttore tecnico - Cercherò di mettere al servizio di questa nuova azienda tutta la mia esperienza, e portare questo brand ai più alti livelli”. Soddisfatta della scelta anche la Quadro Vehicles che, come spiega il presidente del CDA Riccardo Marabese, “servirà a traghettare la nostra nuova realtà verso orizzonti industriali importanti che riguarderanno tutti i nostri progetti a tre e quattro ruote». All’EICMA l’attrazione principale dello stand Quadro sarà di sicuro lo scooter Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT Quadro presenta il nuovo scooter a 4 ruote Parkour a EICMA 13 Novembre quattro ruote che viene presentato in anteprima mondiale nella sua versione stradale. A un anno dal lancio sul mercato del 350D, inoltre, Quadro presenta come Model Year 2013 il Quadro 350S, uno scooter tre ruote più potente e nelle due nuove colorazioni Ocean Blue e White Snow. All’interno dello stand Quadro proporrà altri suoi veicoli: il 350 AATW (All Around The World), replica del veicolo con cui Maurizio Pistore sta compiendo il giro del mondo per raccogliere fondi per Emergency; la gamma attuale del 350D con i suoi accessori e un veicolo in allestimento Polizia Locale. 31 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Edoardo Licciardello | Nella suggestiva cornice del Museo Enzo Ferrari è andata in scena - e in onda, grazie alla diretta streaming - la presentazione della prima, vera, sportiva elettrica italiana “ Proudly Made in Modena” proclama la decal sull’avantreno. E in CRP di Energica orgogliosi lo sono, basta vedere come ne parlano in occasione della prima presentazione pubblica tenutasi ieri presso il MEF. Prende subito la parola Giampiero Testoni, Project Manager di Energica che con un pizzico di falsa 32 modestia inizia a snocciolarne le prestazioni. «100kW, 160Nm da 0 a 6000 giri» spiega Testoni, buttando lì con nonchalance la miglior caratteristica dei propulsori elettrici: l’erogazione di coppia assolutamente costante su tutto l’arco dei giri. «L’ho potuta guidare ed è molto divertente, paragonabile ad una sportiva con propulsione endotermica per prestazioni e sensazioni». Le prestazioni continuano con una velocità di 220km/h autolimitata - è un mezzo stradale, ed è davvero difficile sostenere che possa servire di più - e soprattutto un range teorico di 150km (i risultati del test secondo normativa SAE verranno pubblicati a breve) che anche nella pratica, con una guida molto sportiva, resta comunque Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT CRP Energica: eccola svelata! 13 Novembre attorno agli 80km. Sull’accelerazione non si hanno ancora riscontri, ma qualche prova estemporanea ha restituito tempi attorno ai 3”3 per il lancio da 0-100. Il pilota controlla il motore attraverso un sistema full ride-by-wire; l’interfaccia fra pilota e moto viene gestita da un sistema adattivo con diverse mappe selezionabili dal pilota sul cruscotto 2D (che ricorda da vicino l’unità adottata sulle Ducati della serie 1098) con un pulsante. Il telaio è un traliccio in acciaio rigido e leggero, un po’ per tradizione locale, ma anche e soprattutto per la facilità di modifica durante la fase di sviluppo e messa a punto. E osservando la ciclistica è evidente come il legame al territorio - regionale e nazionale - abbia portato a privilegiare fornitori italiani. La forcella è una Marzocchi completamente regolabile, l’impianto frenante è affidato a pinze Brembo radiali, comandi e diversi dettagli dell’impianto elettrico sono Domino, la sella è realizzata da Schedoni, azienda semi-artigianale già fornitrice di Ferrari e Pagani. Il monoammortizzatore? Ci si è dovuti arrendere e rivolgersi a Sachs... Motore e pacco batteria sono i particolari più voluminosi nelle moto elettriche, dunque il loro posizionamento è uno degli aspetti più critici nella definizione della dinamica del mezzo. Nel caso di Energica, lo staff ha posizionato il blocco cercando di alzarlo ed arretrarlo il più possibile ed ottenere così la distribuzione ideale dei pesi. Peso che, per inciso, al momento attuale sul prototipo si aggira sui 235kg ma dovrebbe calare ed attestarsi fra i 220 e i 230 sul modello di serie. Prende la parola Franco Cevolini, Direttore Tecnico e AD di CRP, per spiegarci meglio la tecnologia che ha consentito la realizzazione di Energica, quasi completamente realizzata attraverso stampa 3D (per i particolari realizzati in materiali plastici e compositi) e lavorazione dal pieno. Nella fattispecie carenatura, parafanghi, staffe, supporti e specchietti sono in poliammidici rinforzati in carbonio. Materiale leggermente diverso - sempre con rinforzo in carbonio - per i due supporti codino, studiati per essere particolarmente resistenti ad impatti e vibrazioni. Le parti metalliche sono invece state ricavate dal pieno, con ampio impiego di leghe d’alluminio (coperchi cambio e motore, nonché diversi altri dettagli) ed acciaio in specifiche Formula 1 per ingranaggi e alberi della trasmissione - che, per inciso, conta su un ingranaggio di demoltiplica per variare la velocità di rotazione fra motore e ruota posteriore. «Tutte le tecnologie di lavorazione» proclama orgoglioso Cevolini «sono patrimonio interno del gruppo CRP, quindi facilmente accessibili e gestibili nella realizzazione di un progetto tanto complesso ed innovativo». Per quanto riguarda i dettagli commerciali, CRP conferma - attraverso Livia Cevolini - un target del 2014 per l’arrivo sul mercato, prezzo sui 18.000€, una vasta gamma di personalizzazioni possibili (anche la livrea non sarà unica) e, naturalmente, i mercati europei e statunitense (ovvero quelli più attrezzati per l’alimentazione elettrica) come primi ricettori di Energica. Adesso non resta che continuare con i test su strada, con tanti dettagli da mettere a punto prima di arrivare per davvero sul mercato. E a noi non resta che toccarla con mano ad EICMA. Dal 15 al 18 novembre, padiglione 6, stand c34. 33 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News Husqvarna Nuda 900 ABS e Nuda 900R ABS: svelati i prezzi Presentate allo scorso salone di Intermot a Colonia, le nuove Husqvarna Nuda 900 ABS e Nuda 900R ABS sono disponibili a partire dal mese di Novembre 2012. ABS di serie per la Nuda 900, optional sulla Nuda 900 R L e nuove Husqvarna Nuda 900 ABS e Nuda 900R ABS, presentate allo scorso salone di Intermot a Colonia sono disponibili dal mese di Novembre 2012. La Nuda 900 è disponibile esclusivamente con il sistema ABS, mentre la Nuda 900 R può essere equipaggiata con il sistema ABS, come optional. L’ABS 34 che equipaggia la Husqvarna Nuda è il nuovo Bosch 9MP. Questa nuova generazione di ABS è particolarmente leggera e compatta, il sistema, ha un peso totale di circa un chilogrammo. Il nuovo sistema ABS è equipaggiato con valvole a regolazione lineare che assicurano rapidità di risposta. Disattivabile dal pilota in qualsiasi momento. Listino prezzi Nuda 900 ABS 9,900€ Nuda 900 R 11,590€ Nuda 900 R ABS 11,990€ 35 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb KTM e Moto.it invitano i giovani a provare la moto in sicurezza a EICMA 2012! Moto.it e KTM regalano lezioni di guida sicura con la Duke 125 e 200 alla Fiera di Milano. Muovi i primi passi con noi guidato dagli istruttori di DSR. Iscrizioni gratuite aperte fino a esaurimento! K TM e Moto.it insieme ai giovani: divertimento e sicurezza a EICMA 2012! KTM e Moto.it lanciano un invito esclusivo rivolto a tutti i giovanissimi e ai loro genitori. I ragazzi sono sempre più distanti dalle due ruote? E’ vero (leggi i risultati della nostra indagine), e proprio per questo vogliamo aiutarli a scoprire quanto sia bello guidare una moto. Accogliamo l’invito fatto dal nostro Nico Cereghini e, insieme agli amici di KTM Italia, vi aiutiamo a realizzare un piccolo, grande sogno: farvi salire in sella alla moto (le bellissime Duke 125 e 200) e insegnarvi a guidarle nella massima sicurezza. Per fare questo saremo assistiti dai bravi ed esperti istruttori della scuola di Luca Pedersoli. L’appuntamento è a EICMA, 36 nell’area esterna Motolive, di fronte al padiglione 14. Per chi invece ha già un po’ di dimestichezza con le due ruote, c’è la possibilità di provare le caratteristiche delle due Duke in un test ride d’eccezione. E’ un’occasione da non perdere anche per le ragazze che volessero avvicinarsi alla moto e imparare a guidarla seguite da esperti istruttori di guida. L’iniziativa sarà attiva dal 13 al 18 novembre 2012. Per iscriversi è necessario compilare il modulo online. Si verrà poi ricontattati dalla segreteria organizzativa dell’evento per conferma di partecipazione e orari. Un’iniziativa speciale per i nostri giovani lettori KTM e Moto.it sono felici di poter offrire specialmente ai giovani questa grande opportunità. Proprio in questo segmento infatti sia il costruttore austriaco che la testata giornalistica milanese sono convinti si debba maggiormente investire. Solo creando dei prodotti pensati per i giovani, per andare incontro ai loro gusti e desideri si pongono le basi per un futuro più solido. Da una parte KTM con moto belle e sicure come la Duke 125 e 200, dedicatate al pubblico giovane ma non solo visto che la cilindrata superiore è il mezzo ideale per muoversi in città. Dall’altra Moto.it impegnata costantemente a farsi portavoce di una serie di problematiche che limitano l’accesso dei giovani alle moto, su tutti: assicurazioni e sicurezza. Per questo l’intento congiunto è quello di portare in fiera, a Eicma, centinaia di nuovi o futuri appassionati. Clicca qui e troverai i moduli per iscriverti. 37 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Dopo il primo contatto di settembre, un gruppo selezionato di nostri tester si è impegnato a fondo con la Ohvale. Sorprese, conferme e molte risate R egistrata la grande curiosità di molti di voi dopo la pubblicazione del primo test occasionale di Nico Cereghini a settembre, eccoci a tornare sulla nuova piccola moto, la Ohvale GP-0. Che si legge gipì-zero. Questa volta l’abbiamo assaggiata con tre tester di diversa taglia ed esperienza; uno un po’ over-target, l’ex pilota Cereghini; uno un po’ 38 over-size, il colosso dell’enduro Andrea Perfetti; il terzo in splendida forma per l’occasione: il nostro riferimento in pista, Francesco Paolillo detto “the bastard”. Che subito ha anticipato: «di solito provo le supersportive nelle dimostrazioni dinamiche in tutto il mondo, dal Giappone agli States, non credo che mi scalderà una moto così piccina a Castelletto di Branduzzo…». Aveva la Go-Pro sulla schiena, Paolillo, per riprendere i suoi compagni di avventura. Bene, dopo due curve non si è visto più, e per riacciuffarlo siamo stati costretti a liberare il collaudatore ufficiale della GP-0, Claudio Pellizzon, che dopo una furibonda battaglia lo ha ricondotto alla ragione. «Bella, bella davvero, -ha ghignato appena tolto il casco integrale- ma voi dov’eravate?» Questo Francesco è il tipico bastardo Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT Ohvale, la piccola moto per divertirsi in pista 13 Novembre che nessuno vorrebbe avere in compagnia ma si presenta sempre. Per giocare come facciamo oggi, però, può andar bene anche se è molto veloce. «Questa –aveva premesso Valerio Da Lio, il costruttore di Mogliano Veneto- è una cosa nuova, una vera piccola moto. Con la ciclistica e le reazioni che siete abituati a trovare sulle moto grandi. L’abbiamo curata a fondo, è da due anni che siamo impegnati su