La Fondazione Principe Alberto II di Monaco e gli imprenditori italiani

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La Fondazione Principe Alberto II di Monaco e gli imprenditori italiani
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Premessa di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco / Préface de S.A.S. le Prince Albert II
de Monaco...................................................................................................................p. 3
La Fondazione Principe Alberto II e gli imprenditori italiani / La Fondation Prince Albert II
et les entrepreneurs italiens..........................................................................................p. 5
La governance globale è la chiave per un futuro sostenibile dell’energia / La gouvernance
globale est la solution de l’avenir pour une énergie durable.............................................p. 10
Decidere il futuro, possibili scenari per le politiche energetiche fino al 2050 / Décider
l’avenir, scénarios des politiques énergétiques possibles jusqu’en 2050...........................p. 13
Fissore Agency, un associato all’AIIM nel settore dello smaltimento rifiuti / L’Agence Fissore,
un membre de l’AIIM dans le secteur du traitement des déchets....................................p. 15
Qualità della vita e qualità dell’ambiente / Qualité de la vie et qualité de l’environnement....p. 16
Ecogeo, un’impresa italiana all’avanguardia nel settore dell’ambiente / Ecogeo, une entreprise
italienne à la pointe du secteur de l’environnement.........................................................p. 18
La SMEG, una grande società impegnata nello sviluppo sostenibile / La SMEG, une grande
société engagée dans le développement durable . .........................................................p. 22
L’Associazione Monegasca degli Amici del Veicolo Elettrico / L’Association Monégasque des
Amis du Véhicule électrique.........................................................................................p. 24
Newteon, una giovane impresa protagonista del trasporto elettrico / Newteon, une jeune
entreprise protagoniste du transport électrique.............................................................p. 25
Generali, la compagnia di assicurazioni in prima linea sul fronte dell’ambiente / Generali, un
assureur s’engage pour la protection de l’environnement................................................p. 29
L’AIIM sottoscrive la Carta sulla Responsabilità Sociale delle Imprese / L’AIIM soutient
a Chartre sur la Responsabilité Sociétale des entreprises..............................................p. 36
Elit Interim… L’interinale ecoresponsabile ! / Elit Interim… L’intérim autrement !.............p. 37
Finanza e sviluppo sostenibile / Finance et développement durable..................................p. 40
Dresdner Bank, un impegno per l’ambiente e la Fondazione Principe Alberto II di Monaco /
Dresdner Bank, un engagement pour l’environnement et pour la Fondation Prince Albert II
de Monaco.................................................................................................................p. 42
Credere nell’avvenire e difendere le proprie opinioni / Croire en l’avenir et défendre ses
convictions..................................................................................................................p. 46
Quattrocento esperti hanno discusso di energia nel convegno organizzato dalla Fondazione
Farefuturo..................................................................................................................p. 48
Business Knowledge Bureau, pubbliche relazioni per un’industria più moderna / Business
Knowledge Bureau, relations publiques pour une industrie plus moderne.........................p. 50
La Rivoluzione ambientale, il protocollo di Kyoto.............................................................p. 53
AFIM sam, la bella storia del successo italiano di un’Agenzia immobiliare monegasca associata
all’AIIM / AFIM sam, la belle histoire du succès italien d’une Agence immobilière monégasque
associée à l’AIIM.........................................................................................................p. 54
Generali & IM2S.........................................................................................................p. 57
Le riforme fiscali in Italia ed il loro impatto sulla piazza di Monaco / Les réformes fiscales en
Italie et leurs impacts sur la place monégasque.............................................................p. 58
Pierpaola Bernasconi, associata all’AIIM, vince il primo premio alla Fiera di Vicenza 2007
Pierpaola Bernasconi, associée à l’AIIM, gagne le premier prix à la Foire de Vicenza 2007...p. 62
Gianluca Fossat, un giovane imprenditore italiano dell’AIIM al “Forum delle Nazioni”
Gianluca Fossat, une jeune entrepreneur italien de l’AIIM au “Forum des Nations”............p. 63
La Festa di Natale degli italiani di Monaco / La Fête de Noël des Italiens de Monaco.........p. 64
Château de la Chèvre d’Or...........................................................................................p. 68
Photo couverture : Visite de S.A.S. le Prince Albert II de Monaco à Vintimille Copyright : Palais de Monaco
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Monaco Imprese n° 4
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Monaco Imprese n° 4
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Monaco Imprese n° 4
La Fondazione Principe
Alberto II di Monaco e gli
imprenditori italiani
Intervista a S.E. Bernard
Fautrier, Vicepresidente e
Amministratore Delegato
La Fondazione Principe Alberto II di
Monaco promuove la gestione sostenibile delle risorse naturali e la ricerca di
soluzioni per l’ambiente in tre grandi
settori : il cambiamento climatico, la
biodiversità e l’acqua.
Per raggiungere i suoi obiettivi, l’organizzazione  appronta  tutti  i  mezzi
necessari per accelerare la realizzazione di progetti a livello internazionale,
creando una rete di scienziati, imprese
e di cittadini pronti ad operare uniti per
la stessa causa.
Incontriamo Sua Eccellenza Bernard
Fautrier, Vicepresidente e Amministratore Delegato della Fondazione.
Monaco Imprese : Nel corso dell’udienza privata da S.A.S. il Principe Alberto
II, i rappresentanti del Com.It.Es. (Comitato  degli  Italiani  all’estero,  ndr.)
coscienti della grande attenzione del
Principe Sovrano nei riguardi della
politica dell’ambiente, hanno fatto
conoscere la possibilità di replicare
a Monaco il  Museo  “A  come  Ambiente”  di  Torino, nella sua versione
“itinerante” (su gomma, ndr.) creata
per sensibilizzare il maggior numero di
persone ai problemi del pianeta. Ella ha
avuto modo di visitare il Museo, accompagnato da un nostro associato, l’Ing.
Mauro Migliorero (coordinatore del
progetto sul territorio monegasco, ndr.)
e dal Vicepresidente dell’AIIM, Conte
Niccolò Caissotti di Chiusano. Cosa
può dirci in merito allo stato di avanzamento dell’idea ?
S.E. Bernard Fautrier : La vostra domanda  è  di  grande  attualità.  Come
sapete,  abbiamo  recentemente  organizzato a Monaco un’esposizione che
riprende la stessa preoccupazione - mirabilmente rappresentata al Museo di
Torino - di sensibilizzare il pubblico
alle  problematiche  dell’ambiente.  Si
tratta della “Casa dello sviluppo sostenibile”  (esposta  presso  la  Salle  du
Canton dal 24 novembre al 2 dicembre  2007,  ndr.).  Stiamo  attualmente
pensando  di  rendere  mobile  questa
“casa”,  mettendola  in  un  camion,  e
prevedendo un sistema di montaggio/
smontaggio rapido.
Dobbiamo  quindi  tenere  conto  del
know-how del Museo di Torino. Sulla
base di un accordo di partnership con
quest’ultimo, potremmo creare a Monaco un “sistema automobile” di sensibilizzazione, al fine di consentire la diffusione della conoscenza in materia di
sviluppo sostenibile, lungo un percorso
mediterraneo. E’ importante associare
all’iniziativa gli imprenditori italiani,
vale a dire grandi gruppi privati italiani legati all’ambiente. Sono certo del
pieno accordo del Principe Sovrano.
Sarebbe  pertanto  auspicabile  fissare
presto una riunione tra la Fondazione,
i partners italiani e francesi (il progetto
di “casa itinerante” è francese, ndr.) e
gli eventuali sponsor per consentirne
l’avanzamento.
Credo che l’Associazione degli Imprenditori Italiani (AIIM) possa giocare un
ruolo molto importante. E’ necessario
che questa sinergia sia il frutto di una
federazione  tra  entità  monegasche,
l’AIIM e la Fondazione.
M.I.  :  Sappiamo  che  la  Fondazione
Principe  Alberto  II  di  Monaco  sta
lavorando su progetti di compensazione
dell’anidride carbonica con un membro
della nostra Associazione (Ing. Mauro
Migliorero, ndr.) ed il dott. Agostino
Re Rebaudengo, Presidente e Amministratore Delegato della società ASJA,
produttrice di energia verde, con il quale
l’AIIM ha recentemente organizzato
una cena-dibattito. Che cosa può dirci
in merito a queste collaborazioni ?
