werkbank summer 2012

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werkbank summer 2012
Foto: Maria Walcher
WERKBANK SUMMER 2012
Im Laufe der Langen Donnerstages in Lana zeigte die Werkbank Lana verschiedene
kulturelle Projekte. Ziel dieser Angebote war es, Bevölkerung und Gäste in den Sommermonaten mit kulturellen Aktivitäten in Kontakt zu setzen und die kulturelle Vielfalt der
Marktgemeinde Lana und deren Umgebung kennen zu lernen.
Nell’ambito dei giovedì lunghi di Lana la Werkbank Lana ha proposto varie iniziative
culturali. L‘iniziativa era finalizzata a mettere in contatto la popolazione e i turisti con le
attività culturali promosse durante i mesi estivi e a far conoscere la ricchezza culturale
del territorio.
Alfred Ohnewein: Naturerlebnis Falschauer
Alfred Ohnewein: La natura del Valsura a Lana
Am 28. Juni zeigte die Werkbank in Zusammenarbeit mit LanaLive die Diashow „Naturerlebnis Falschauer in Lana“ des Lananer Hobbyfotographen Alfred Ohnewein. LanaLive
hat sich im Mai 2012 mit den Wasserläufen Falschauer und Etsch auseindander gesetzt.
Als Nachwort zu LanaLive wurden die Dias von Ohnewein gezeigt. Er lebt direkt an der
Falschauer und fotografiert seit Jahren die Flora im Bachbett. Es scheint als ob im Geröll
der Falschauer Nichts wachsen würde. Ohnewein entdeckte Ungeahntes und zeigte „seine“ Falschauer. Mit der Bilderserie durchstreifte er das Bachbett von der Gaulschlucht
bis zur Mündung in die Etsch entlang des Flusses. Eine einmalige Blumen- und Pflanzenvielfalt hat sich erhalten. Obwohl die Falschauer nur ein Strich auf der Landkarte des
Etschtales ist, sind viele Blumen die einst in der ganzen Etschsohle blühten, fast nur noch
hier zu finden, sie haben somit ihr letztes Rückzugsgebiet im Falschauerbachbett.
Die Sinnlosigkeit der Sammelleidenschaft
Il 28 luglio, la Werkbank in collaborazione con LanaLive ha presentato la proiezione di diapositive “La natura del Valsura a Lana” del fotografo amatoriale locale Alfred
Ohnewein. Nel maggio 2012 LanaLive si è occupata dei corsi d’acqua del Valsura e
dell’Adige. Le diapositive di Ohnewein venivano proiettate come epilogo di LanaLive.
L’autore vive direttamente sul Valsura e da anni fotografa la flora nel letto del fiume.
Sembra come se tra i suoi detriti non potesse crescere nulla; ma Ohnewein scopre
l’insospettato e mostra il “suo” Rio Valsura. Nella serie di fotografie che ha presentato,
passó in rassegna tutto il letto del fiume, dalla gola Gaulschlucht fino alla confluenza
nell‘Adige, dove si è conservata una straordinaria varietà di specie botaniche. Sebbene
il Valsura non sia altro che una piccola linea nella carta geografica della Val d’Adige, è
probabile che solo qui si possano ancora trovare molti tipi di fiori che un tempo fiorivano in tutto il fondo dell’Adige e che nel letto del Valsura hanno trovato l‘ultimo luogo in
cui ritirarsi.
Unter dem Titel „Die Sinnlosigkeit der Sammelleidenschaft“ präsentierte Paul Tanzer am
05. Juli Bilder- und Märchenbücher aus seiner privaten Sammlung. Seit Jahren sammelt
er vor allem Märchen-, aber auch Bilderbücher. In der Werkbank wurden an die 100
Stück gezeigt.
meraner gruppe, Social Network
SENSE 1+1 (Foto: Sense 1+1)
Am 12. Juli zeigte die Meraner Gruppe die 2009 entstandene skulpturale Arbeit „Social Network“. Das Künstlerkollektiv setzte sich mit den Strukturen und Rollen in einem
sozialen Geflecht auseinander. Die von den sieben Künstler gemeinsam geschaffene
Installation zitierte im authentischen Rahmen für solcherlei Beschäftigungen das Gesellschaftsspiel „Flaschendrehen“. Durch das Drehen einer in der Mitte montierten Flasche
wurden die Besucherinnen und Besucher mit jeweils einer künstlerische Position in Relation gesetzt. Sie wurden damit Teil der Installation und Teil der Sozialstruktur, in welcher
sie sich bewegten und spielten.
Haus im Haus
„Haus im Haus“ war der Arbeitstitel, unter welchem der Umbau vom „Nebengebäude
Thalerhof“, wo die Werkbank untergebracht ist, zwischen Oktober 2011 und Juni 2012
durchgeführt wurde. Beim Umbau wurden die historischen Steinmauern und die Fassade
in ihrem ursprünglichen Zustand belassen und in das Haus ein etwas kleineres Holzhaus eingesetzt.. Die Bauherren und die Zimmerei Kaserer zeigten eine Ausstellung zum
Projekt.