questo progetto, l’obiettivo era il divertimento, però nella massima efficienza. Il telaio a traliccio, la forcella rovesciata, la sospensione posteriore regolabile, la carenatura in VTR con vasca di contenimento per l’olio, sono tutti elementi fatti apposta per la GP0; le pinze sono radiali, quella davanti è una quattro pistoncini per il disco da 180, quella dietro ne ha due. L’assetto è regolabile: si può alzare dietro e sfilare la forcella; leve e comandi sono registrabili». Come va? I nostri tester sono professionali però indisciplinati. Con una pista a disposizione, non possono essere trattenuti al box più di dieci minuti. Vent’anni o sessanta fa poca differenza, i motociclisti sono così. “Ne parleremo dopo!”, e via. La GP-0, all’approccio, pare leggera di sterzo e ballerina tra le mani; ma bastano tre curve per capire: avanti il peso, capoccione sulla ruota anteriore, e magicamente arriva la stabilità. Sulla sella non ci si sposta, non c’è 39 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE spazio, è il busto che si muove avanti e indietro per bilanciare la moto. E la cosa più inattesa è che proprio sul massimo angolo di piega arriva il meglio: lì la moto è perfettamente neutra, bilanciata, e si ha la sensazione di un limite altissimo. Più pieghi e più piegheresti. Che spasso: gran frenata, la forcella che assorbe bene, le gomme che non mollano mai, le impostazioni di curva precise e non soltanto immediate. Ti ingarelli e ti diverti sempre di più. Senza neanche stancarti, perché l’ergonomia è un’altra sorpresa: più che corretta. Sono due modelli 40 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT base, identici in tutto tranne che per il motore: monomarcia 110 cc. oppure quattro marce 160 da 14-15 cavalli. Pesi vicini ai 64 chili. Prezzi indicativamente tra i 3.600 e i 3.900 euro, disponibilità dai primi mesi 2013. Optional di fabbrica l’ammortizzatore di sterzo, il radiatore dell’olio, la forcella regolabile, l’avviamento elettrico con kit batteria e gli attacchi già predisposti. Ma sul mercato c’è molto, ci sono preparatori, cilindri speciali fino a 25-28 cavalli, teste, valvole, frizioni. Insomma, c’è da pasticciare e divertirsi. Claudio Pellizzon gongola. Se i nostri tester si divertono, il merito è suo. E Valerio Da Lio sottolinea i lati più belli della sua creatura: il divertimento, la trasportabilità (non serve il carrello), la condivisione. Perché qui, come con i kart, padre e figlio possono condividere lo stesso mezzo senza nemmeno cambiare l’assetto. E poi la GP-0 è adatta a tutte le piste, corte, lunghe, lente e veloci. In Italia ce ne sono a centinaia. Gruppi di amici se la possono spassare. Probabilmente farà gola anche ai noleggiatori, e pensiamo soprattutto al modello monomarcia. Non è una Pit Bike: quelle hanno ruote da 12 pollici, 13 Novembre assetto supermotard e passo lungo; questa invece è più piccola, ha una guida sportiva molto reattiva con le ruote da 10, è più ergonomica e sicura. E non è una Mini GP, moto che è ben più grande e meno facile da guidare e trasportare. La Ohvale è una vera piccola moto e non è una “cineseria” che dura quattro uscite, basta guardarla in tutti i dettagli. Per esempio al Salone di Milano, padiglione 14. Poco lontano, potreste anche riconoscere quel famoso “bastardo” che ancora se la ride per essersi laureato il più veloce del branco. 41 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Nico Cereghini | Nella quarta puntata della rubrica scopriamo il DNA dei piloti tedeschi. Le caratteristiche comuni che li uniscono ma anche i vizi e le virtù che li rendono unici rispetto ai rivali S andro Cortese in testa al mondiale Moto3, Stefan Bradl campione della Moto2 2011 ed ora rookie dell’anno in MotoGP. Sono pochi ma vanno forte, i tedeschi nella velocità. E anche il loro Paese va forte, in politica e in economia, il popolo della Merkel esporta auto e moto in tutto il mondo. Eppure nel motociclismo, in pista, la Germania non ha una storia sportiva all’altezza: forse c’è qualcosa di poco 42 favorevole, nel DNA dei tedeschi. Fortissimo nel motomondiale è stato certamente Toni Mang, cinque titoli in 250 e 350 con Kawasaki e Honda tra il ’78 e l’82, primo di tutti i tempi della classe 250 per vittorie (34), davanti a Biaggi e Read; il gigante Dieter Braun è stato capace di raccogliersi nella carena della piccola Suzuki 125 e vincere il titolo del 1970, poi seguito da quello della 250 nel ’73 con la Yamaha. Ma i campioni del mondo, in Germania, scarseggiano: ricordo Dirk Raudies col suo titolo in 125 del ’93 sulla Honda, e buoni piloti, ma senza allori, sono stati Herweh, Wimmer, Roth che purtroppo si è massacrato nell’orribile tamponamento di un doppiato in Jugoslavia, Prein, Oettl, Waldmann, Helmut Bradl (il padre di Stefan) cinque volte primo in 250 nel ’91 quando se la giocò con Cadalora. Mang a parte, per parlare dei veri fasti tedeschi bisogna andare molto indietro nel tempo: ho fatto in tempo a vedere Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT Nico Cereghini. Piloti e Paesi: Germania 13 Novembre Anscheidt, forte specialista delle 50 negli anni Sessanta; e anche Ernst Degner, pilota e collaudatore della la MZ che poi, fuggito dalla Germania Est con i disegni del motore che del resto aveva in parte fatto lui, campione con la Suzuki: classe 50 nel ’62 e secondo con la 125. O andare ancora più indietro, agli anni Cinquanta con il tre volte iridato Werner Haas (NSU 125 e 250), a Muller campione della 250, a Walter Zeller tre volte vice-campione con la BMW. Oppure cambiare specialità e passare all’enduro, ecco lì sì che i tedeschi hanno dominato a lungo: dal ’68 al ’75 lo squadrone dei piloti Zundapp ha fatto man bassa di titoli e di Sei Giorni con autentiche leggende: come Witthoff, Wolfgruber, Neumann, Brandl. Poi smisero di vincere perché ci fu la risposta dei nostri con Gagni, Brissoni, Gualdi e compagnia. L’ultimo campione germanico dell’enduro è stato Scheffer con la MZ 500 nell’85. Nell’87 la Germania Est ha vinto la Sei Giorni. Dagli anni Novanta più nulla. Quasi quasi zero anche nel cross, e per la prima volta, poche settimane fa, la squadra tedesca ha conquistato il motocross delle Nazioni, grazie a Roczen e Nagl, davanti a Belgio e USA. I tedeschi sono fortissimi nella imprese collettive. Quelle che contano. Nella tragiche guerre mondiali, nella difficile ricostruzione post bellica degli anni Cinquanta, nell’unificazione delle due Germanie dopo il crollo del muro nell’89, oggi direi nella battaglia sull’euro e sul primato in Europa. In queste operazioni collettive i tedeschi esprimono organizzazione, metodo, impegno, serietà, carattere. Difficile batterli con tutte queste qualità. E lo dice anche la storia dell’industria motociclistica, con la DKW che nel 1929 già costruiva 60.000 moto all’anno quando in tutta Italia ne facevamo 15.000, e la sua RT 125 del ’39 è stata copiata dagli inglesi, dagli americani e dai giapponesi; con la BMW che produce il bicilindrico Boxer dal 1923: la famosa R32 era un 500 da 8 cavalli e mezzo e già aveva il cardano; con la Adler che nel ’49 progettò una favolosa 250 bicilindrica a due tempi che ha ispirato la Yamaha. Tecnologia avanzatissima, 43 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE qualche volta finita all’est e poi perduta, e soprattutto organizzazione. Tante le fabbriche storiche tedesche: MZ, Maico, Horex, Megola, Victoria, Hercules, Simson, Zundapp, la Kreidler dei record che ha vinto ben 68 gare mondiali con la sua 50…. Impossibile citarle tutte. Oggi la Horex sta rinascendo, addirittura con una sei cilindri; ma soltanto la bavarese BMW ha saputo superare ogni crisi. Prima della guerra, con la bicilindrica con il compressore, stabiliva mitici record di velocità con Henne –quasi 280 all’ora- e con Schorsh Meier, detto il sergente di ferro, vinceva il TT 44 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Anno Numero 2012 02 83 »»»»Prove News SPORT del ’39 a 144 di media. E dopo la guerra BMW ha dato il suo boxer, motore perfetto per i tre ruote, ai sidecaristi portando a casa 21 titoli costruttori e 19 piloti. Sempre avanti, a testa bassa, coriacea. Oggi ha una gamma completissima e in soli quattro anni, il debutto è del 2009, è arrivata al vertice della SBK. Avere grandi case ha significato per la Germania anche grandi piste, dalla Solitude a quella mitica della Nordshcleife al Nurburgring, prima pietra nel 1925, 22,8 km poi accorciata di 2000 metri, 172 curve e tutte di raggio diverso. Pericolosa ma affascinante, oggi ancora usata per collaudi e per i corsi di guida. Girarci con la moto è un’esperienza unica. E non è meno imponente il Motodrom di Hockenheim, con 80.000 spettatori comodamente seduti come allo stadio, nelle tribune costruite già negli anni Sessanta. Con uno spirito così votato al gruppo, l’individualismo non viene coltivato. Le eccezioni ci sono sempre, naturale, ma è molto raro trovare in un pilota tedesco che buchi lo schermo o che dia spettacolo. Eccolo, il DNA comune: i tedeschi davvero forti sono pochi e sono piloti generalmente solidi, dotati di molto senso pratico, impegnati a crescere attraverso il metodo. 13 Novembre Il talento c’è ma le individualità sono rare anche fuori dalle solite classifiche: come Helmuth Dahne, ingegnere veloce, uomo della BMW e della Metzeler, il re del vecchio Nurburgring; Jutta Kleinschmidt che è l’unica donna vincitrice della Dakar, in auto, ma dopo aver iniziato con le moto. Oggi i tedeschi non contano tra le derivate, Teuchert l’ultimo a vincere con la Yamaha in Supersport nel 2000, e si affacciano nel mondiale pochi giovani tra i quali il più rappresentativo è Jonas Folger, classe ‘93, vincitore di un GP in 125 e oggi tra gli emergenti in Moto3. 45 SPECIALE MOTOGP IL GRAN PREMIO di spagna 46 47 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS GARA CAOTICA La gara, così, è diventata caotica, con Aleix Espargaro a prendere il comando, poi Andrea Dovizioso. Ma con le rain non potevano andare lontano e così al quarto giro Lorenzo ha conquistato la prima posizione, mentre dalle retrovie, dopo essere partito dai box, Pedrosa risaliva come una furia, guidando in maniera perfetta sull’unica traccia di asciutto. Al 12esimo giro, Dani aveva già annullato i nove secondi di svantaggio del primo giro, ma al 13esimo una brutta sbandata lo faceva retrocedere a 4”5. A quel punto, per Lorenzo sembrava un po’ più facile, ma al 14esimo giro Jorge si è ritrovato sulla sua strada Ellison, decisamente più lento. E’ stato un attimo: Jorge ha messo le ruote sull’umido ha perso il controllo della Yamaha, l’ha ripreso, l’ha riperso finendo violentemente a terra, fortunatamente senza conseguenze. ALTRE CADUTE di Giovanni Zamagni | Vince Dani Pedrosa, davanti al collaudatore Yamaha Katsuyuki Nakasuga e al neo pensionato Casey Stoner. Sesto Andrea Dovizioso, decimo Valentino Rossi all’ultima gara con la Ducati V ince Dani Pedrosa, davanti al collaudatore Yamaha Katsuyuki Nakasuga e al neo pensionato Casey Stoner. Michele Pirro, quinto, miglior italiano al traguardo e primo CRT, sesto Andrea Dovizioso, decimo Valentino Rossi all’ultima gara con 48 la Ducati. E’ stato un GP incredibile, determinato dalla scelta delle gomme, perché l’asfalto era solo umido e si stava asciugando, ma partire con le slick sembrava un azzardo. Azzardo che hanno fatto Lorenzo, Bradl, Petrucci, Pirro, Silva, mentre tutti gli altri hanno optato per le “rain”. Durante il giro di ricognizione però, in tanti si sono accorti che le gomme da bagnato non sarebbero state giuste e così sono rientrati ai box Dani Pedrosa, Cal Crutchlow, Nicky Hayden e Alvaro Bautista per cambiare gomme e moto. Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT Pedrosa vince il GP di Spagna 13 Novembre A quel punto, per Pedrosa è stata quasi una passeggiata, mentre alle sue spalle continuavano le cadute, tra cui quella di Crutchlow, mentre era secondo. Via libera, quindi, a Nakasuga, per un risultato che ha dell’incredibile, con Casey Stoner che al penultimo giro ha superato Bautista per chiudere la carriera con l’89esimo podio, accolto dai suoi meccanici con la scritta “Going fishing”, andiamo a pescare: ci mancherà moltissimo questo fenomeno del motociclismo. Per Pedrosa è la settima vittoria stagionale, una più di Lorenzo, due più di Stoner. DISASTRO DUCATI Sulla pista che l’anno scorso l’aveva visto trionfare in Moto2, Michele Pirro ha colto un quinto posto da pelle d’oca, miglior risultato assoluto per una CRT, sfruttando al massimo l’occasione favorevole. Alle sue spalle ha chiuso Andrea Dovizioso, costretto come Stoner e tutti gli altri a un cambio moto per finire la gara con le slick, mentre Valentino Rossi ha finito al decimo posto la sua pessima avventura con la Ducati: nonostante davanti a lui continuavano a cadere, lui è rimasto sempre in decima posizione… A terra anche Nicky Hayden, a conferma che a Borgo Panigale c’è molto da lavorare. I PRIMI COMMENTI Pedrosa: «Erano condizioni molto complicate e subito non ho fatto la scelta giusta, montando le rain. Durante il giro di ricognizione ero un po’ indeciso sul da farsi e solo affrontando l’ultima curva ho deciso di rientrare ai box per montare le slick. Sono riuscito a prendere subito un buon passo, ma era difficile passare. Ho preso Lorenzo, ho fatto un errore, poi ha sbagliato lui: alla fine era difficile mantenere la concentrazione. A metà stagione avevo solo una vittoria, ho finito con un successo in più di Jorge: direi che per questo posso essere soddisfatto». Stoner: «E’ sicuramente bello conquistare un podio all’ultimo GP, soprattutto dopo una gara così difficile. Avevo timore, non volevo farmi male, ho affrontato questa gara nel modo più sicuro e forse non è stata la scelta migliore. Sono un po’ deluso, sull’asciutto avrei potuto fare meglio, ma salire sul podio è il mio modo per ringraziare il team, la mia famiglia e chi mi ha sostenuto». 49 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Giovanni Zamagni | Il successo di Pedrosa è stato significativo, mentre la seconda parte di stagione di Lorenzo non è stata entusiasmante. Stoner chiude la sua carriera con un pò di commozione e per Rossi termina il capitolo Ducati C os’ha detto il GP di Valencia, ultimo appuntamento stagionale? Ecco qualche spunto. PEDROSA: IN GRANDE CRESCITA Il successo di Dani Pedrosa è stato particolarmente significativo, perché è il settimo della 50 stagione: Dani, quindi, è il pilota che ha vinto di più quest’anno, con Jorge Lorenzo fermo a sei e Casey Stoner a cinque. Nelle prime dieci gare, Dani era salito sul podio una sola volta (al Sachsenring), mentre nelle ultime otto haottenuto sei successi, sull’asciutto e sul bagnato (Indianapolis, Brno, Aragon, Motegi, Malesia, Valencia),con due zeri, uno per colpa sua (Phillip Island) e uno perché abbattuto da Barbera (Misano). Insomma, la suaseconda parte di stagione è stata devastante. «Ho guidato bene, non ho nulla da rimproverarmi: sono solo stato meno fortunato di Lorenzo» si rammarica il campione della Honda. Non è proprio così, Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT Le considerazioni del GP di Valencia 13 Novembre perché non ci si può dimenticare che Jorge era stato tirato giù da Bautista alla prima curva, ma è vero che nella seconda parte di stagione, Dani è stato più incisivo, aggressivo e determinato del rivale: questo Pedrosa ha tutto per puntare al titolo nel 2013 e il successo di Valencia, ottenuto partendo dalla pit lane, è una grande dimostrazione di forza e di freddezza. LORENZO: UN PO’ IN CALO Viceversa, la seconda parte di stagione di Lorenzo non è stata così entusiasmante, al di là dell’errore commesso a Valencia. «Ho preso una gran botta, ho avuto fortuna a non farmi male, se non un po’ a un legamento del ginocchio destro. Quanto successo oggi, avvalora maggiormente il titolo conquistato a Phillip Island, perché, come si è visto, se arrivi a giocartelo nell’ultima gara può succedere di tutto. Oggi volevo vincere, ho fatto una scelta rischiosa, ma giusta. All’inizio ho avuto pazienza, c’era solo mezzo metro di asfalto asciutto, ma quando sono andato al comando ho preso un buon vantaggio. Ho rischiato tanto a superare Barbera, che non si spostava e quando ho raggiunto Ellison, ho affrettato i tempi, perché volevo mantenere il vantaggio su Pedrosa. Purtroppo sono uscito dalla linea asciutta e le gomme hanno perso aderenza. Dani è stato intelligente, bravo a velocemente lo svantaggio iniziale». Nelle condizioni di domenica era facilissimo sbagliare e la caduta non cambia il giudizio sulla sua stagione: semplicemente straordinaria. In questo momento, però, l’accoppiata Pedrosa-Honda è più forte. STONER: CHE PECCATO Casey Stoner ha chiuso la sua carriera con un podio, l’89esimo della carriera, apparentemente senza grande emozione, ma, in realtà, nel giro conclusivo si è commosso. 51 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE Così come quando all’arrivo in sala stampa è stato omaggiato da una “standing ovation”, con tutti i presenti in piedi a battere le mani. «Il giro d’onore è stato abbastanza difficile – ammette -, ho cercato di assorbire ogni momento, volevo gustarmi le ultime sensazioni. Avrei voluto finire il campionato lottando per il mondiale, ma non è stato possibile, ma dopo l’incidente di Indianapolis sono riuscito comunque a essere veloce, vincendo anche a Phillip Island in una giornata indimenticabile». La MotoGP, quindi, 52 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS DOVIZIOSO: BRAVO, MA… Andrea Dovizioso ha chiuso al sesto posto un fine settimana non troppo esaltante. «Io e Rossi siamo quelli che abbiamo fatto la tattica peggiore! Non pensavo che si potesse partire con le slick, ma i fatti mi hanno smentito. Poi, avrei dovuto tornare prima ai box e quando ho cambiato moto mi si è spenta la moto. In ogni caso, è stata una buona stagione, con risultati importanti con una moto satellite, con il rammarico di quanto successo in Malesia: se non fosse piovuto, mi sarei giocato la vittoria con Lorenzo e Pedrosa». Dovi ha ragione, ma nelle ultime gare il suo rendimento è stato al di sotto delle aspettative. Adesso lo aspetta una avventura Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT perde un talento straordinario, il pilota più veloce dell’era moderna, con l’unico limite, a volte, di voler esagerare: a Indy si è fatto male cadendo al quarto giro in qualifica, mentre stava dominando con parecchi decimi di vantaggio sul secondo. Ma anche questo fa di Stoner un pilota unico e inimitabile. 13 Novembre difficilissima, con una squadra e una moto da ricostruire. «So quello che mi aspetta, ma il nostro è un progetto lungo due anni», continua a ripetere Andrea, buon quarto in classifica generale. ROSSI-DUCATI: FINALMENTE E’ FINITA Dopo due anni di sofferenza, è finalmente finito il rapporto RossiDucati: può essere positivo per entrambi. «Ho salutato tutti, perché in questi due anni sono stato veramente bene in Ducati, con persone davvero straordinarie: purtroppo sono mancati i risultati. In questi due anni, il ricordo più bello è il secondo posto di Misano, mentre quelli brutti sono così tanti che faccio fatica a indicarne uno solo… Martedì proverò la Yamaha: sono curioso di vedere il mio livello». (A causa del maltempo, la Yamaha ha deciso di fermarsi a Valencia solo martedì mattina; poi, nel pomeriggio, si trasferirà ad Aragon, dove rimarrà fino a giovedì). L’avventura con la Ducati si è conclusa esattamente come era iniziata con i test di fine 2010: un disastro assoluto. 53 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Giovanni Zamagni | Dieci a Pedrova, capace di vincere partendo dalla pit lane, 10 anche a Nakasuga, collaudatore che sale sul podio. Sette a Stoner, troppo prudente, 9 a Pirro e 5 a Dovizioso 10Forse invidioso di quanto fatto dal suo nuovo compaDANI PEDROSA gno di squadra Marc Marquez, capace di vincere in Moto2 partendo dalla 33esima posizione, Dani Pedrosa ha trionfato partendo dalla pit lane, dopo essersi reso conto che la scelta giusta era quella delle slick. Una dimostrazione di forza 54 impressionante e un cambiamento di carattere e una determinazione che ha dell’incredibile: solo sei mesi fa, nella stessa situazione, il campione della Honda non sarebbe arrivato nei primi cinque. Ma a questo Dani non importa più se la pista è asciutta, bagnata o umida: un vero fenomeno. KATSUYUKI NAKASUGA 10 Va bene, è stato fortunato, le circostanze gli hanno dato una mano, ma il collaudatore della Yamaha, campione SBK giapponese in carica, ha compiuto un’impresa a dir poco straordinaria. Che non fosse un semplice macinatore di chilometri lo si era già capito Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT Le pagelle del GP di Valencia 13 Novembre a Valencia 2011 (sesto come sostituto di Jorge Lorenzo) e a Motegi 2012 (nono a un solo decimo da Nicky Hayden), ma vederlo salire sul podio fa davvero specie. Il merito è stato soprattutto quello di non aver sbagliato su una pista dove, invece, era facilissimo commettere un errore: complimenti. 7 CASEY STONER Dopo lo strepitoso successo di Phillip Island è sembrato appagato sia in prova sia in gara, dove, per la paura di cadere e farsi male nuovamente alla caviglia destra non ancora guarita, ha guidato, per sua stessa ammissione con troppa prudenza. Poi, nel finale, ha deciso che non poteva chiudere la sua straordinaria carriera senza salire sul podio e negli ultimi 10 giri è tornato a fare lo Stoner, conquistando un più che onorevole terzo posto. Adesso può dedicarsi alla famiglia e alla pesca: grazie di tutto Casey. ALVARO BAUTISTA 7spensioni La sua prestazione è stata fortemente condizionata da soShowa non all’altezza della situazione: già dai test, il pilota del team Gresini dovrebbe disporre delle più competitive Ohlins, usate da tutti gli altri piloti della MotoGP. MICHELE PIRRO 9 Con Valencia ha un rapporto particolare –l’anno scor- so vince in Moto2 in condizioni del tutto simili – e Michele è stato bravissimo a sfruttare l’unica occasione favorevole, ottenendo un risultato storico, perché il migliore in assoluto di una CRT. Da domani toglie la tuta del pilota per mettere quella del collaudatore Ducati, con la speranza che sia un altro Nakasuga. In bocca al lupo. 55 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT JORGE LORENZO 5 Un errore “forzato” da Ellison, che non gli ha ceduto subito strada. Così Jorge si è innervosito, ha forzato per passare ed è caduto: l’errore, sia chiaro, è tutto suo, ma ha qualche scusante. Certo è che nel finale di stagione non è sembrato all’altezza di Pedrosa (e di Stoner). 