S.E.  Bernard  Fautrier  :  Abbiamo
contattato la società ASJA per valutare un accordo non esclusivo inerente
all’acquisizione, per il suo tramite, di
certificati di compensazione delle emissioni di CO2 : i cosiddetti “certificati
verdi”.  Incontriamo  tuttavia  alcuni
problemi riguardo al programma informatico, proposto da ASJA e messo
a disposizione del pubblico, il quale
sembra molto complesso e suscettibile
di creare difficoltà. Abbiamo appena
ricevuto una proposta concorrente relativa ad un sistema più dettagliato, più
facile da utilizzare e, soprattutto, meno
oneroso.
M.I. : Che cosa pensa dei progetti italiani, sia istituzionali, sia industriali, in
materia  di  protezione  dell’ambiente  ?
Secondo Lei, l’Italia potrebbe essere un
partner privilegiato della Fondazione ?
S.E. Bernard Fautrier : Ottima domanda. Il Principe Sovrano gradirebbe vivamente che, nel corso dell’anno 2008,
la Fondazione possa avere una branch
italiana. Abbiamo cominciato con un
ramo francese e poi inglese, operativo dal mese di ottobre 2007. Stiamo
finalizzando la creazione di un ramo
americano, e abbiamo in cantiere una
branca canadese e svizzera.
La presenza in Italia non è solo un
aspetto formale. Abbiamo molto da
imparare da questo Paese e dalle sue
imprese, a causa della loro inventiva
e del loro dinamismo nell’affrontare
la problematica attuale inerente allo
sviluppo sostenibile e all’ambiente in
generale. Citerò tre esempi che m’interessano da vicino :
.../...
Monaco Imprese n° 4
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1) La presenza in Italia di molteplici
fonti di energia rinnovabili : Risulta evidente che le scelte o le “non scelte” energetiche fatte dall’Italia (abbandono del
nucleare  per  via  referendaria  negli
anni ’80, ndr.) l’hanno portata ad essere più creativa, per esempio, della Francia. L’Italia è una Nazione avanzata in
questo settore, e le imprese dinamiche
si muovono in un terreno favorevole.
2) Lo  sviluppo  di  materiali  innovativi per  le  costruzioni  in  grado  di  assorbire  l’anidride  carbonica.  Penso,
nel  caso  specifico,  ai  prodotti  della
Italcementi.
3) Infine, nell’ambito delle riflessioni
che porto avanti per conto del Governo,
guardo  con  estremo  interesse  l’introduzione  del  pedaggio  urbano  nel
centro città di Milano (ecopass, ndr.)
introdotto il 1° gennaio 2008 al fine di
ridurre il traffico, e con messa a disposizione di mezzi di trasporto ecologici
in alternativa alla macchina. Come tutti  i  grandi  centri  urbani,  Monaco  è
confrontata al problema del traffico dei
pendolari. Rifletteremo quindi attentamente a questa possibilità nel corso
della nostra tavola rotonda di marzo.
Il fatto che l’Italia sia il primo esempio
latino, dimostra in modo inequivocabile che in questo Paese si cercano soluzioni radicali. Se un’autorità milanese
ci potesse parlare di quest’esperienza a
marzo, il suo intervento sarebbe molto
gradito.
Questi tre esempi d’inventiva sia delle
imprese, sia delle amministrazioni territoriali italiane, rispondono alla vostra
domanda  e  sono  d’estremo  interesse
per la Fondazione.
M.I. : In occasione della colazione di lavoro organizzata dalla
Jeune Chambre Economique nel
mese di settembre scorso, siamo
rimasti colpiti dalla Sua opinione
sul nucleare e sui biocarburanti
di seconda generazione. Potrebbe
darci qualche precisazione in
merito ?
S.E. Bernard Fautrier : Si tratta di due
argomenti che mi appassionano perché sono delicati e polemici. In materia
d’energia nucleare, nessuno, almeno in
Europa, pensa che sia possible garantire uno sviluppo soprassedento su qesta
fonte, tenuto conto dei ritmi di crescita
attuali della domanda energetica.
Questo principio si applica anche
alle economie in transizione (la Francia vende centrali nucleari alla Cina)
e  dobbiamo  assolutamente  favorire
questo  processo.  E’  preferibile  che  i
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Monaco Imprese n° 4
cinesi producano energia grazie al nucleare piuttosto che con il carbone. Ciò
nonostante, dobbiamo fare il possibile
per sviluppare energie rinnovabili.
I biocarburanti o agrocarburanti rappresentano fonti di energia di grande
interesse a patto che non entrino in
concorrenza con le coltivazioni destinate all’alimentazione umana, e non
procurino  sperequazioni  ambientali
dovute ad un eccessivo consumo d’acqua oppure all’utilizzo massiccio di
pesticidi.
A questo proposito, esprimo molte riserve sulla produzione di biocarburanti
di prima generazione perché ne vediamo oggigiorno le conseguenze : 80% di
aumento del prezzo del grano e 100%
di quello del mais sui mercati mondiali, a scapito del fabbisogno alimentare
delle popolazioni.
Con riferimento ai biocarburanti di seconda generazione, posso dare esempi
concreti di progetti appoggiati dalla
Fondazione. All’inizio del 2007, abbiamo sviluppato, con test in laboratorio,
dei biocarburanti (etanolo) derivanti
da una pianta africana. Il grande vantaggio offerto da quest’ultima, risulta
dalla sua funzione non alimentare. La
pianta cresce in terreni non coltivati e
necessita di pochissima acqua. A quanto sembra, il solo impatto negativo è
dato dall’eventuale cambio di coltivazione a causa della presenza di grosse
radici difficili da estirpare.
Un  secondo  esempio,  applicato  da
qualche mese con ottimi risultati, è lo
sviluppo in Africa del biodiesel a partire dal seme di una pianta particolare :
la jatropha. In Kenia, la Fondazione
ha un progetto ben determinato, di
sostegno alle fattorie. Abbiamo creato
un semenzaio che produce jatropha.
Quest’ultime sono messe a disposizione di un certo numero di fattorie che
ripiantano a loro volta le talee in zone
non idonee alle coltivazioni alimentari.
Queste piantagioni producono in tempi
rapidissimi una noce capace di fornire
un olio simile al carburante diesel.
Questa opportunità permetterà a questi paesi di produrre l’olio sul posto e
quindi di essere meno dipendenti energeticamente dalle importazioni dall’estero, ai prezzi odierni, riequilibrando le
bilance dei pagamenti e dandosi maggiori possibilità di sviluppo. E’ quanto
stiamo facendo in Kenia.
Al limite, esisterebbe anche la possibilità  di  avere  un’utilizzazione  estremamente localizzata di questa fonte
energetica. Sono in corso alcuni studi,
presso  l’Università  di  Hiroshima
in  Giappone,  per  la  costruzione  di
un  reattore  portatile  -  quindi  facilmente sistemabile in una fattoria - capace di fornire circa 800 litri di biodiesel
di alta qualità al giorno, in altre parole,
energia dal produttore al consumatore.
Il solo problema è il costo, stimato tra
30 e 40.000 €.
Un altro progetto, approvato dal Comitato tecnico-scientifico, ma non ancora ratificato dal Consiglio di amministrazione della Fondazione, si trova
a Mali ove si coltiva un seme similare
capace di produrre, unicamente in loco,
un olio di qualità inferiore, ma idoneo
a  far  funzionare  i  gruppi  elettrogeni
di comunità con meno di 1000 anime.
Non ci sono problemi di emissione di
anidride carbonica, dovuta al trasporto su gomma, per recarsi alle raffinerie.
Inoltre, questa produzione rappresenta
un’attività  creatrice  di  ricchezza  su
posto.
Ecco quindi tre esempi di sviluppo di
carburanti puliti (due in corso e uno
in attesa d’approvazione) che non possono ovviamente sostituire il petrolio a
medio termine, ma che rispondono alle
esigenze di non concorrenza alimentare, d’inoffensività sull’ambiente e di
basso consumo d’acqua (per esempio,
in Kenia, la jatropha piantata durante
la stagione delle piogge, passa la stagione secca senza essere irrigata o quasi).