CulinArt
CulinArt war ein Projekt von Sigrid Ungerer, Stefanie Nagler, Elisabeth Thaler, Julia
Weisser, Julian Marmsoler, Lex Pallaoro, Reinhild Perkmann und Florian Piffer. Am 26.
Juli wurde es in der Werkbank uraufgeführt. Die Idee von CulinArt war, das Theater
zu seinem Ursprung zurückzuführen, d.h. Unterhaltung für Jedermann, essen, trinken,
L’insensatezza della passione per il collezionismo
Con il titolo “L’insensatezza della passione per il collezionismo”, il 5 luglio Paul Tanzer ha presentato libri illustrati e di fiabe della sua collezione privata. Da anni Tanzer
colleziona soprattutto libri di fiabe, ma anche libri illustrati. Nella Werkbank venivano
presentati circa 100 esemplari della sua collezione.
sich austauschen, Spaß, reden und lachen. CulinArt verband kulinarischen Genuss mit
unterschiedlichen Kunstformen. Der gesamte Raum wurde in das Konzept integriert und
die klassische Sitzordnung eines Theaters wurde aufgelöst. Stattdessen nahmen die Besucherinnen und Besucher wie bei einem Varietés an kleinen Tischen Platz. Zur Gruppe
CulinArt zählten Kulturschaffende sowie ein Koch, der für das kulinarische Wohlergehen
der Besucher sorgte, ein Regieteam, bestehend aus Regisseurin, Bühnenbildnerin/Bildhauerin, Dramaturgin, Kostümbildnerin, Lichtgestalter und zwei Darstellern, welche die
Inszenierung des Einakters „Sprich zu mir wie der Regen…“ von Tennessee Williams auf
die Bühne: brachten.
meraner gruppe, Social Network
Il 12 luglio il collettivo artistico meraner gruppe ha presentato l’opera plastica creata nel
2009 e intitolata “Social Network”. Il collettivo affrontava il tema delle strutture e dei
ruoli presenti in una rete sociale. L’installazione creata collettivamente dai sette artisti
del gruppo riproponeva, in una cornice autentica per questo tipo di occupazione, il ben
noto “gioco della bottiglia”. Facendo girare una bottiglia montata al centro della scena,
i visitatori venivano messi in relazione di volta in volta con un elemento artistico. I
visitatori sono diventati parte dell’installazione, ma anche della struttura sociale in cui si
muovevano e giocavano.
Una casa in casa
Haus im Haus (Foto: Martin Geier)
“Una casa in casa” era il titolo dato all’opera di ristrutturazione dell’edificio adiacente
al Thalerhof, dove si trova la Werkbank, eseguita tra l’ottobre del 2011 e il giugno del
2012. La ristrutturazione ha lasciato gli storici muri in pietra e la facciata nello stato
originale, prevedendo invece la costruzione all’interno dell’edificio di una struttura in
legno più piccola. I responsabili dell’intervento, hanno presentato una mostra sul risanamento dell’edificio.
CulinArt
CulinArt (Foto: CulinArt)
CulinArt era un progetto di Sigrid Ungerer, Stefanie Nagler, Elisabeth Thaler, Julia Weisser, Julian Marmsoler, Lex Pallaoro, Reinhild Perkmann e Florian Piffer, che veniva
presentato il 26 luglio nella Werkbank. L’idea di CulinArt era riportare il teatro alla sua
dimensione originale, ossia di intrattenimento per tutti, occasione per mangiare, bere,
comunicare, divertirsi, parlare e ridere. CulinArt coniugava il piacere culinario con varie
forme d’arte. Tutto lo spazio veniva coinvolto, annullando la classica disposizione dei
posti a sedere tipica di un teatro. I visitatori erano seduti invece a un tavolino, come per
assistere a un varietà. Del gruppo CulinArt facevano parte operatori culturali e anche un
cuoco, che si è preso cura dell’aspetto culinario. Il gruppo teatrale composto da regista,
scenografa/scultrice, drammaturga, costumista, tecnico luci e due attori, portava in scena
l’atto unico „Talk to me like the rain...“ di Tennessee Williams.
Elisabeth Makovec, Laško
Elisabeth Makovec, Laško
An einer Hauswand im Innenof der Thalerhofes bzw. der Werkbank zeigt die freischaffenden Wiener Künstlerin, Grafikerin und Illustratorin Elisabeth Makovec am 02. August
die Videoprojektion „Laško“. Die Videoarbeit, die 2010 in der Wiener Kunstszene für
Aufmerksamkeit sorgte, war bereits in der renommierten Galerie König zu sehen. Makovec entwickelte in dem Video, das in der Stadthalle Wien gedreht wurde, einen eigenen
Schwimmstil, Laško, der die Bewegung der Hand beim Zeichnen in eine Schwimmbewegung umsetzte. In der Werkbank zeigte sie noch unveröffentlichte Materialien zur
Videoarbeit.
Il 2 agosto la viennese Elisabeth Makovec, artista indipendente, grafica e illustratrice,
proiettava su una parete del cortile interno del Thalerhof e della Werkbank il suo video
intitolato “Laško”. L’opera, che nel 2010 ha suscitato interesse nella scena artistica viennese, era già stata presentata presso la rinomata galleria König. In questo video, girato
presso la Stadthalle di Vienna, la Makovec presentava un suo personale stile di nuoto, il
Laško, che trasformava il movimento della mano che disegna in un movimento natatorio.