5 Non si è fidato a montare 7 Anche lui, come Pirro, ha sfruttato al massimo la situazione subito le slick, non si è fidato favorevole: è bravo, ma, purtroppo, con una CRT più di tanto non ANDREA DOVIZIOSO a rientrare immediatamente ai box dopo il giro di ricognizione come hanno fatto Pedrosa, Hayden, Bautista e Crutchlow, poi è rimasto in pista troppo a lungo: “tatticamente io e Valentino (Rossi, NDA) siamo stati i peggiori”, non ha cercato scuse. Come sempre onesto. KAREL ABRAHAM 6 Vince il premio di primo pilota Ducati al traguardo, sen- za essere doppiato: una piccola consolazione, al termine di una stagione disastrosa. 56 DANILO PETRUCCI si può fare. VALENTINO ROSSI 4 Sognava di finire la sua avventura in Ducati con una prestazione dignitosa, invece ha chiuso decimo, addirittura doppiato. Sicuramente non avrà rimpianti per aver scelto un’altra strada per il 2013. CAL CRUTCHLOW 5 Solito discorso: è veloce, ma sbaglia troppo: questa volta ha buttato al vento un secondo posto sicuro. Con quell’asfalto, però, un errore ci può stare. BARBERA 4 HECTOR Una gara da incubo, conclusa con una caduta. 5 me. STEFAN BRADL Un’altra caduta, questa volta, però, in condizioni difficilissi- NICKY HAYDEN 5 Rientra subito a cambiare le gomme, ma al terzo giro è già per terra. 9 HONDA Anche a Valencia è sembrata la moto migliore. YAMAHA 8 Se un collaudatore fa secondo, vuol dire che la moto non è poi così male. Ma, complessivamente, è inferiore alla Honda. DUCATI 6 Da 8 sul bagnato (Hayden primo nelle libere di venerdì, Rossi terzo nel warm up), da 4 sull’asciutto: la media fa una sufficienza tirata per i capelli. Honda e Yamaha sono di un altro pianeta: sarà durissima recuperare lo svantaggio. 57 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT MotoGP Sepang Classifica 58 Classifica Generale Pos. Pilota Punti Pos. Pilota Punti 1 Dani PEDROSA 25 1 Jorge LORENZO 350 2 Katsuyuki NAKASUGA 20 2 Dani PEDROSA 332 3 Casey STONER 16 3 Casey STONER 254 4 Alvaro BAUTISTA 13 4 Andrea DOVIZIOSO 218 5 Michele PIRRO 11 5 Alvaro BAUTISTA 178 6 Andrea DOVIZIOSO 10 6 Valentino ROSSI 163 7 Karel ABRAHAM 9 7 Cal CRUTCHLOW 151 8 Danilo PETRUCCI 8 8 Stefan BRADL 135 9 James ELLISON 7 9 Nicky HAYDEN 122 10 Valentino ROSSI 6 10 Ben SPIES 88 11 Aleix ESPARGARO 5 11 Hector BARBERA 83 12 Randy DE PUNIET 4 12 Aleix ESPARGARO 74 13 Hiroshi AOYAMA 3 13 Randy DE PUNIET 62 59 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP INTERVISTA Shuehei Nakamoto (HRC): “E’ stata una stagione positiva” di Giovanni Zamagni | Il numero due della HRC fa il punto sul 2012. “Siamo cresciuti durante l’anno. Pedrosa ha disputato una buona stagione, non è colpa sua se non ha vinto il titolo” S huehei Nakamoto, numero due operativo della HRC, fa il punto sulla stagione 2012, che ha visto la Honda conquistare il titolo costruttori, ma perdere quello piloti. Ecco la conferenza stampa nella sua integralità. «Abbiamo conquistato il campionato Marche, vinto complessivamente 12 GP (7 Pedrosa, 5 Stoner NDA), ma non siamo riusciti a portare a casa il titolo piloti. Succede. Quest’anno Pedrosa ha cambiato un po’ il 60 suo stile di guida, si è adattato meglio alla moto, è cresciuto: mi aspetto che continui così anche nel 2013, anzi che migliori ulteriormente. Marquez è un grande pilota: credo possa essere subito veloce, ma, come tutti, avrà bisogno di fare esperienza». Per i test di martedì e mercoledì avete delle novità? «Sì, c’è la RCV in configurazione 2013: Pedrosa farà delle prove comparative tra la nuova versione e quella utilizzata ieri per vincere il GP. Per quanto riguarda Marquez, l’unico obiettivo è quello di fare più chilometri possibili». La vostra moto è indicata come la migliore della categoria, eppure avete perso il campionato piloti; sei arrabbiato per questo? «Adesso la nostra moto è competitiva, ma nella prima parte della stagione abbiamo faticato a trovare un buon bilanciamento, penalizzati dall’aumento di 4 kg imposti dal regolamento (a dicembre 2011, quando la moto era già stata progettata NDA) 61 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE e dalle nuove gomme Bridgestone. Abbiamo avuto tanti problemi di chattering, che, in parte, abbiamo risolto nella seconda parte del campionato: complessivamente siamo soddisfatti dei risultati». Perché Pedrosa non ha vinto il mondiale? Colpa del pilota o della moto? «In un campionato ci sono tanti elementi che incidono sul risultato finale. Dani ha faticato nella prima parte con la messa a punto, soffriva molto per l’eccessivo trasferimento di pesi in frenata e accelerazione. Poi la situazione è migliorata e ha vinto 6 delle ultime 8 gare, commettendo un errore, a Phillip Island. Ma se non ha 62 NEWS MOTOGP SUPERBIKE conquistato il titolo è più per una questione tecnica». Cosa pensi del nuovo regolamento per il 2014? «Credo sia stato raggiunto un buon compromesso. Sicuramente, trovare una soluzione per mantenere la moto competitiva pur utilizzando un litro in meno di benzina sarà costoso, ma lo è qualsiasi soluzione tecnica. Credo anche che la differenza con le CRT verrà ridotta». E’ vero che nel 2013 Kyonari farà lo sviluppo della Honda che verrà messa in vendita ai privati nel 2014 a un prezzo “imposto” (ancora da definire)? «Su Kyonari non dico niente: MOTOCROSS Qual è il tuo giudizio sulla stagione di Stefan Bradl? «Ha fatto un buon lavoro, crescendo costantemente durante la stagione: ci aspettiamo che migliori ulteriormente». Bautista userà ancora le sospensioni Showa o passerà alle Ohlins? Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT sono voci e noi non commentiamo le voci. Per quanto riguarda la Honda da vendere ai privati nel 2014, posso confermare che lo sviluppo è già iniziato, ma che non debutterà in Qatar: la vedremo nel corso della stagione. Avrà le valvole a molla e non pneumatiche e non disporrà del cambio della RCV ufficiale». 13 Novembre «Stiamo valutando». Ma sarà una decisione del Team Gresini o della HRC? «Del team». Come dovrebbe essere secondo Honda il futuro della SBK? «Da anni la HRC non è interessata a quel campionato e quindi non conosco bene la situazione. La mia opinione è che, vista la situazione economica mondiale, bisogna pensare a qualcosa di differente rispetto alla SBK attuale». Un giudizio sulla Moto2 e sulla Moto3? «La formula è azzeccata, vanno bene così». 63 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP Ducati: via Preziosi? aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa di Giovanni Zamagni | Audi starebbe pensando a uno stravolgimento del reparto corse. A farne le spese l’Ing. Filippo Preziosi, da sempre capo del progetto MotoGP. Attesi altri grandi cambiamenti bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb S i cambia, in maniera radicale. Dopo due anni devastanti sotto il profilo agonistico, la Ducati – anzi, l’Audi, nuova proprietaria della Casa di Borgo Panigale – ha deciso che così non si può più andare avanti, che il progetto è completamente da rivedere. E, in questi casi, se si ritiene che il progetto sia sbagliato a pagare sarebbe il capo progetto, quindi l’ingegner Filippo Preziosi. «Pensavo che con l’arrivo di Audi sarebbe cambiato qualcosa, invece non è così» aveva commentato Valentino Rossi qualche tempo fa, “giustificando” in qualche modo il suo passaggio alla Yamaha. Sbagliava: le novità saranno tante e importanti. Non si può dire che siano inaspettate, perché quando non ci sono i risultati è normale che una grande Azienda come è l’Audi pensi a delle alternative. Dall’altra parte, però, Preziosi è l’uomo che ha portato la Ducati in MotoGP, vincendo anche il titolo iridato con Casey Stoner nel 2007. Una vera e propria colonna portante che ha contribuito a rendere grande la Casa di Borgo Panigale: farebbe effetto non vederlo più a capo del progetto MotoGP. CAMBIAMENTO RADICALE Per il momento siamo solo nel campo delle ipotesi, ma tutti gli indizi portano a un nuovo ruolo per Filippo Preziosi: se sarà effettivamente così, sarebbe un cambiamento davvero importante, per certi versi epocale nella storia della Ducati. Filippo è presente a Valencia, sarà lui a seguire i test di martedì e mercoledì, sarà sempre lui, a fine novembre a Jerez, il responsabile per le ultime prove del 2012. Poi, però, con tutta probabilità, lascerà il progetto MotoGP a un altro ingegnere. QUALE SOSTITUTO? Troppo presto adesso dire chi sarà, eventualmente, il suo sostituto, ma in Audi starebbero pensando a una struttura più “giapponese”, quindi a qualcosa di più articolato e con divisione dei compiti, senza più un unico “accentratore” come invece avviene 64 adesso con Preziosi. In ogni caso, in Ducati stanno avvenendo cambiamenti importanti e il clima, dentro al box, non è esattamente idilliaco: a giorni dovrebbe essere annunciato il ritorno di Paolo Ciabatti, fino al 2011 responsabile del campionato SBK e ci dovrebbero essere altre novità in altri ruoli chiavi. Siamo solo all’inizio della rivoluzione. 65 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Ecco i regolamenti 2014 di Giovanni Zamagni | Centralina unica, ma software libero con riduzione della benzina. Nessuna limitazione per il numero di giri F umata bianca: finalmente c’è un regolamento per il 2014. Dopo mille litigi, riunioni, rinvii, proposte, la Dorna e la MSMA (l’associazione delle case costruttrici) hanno raggiunto un accordo sul regolamento tecnico. Ecco i punti salienti. 66 MOTOGP (dall’1 gennaio 2014) - E’ obbligatorio utilizzare la centralina fornita dall’organizzatore; - I costruttori della MSMA, che potranno mettere in pista al massimo quattro moto ufficiali, possono utilizzare il proprio software per la centralina elettronica, ma, in questo caso, potranno utilizzare solo 20 litri di benzina, anziché i 21 previsti dal regolamento. Tutte le altre moto (quindi le CRT, NDA) devono usare centralina e software fornito dall’organizzatore e potranno utilizzare 24 litri di benzina: - Per le moto ufficiali il limite massimo di motori per ogni stagione è di 5, che diventano 9 per i costruttori al debutto in MotoGP ; per tutti gli altri (CRT) 12 motori a stagione; - I motori saranno congelati e le misure di alesaggio e corsa congelate nel periodo 2013-2015. MOTO2 (con effetto immediato) Viene imposto un peso minimo di moto+pilota di 215 kg. REGOLAMENTO SPORTIVO (con effetto immediato) - I team e i loro piloti sono soggetti a un regolamento che avrà effetto con l’inizio della stagione; la nuova stagione scatterà il giorno dopo l’ultima gara; l’effetto di questo cambiamento è che tutti i contratti – team e piloti – sono soggetti alle stesse restrizioni. 