Tutto ciò consente di avere una certa
indipendenza energetica nonché capacità d’esportazione (il Madagascar è un
paese esportatore di jatropha, ndr.).
Nelle regioni mediterranee, dobbiamo
invece pensare all’energia solare. Una
tecnologia che può sembrare curiosa
oggigiorno, ma che comincia a svilupparsi per esempio nella zona del Golfo,
consiste nel termosolare produttore di
vapore. Dal momento in cui si produce vapore, è possibile immagazzinarlo
-  contrariamente  al  fotovoltaicoe quindi avere elettricità 24 ore su 24
sul principio delle centrali termiche. Infine non va dimenticato che la migliore
energia è quella che risparmiamo. Le
prospettive in questo senso possono
essere una migliore qualità delle nuove
costruzioni ed i sistemi integrati di produzione di energia verde.
La Fondation
Prince Albert II
de Monaco et les
entrepreneurs
italiens
Interview de S.E. M.
Bernard Fautrier,
Vice-Président et
Administrateur Délégué
La Fondation Prince Albert II de Monaco encourage une gestion durable
des ressources naturelles et des solutions pour l’environnement dans trois
grands domaines : le changement climatique, la biodiversité et l’eau.
Pour ce faire, elle se dote de moyens
d’actions  qui  lui  per mettent  de
jouer  un  rôle  d’accélérateur  au  niveau  international,  en  créant  des réseaux  de  scientifiques,  d’entreprises
et de citoyens prêts à oeuvrer ensemble  vers  les  mêmes  objectifs.
Nous rencontrons S.E. M. Bernard
Fautrier, Vice-Président et Administrateur Délégué, au siège de la Fondation.
Monaco Imprese : Lors de l’audience
privée chez S.A.S. le Prince Albert II,
les  représentants  du  Com.It.Es.  (Comité des Italiens à l’Etranger, ndlr.)
conscients de la grande attention que
le Prince Souverain porte à la politique
de l’environnement, ont fait connaître
la possibilité de répliquer à Monaco le
Musée “A come Ambiente” de Turin,
en une version “itinérante” créée pour
sensibiliser le plus grand nombre de
personnes aux problèmes de la planète.
Vous avez visité ce musée accompagné
d’un adhérent à l’AIIM, M. Mauro Migliorero, en sa qualité de coordinateur
du projet sur le territoire monégasque,
et de notre Vice-
Président, Comte Niccolò Caissotti di
Chiusano.  Que  pouvez-vous  nous  dire
sur l’état d’avancement de cette idée ?
S.E. M. Bernard Fautrier : Votre question est de grande actualité. Comme
vous savez, nous avons organisé récemment à Monaco une exposition qui
reprend la même préoccupation - remarquablement représentée au Musée
de Turin - de sensibiliser le public aux
problématiques de l’environnement. Il
s’agit de la “Maison du Développement
Durable” (exposée à la Salle du Canton
du 24 novembre au 2 décembre 2007,
ndlr.). Je suis en train de travailler au
projet de rendre mobile cette maison,
en prévoyant un système de montage/
démontage rapide et en la mettant dans
un camion semi-remorque.
Nous devons donc engager une réflexion qui puisse tenir compte du savoir faire du Musée de Turin. Par le
biais d’un partenariat avec ce dernier,
nous pourrions, à partir de Monaco,
créer ce système “automobile” de sensibilisation qui permettrait de diffuser
les connaissances sur le développement
durable sur un parcours méditerranéen.  Nous  pourrions  associer  à  ce
projet, dont je suis sûr du soutien du
Prince  Souverain,  les  entrepreneurs
italiens et la Fondation, c’est-à-dire un
partenariat entre de grands groupes
privés italiens liés à l’environnement et
les institutions monégasques. L’idée de
“maison itinérante” étant française, il
serait souhaitable de fixer une réunion
entre la Fondation, les partenaires italiens, français et les éventuels sponsors
pour faire avancer un projet qui est actuellement très concret.
Je crois que l’Association des Entrepreneurs Italiens (AIIM) pourra jouer un
rôle très important. Il faut que cette synergie soit fédérée par des entités monégasques, l’AIIM et la Fondation.
M.I. : Nous savons que la Fondation
Prince Albert II de Monaco travaille
sur des projets de compensation de CO2 avec un adhérent à l’AIIM (M. Mauro
Migliorero, ndlr .) et M. Agostino Re
Rebaudengo, Président et Administrateur Délégué de la société ASJA, productrice  d’énergie  verte,  avec  lequel
l’AIIM a récemment organisé un dînerdébat. Quel est le stade d’avancement
de ces collaborations ?
S.E. M. Bernard Fautrier : Nous venons de contacter la société ASJA pour
étudier un accord non exclusif visant
l’achat, par son intermédiaire, de certificats de compensation d’émission de
CO2, les soi-disant “certificats verts”,
ainsi que d’autres origines de certificats
de réduction d’émission, mais nous
rencontrons des problèmes au niveau
du logiciel informatique de ASJA, mis
à la disposition du public, qui s’avère
très complexe et susceptible de créer
des difficultés. Par contre, on nous a
proposé un système plus détaillé, plus
simple à mettre en œuvre et surtout
moins cher.
M.I. : Que pensez-vous des projets italiens,  institutionnels  et  industriels,  en
matière  de  protection  de  l’environnement ? Est-ce que l’Italie pourrait être
un partenaire privilégié de la Fondation ?
S.E. M. Bernard Fautrier : C’est une
excellente question. Le Prince Souverain souhaiterait vivement que, dans le
courrant de l’année 2008, nous puissions avoir une branche italienne dans
la Fondation. Nous avons commencé
avec une branche française, puis anglaise,  opérationnelle  depuis  octobre
dernier. Nous sommes en train de finaliser la création d’une branche américaine et nous avons, en chantier, une
branche canadienne et suisse. La présence en Italie n’est pas seulement un
aspect formel car nous avons beaucoup
à apprendre de ce Pays et de ses entreprises, de part leur dynamisme et leur
S.E.M. Bernard Fautrier, M. Robert Calcagno, M. Stéphane Valeri
S.E.M. Rubens Ricupero, M. Klaus Topfer, S.A.S. Le Prince Albert II, M. Tim Flannery, M. Henry Proglio
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inventivité en ce qui concerne les processus liés à toute la problématique du
développement durable et de l’environnement actuels. Je vais vous citer trois
exemples qui m’intéressent beaucoup :
La  présence  de  sources  d’énergie
renouvelables : Il est évident que les
choix ou les “non-choix” énergétiques
faits par l’Italie (abandon du nucléaire
par referendum dans les années 80,
ndlr) l’on conduite à être beaucoup
plus inventive de ce qu’à été, par exemple, la France. Il y a incontestablement
une avance en cette matière et un grand
dynamisme des entreprises dans un terrain favorable.
L’inventivité en elle-même sur les matériaux de construction absorbant le
CO2, je pense notamment aux produits
que développe Italcementi.
Enfin, dans le cadre des réflexions que
je conduis pour le Gouvernement, je
regarde avec le plus grand intérêt la
mise en place du péage urbain à Milan
(ecopass, ndlr.) le 1er janvier 2008, afin
de restreindre la circulation à l’intérieur de la ville, en offrant, par ailleurs,
des moyens de transport écologiques.
Comme tous les grands centres urbains,
la ville de Monaco est confrontée aux
problèmes liés à la circulation pendulaire. Nous réfléchirons donc attentivement à cette possibilité lors de notre
table ronde en mars. Le fait que l‘Italie
soit le premier exemple latin, démontre
incontestablement qu’en ce Pays on
cherche des solutions radicales. Si une
autorité milanaise venait nous parler
de cette expérience en mars, ce serait
très apprécié.
Ces trois exemples d’inventivité soit des
entreprises, soit des collectivités territoriales italiennes répondent à votre question et sont de nature à nous intéresser
énormément.
M.I. : Lors du petit déjeuner-débat
organisé par la Jeune Chambre Economique de Monaco au mois de septembre dernier, nous avons été touché par
votre opinion sur le nucléaire et sur les
biocarburants de deuxième génération.