Nella Werkbank era presentato anche del materiale inedito relativo al video.
SENSE 1+1
In mostra era il video di una performance audio/visiva di Joy Coroner (a.k.a. Domenico Buzzetti), Tiziana Contino, Giovanni Gaggia, Roberto Paci Dalò e Mona Lisa Tina.
L’azione „SENSE 1+1“ è fondata sul “dialogo” tra Corpo e Suono. Gli artisti invitavano i
SENSE 1+1
presenti a una dimensione attiva di ascolto proprio come se assistessero a uno spettacoDie Werkbank zeigte am 09. August das Video der audio visuelle Performance „SENSE
1+1“ von Joy Coroner (Domenico Buzzetti), Tiziana Contino, Giovanni Gaggia, Roberto lo di natura teatrale e non certamente di tipo visivo-performativo. Ma ciò che in prima
istanza poteva sembrare una provocazione, in realtà era solo lo stimolo su cui invitare
Paci Dalò und Mona Lisa Tina. Die Aktion „SENSE 1+1“ basierte auf dem Dialog zwiil pubblico a riflettere: riflettere, cioè, sulle modalità di comunicazione con l’esterno
schen Körper und Ton. Die KünstlerInnen luden zu einer aktiven Dimension des Zuhöche la cultura dei nostri giorni ci “suggerisce” di assumere, nell’uso distorto dei media,
rens ein, ähnlich wie in einem Theater. Die vordergründige Provokation der Aktion war
in modo formale e represso, proponendo perciò un uso poetico e “genuino” del corpo.
es, dass das Publikum zur Reflexion über die Modalitäten der Kommunikation mit der
Erano i corpi dei performers, che prestavano il fianco alla creazione di una “alternativa”.
Außenwelt - welche die Gesellschaft von heute vor allem über Massenmedien ablaufen
lässt angeregte. Die Kommunikation von „Sense 1+1“ war nicht formal und vorgegeben, Sul palco dell’Auditorium essi agiravano dal vivo tra di loro, in carezze, abbracci, sfioramenti, parole sussurrate e donate ai presenti senza tabù. I suoni emanati da ogni piccolo
sondern unschuldig und poetisch. Die Körper der PerformerInnen standen im Mittelgesto erano processati indiretta, via laptop. Nel delicato compito di far liberare nell’aria,
punkt und generierten eine Alternative. Sie agierten live miteinander, indem sie sich
streichelten, sich umarmten, sich Intimitäten in die Ohren flüsterten. Die daraus resultie- tutto ciò che di sonoro veniva prodotto. Il suono diventava così il contenitore simbolico
renden Töne wurden mit digitaler Technik verstärkt und bildeten somit den symbolischen dell’azione.
Rahmen der Aktion.
Maria Walcher, I pack my bag
Maria Walcher ha allestito un progetto di viaggio alla ricerca di abiti con una storia. Da
Maria Walcher, I pack my bag
metà agosto a fine settembre si è spostata in sella a una bicicletta attrezzata da sartoria
Auf der Suche nach Kleidern mit Geschichte begab sich Maria Walcher auf ein Reiseproattraversando l‘Alto Adige: facceva sosta in varie località, montava la sartoria e cuceva
jekt. Auf einem zur Schneiderei ausgebauten Fahrrad fuhr sie von Mitte August bis Ende
sul posto. La gente era invitata a portare abiti che le ricordavano qualcosa di speciale.
September durch Südtirol, an verschiedenen Orten machte sie halt, baute die SchneiSulle etichette, con testi e illustrazioni ne veniva fissata la storia. Gli abiti venivano trasderei auf und schneiderte vor Ort. Die Leute wurden aufgefordert, Kleider und Erinneportati nella località successiva, dove erano cuciti insieme ad altri recuperati lì in modo
rungsstücke, vorbei zu bringen. Auf Etiketten wurden ihre Geschichten durch Text und
che non erano più indossabili come in origine, ma davano luogo a qualcosa di nuovo.
Zeichnung festgehalten. Die Kleider fuhren weiter zum nächsten Ort, wo sie mit einem
Le storie venivano raccontate sempre attraverso ricami, testi e disegni che caratterizzavadort erhaltenen Kleidungsstück, verschneidert wurden, sodass sie nicht mehr auf ihre
no le nuove creazioni. Si é creata una collezione itinerante dedicata ai temi del ricordo,
herkömmliche Art zu tragen waren, sondern etwas Neues entstanden war. So entstand
dell‘abito come veicolo di storie, di scambio culturale, di trasformazione etc. Maria
eine Wanderkollektion, die sich mit den Themen: Erinnerung, Kleider als Träger von
Walcher era presente nella Werkbaank con I pack my bag il 16 agosto.
Geschichte, kulturellem Austausch und Veränderung befasste. Am 16. August war Maria
Walcher mit „I PACK MY BAG“ zu Gast in der Werkbank Lana.

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