67 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»MotoGP SPORT E’ un pilota che osa, che non si tira indietro, che ragiona non meno di Lorenzo ma che non rinuncia a tirare la zampata “Marquez può cambiare la MotoGP?” di Nico Cereghini | Il neo-campione del mondo della Moto2 porta in MotoGP tanta classe e soprattutto combattività. Per batterlo, i soliti noti dovranno esprimere qualcosa in più della concentrazione e delle strategie… C iao a tutti! Il “titolo sonnolento” che ho affibbiato a Jorge Lorenzo ha sollevato un bel po’ di polemiche ed è lecito dissentire, ci mancherebbe altro. Unica mia richiesta, raccomando ai lettori di leggerlo, l’editoriale, che non è mai lunghissimo; nella fattispecie, avevo evidenziato eccome le grandi qualità del campione del mondo, ma forse il titolo provocatorio dell’articolo ha mandato fuori strada 68 qualcuno di voi. Oggi mi occupo di Marc Marquez, altro spagnolo campione del 2012, in Moto2. Ecco un pilotino sul quale puntano in tanti: Honda, Repsol, Dorna, tifosi spagnoli e non solo. Dal 2008 nel mondiale con la KTM 125, conquistato il titolo sulla Derbi nel 2010 con dieci successi e dodici pole, Marc è passato in Moto2 e ha rischiato di dominare subito anche lì. Ma sette vittorie non gli sono bastate: fuori nelle ultime due gare per la brutta caduta delle prove libere malesi, lo spagnolo ha visto dai box il trionfo di Stefan Bradl, e poi ha pure saltato i test invernali per i postumi di quell’incidente. Disturbi alla vista, male alla schiena. Ha iniziato il 2012 con qualche timore, ha fatto subito qualche manovra scorretta forse per la fretta di vincere, poi ha preso un passo da campione, otto vittorie e ciao, il solo Pol Espargaro ha potuto contrastarlo un po’. Espressamente per lui, è sparita dal regolamento la necessità di passare in un team satellite la prima stagione in MotoGP: Marc compirà vent’anni a febbraio in sella alla Honda ufficiale HRC al posto di Stoner. Ecco un tipetto che piace parecchio anche a me. Sarà subito pronto per vincere anche in MotoGP? Probabile, ha una moto e una squadra favolose; ma quello che è quasi certo è che ci divertirà: è un pilota che osa, che non si tira indietro, che ragiona non meno di Lorenzo ma che non rinuncia a tirare la zampata; l’abbiamo visto anche nell’ultima curva di Phillip Island quando, dopo una gara attentissima, ha voluto fermamente il podio. E io comincio a pensare che dovremo rivedere alcune convinzioni generali sui prototipi 1000. Confido che Marc alzerà il livello della categoria, che per poterlo battere i suoi rivali diretti (soprattutto Pedrosa, Lorenzo e Rossi) dovranno migliorare la guida e la motivazione. Se ne saranno capaci. Magari non subito, diciamo da metà stagione 2013 in poi, Marquez li costringerà a dare molto di più. Oggi siamo sicuri che la colpa dello scarso spettacolo sia soltanto delle moto. Troppa elettronica. E se invece non fosse tutto lì, e magari influissero un po’ quei due o tre piloti freddi e conservativi? Riguardatevi le loro interviste: non fanno che parlare di concentrazione e strategia… Dopotutto, già Casey Stoner stava mettendo del gran sale sulla coda dei rivali, guidando ben oltre i loro limiti. Tutti a dire: “ma Stoner è unico”. Magari non è del tutto vero. La discussione, come sempre, è aperta. 69 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT Max Biaggi si ritira “Niente sarà come prima” di Carlo Baldi | Un Biaggi commosso ma sereno annuncia la decisione sofferta e definitiva. “Resterò legato all’Aprilia ma non come pilota. Non ho rimpianti e lascio da campione del mondo. Qui a Vallelunga ho iniziato e qui smetto” M ax Biaggi si ritira Oggi Max Biaggi ha tenuto una conferenza stampa a Vallelunga. E’ noto ora il destino del campione del mondo in carica della Superbike: si ritira dalle corse, come vi abbiamo anticipato negli scorsi giorni. E’ un Max sorridente quello che si presenta ai numerosi giornalisti presenti nella sala stampa di Vallelunga e che annuncia il suo ritiro dalle competizioni. «Sono stati venti anni indimenticabili – ha detto il Corsaro – e mi ritiro in uno dei momenti più belli della mia carriera, da campione del mondo. E’ un momento doloroso e lo sarà anche nei prossimi mesi, ma sono contento di aver preso questa decisione, perché ritengo sia il momento giusto. Ho dedicato la mia vita a questo sport – ha proseguito Max – con una passione che ha fatto la differenza e che mi ha consentito di ottenere traguardi incredibili. Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi anni e che hanno comunque fatto parte della mia storia di 70 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb pilota e di uomo. Non uscirò dall’ambiente e sto organizzando un futuro con Aprilia, ovviamente senza casco in testa. Aprilia ha rappresentato il filo conduttore della mia carriera. Le nostre strade si sono incrociate quando nessuno dei due aveva ancora conseguito grandi risultati ed è stato come con una bella donna, ci siamo amati, lasciati e ripresi. La mia decisione non ha nulla a che vedere con il contratto che mi era stato sottoposto dalla casa di Noale. Avrei potuto continuare alle stesse condizioni dello scorso anno, ma ho deciso diversamente. Mi ritengo un uomo fortunato perché ho deciso di smettere e non sono stato costretto a farlo. Altri piloti, come ad esempio Doohan, hanno avuto problemi fisici, mentre io ho potuto scegliere, ancora nel pieno di una perfetta condizione fisica. Un ruolo importante l’ha avuto anche la mia famiglia. Ho due figli piccoli che voglio veder crescere e ai quali voglio stare più vicino. Sino ad ora ho messo le corse e la mia carriera davanti a tutto, ma è venuto il momento di anteporre gli affetti al lavoro. Inoltre mi sembra giusto dare spazio ad altri piloti. Non voglio fare come alcuni politici che non vogliono mollare la poltrona. E’ giusto che sulla mia moto salgano anche altri piloti che si potranno mettere in luce (Giugliano? nda). Lascio con il sorriso e dopo un’annata difficile ho preso una decisione ancora più difficile anche se il sapere di poter coprire ancora un ruolo nel mondo delle corse, legato ad Aprilia, rende questa decisione meno dura e stiamo valutando insieme un progetto a medio termine. La scelta di Vallelunga non è stata certo casuale – prosegue Max – visto che qui ho iniziato a correre quasi per caso con la Sport Production. Mi ricordo che qui ho corso anche in 125 GP negli assoluti d’Italia, arrivando terzo. La moto era talmente piccola che in rettilineo ne approfittavo per distendere le gambe. I momenti belli e brutti sono stati tantissimi. Tra i più belli gli inizi qui a Vallelunga, la prima vittoria di un GP in 250 e soprattutto la vittoria di Suzuka in 500 quando vinsi al debutto nella categoria. Ma non dimentichiamo i due titoli 71 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Superbike. Dopo un anno di sosta sono rientrato in un campionato nuovo e non è stato per niente facile. Non ho rimpianti e non ritengo di aver fatto grandi errori. Forse qualche volta non sono riuscito a raggiungere i risultati che mi ero prefissato e se ho commesso qualche sbaglio mi è comunque servito per imparare e andare avanti». Fabrizio Frizzi A questo punto il microfono passa all’amico Fabrizio Frizzi che ha voluto essere vicino a Max in questo momento così 72 importate della sua vita. «Ringrazio l’amico Max – ha affermato commosso - che ci ha regalato tante soddisfazioni, tante gioie e poche delusioni. Io ho visto quanti sacrifici ha fatto per fare la carriera che ha fatto e per conquistare i suoi tanti titoli. Ha saputo sempre gestire in modo perfetto il suo allenamento fisico e la sua alimentazione e lo ammiro sinceramente per la sua anima di ferro. Sono sicuro che ora che non salirà più in moto Max saprà mettere in mostra le sue caratteristiche umane che sino ad ora non sono trapelate e potrebbero essere l’arma vincente per il suo futuro. Max è forte e a volte spigoloso, ma tutti lo sono nei momenti difficili. E’ un uomo di grande umanità e di grande spessore e simpatia. Gli auguri di cuore tanta felicità» Il microfono torna a Biaggi che afferma : «Presto vi farò sapere cosa farò nei prossimi mesi con Aprilia, ma intanto sappiate che sarò ancora in moto a Latina il 2 Dicembre per una gara di supermotard per aiutare la Fondazione Simoncelli. Voglio contribuire in maniera tangibile e non a parole ad aiutare la Fondazione di Marco». 73 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Nico Cereghini | Lunga carriera quella di Biaggi, e bellissima guida, e tanti successi. E’ tra i miti del motociclismo. Ma avrebbe potuto vincere anche di più M ax Biaggi si ferma e giù il cappello: tutti i motociclisti, anche quelli che non lo amavano particolarmente, gli hanno manifestato il loro rispetto. Rispetto dovuto. Biaggi è stato un grande del motociclismo e ci mancherà, per la sua bella guida e anche per la sua originalità. 74 Un romano. Che voleva fare il calciatore ed è finito per caso, già sedicenne, sulla moto di un amico a Vallelunga. Atipico fin dalle origini, in un mondo che parla il romagnolo e fa correre i bimbi di sei anni. Io che l’ho conosciuto nel ’91, quando esordiva e vinceva nell’Europeo della classe 250, posso confermare che l’impressione era quella di un carattere di ferro e di una determinazione speciale. Ricordo i pianti di Chili quando, al Mugello, Max lo buttò giù dal podio con un’entrata garibaldina all’ultimo giro; era il ’92, Pierfrancesco era il leader della squadra di Valesi. E a fine stagione, in Sud Africa, ero lì ad applaudirlo quando vinse il suo primo GP. Come tutti, Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike SPORT “Max che andava al max tutto da solo” 13 Novembre restai sconcertato di fronte alla sua prima grande scelta controcorrente: mollò l’Aprilia che lo aveva lanciato, per cogliere al volo l’offerta più generosa della Honda-Rothmans, che lo voleva sulla 250 lasciata libera da Cadalora campione (che passava in 500). Con le gomme Michelin, meno competitive delle Dunlop in quella classe, Max avrebbe vinto una sola corsa nel ‘93, a Barcellona. Ed io, quella domenica 6 settembre del suo isolato successo dell’anno, ne fui così felice da rubare la bandiera a scacchi e regalargliela in segno di amicizia e di stima. Però fin da allora pensavo che avrebbe dovuto essere meno diffidente ed orgoglioso, che avrebbe avuto bisogno di qualcuno che lo consigliasse, perché di fatto aveva buttato una stagione. E ancora sarebbe successo. Fortunatamente, quella volta Carlo Pernat calmò Ivano Beggio, che perdonò l’affronto. E da lì, da quei tre anni con la squadra di Giovanni Sandi e l’Aprilia 250 nera come le bandiere dei corsari, è nata la leggenda. Da quella tripletta così impressionante, e poi dal quarto titolo del ’97, conquistato appena Biaggi tornò sulla Honda con Erv Kanemoto. Pilota motivato, stile di guida da fuoriclasse, nessuna pietà per i rivali. Impressionò anche Rossi, che forse per esorcizzarlo iniziò a prenderlo in giro prima ancora di averne una ragione. E il famoso esordio di Max in 500 con pole, vittoria e giro veloce a Suzuka 1998 ai danni di Doohan, è lì a testimoniare che il romano avrebbe potuto vincere anche nella classe più prestigiosa. Sfortuna, e qualche ostilità dentro il paddock, giocarono contro. La carriera di Max Biaggi è stata lunga e ricca di successi. Invidiabile. E senza rovinosi incidenti. E’ andato forte anche in 500, e poi in SBK con i due titoli mondiali, ancora con Aprilia. E io credo che nella sua lunga carriera ultraventennale molto di più avrebbe potuto raccogliere senza quel peccato originale del ‘93. Intelligente e abile, ma permaloso e diffidente, Max ha voluto fare da solo. A mio parere gli è mancato un direttore sportivo: uno che lo consigliasse nelle scelte, che smussasse gli angoli del suo carattere, che lo incoraggiasse verso la leggerezza, che facilitasse il suo rapporto con la stampa e i tifosi, che difendesse i suoi interessi nel mondiale. Un pilota, per quanto motivato e deciso, non può arrivare a tutto. Max ha avuto ed ha molti amici, tanti che sono entrati dentro la sua corazza e stravedono per lui. Da Marino Laghi che lo assiste da sempre a Fabrizio Frizzi e a moltissima gente comune. A dimostrazione che anche l’uomo –e non soltanto il pilota che tutti conoscono- ha la sua eccezionalità. Ebbene, per quanto lo conosco io penso che un amico in più, forse, gli avrebbe cambiato la carriera. 