Pouvez-vous nous apporter des précisions à ces sujets ?
S.E. M. Bernard Fautrier : Ces sujets
me passionnent car ils sont délicats et
polémiques. En matière de nucléaire,
plus personne, du moins en Europe,
ne conteste le fait que pour continuer
à assurer un développement durable,
compte tenu de l’accroissement de la
demande énergétique, il est impossible de faire l’impasse sur cette source
d’énergie.
Ce principe s’applique aussi aux économies en transition (la France vend des
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Monaco Imprese n° 4
centrales nucléaires à la chine) et nous
devons le favoriser car il est préférable
que les chinois produisent de l’énergie
grâce au nucléaire qu’avec du charbon.
Par contre, nous devons tout mettre en
œuvre pour développer les énergies renouvelables.
Les biocarburants ou agro-carburants
sont des sources du plus grand intérêt
pour autant qu’ils ne viennent pas en
concurrence avec des cultures alimentaires et qu’ils ne posent pas des problèmes environnementaux liés à la surconsommation d’eau ou sur-utilisation de
pesticides. Je suis, à ce titre, très réservé
sur la fabrication de biocarburants de
première génération parce qu’on en
voit  les  conséquences  aujourd’hui  :
80% d’augmentation du prix du blé et
de 100% du prix du maïs sur les marchés mondiaux, en dépit des besoins de
l’alimentation humaine.
En matière de biocarburants de deuxième génération, nous avons des exemples concrets de projets que soutient
la Fondation. Au début de l’année
2007, nous avons développé, avec des
essais en laboratoire, des biocarburants (éthanol) à partir d’une plante
africaine. Ce projet est lié aux activités
mises en œuvre dans la Région Champagne-Ardenne dans le cadre du Pôle
de compétitivité des agro-carburants.
L’avantage de cette plante est qu’elle
n’est pas destinée à l’alimentation. Elle
pousse sur des surfaces qui ne sont pas
normalement affectées à des productions alimentaires et ne nécessite pratiquement pas d’eau. Apparemment, le
seul impact négatif aujourd’hui est lié
au changement éventuel de culture, dû
à la présence d’énormes racines difficiles à extirper.
Un deuxième exemple, en application
depuis quelques mois et qui semble
bien marcher, est le développement et
l’utilisation en Afrique du biodiesel à
partir de la graine d’une plante particulière : le jatropha. Au Kenya, la
Fondation s’intéresse à un projet bien
ciblé, de soutien à des fermes. On a créé
une pépinière qui produit des plantes
de jatropha. Celles-ci sont ensuite mises à disposition d’un certain nombre
de fermes qui replantent à leur tour les
boutures dans des zones non aptes aux
cultures alimentaires. Ces plantations
produisent très vite une noix capable de
fournir une huile qui n’est rien d’autre
qu’un carburant diesel.
Cette utilisation permettra à ces pays
de  produire  cette  huile  sur  place  et
donc d’être moins dépendant énergétiquement des importations de l’étranger aux prix qu’on connaît actuellement, en rééquilibrant leur balance des
comptes et se donnant ainsi d’avantage
de possibilités de mieux se développer.
C’est ce qu’on fait au Kenya.
Il y aurait aussi, à la limite, la possibilité d’avoir une utilisation très locale
de cette source d’énergie. Nous avons
des études en cours à l’université d’Hiroshima, au Japon, pour la construction d’une sorte de réacteur portable,
que l’on peut facilement avoir dans une
ferme, permettant de produire environ
800 litres de biodiesel par jour avec une
garantie de grande pureté : de l’énergie
du producteur au consommateur. Le
seul problème est le coût situé entre les
30 et 40.000 €.
Un autre projet, approuvé par le Comité scientifique et technique, mais pas encore validé par le Conseil d’administration de la Fondation, se trouve au Mali
où on récolte une graine semblable, ne
venant pas de la même plante, permettant de produire uniquement sur place
une huile de qualité moins bonne mais
toutefois capable de faire fonctionner
des groupes électrogènes pour des petits villages de moins de 1000 habitants.
Il n’y a pas de problème d’émission de
CO2 lié au transport sur route pour se
rendre aux raffineries. Enfin, cette production d’énergie est une activité génératrice de revenu sur place.
Voici donc trois exemples de développement de carburants propres (deux en
cours et un à valider) qui ne peuvent
pas, bien entendu, remplacer le pétrole
à moyen terme mais qui répondent aux
exigences de non concurrence alimentaire, d’inoffensivité sur l’environnement et de faible consommation d’eau
(par exemple, au Kenya, le jatropha
planté  pendant  la  saison  des  pluies,
tient pendant toute la saison sèche pratiquement sans être irrigué). Ceci permet d’avoir une certaine indépendance
énergétique et capacité d’exportation
(le Madagascar est un pays exportateur
de jatropha).
Par contre, dans nos régions méditerranéennes, nous devons surtout penser au
solaire. Une technologie qui peut paraître folle aujourd’hui mais qui commence à se développer dans la région
du Golfe notamment consiste dans le
thermo-solaire producteur de vapeur.
A partir du moment où on produit de
la vapeur, celle-ci peut être stockée contrairement au photovoltaïque - et
donc fournir de l’électricité y compris la
nuit (c’est-à-dire 24h/24) sur le principe
des centrales thermiques. Enfin, nous
ne devons pas oublier que la meilleure
énergie est celle que l’on ne consomme
pas. Les perspectives en ce sens peuvent
être la qualité environnementale des
constructions et les systèmes de génération d’énergie propre intégrés.
Fabrizio Carbone
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Monaco Imprese n° 4
9
La governance globale è
la chiave per un futuro
sostenibile dell’energia
Cos’è il WEC
Il World Energy Council (Consiglio Mondiale dell’Energia) fondato nel 1923, è la più importante organizzazione “multi-energy” al
mondo, non governativa, non-allineata e senza fini di lucro. Il WEC ha aderenti in 96 Paesi, include la maggior parte dei più grandi
produttori e consumatori di energia, e gode di status consultivo ufficiale presso le Nazioni Unite. L’organizzazione, che ha la sua sede
centrale a Londra, si occupa di tutte le fonti energetiche : carbone, petrolio, gas, nucleare, energie rinnovabili.
Il WEC opera per promuovere l’offerta e l’utilizzo sostenibile dell’energia per il più grande beneficio di tutti, favorendo la ricerca e lo scambio di conoscenza in materia di nuove tecnologie, statistiche e stili di consumo, aspetti ambientali della produzione e uso delle fonti.
Il WEC organizza ogni tre anni il Congresso Mondiale dell’Energia. Il Congresso è considerato come il principale evento al mondo
dedicato a tutte le fonti energetiche e attrae migliaia di partecipanti, tra i quali i membri del WEC, leader dell’industria energetica,
ministri e responsabili di organizzazioni internazionali, docenti e ricercatori universitari, media e singole persone interessate allo
sviluppo dell’energia sostenibile. I Congressi prevedono un’esposizione fieristica di livello mondiale, interventi di personalità politiche
e opinion maker del mondo economico, tavole rotonde e centinaia di ricerche, presentate e discusse da esperti d’energia.
Per garantire un futuro sostenibile
dell’energia occorrerà un livello straordinario di collaborazione globale tra
industria e governi ed una maggiore
integrazione dei mercati regionali ed
internazionali dell’energia, ha dichiarato il WEC (World Energy Council :
Consiglio Mondiale dell’Energia) alla
chiusura del 20° Congresso Mondiale,
tenutosi in Roma a novembre scorso.
I tre anni che ci separano dal prossimo
Congresso, nel 2010 a Montreal, saranno determinanti per definire l’assetto energetico dei prossimi 30 anni.
Per promuovere la massima collaborazione in questo periodo cruciale, il
WEC ha deciso di estendere il proprio
mandato per affrontare le tre sfide
principali della sostenibilità energetica:
eliminare la povertà di approvvigionamento, fissare il valore del carbonio,
e stabilire standard per lo scambio di
energia e gli investimenti a fronte di
una crescente ondata di nazionalizzazioni nel settore.
Per orientare queste decisioni, il nuovo
mandato comprenderà le seguenti responsabilità:
Un quadro globale per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2012
e per garantire la stabilità del prezzo
del carbonio;
Standard generalizzati per il commercio e gli investimenti nel settore energetico;
10
Monaco Imprese n° 4
Nuovi schemi finanziari per limitare la
rischiosità degli investimenti e assicurare livelli realistici di redditività;
Maggior impegno del settore pubblico
e partnership pubblico-privato per affrontare la crescente interdipendenza
globale in materia di energia; strategia
determinante per sradicare la povertà
energetica.
Un maggiore contributo da parte
dell’industria aumenterà l’efficacia
delle politiche dei governi che garantiscono la massima incentivazione agli investimenti a lungo termine. Occorrono
massicci investimenti per raddoppiare
le forniture energetiche complessive
entro il 2050 senza conseguenti aumenti nelle emissioni di carbonio.
“Il WEC è ottimista sulla possibilità di
realizzare una terza rivoluzione energetica a patto che s’intervenga con urgenza per esplorare tutte le opzioni energetiche” è quanto ha affermato André
Caillé, presidente uscente del Congresso. “L’industria dispone di tutte le più
recenti tecnologie, necessarie allo sviluppo dei combustibili fossili, dell’energia nucleare, dei grandi impianti idroelettrici e delle energie rinnovabili capaci di rendere lo sviluppo compatibile
con il cambiamento climatico”.
Il WEC ritiene che i combustibili fossili rimarranno il principale pilastro
dell’approvvigionamento  energetico
mondiale  per  la  prossima  generazione, ma occorrono maggiori investimenti per la ricerca e lo sviluppo di
nuove tecnologie, per ottenere forme
più  pulite  e  alternative  d’energia,  e
aumentarne  l’efficienza.  Il  risparmio
di energia deve diventare una priorità
anche ai fini della sicurezza energetica
sul lungo periodo.
L’energia nucleare rappresenterà una
quota rilevante e crescente del mix di
energia. Per una riduzione totale delle
emissioni sarà necessaria una forte attenzione ai trasporti, compreso lo sviluppo dei biocarburanti.
“Ora, i nostri obiettivi dovrebbero essere il passaggio ad uno sviluppo economico responsabile, la tutela del clima
e la riduzione delle disuguaglianze a
livello globale. Dobbiamo agire con
rapidità per affrontare questi temi, che
riguardano sia i governi sia le imprese,
e le singole persone. Il WEC, che ha
aderenti in tutto il mondo, rappresenta
l’organizzazione perfetta, un luogo
d’incontro per tutti i soggetti interessati, cosa essenziale per elaborare le
soluzioni concrete di cui abbiamo bisogno oggigiorno,” ha affermato Pierre
Gadonneix, Presidente del WEC e Presidente - Amministratore Delegato di
Electricité de France.
La gouvernance globale
est la solution de l’avenir
pour une energie durable
ce énergétique globale en constante
expansion; une stratégie clé pour éradiquer la pauvreté énergétique.
Parvenir à une future énergie durable
exigera un niveau de coopération globale sans précédent, entre l’industrie et
les gouvernements, ainsi qu’une intégration plus poussée des marchés énergétiques régionaux et internationaux, a
déclaré le WEC (World Energy Council
: Conseil Mondial de l’Energie), lors de
la conclusion de son 20ème Congrès
Mondial à Rome en novembre dernier.
Une intensification de la contribution
de l’industrie conduira les gouvernements à mettre en œuvre des politiques
capables de garantir des incitations aux
investissements qui devront être maximalisés sur le long terme. Des investissements substantiels sont indispensables
pour doubler les approvisionnements
globaux en énergie d’ici 2050 sans toutefois entraîner une augmentation des
émissions de carbone.
Les trois années qui aboutiront au
Congrès de Montréal en 2010, décideront des 30 prochaines années de notre
système énergétique. Pour encourager un haut niveau de coopération au
cours de ces années cruciales, le WEC
est en train d’étendre son mandat pour
couvrir les trois enjeux majeurs de la
durabilité énergétique, à savoir : éradiquer la pauvreté, fixer la valeur du
carbone et établir des règles générales
en matière de commerce et d’investissements énergétiques dans le cadre d’une
nationalisation croissante de l’énergie.
Pour orienter ces décisions, le nouveau
mandat inclura désormais les responsabilités suivantes :
Un cadre global visant à diminuer les
émissions des gaz à effet de serre d’ici
2012 qui permette également de garantir un prix stable du carbone;
Des  règlementations  en  matière  de
c o m m e rc e   e t   d ’ i nve s t i s s e m e n t s
énergétiques;
De nouveaux modèles financiers susceptibles de limiter le risque des investissements et d’offrir des bénéfices réalistes;
Une  intensification  de  l’engagement
des gouvernements et la création de
partenariats entre les secteurs public et
privé pour répondre à l’interdépendan-
“Le  WEC  envisage  avec  optimisme
la possibilité qu’une troisième révolution  énergétique  puisse  advenir,  à
condition qu’une action urgente soit
entreprise pour poursuivre avec fermeté toutes les options énergétiques” a
déclaré André Caillé, Président sortant
du Congrès. “L’industrie est dotée des
plus récentes technologies disponibles
nécessaires pour développer les combustibles fossiles, le nucléaire, des sources hydro et renouvelables capables de
concilier le développement et les changements climatiques” .
gétique.  Une  réduction  globale  de
l’émission imposera de se concentrer
fortement sur le secteur des transports,
qui devra inclure le développement des
biocarburants.
“Nos objectifs devront viser le passage
du  développement  économique  responsable, à la protection du climat et
à la réduction des inégalités globales.
Nous devons agir vite pour traiter des
ces questions en impliquant les gouvernements et les entreprises ainsi que
les individus. Avec une participation de
membres provenant du monde entier, le
WEC est l’organisation par excellence
susceptible de regrouper toutes les partie prenantes, facteur essentiel pour élaborer les solutions concrètes dont nous
avons  besoin  aujourd’hui”  a  déclaré
Pierre Gardonneix, Président du WEC
et PDG de l’Electricité de France
Le WEC est convaincu que les combustibles fossiles resteront un élément
incontournable de la fourniture énergétique mondiale pour les prochaines
générations, mais de plus gros investissements dans la recherche ainsi que le
développement de nouvelles technologies s’imposent pour fournir des formes
d’énergie plus propres et alternatives
et stimuler l’efficience énergétique. La
conservation de l’énergie doit elle aussi
devenir une haute priorité de la sécurité
énergétique future.
L’énergie nucléaire représentera une
part toujours croissante du mix éner-
Connaître le WEC
Le Conseil Mondial de l’Energie (World Energy Council) fondé en 1923, est l’organisation non gouvernementale, non alignée et sans
but lucratif, la plus représentative au monde de l’industrie énergétique. Il compte des membres dans 96 pays, inclus les plus grands
producteurs et consommateurs d’énergie, et bénéficie d’un statut consultatif officiel auprès des Nations Unies.
L’organisation, basée à Londres, a pour mission de promouvoir la fourniture durable de toutes sources d’énergie: charbon, pétrole,
gaz, nucléaire, énergies renouvelables, et ce pour le plus grand avantage de tous, en favorisant la recherche et l’échange d’informations en matière de nouvelles technologies, statistiques et styles de consommation, aspects environnementaux de la production et
de l’utilisation des sources.
Le WEC organise tous les trois ans le Congrès Mondial de l’Energie. Ce Congrès est considéré comme étant l’évènement le plus
important au monde concernant les différentes sources d’énergies et attire des milliers de participants, dont les membres du WEC,
ministres et responsables d’organisations internationales, professeurs et chercheurs universitaires, media et particuliers intéressés
au développement de l’énergie durable. Les Congrès prévoient des expositions, interventions de personnalités politiques et du monde
économique, tables rondes et des centaines d’études présentées par des experts.
Monaco Imprese n° 4
11
12
Monaco Imprese n° 4
Decidere il futuro
Possibili scenari per le politiche
energetiche fino al 2050
Per soddisfare le richieste del mercato mondiale, le forniture di energia
dovranno raddoppiare entro il 2050.