75 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike SPORT Giovanni, quanti anni hai lavorato con Biaggi? “Cinque anni in 250 e 3 anni in SBK”. Quanti titoli mondiali avete vinto insieme? “Quattro: ’94, ’95, 96 in 250, 2010 in SBK”. Potevate vincerne di più? “Sì, forse avremmo potuto farcela anche nel 2011”. Ti ha sorpreso l’annuncio del suo ritiro? “No, non mi ha sorpreso. Già dopo aver conquistato il campionato SBK 2010 aveva avuto qualche indecisione: personalmente ero convinto che smettesse già allora. Poi il 2011, per circostanze negative, non è andato nel verso giusto e ha voluto riprovarci: ha fatto bene. E’ giusto che si fermi in un momento favorevole: al contrario del 2011, il 2012 è stato fortunato. In pochi hanno smesso da campioni: è stato grande nella sua scelta”. Giovanni Sandi: “Biaggi come Lorenzo” di Giovanni Zamagni | Giovanni Sandi ha vinto a fianco di max 4 dei 6 titoli iridati del campione romano. “Il titolo ‘94 è stato il più bello, ma anche quello del 2010 ha un gran valore. Per l’Aprilia sarà dura sostituirlo”. Rossi: “Con lui grandi sfide, ho buoni ricordi” I n pista – ma anche fuori – se le sono date che di più non si poteva, ma, naturalmente, anche Valentino Rossi, nella tradizionale conferenza stampa del giovedì, ha reso omaggio a Max Biaggi. “Ogni pilota sa quando è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo, probabilmente quando la fatica super il piacere. Non mi aspettavo che Biaggi si 76 ritirasse e mi è dispiaciuto, ma, ragionandoci, credo anche sia stata una scelta giusta: ha smesso da campione a 41 anni. Con lui è sempre stato eccitante combattere: in particolare, ricordo la sfida del 2001, perché in palio c’era l’ultimo titolo delle 500 2T. E’ stato un grande rivale, ho buoni ricordi delle sfide con lui”. Giovanni Sandi Giovanni Sandi, invece, è il capo tecnico che ha lavorato più a lungo a fianco di Max. Il loro rapporto si è interrotto alla fine del 2011 (non troppo bene, per la verità), ma Giovanni, oggi capotecnico del giovane e promettente Danilo Petrucci, accetta volentieri di parlare del campione romano. Hai lavorato con tanti campioni, come Lorenzo e Harada; Biaggi dove lo metti rispetto a questi piloti e a tutti gli altri? “Il primo Biaggi lo metto al pari di Lorenzo: Jorge in questo momento ha la stessa grinta e la stessa voglia che aveva dimostrato di avere Max all’inizio della carriera. Il Biaggi di oggi è più conservativo, ha più testa ed esperienza”. Qual è il ricordo più bello che hai delle tante vittorie ottenute con Max? “Sicuramente il titolo del ’94. Nel ’95 è stata quasi una passeggiata, anche se riconfermarsi campione non è mai facile, ma in quell’anno lui era molto determinato e aveva una gran moto. Il ’96 è stato molto sofferto, però, nel complesso, quello del ’94 è stato il più bello. Ma è stato significativo anche aver accettato la sfida in SBK, con una moto appena nata: un’altra bella impresa. Come ho detto, ha fatto bene a ritirarsi, ma allo stesso tempo dispiace un po’ perché avrebbe potuto vincere ancora altri dieci anni…”. La mia opinione è che per la SBK il ritiro di Biaggi rappresenti un duro colpo, perché Max non solo è un gran pilota, ma è un personaggio, ha carisma. “Sicuramente sì. Ma forse la perdita peggiore è per l’Aprilia, perché non ha preparato il futuro: si troverà in difficoltà sotto tutti i punti di vista”. 77 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Edoardo Licciardello | Ripercorriamo, in occasione del ritiro, l’ultraventennale carriera del sei volte campione del mondo che lo ha portato dalla Sport Production ai GP per poi confermare la sua leggenda in Superbike L eggenda vuole che Massimiliano Biaggi non si interessasse di moto, da ragazzino. Che avesse uno scooter con cui si divertiva con qualche acrobazia adolescenziale, ma vivesse per il calcio e 78 avesse anche un ottimo piede. Tanto da farsi notare dalle giovanili della Roma. Un giorno però un amico lo portò a Vallelunga e gli fece fare qualche giro sulla sua moto. Fu amore a prima vista anche perché Max, allora poco meno che minorenne, mise in mostra fin da subito un gran bel manico. L’Aprilia gli mise gli occhi addosso, e dalla Sport Production (vinta nel 1990) Biaggi passò rapidamente all’Europeo GP con la 250. Qualche wild card nel mondiale Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike SPORT Max Biaggi: una carriera al top 13 Novembre nel 1991, poi la prima stagione piena nel 1992 con il team Valesi a fianco di Pierfrancesco Chili. Arrivano i primi successi: sale sul podio al Mugello e vince in Sud Africa, tanto che per l’anno successivo sale sulla Honda 250 campione del mondo abbandonata da Luca Cadalora. Le Michelin però non sono competitive, Max vince una sola gara e l’anno successivo torna in Aprilia. Stavolta da numero 1. I titoli in 250 Il 1994 parte col botto: vince in Australia e Malesia, si guadagna il soprannome di “Corsaro” un po’ perché la sua Aprilia è nera ma soprattutto perché il contatto fisico non lo spaventa certo. A chi si lamenta della sua guida troppo fisica risponde che le corse non sono concerti di musica classica. Altre tre vittorie gli fruttano il primo titolo iridato dopo una lotta di una stagione contro Capirossi, e il primo Mondiale nella quarto di litro per Aprilia. Nel 1995 e 1996 le vittorie diventano dominio: diciassette gare e due titoli lo consacrano leggenda. Ma qualcosa si è rotto nel rapporto con Aprilia; troppo ingombrante il personaggio Max, primo fra i piloti moderni a travalicare il confine dello sport motoristico e arrivare sui rotocalchi e in TV. Biaggi impone ad Aprilia di continuare a puntare solo su di lui, a Noale vogliono un pilota che ridistribuisca i meriti nelle vittorie. Arriva Harada, Biaggi se ne va in Honda, stringendo un sodalizio con Erv Kanemoto che gli frutta, a fine stagione, un titolo iridato e il dolce sapore della rivincita. L’avventura in 500 e gli anni in Yamaha Il successo nella quarto di litro porta Biaggi in 500 in sella ad una Honda privata. La vittoria a Suzuka, al debutto, lo lancia nell’olimpo assieme a Saarinen, e il resto della stagione lo vede capace di lottare per il titolo contro nientemeno che sua maestà Mick Doohan. Alla fine le vittorie sono solo due 79 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE contro le otto di Doohan, che conquista il titolo, ma solo la bandiera nera di Barcellona riesce a spegnere le velleità iridate di Biaggi. A fine stagione Max si rende conto che con Doohan e Criville nel team ufficiale ben difficilmente la Honda lo tratterà mai da numero uno e passa in Yamaha. 1999 e 2000 lo vedono sempre nel ruolo di pretendente al titolo, ma il parziale delle vittorie si ferma a tre in due stagioni. Nel 2001 se la gioca fino alla fine contro un Valentino Rossi in fortissima ascesa; viene sconfitto con onore al termine di una stagione fra le più emozionanti di sempre. Nel 2002, con la nascita della MotoGP, la sua M1 si rivela semplicemente disastrosa. Solo Max riesce a vincerci, portando a casa due vittorie dovute non certo alle doti della moto. A fine anno la situazione è tesissima e Biaggi sceglie di tornare da privato in Honda piuttosto che continuare con Yamaha. La Honda e la fine dell’avventura in MotoGP Nel 2003 Max sembra rinascere. Pur con una “semplice” Honda privata, nel team Pons Biaggi 80 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Superbike: il ritorno al vertice Nel 2006 Francesco Batta intravede la possibilità di portarlo in SBK, ma la trattativa con i vertici Suzuki va per le lunghe e alla fine lo scenario non si concretizza: Max fa un anno sabbatico a casa. Quando finalmente sale sulla GSX-R1000 del team Alstare, ad inizio 2007, non sono più in molti a credere ancora in lui. Ma Biaggi è ancora capace di dare gas: vince al debutto con la Suzuki, e anche fra le derivate di serie imparano a conoscerlo molto rapidamente. Purtroppo le due personalità di Batta e Biaggi entrano in collisione più volte, lo sponsor Corona abbandona il team e a fine stagione Max se ne va. Ma Biaggi è un personaggio che il Mondiale Superbike non può lasciarsi scappare: con l’intercessione dei Flammini trova una sella sulla Ducati del team Sterilgarda di Marco Borciani. Purtroppo la stagione è un mezzo disastro. Sale sette volte sul podio ma mai sul gradino più alto, e a fine anno si interrompe il suo rapporto con Ducati. Anche perché, nel frattempo, è arrivata una telefonata da Noale… Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike SPORT conquista due vittorie (Donington e Motegi), sale spesso sul podio e cede alla fine soltanto a Rossi e Gibernau. Nel 2004 replica la posizione sia pure con una sola vittoria, e nel 2005 arriva quella che pare essere la sua grande occasione. Il team HRC, orfano di una prima guida, punta su Biaggi e lo affianca a Nicky Hayden. La stagione inizia però sotto i peggiori auspici: Max si frattura una gamba in un allenamento con il Supermotard. Nel corso dell’anno il team va in crisi in diverse occasioni, soprattutto durante le qualifiche, compiendo errori imperdonabili. Max, dal canto suo, perde completamente fiducia nel materiale a sua disposizione nonostante il ritorno nel box di Erv Kanemoto, e alla fine il divorzio è doloroso e polemico. I vertici Honda si legano al dito alcune esternazioni di Max e un suo comportamento giudicato inaccettabile a Valencia e lo ostracizzano. In Yamaha c’è Rossi, gli altri team non sono vincenti: non resta che allontanarsi dal Circus mondiale. 13 Novembre L’Aprilia RSV4 e i due titoli iridati E’ passata tanta acqua sotto i ponti dal divorzio in 250, e Max in Aprilia ha ancora tantissimi estimatori. A Noale stanno cercando un pilota capace di sviluppare la RSV4 e portarla alla vittoria, e Max sembra avere quello che serve per barrare tutte le caselle giuste. La stagione mette in mostra una moto velocissima ma ancora acerba e il Biaggi dei giorni migliori. A fine anno il bilancio riporta un quarto posto finale, una vittoria e nove podi. Adesso Aprilia e Biaggi sono pronti per tornare a vincere. Più sereno, conscio del pieno supporto della casa, Max nel 2010 corre una stagione magistrale. Paga ad inizio stagione l’avvio bruciante di Leon Haslam e qualche “esperimento” Aprilia, ma poi recupera con efficacia micidiale. Piega Haslam, e ad Imola conquista il primo Mondiale in Superbike, regalando anche qui il primo iride di categoria ad Aprilia. Il 2011 è molto più difficile: la sua RSV4 torna ad essere molto impegnativa pur restando velocissima, e Max compie troppi errori per riconfermarsi. Nervoso e ben diverso dal Biaggi concentrato, sereno e micidiale dell’anno precedente interrompe addirittura in anticipo la stagione per l’infortunio rimediato al Nurburgring (un sasso sparato da un pilota che lo precede in prova gli costa una frattura del piede) e chiude con un bilancio di due vittorie e dodici podi. Il 2012 è storia recente. La lotta di tutta la stagione con Melandri e Sykes culmina con la gara di Magny Cours, in cui un errore in gara-1 crea uno dei finali più tesi ed emozionanti che si ricordino. Alla fine Biaggi trionfa: cinque vittorie gli fruttano, a 41 anni suonati, il sesto titolo iridato. Biaggi sceglie di chiudere oggi una carriera in cui si è conquistato almeno tanti tifosi quanti detrattori. Personalità non semplice, Max è stato tanto veloce quanto spesso poco diplomatico, e la sua convinzione nei propri mezzi lo ha portato a rendersi impopolare con la sua stessa squadra quando ha sospettato di non avere da questa il massimo appoggio. Restano però negli annali, oltre ai suoi sei titoli, un pilota veloce ed efficace come pochi, e di un’eleganza nella guida che a suo tempo ha fatto scomodare illustrissimi del passato. 