Questa, in sintesi, la conclusione cui è
giunto uno studio intitolato “Scenari
di politica energetica fino al 2050”,
compiuto dal Consiglio Mondiale per
l’Energia (WEC).
Per raggiungere l’ambizioso obiettivo,
gli esperti assicurano che le risorse
mondiali sono sufficienti, ma che la
vera sfida sta nel garantire un’efficace
distribuzione  dell’energia  prodotta  e
una gestione eco-compatibile dei gas
serra derivati.
“La teoria che sia impossibile soddisfare le richieste mondiali di energia risolvendo allo stesso tempo il problema dei
cambiamenti climatici è un falso mito”,
si legge nello studio.
Lo studio - che è il frutto di una serie di
workshop a cui hanno partecipato oltre 400 esperti provenienti da industria
energetica,  governi,  mondo  accademico  e  organizzazioni  non  governative - ha elaborato 4 diversi scenari nel
tentativo di prevedere le evoluzioni future del mercato energetico globale.
La  principale  forza  che  guiderà  l’espansione del mercato energetico sarà
il prezzo dell’energia, destinato ad una
continua crescita. Questo fattore porterà ad un miglioramento delle tecnologie di estrazione e produzione, e ad
una  maggiore  diversificazione  delle
fonti. In particolare si assisterà ad un
incremento dello sfruttamento delle
centrali  idroelettriche,  di  quelle  nucleari, dei biocarburanti e delle energie
rinnovabili.
Per facilitare il raggiungimento di una
politica energetica sostenibile, lo studio
fissa anche degli obiettivi misurabili
riguardanti la capacità d’accesso, la
sicurezza degli approvvigionamenti e
la compatibilità ambientale delle varie
fonti energetiche.
Ad oggi, circa 2 miliardi di persone non
hanno accesso ad alcuna fonte di energia. Lo studio raccomanda che entro il
2035 questi siano ridotti ad un miliardo
e, entro il 2050, a 500.000.
La maggior parte dei problemi inerenti
alla sicurezza dell’approvvigionamento
energetico, è dovuta allo scarso livello
d’investimenti  nelle  infrastrutture.
Entro il 2035, gli esperti auspicano lo
sviluppo di un sistema sicuro al 99%
in Europa, America del Nord e in alcune parti dell’Asia, e che, per il 2050,
lo stesso livello di affidabilità sia raggiunto in Africa e America Latina.
Per quanto riguarda invece i problemi
ambientali, si raccomanda che, nonostante l’aumento previsto del consumo
di energia, entro il 2050 si arrivi ad
ottenere un livello di emissioni di gas
serra pari a quello odierno.
Gli obiettivi fissati dagli esperti possono  essere  raggiunti  attraverso  una
più stretta collaborazione fra esecutivi
nazionali e settore privato, e fra i governi tra loro, oltre ad una maggiore
integrazione dei mercati energetici e un
potenziamento della ricerca.
Per quanto riguarda le dinamiche che
caratterizzeranno i mercati delle singole fonti energetiche nei prossimi 40
anni, gli esperti sono giunti alle seguenti conclusioni:
Petrolio : Un maggiore coinvolgimento
dei  governi  statali  aiuterà  ad  ammorbidire le tensioni del mercato del
greggio.
Gas : Le fibrillazioni del mercato del
gas peggioreranno in quasi tutte le regioni del mondo, specialmente dopo il
2020. Il continente americano seguirà
la stessa sorte, ma dopo il 2035 riuscirà
ad aumentare le proprie forniture grazie alla scoperta di nuovi giacimenti.
Carbone : Le riserve di carbone potranno aiutare a soddisfare l’aumento
della domanda di energia nel breve pe-
riodo, ma dovranno essere poi sostituite a causa del loro impatto ambientale
negativo.
Nucleare : Tensioni si svilupperanno
anche in questo settore a causa della
lentezza nella costruzione di centrali,
dovuta anche alle preoccupazioni della
comunità internazionale per il possibile sviluppo di tecnologia nucleare per
uso militare, oltre che civile, da parte di
alcuni paesi.
Rinnovabili : Seppure in crescita, l’offerta di questo tipo di energia rimarrà
marginale.
Gli esperti del WEC, infine, hanno espresso una serie di raccomandazioni
per assicurare una politica energetica
sostenibile che comprendono : la promozione di una migliore efficienza
energetica; la fissazione di un prezzo
a livello mondiale per gli scambi di
anidride carbonica; lo sviluppo di una
maggiore integrazione fra i diversi
mercati energetici; la creazione di una
nuova struttura internazionale per facilitare il trasferimento di tecnologia dai
paesi industrializzati a quelli in via di
sviluppo; la promozione di un dialogo
a livello mondiale sul tema della sicurezza della domanda e dell’offerta.
Decider l’avenir
Scénarios des politiques
énergetiques possibles
jusqu’en 2050
Pour satisfaire les demandes du marché mondial, les fournitures d’énergie
devraient doubler d’ici 2050. Telle est,
en quelques mots, la conclusion de la
recherche intitulée “Scénarios des politiques énergétique jusqu’en 2050”,
effectuée par le Conseil Mondial de
l’Energie (WEC).
Pour rejoindre cet ambitieux objectif,
les experts affirment que les ressources
mondiales sont suffisantes mais que le
vrai défi sera celui de garantir une disMonaco Imprese n° 4
13
gétique. Les chercheurs recommandent
que d’ici 2035, ce chiffre se réduise à un
milliard et, avant 2050, à 500.000.
La majorité des problèmes concernant
la certitude de l’approvisionnement
énergétique, est due aux faibles investissements dans les infrastructures. Avant
2035, les experts souhaitent le développement d’un système sûr à 99% en
Europe, Amérique du Nord et en certaines zones de l’Asie, et que, en 2050,
le même niveau de fiabilité soit obtenu
en Afrique et Amérique latine.
“La théorie qu’il serait impossible de
satisfaire la demande mondiale d’énergie en trouvant en même temps un solution au problème des changements
climatiques, est un faux mythe”, lit-on
dans la recherche.
Par contre, en ce qui concerne, les problèmes de l’environnement, on recommande que, malgré l’augmentation
prévue de la consommation d’énergie,
on puisse avoir, d’ici 2050, un niveau
d’émission de gaz à effet de serre égal à
celui de nos jours.
Cette étude est le fruit d’une série de
workshops auxquels ont participé plus
de 400 experts venant de l’industrie
énergétique mondiale, gouvernements,
universités et organisations non gouvernementales. Les analystes prévoient
4 scénarios différents des évolutions futures du marché énergétique global.
La force principale qui guidera l’expansion du marché énergétique sera le prix
de l’énergie en constante augmentation.
Ce facteur nous portera à une amélioration des technologies d’extraction et
de production, et à une diversification
majeure des sources. Plus particulièrement, nous assisterons à une exploitation croissante des centrales hydro-électriques, nucléaires, des biocarburants et
des énergies renouvelables.
Aujourd’hui, environ 2 milliards d’individus n’ont accès à aucune source éner14
Monaco Imprese n° 4
Charbon  :  Les  réserves  de  charbon
pourront aider à satisfaire l’augmentation de la demande énergétique sur le
court terme mais elles devront laisser le
pas à cause de leur impact négatif sur
l’environnement.
Nucléaire : Les tensions se développeront aussi dans ce secteur à cause
de la lenteur dans la construction des
centrales, due en partie aux préoccupations de la communauté internationale
vis-à-vis du possible développement de
technologie nucléaire à des fins militaires, outre que civils, de la part de certains pays.
Renouvelable : Bien qu’en augmentation, l’offre de ce type d’énergie restera
marginale.
Ces  objectifs  peuvent  être  obtenus
grâce à une étroite collaboration entre
les exécutifs nationaux et le secteur privé, ainsi qu’entre les gouvernements ;
à une intégration majeure des marchés
énergétiques et au développement de la
recherche. En ce qui concerne les dynamiques qui caractériseront les marchés
des différentes sources d’énergie dans
les prochaines 40 années, les experts
sont arrivés aux conclusions suivantes
Pétrole : Une implication majeure des
gouvernements sur le marché du brut
aidera à atténuer les tensions.
Pour faciliter la réalisation d’une politique énergétique soutenable, la recherche fixe des objectifs concernant la
capacité d’accès, la certitude des approvisionnements et la compatibilité environnementale des différentes sources
d’énergie.
Gaz: Les aléas du marché empireront
dans presque toutes les régions du
monde, surtout après 2020. Le continent américain connaîtra le même sort
mais, après 2035, il pourra augmenter
ses fournitures grâce à la découverte de
nouveaux gisements.
Enfin, les experts du WEC donnent
des recommandations pour assurer une
politique énergétique durable qui comprennent: la promotion d’une meilleure
efficacité énergétique; la fixation d’un
prix au niveau mondial pour les échanges d’anhydride carbonique; une plus
grande intégration entre les différents
marchés énergétiques; la création d’un
nouvel organisme international pour
faciliter le transfert de technologies des
pays industrialisés à ceux en voie de développement; la promotion d’un dialogue, au niveau mondial, sur le thème de
la certitude de l’offre et de la demande.
© Monaco Communication
tribution efficace de l’énergie produite
et la gestion eco-compatible des gaz à
effet de serre qui en dérivent.
Fissore Agency
un associato all’AIIM nel settore
dello smaltimento rifiuti
L’olandese BOLLEGRAAF non solo
è leader mondiale, ma anche la più
antica realtà (1950) nel settore rifiuti.
La tecnologia utilizzata da BOLLEGRAAF precede di molti anni qualsiasi altro concorrente, tant’è che il
più grande impianto di selezione del
mondo, corrente in New Jersey (per la
città di New York) e capace di trattare
oltre duecento tonnellate all’ora, è firmato dalla stessa azienda. FISSORE
Agency, unitamente alla BESTRADE
D.F. Ltd, con sede in Londra, è agente
generale esclusivo BOLLEGRAAF per
alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, tra cui Monaco.
nica, cavi, materiali in schiuma, rifiuti
e spazzatura). E’ recente l’accordo di
distribuzione tra FISSORE Agency e
MEDICSHRED Technologies GmbH
di Salisburgo, partner di IDAHO
NATIONAL LABORATORY (USA)
relativamente al nuovissimo “Sistema
per il trattamento dello Scarto Medicale, nonché per rifiuti infettivi, biopericolosi  e  radioattivi”.  In  ultimo,
ma non  per  questo meno importante,
FISSORE Agency ha creato un proprio marchio (“F.A.”) per la distribuzione in tutto il mondo d’impianti per
l’ottenimento di Pellet da combustione,
vale a dire proveniente da legname.
FISSORE Agency Screening & Recycling Machinery-Biohazardous & Medical Waste Systems è un’Agenzia specializzata nel trattamento, smaltimento
e recupero delle varie tipologie di rifiuti
e si avvale di partnership con le aziende più importanti del settore a livello
mondiale : la britannica VULCANES
Ltd, formata da un gruppo d’ingegneri
d’altissimo livello, con l’indiana OIL
FIELD TEKNIKS e FISSORE Agency, curano la distribuzione della “P2P”
(dalle plastiche ai carburanti) nonché
di sistemi esclusivi ed unici al mondo
per l’inertizzazione dei fanghi di qualsiasi tipo.
L’Agence FISSORE
Un’altra importante collaborazione è
con LUBO, affermata azienda olandese specializzata nella fabbricazione di
“schermi di separazione” e tecnologie
alternative per la “separazione”. Proviene da LUBO il complesso “sorting
system”  che  accompagna  l’esclusivo
“Sistema Autoclave” sviluppato unitamente al produttore britannico AEROTHERMAL, per il trattamento dei rifiuti, anche provenienti da raccolta non
differenziata, con recupero fino all’80%
dei materiali e trasformazione automatica del rifiuto organico in “flock”, un
materiale inerte e combustibile.
FISSORE è anche agente dell’austriaca
WAGNER, la quale produce trituratori
per qualsiasi esigenza (legno, plastiche
rigide e morbide, rottami di elettro-
Un membre de l’AIIM
dans le secteur
du traitement des
déchets.
L’hollandaise  BOLLEGRAAF  est
non seulement une entreprise leader au
niveau mondial dans le secteur du traitement et recyclage des déchets, mais
aussi  une  des  plus  ancienne  (1950).
La technologie utilisée par BOLLEGRAAF est tellement en avance par
rapport à la concurrence, que le plus
grand centre de sélection du monde,
à New Jersey (pour la ville de New
York) capable de traiter plus de deux
cents tonnes à l’heure, a été équipé par
cette entreprise. L’Agence FISSORE,
appuyée par la société BESTRADE
D.F. Ltd de Londres, est agent général
exclusif de BOLLEGRAAF pour une
grande partie des Pays de la Méditerranée, dont Monaco.
FISSORE  Agency  Screening  &  Recycling  Machinery-Biohazardous  &
Medical Waste Systems est une agence
spécialisée dans le traitement, l’assainissement et la récupération des différents types de déchets, et bénéficie de
partenariats avec les plus importantes
entreprises  du  secteur  :  la  britanni-
que VULCANES Ltd (fondée par un
groupe d’ingénieurs) avec l’indienne
OIL FIELD TEKNIKS et l’Agence
FISSORE, suivent la distribution de la
“P2P” (du Plastique au Pétrole) ainsi
que des systèmes exclusifs et uniques
au monde pour rendre inertes les boues
de tous genres.
Une autre collaboration importante est
entretenue avec la société LUBO, une
entreprise hollandaise spécialisée dans
la fabrication des “écrans de séparation”  et  de  technologies  alternatives
pour la “séparation”. LUBO a mis au
point la technologie “sorting system”
qui  accompagne  le  système  exclusif
“autoclaves”,  développé  en  collaboration avec la société britannique AEROTHERMAL,  pour  le  traitement
des déchets provenant aussi du tri non
sélectif, en récupérant jusqu’à 80 % des
matériaux et en transformant automatiquement la partie organique en “flock”
(matière inerte et combustible).
FISSORE est aussi agent de la société
autrichienne  WAGNER,  qui  produit
des  broyeurs  pour  tous  les  besoins
(bois, plastiques rigides et mous, débris
électroniques, câbles, ferrailles, mousses, ordures ménagères, etc.).
Récemment,  l’Agence  FISSORE  a
conclu  un  accord  avec  la  société
MEDICSHRED Technologies GmbH
de Salzbourg, qui est partenaire des
IDAHO  NATIONAL  LABORATORY (USA), pour la distribution du
tout nouveau système pour le traitement des déchets médicamenteux, infectieux, bio-dangereux et radioactifs.
Enfin, l’Agence FISSORE a créé une
propre marque (“F.A.”) pour la distribution mondiale d’installations pour
l’obtention de “Pellet” pour la combustion, c’est-à-dire de dérivés du bois.
www.fissoreagency.com
Monaco Imprese n° 4
15
Qualità della vita
qualità dell’ambiente e
viceversa
Pubblichiamo  l’opinione  dell’ing.
Mauro Migliorero, titolare dello studio
BICQ di Monaco, associato all’AIIM,
il quale da oltre 20 anni lavora nell’ambito  delle  normative  internazionali:
Ambiente ISO 1400, Qualità ISO 9001,
Sicurezza  OHSAS18001,  Etica  SA
8000,  per  l’ottenimento  delle  certificazioni  nelle  aziende  del  settore  industriale,  terziario  e  della  Pubblica
Amministrazione
compatibili e rispondenti alle esigenze
degli utenti, contribuendo in tal modo
al miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Gli  strumenti  in  questione  sono  le
norme  ISO  (International  Standard
Organisation) 14001 ed il regolamento
comunitario  EMAS  (Environmental
Management Scheme Audit) nati più
di dieci anni fa per aiutare il mondo
ambientale secondo le norme suddette,
è  l’individuazione  delle  relazioni  tra
le  attività  produttive  e  i  parametri
ambientali  con  i  quali  queste  ultime
s’interfacciano,  quali,  ad  esempio:
l’aria, il suolo, i rifiuti, i consumi energetici, ecc.