81 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Carlo Baldi | Sarà Badovini il compagno di squadra di Carlos Checa nel team Alstare Ducati. Una grande possibilità per Ayrton che dopo aver perso la BMW rischiava di restare fuori dalla Superbike A yrton Badovini sarà il compagno di squadra di Carlos Checa nel team Alstare Ducati. Il nome del campione della Superstock 1000 del 2010 era sul taccuino di altri team, ma la telefonata con cui ieri Francesco Batta ha comunicato a Badovini di 82 averlo scelto per il suo nuovo team Ducati ufficiale ha spazzato via ogni altra proposta e riempito di felicità il pilota di Biella. La decisione di BMW di unire i due team, quello ufficiale e quello italiano, aveva lasciato Ayrton senza un ingaggio e con il difficile compito di trovarsi un’altra squadra per il 2013. Ma le sue doti di pilota e di collaudatore non sono sfuggite a Batta che gli metterà a disposizione una 1199 Panigale e la possibilità di consacrarsi tra i top rider della Superbike. Rivelatosi giovanissimo nell’Aprilia Challenger 125, Badovini nel 2002 è ben presto passato alle quattro tempi Anno Numero 2012 02 83 » Prove »»»Superbike SPORT Ayrton Badovini con Checa nel team Alstare Ducati 13 Novembre e nel 2003 ha fatto il suo esordio nella Superstock 1000 FIM Cup con la MV del team Biassono Unionbike. Rimane in questa categoria sino al 2008, quando il team Pedercini lo fa debuttare nel mondiale Superbike con una Kawasaki privata. L’anno successivo la Kawasaki diventa ufficiale, ma il team PSG1 lo lascia a piedi dopo sole poche gare e lui pur di non restare lontano dalla piste accetta di gareggiare nel mondiale Endurance. Nel 2010 Serafino Foti ed il nuovo team BMW Motorrad Italia si ricordano di lui e vengono ripagati con la conquista del titolo della Superstock 1000 FIM Cup. Ayrton domina il campionato dalla prima all’ultima gara e dopo aver riportato al successo la MV a Brno nel 2006 a 30 anni dall’ultima vittoria di Agostini con la moto italiana, ora riporta al successo la casa tedesca che non conquistava un titolo dai lontani anni 30. Promosso in Superbike Badovini deve vedersela con una ancora scorbutica S1000RR. Nel 2011 affianca il due volte campione del mondo James Toseland, che si ritirerà prematuramente a causa di un infortunio, e conclude al decimo posto con 165 punti. Il suo miglior risultato è un quarto posto a Misano in gara due in lotta con Haga che lo precede di un soffio sul traguardo. Quest’anno, compagno di squadra di Michel Fabrizio, è salito sul podio di Silverstone, terzo in…..scivolata, in quanto cade subito dopo il traguardo sulla pista resa infida dalla pioggia (e con le slick). Termina il mondiale al dodicesimo posto con 133 punti. Il prossimo anno Badovini salirà sulla Ducati ufficiale. Il giusto riconoscimento per un pilota sempre molto determinato ed al quale tutti riconoscono sensibilità di guida e doti di collaudatore, un fattore forse determinante nella scelta di Batta. In bocca al lupo Ayrton! 83 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»» Motocross »»»Prove SPORT 250 ha invece registrato la schiacciante doppietta di Valentin Teillet, ma il posto d’onore ottenuto nella prima manche ed il quinto in quella successiva hanno permesso alla giovane rivelazione Josse Sallefranque di assicurarsi la vittoria complessiva dell’evento e l’appellativo di Principe di Bercy. Supercross. Weimer King of Bercy di Massimo Zanzani | Al neo campione Lites è bastato il secondo posto per aggiudicarsi l’assoluta delle tre giornate del supercross parigino; Sallefranque mattatore della 250 G li spettatori del 30° Supercross che si corre nel Palais Omnisport di Parigi hanno dovuto attendere il giro conclusivo della terza ed ultima finale per acclamare Re di Bercy Jack Weimer. E’ stato proprio in quel momento che l’ufficiale Kawasaki ha avuto la certezza di tagliare il traguardo al secondo posto che aveva mantenuto per 84 quasi tutta la gara alle spalle di Eli Tomac. Quattro tornate prima della bandiera a scacchi Weimer è infatti finito a terra, riprendendo la gara in terza posizione che non sarebbe stata sufficiente per incoronarlo campione dell’edizione 2012, ma dopo un serrato pedinamento a Justin Brayton è riuscito a scavalcarlo assicurandosi quel punto di vantaggio su Tomac per soffiargli la vittoria assoluta. Tomac si è quindi dovuto accontentare del posto d’onore finale con due secondi posti e l’affermazione nella tappa conclusiva, davanti a Brayton e al francese leader del campionato europeo supercross Cedric Soubeyras. Assente dalla terza giornata Christophe Pourcel, sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario dopo la caduta sulle whoops del giorno prima. La terza giornata SX1 Prima manche: 1.Soubeyras (FRA, Honda); 2.Chisholm (USA, Kawasaki) ; 3.Hahn (USA, Honda) ; 4.Coulon (FRA, Suzuki) ; Seconda manche: 1.Weimer (USA, Kawasaki); 2.Aranda (FRA, Honda) ; 3.Martin (FRA, Honda) ; 4.Lefrancois C.(FRA, Suzuki) ; Terza manche: 1.Tomac (USA, Honda); 2.Brayton (USA, Yamaha) ; 3.Izoird (FRA, Suzuki) ; 4. Rombault (FRA, Honda) ; Finale: 1.Tomac; 2.Weimer ; 3.Brayton ; 4.Soubeyras ; 5.Izoird ; 6.Hahn ; 7.Coulon ; 8.Martin ; 9.Lefrançois C ; 10.Clermont (FRA, Honda); King of Bercy 2012 : 1.Weimer ; 2.Tomac ; 3.Brayton ; 4.Soubeyras ; 5.Hahn ; 6.Coulon ; 7.Chisholm ; 8.Izoird ; 9.Lefrançois C ; 10.Martin ; etc… SX2 Prima manche: 1.Teillet (Kawasaki) ; 2.Sallefranque (Honda) ; 3.Berthome (Kawasaki) ; 4.Valade (Honda) ; 5.Marrone (Honda) ; Seconda manche: 1.Teillet ; 2.Lopes (Honda) ; 3.Berthome ; 4.Valade ; 5.Sallefranque ; Prince of Bercy : 1.Sallefranque ; 2.Teillet ; 3.Berthome ; 4.Valade ; 5.Macler ; 6.Marrone ; 7.Lopes ; 8.Le Hir ; 9.Stauder ; 10.Irsuti 85 86 87 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Renato Ferrari: “Abbiamo commesso degli errori per eccesso di entusiasmo, ma la nostra attività non si ferma” Abbiamo contattato al telefono Renato Ferrari, team manager e proprietario della squadra milanese, per sapere direttamente da lui qual è la situazione partrimoniale del team e quali ripercussioni ci saranno sull’attività sportiva. di Andrea Perfetti | Renato Ferrari replica a Moto.it sullo stato di crisi del team. I creditori hanno messo sotto sequestro i beni, ma la squadra si sta impegnando a pagare i debiti per far ripartire l’attività sportiva B team ordone-Ferrari: sotto sequestro le moto e i mezzi del Questi i fatti. Al rientro dal Marocco, a fine ottobre, l’ufficiale giudiziario ha posto sotto sequestro il materiale del Team Bordone-Ferrari ospitato nei capannoni milanesi di Viale Forlanini. Il sequestro posto in 88 essere dagli agenti è stato richiesto dai creditori del team, che avrebbe contratto debiti per diverse decine di migliaia di euro con alcuni fornitori. In particolare verso la Casa di Pesaro TM, che ha fornito i motori e da cui sarebbe partita la richiesta di pignoramento. L’iter giudiziario prevede che i beni vengano ceduti all’asta per soddisfare la richiesta dei creditori. In questo modo cesserebbe l’attività sportiva della squadra, sia nell’enduro che nei rally. Proprio per far cadere questa drammatica ipotesi, ci sono trattative in corso per arrivare a una soluzione extra-giudiziale che porti al dissequestro delle moto e dei mezzi per consentire a Bordone- Ferrari di riprendere a correre. Anno Numero 2012 02 83 »»» Sport SPORT Bordone-Ferrari, sequestrate le moto Renato Ferrari: “Il team non si ferma” 13 Novembre Renato Ferrari, come è nata questa situazione? «Andiamo per sommi capi. La nostra squadra esiste da un anno, un anno soltanto in cui abbiamo fatto tantissime cose con una passione immensa. Abbiamo detto “sì” a numerosi progetti con il cuore. In questo modo però abbiamo superato il budget iniziale. Abbiamo commesso errori di gioventù, che però non ci fanno venire meno dagli impegni assunti con i fornitori. Ci è servito tempo per rifinanziarci. Non c’è alcun impedimento nei pagamenti, piuttosto dei problemi tecnici nell’adempiere agli stessi nei tempi dovuti». Come si è arrivati al sequestro? «La cosa è partita dalla TM (che fornisce i motori da rally al Bordone-Ferrari. Ndr), che a nostra insaputa ha fatto in via cautelativa un decreto ingiuntivo che ha bloccato le nostre moto. Avevamo concordato due tran- che di pagamenti e non c’era alcuna intenzione da parte nostra di eludere gli impegni assunti. Nei prossimi giorni salderemo il debito con la TM». Siete esposti con KTM Farioli, come qualcuno ha sostenuto? «Con Farioli e la KTM abbiamo degli ottimi rapporti commerciali da tempo e non c’è alcuna esposizione finanziaria». Di questa situazione hanno sofferto i piloti e i meccanici del team? «I nostri piloti e meccanici sono stati tutti pagati. La scorsa settimana abbiamo ordinato alla banca 72 bonifici. I ritardi che ci sono stati sono imputabili ai tempi tecnici legati al rifinanziamento del team. Come ho detto più volte, abbiamo le spalle larghe e non soffriamo di problemi finanziari». Ci parli dell’attività sportiva. Ne risentirà l’impegno nei rally? La Dakar è vicina. «Saremo al via della Dakar con tre piloti molto forti: Viladoms, Botturi e Lopez. Paolo Ceci non sarà al via perché preferiamo, in accordo col pilota, che porti i colori del team nell’Africa Race, la corsa che si svolge in Africa». Con che moto correrete la Dakar? Con la vostra motorizzata TM o con le KTM Rally? «Correremo ancora con la KTM Rally. Sono un sognatore entusiasta e avrei voluto partecipare con la nostra moto, ma ho dato ascolto ai consigli dei piloti e dei meccanici. Mi hanno convinto a proseguire con le KTM, in attesa che la nostra moto svolga ulteriori collaudi il prossimo anno. E’ una saggia decisione, anche in considerazione dei costi che comporta correre alla Dakar con una squadra come la nostra. Ci vogliono circa 500/600.000 euro e non si possono correre rischi di natura meccanica». Proseguirete a correre anche nell’enduro? «Certo, a breve presenteremo il nostro nuovo team. Sono confermati Manzi e D’ambrosio, a loro si affiancheranno due giovani italiani perché è nostra intenzione creare un bel vivaio di talenti in Italia. Correremo con le KTM 125, ma anche con moto di altre marche. Visto che le moto le compriamo, vogliamo usare il meglio». Dopo il primo anno senza aiuti esterni, nel 2013 avrete anche finanziatori in appoggio al team? «Faremo ancora affidamento alle risorse interne. Però vi anticipo che abbiamo raggiunto un bellissimo accordo con Leika. Avremo il loro logo sulle moto della Dakar e realizzeremo anovembre una mostra fotografica sull’Africa insieme a questo prestigioso marchio». 89 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»» Sport aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Jordi Viladoms lascia il team Bordone-Ferrari di Andrea Perfetti | A poche settimane dal via della Dakar 2013 si fa difficile la situazione del team italiano. Il forte pilota spagnolo lascia la squadra, smentendo di fatto quanto dichiarato dal manager a Moto.it negli scorsi giorni J ordi Viladoms lascia il team Bordone-Ferrari A poche settimane dal via della Dakar 2013 si fa difficile la situazione del team italiano. Il forte pilota spagnolo lascia la squadra, smentendo di fatto quanto dichiarato dal manager del Bordone-Ferrari a Moto. it negli scorsi giorni. Viladoms è già alla ricerca di una squadra con cui partire per il Sud America. Si tratta, visti i tempi 90 davvero ristretti, di un’impresa nell’impresa. Jordi ha conquistato il secondo posto nel Mondiale Rally Cross Country con il team Bordone-Ferrari nel 2012, una stagione che l’ha visto competere con i più forti specialisti al mondo. Lo spagnolo ringrazia quindi pubblicamente Renato Ferrari e lo staff italiano, ma preferisce separarsi a causa delle incertezze legate alla continuità del progetto. Incertezze che dipendono dalla difficile situazione finanziaria e dal rapporto coi fornitori del team, come vi abbiamo spiegato in questi giorni nell’intervista realizzata al proprietario del team. Viladoms è già alla ricerca di moto e sponsor con cui schierarsi alla Dakar 2013 che parte a gennaio. Da parte sua va un grande in bocca al lupo alla sua vecchia squadra, affinché possa risolvere in tempo i problemi in cui è incappata e schierare, come annunciato, Botturi e Lopez al via della corsa. 91 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»» Sport aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Nicola Dutto ha firmato il contratto con KTM Italia per il 2013 Il pilota cuneese ha raggiunto un accordo con la filiale italiana di KTM in vista della stagione agonistica 2013. La stagione sportiva di Nicola inizierà in Baja California con la partecipazione alla Baja 500 il prossimo giugno E ’ ufficiale l’ingresso di Nicola Dutto nella scuderia degli atleti supportati da KTM Italia. Ne danno annuncio il pilota cuneese e la filiale italiana della casa austriaca per voce di Angelo Crippa, amministratore delegato: «Tramite gli amici comuni di Scorpion Bay abbiamo conosciuto Nicola e siamo stati subito contagiati dalla sua grinta e dal suo entusiasmo. La decisione di dargli una mano è stata immediata: ha in progetto sfide ambiziose, e saremo felici di essere al suo fianco». La stagione sportiva di Nicola inizierà in Baja California con la partecipazione alla Baja 500 nella categoria Iron-Man, nei giorni 1 e 2 giugno. Il 20-21 luglio sarà nuovamente ai nastri di partenza della Baja Espana Aragon, per poi ritornare, dal 14 al 17 novembre, in Baja California per la leggendaria Baja 1000 che affronterà sempre nella categoria Iron-Man. Nicola, che ricordiamo ha perso la mobilità degli arti inferiori in seguito ad un incidente di gara nel 2010, correrà in sella ad una KTM 500 EXC opportunamente preparata per dargli modo di affrontare le insidie delle lunghe gare point-to-point. 92 93 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 13 Novembre Anno Numero 2012 02 83 »»» Sport SPORT Tacita T-Race, la moto da Rally a propulsione elettrica di Piero Batini | La realizzazione, tutta italiana, sottintende un intero sistema, che va dalla filosofia di utilizzo all’abbigliamento personalizzato, dall’auto-rifornimento” ad un programma di viaggi, e passa per un debutto piuttosto “ardito” N on ci piacciono troppo gli scoop, preferiamo dare tempo al tempo, ma questa intanto è una gran bella notizia, e quindi con quella vi passiamo anche lo scoop. Al Merzouga Rally di Edo Mossi, che va in scena in questi giorni al teatro delle dune marocchine forse più famose al Mondo, fa bella vista di sé una moto nera che sembra uscita dalla celluloide di un film di fantascienza. È completamente nera, ad accezione di una striscia argento, che non è una scelta grafica ma… tecnica, di nastro americano per sigillare il vano batterie. Sì, batterie, per la precisione ai polimeri di litio. Stiamo, infatti parlando di una moto elettrica. Completamente vestito di nero è anche il suo Pilota, il canadese Patrick Trahan, giornalista e “dakariano” vero, 55° nel 2010. Moto, abbigliamento e casco, a prima vista, vengono decisamente da un altro Pianeta. Ma questo Pianeta è in Italia ed ha la sua capitale in Piemonte, dove PierPaolo Rigo, 44 anni, uno “dei nostri”, 94 simpatico e determinato, ha deciso di dar vita a Tacita, una startup dedicata alla realizzazione di una moto elettrica, buttandosi, come si dice, anima e corpo nel progetto. Quella che vedete nelle foto è, dunque, la T-Race in versione “Rally” che ha debuttato al Merzouga. I motori elettrici tra alterne fortune L’elettrico non ha vita facile nel pianeta del petrolio e dei motori a scoppio. Non è solo una questione di tradizione o di difficoltà di evoluzione, ma talvolta, antipaticamente, di scelte e di educazione. I progetti legati alla propulsione elettrica si sono moltiplicati, soprattutto in questi ultimi anni, con alterne vicende. Elettrico è, ormai, il trasporto ferroviario, ed elettriche sono le scelte definitive operate in alcuni micro-ambienti, spesso specifici o rappresentativi come, per esempio, il golf o gli ospedali. L’industria, la grande industria, e le comunità, invece, fanno fatica. Basti pensare alle storie della California del governatore Arnold Schwarzenegger, o della EV1, un’auto elettrica concepita e realizzata negli anni novanta dalla General Motors, tutt’altro che balzana ma conclusa in una catasta di auto schiacciate (c’è un film che si intitola Who killed the electric car?, da vedere), o alle vicende della Vectrix, altra industria americana a cui hanno lavorato anche ingegneri italiani. Molte di queste storie storie finite male, e viene da pensare che un’altra industria, quella del petrolio, ci abbia messo lo zampino. Nel nostro settore, quello motoclistico, si sono cimentati in concept e moto che hanno visto o vedranno la luce, anche KTM, con la FreeRide, Piaggio, le americane BRD, Brammo e Zero Motorcycles, la svizzera Quantya, la canadese Lito Green Motion, l’italiana eCRP, la Neiman Marcus con la sua esclusiva moto da oltre 70.000 dollari, ed una pletora di altre più meno artigianali realtà (o sogni). Tecnicamente, oggi, i maggiori problemi delle moto elettriche sono legati all’autonomia, al peso ed alla stabilità delle batterie, nonché al costo, a sua volta legato all’attuale grande sproporzione tra investimenti e numeri di commercializzazione. Finirla qui è un po’ come liquidare una faccenda che meriterebbe ben altri spazi ed analisi, ma tant’è. Certo, pensare di correre nel deserto e poter sentire il rumore della sabbia che si sfarina sotto le ruote, l’attrito metallico della catena di trasmissione sulla corone e sul pignone, poter “sentire” il silenzio ed avere la certezza di non invadere lo spazio acustico del pianeta, sono idee e prospettive allettanti. Al di là del concetto di impatto sull’ambiente, che di per sé vale tutto il prezzo della lenta evoluzione dell’elettrico e dovrebbe essere visto come un obiettivo urgente. La storia di Tacita Ci prova, dunque, Tacita, il cui nome non è casuale, con la T-Race. Si tratta attualmente di un prototipo, omologato come veicolo unico, ma con un futuro dietro l’angolo. L’obiettivo di PierPaolo Rigo e di Tacita è quello di terminare la fase di sviluppo e di collaudo delle soluzioni esclusive, e quindi di immettere sul mercato la moto. L’intera moto, ad eccezione, come conferma il “capo”, di ruote e sospensioni, è progettata, sviluppata e prodotta in casa. La propulsione della T-Race è affidata ad un motore asincrono trifase a corrente alternata “Brushless”, letteralmente senza spazzole, ovvero senza attriti e parti soggette ad usura per sfregamento, e dunque teoricamente privo di manutenzione. Al motore è associato un cambio, preferito all’idea del monomarcia, ed all’intero sistema è affiancato un doppio circuito di raffreddamento a liquido che interessa motore, inverter 95 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS A proposito di autonomia, quello che è considerato il tallone d’Achille dell’elettrico, Pierpaolo Rigo ci spiega che la soluzione, al momento, è in un corretto compromesso tra prestazioni, configurazione della moto, potenza prodotta, e modo di utilizzo, considerando in quest’ultima voce anche un aspetto un po’ filosofico. Attualmente il prototipo T-Race, nella configurazione Rally in grado di… venire a capo di tutte le problematiche ambientali e di terreno tipiche di una corsa nel deserto, può contare su un’autonomia di un centinaio di chilometri. È un buon risultato, anche se non 96 Numero 02 83 »»» Sport Curiosità Autonomia Anno 2012 SPORT Telaio, monotrave sdoppiato in tubi di acciaio al Cromo Molibdeno, e ciclistica della T-Race sono basati su studi antropometrici, in modo da realizzare una moto perfettamente “abitabile” per la maggioranza dei potenziali utenti, donne comprese. Per quanto riguarda le batterie, tipicamente due posizionate anteriormente e due posteriormente, non ostante ingombro e peso non tutti i mali vengono per nuocere, perché possono contribuire ad una ottimale distribuzione dei pesi ed all’abbassamento del baricentro. Freni, dischi da 270 e 220 mm di diametro l’anteriore ed il posteriore, rispettivamente, sospensioni, con un’escursione di 300mm, e ruote, 21 e 18 pollici, sono “simply” racing. e tutte le parti elettriche ed elettroniche soggette ad un aumento di calore. Perché? Perché, come avviene anche nei motori endotermici, sostanzialmente alla produzione di calore corrisponde immancabilmente una diminuzione del rendimento e, con l’aumento dei consumi, dell’autonomia. 13 Novembre sufficiente ad allineare la T-Race alle esigenze di percorrenza tipiche di un Rally. Tuttavia il risultato diventa molto interessante se è messo in rapporto con una gara di Motorally, a cui la Squadra parteciperà, con lo spirito del “giro” tra amici sulle mulattiere (ove possibile), o, in sintesi, con uno stile di vita. Peso e prestazioni A seconda delle configurazioni, leggi tipo di motore e numero di batterie, la T-Race può pesare grosso modo da 140 a 180 chilogrammi. Se per prestazioni intendiamo la velocità massima, questa è assestata, nel prototipo in uso al Merzouga, attorno ai 130 KM/ora, ma a seconda delle mappature elettroniche si possono ottenere prestazioni ben superiori, a discapito ovviamente dell’autonomia, non necessarie per l’utilizzo specifico. La potenza del motore è indicata in 8kW, ma con un picco di 24kW, il che significa poter utilizzare le tre mappature standard, eco, sport e boost e disporre di valori di coppia sufficienti per disimpegnarsi in ogni situazione, dalla più “soft” alla più “demanding”. Tra le curiosità interessanti, come accennato in testa all’articolo, la linea di abbigliamento dedicata, il programma di viaggi propedeutico alla filosofia dell’elettrico, e la stazione di ricarica T-Station, un carrello dotato di batterie tampone e pannelli solari (che si aprono come due ali per offrire a Ra una maggiore superficie di esposizione ai suoi raggi) che rende possibile la ricarica della T-Race in 3 ore e mezza. Proprio come quando la T-race viene “attaccata” alla presa di casa. Che dire, PierPaolo e Tacita: In Bocca Al Lupo! Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Responsabile editoriale Ippolito Fassati Capo Redattore Andrea Perfetti Redazione Maurizio Tanca Cristina Bacchetti Marco Berti Francesco Paolillo Aimone dal Pozzo Edoardo Licciardello Grafica Thomas Bressani Collaboratori Nico Cereghini Giovanni Zamagni Carlo Baldi Massimo Zanzani Lorenzo Boldrini Enrico De Vita Ottorino Piccinato Antonio Privitera Antonio Gola Alfonso Rago COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto in Moto. it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi ogni riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l. Moto.it Via Melzo 9- 20129 Milano Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003 Capitale Sociale Euro 10.000 i.v. Email: [email protected] 97