Nell’applicazione e conseguente certificazione della norma 14001 e del regolamento EMAS è espressamente richiesto
che gli obiettivi di miglioramento, fondamentali per l’ottenimento dei risultati voluti prendano in considerazione
gli aspetti ambientali significativi, vale
a dire quelli che causano o potrebbero
causare impatti maggiormente negativi
sul territorio di riferimento.
Un  sistema  di  gestione  ambientale
certificato  e,  di  conseguenza,  gestito
con l’ausilio della norma ISO 14001 o
il regolamento EMAS, sarà tanto più
efficace quanto più la valutazione degli
aspetti ambientali significativi sarà approfondita.
Lo studio BICQ di Monaco sta lavorando, sin dal 1996 (anno di nascita
della norma ISO 14001) su progetti
ambientali certificati per aziende e società di vari settori in Italia, Francia e
Tunisia.
Mauro Migliorero
Oggigiorno per poter disporre di una
buona qualità della vita, uno dei requisiti necessari è quello di poter vivere in
un ambiente di qualità. Ciò significa che
il mondo che ci circonda deve permetterci di operare e lavorare nel migliore
dei modi, senza doverci preoccupare
degli effetti negativi sull’ambiente causati dalle nostre più importanti attività
quotidiane: il lavoro ed il trasporto. Per
raggiungere  l’obiettivo,  è  necessario
trovare un giusto equilibrio tra queste
attività ed il loro impatto ambientale.
Esistono oggi strumenti di gestione di
tipo preventivo che permettono di tenere sotto controllo le differenti attività, siano esse industriali che di servizi,
rendendole,  nello  stesso  tempo,  eco16
Monaco Imprese n° 4
produttivo  a  migliorare  le  proprie
prestazioni al fine precipuo di ridurre
le pressioni esercitate dal comportamento umano sul territorio, all’origine
del cattivo stato di salute delle nostre
risorse ambientali.
Tali norme sono molto utili anche alle
Pubbliche  Amministrazioni,  le  quali
incidono sul comportamento delle popolazioni emettendo regolamenti e, di
conseguenza, sulla qualità ambientale
dei loro territori d’insediamento. Per
cui, sia la norma ISO 14001, sia il regolamento comunitario EMAS, si prestano ad essere applicati ad ogni tipo di
organizzazione.
Il  passaggio  fondamentale  attorno  a
cui ruota l’intero sistema di gestione
A Monaco in particolare, in sinergia
con  il  “Groupe  Expression”  di  Jean
Tonelli,  stiamo  accompagnando  alla
certificazione ambientale il Grimaldi
Forum,  e  siamo  in  fase  di  valutazione di altri importanti progetti ambientali con strutture pubbliche e private monegasche.
Inoltre in collaborazione con la Fondazione Principe Alberto II, lavoriamo
su vari progetti come la messa a punto
di un museo ambientale a Monaco, in
sinergia con il “Museo A come Ambiente” di Torino, e ad un progetto di
compensazione di CO2.
Da parte nostra, siamo convinti che
tali ed altri progetti debbano essere sviluppati a Monaco in quanto lo Stato
monegasco, benché piccolo, può dare
un grande esempio di civiltà in ter-
mini ambientali, come ha spesse volte
ribadito S.A.S. il Principe Alberto II,
attuando proposte innovative, a cui anche lo studio BICQ sarà orgoglioso di
apportare il proprio contributo.
Ci troviamo di fronte ad un problema
etico, ad una situazione dove l’interesse
dell’individuo va cercato nell’interesse
comune. La soluzione ai problemi ambientali è legata ad un cambiamento di
mentalità che deve coinvolgere la popolazione  mondiale.Oggigiorno, il lavoro deve essere svolto con l’obiettivo
di salvaguardare il Pianeta a beneficio
delle generazioni future, ed è pertanto
dovere di tutti noi lavorare concretamente in questa direzione.
Per quanto ci riguarda, da parte nostra, portiamo un piccolo, ma significativo contributo quotidiano nell’ambito
dei trasporti, muovendoci in Monaco
con una FIAT 600 elettrica (presentata al salone “Ecocity” di Monaco nel
1999) completamente ricondizionata
dal centro ricerche FIAT con il quale
abbiamo collaborato per diversi anni
nel settore dei veicoli a minimo impatto
ambientale.
Concluderei parafrasando la famosa
frase di J.F. Kennedy : “Non chiederti
cosa gli Stati, i governi possono fare
per il futuro dell’ambiente, ma chiediti
cosa puoi fare tu per il futuro dell’ambiente”.
Qualité de la vie
Qualité de
l’environnement et
vice versa
Nous publions l’opinion de M. Mauro
Migliorero, directeur du cabinet BICQ
de Monaco, membre de l’AIIM, lequel
depuis 20 ans travaille dans le domaine
des normes internationales : Environnement ISO 14001 - Qualité ISO 9001
- Sécurité OHSAS18001 - Ethique SA
8000, pour l’obtention des certificats des
les entreprises du secteur industriel, tertiaire et de l’administration publique
Aujourd’hui,  pour  pouvoir  disposer
d’une bonne qualité de vie, il faut pouvoir vivre dans un environnement de
qualité. L’espace qui nous entoure doit
nous permettre de travailler de manière
optimale, sans devoir nous préoccuper
des effets négatifs sur l’environnement,
causés par nos plus importantes activités quotidiennes : le travail et le transport. Pour rejoindre cet objectif, nous
devons  trouver  un  point  d’équilibre
entre ces activités et leur impact sur
l’environnement.
Nous  avons  aujourd’hui  des  instruments de gestion de type préventif
qui permettent de tenir sous contrôle
les  différentes  activités  industrielles
ou de services, en les rendant à la fois
éco-compatibles et conformes aux exigences des usagers, et en contribuant à
l’amélioration de la qualité de l’environnement dans lequel nous vivons.
Les instruments en question sont les
normes ISO (International Standard
Organisation) 14001 et le règlement
communautaire  EMAS  (Environmental  Management  Scheme  Audit)
nés  il  y  a  plus  de  10  ans  pour
aider le monde productif à améliorer
ses prestations pour réduire les effets
négatifs du comportement humain sur
l’environnement.
Ces normes sont aussi très utiles aux
administrations  publiques,  lesquelles
produisent  des  règlementations  qui
influencent les comportements des populations, donc la qualité de leurs territoires. Ainsi, la norme ISO 14001 et
le règlement communautaire EMAS,
se prêtent à être appliqués à tout type
d’organisation.
Le passage fondamental du système de
gestion environnementale est la relation entre les activités productives et les
paramètres sur lesquels ces dernières
s’appliquent, par exemple: l’air, le sol,
les déchets, les consommations énergétiques, etc.
Pour l’application et la certification de
la norme 14001 et du règlement EMAS,
on demande expressément que les objectifs d’améliorations, fondamentaux
pour l’obtention des résultats voulus,
prennent en considération les aspects
environnementaux  significatifs,  c’est
à dire ceux qui causent ou pourraient
causer les impacts plus négatifs sur le
territoire de référence.
Un  système  de  gestion  environnemental certifié, et donc géré en tenant
compte de la norme ISO 14001 ou du
règlement EMAS, sera d’autant plus
efficace que l’évaluation des aspects
environnementaux  significatifs  sera
approfondie.
Le cabinet BICQ de Monaco est entrain de travailler depuis 1996 (année
d’entrée en vigueur de la norme ISO
14001) sur des projets certifiés, liés à
l’environnement, pour des entreprises
et  sociétés  appartenant  à  différents
secteurs d’activité en Italie, France et
Tunisie.
A  Monaco,  en  partenariat  avec  le
“Groupe  Expression”  de  M.  Jean
Tonelli, nous sommes en train de suivre
le Grimaldi Forum pour qu’il obtienne
la  certification  environnementale,  et
nous  sommes  en  phase  d’évaluation
pour d’autres projets importants avec
des structures publiques et privées.
Enfin,  en  collaboration  avec  la
Fo n d at i o n   P r i n c e   A l b e r t   I I   d e
Monaco, nous travaillons sur différents
projets tels que la mise au point d’un
musée à Monaco sur l’environnement,
en synergie avec le musée “A come Ambiente” de Turin, et à un projet de compensation de CO2.
Nous sommes convaincu que ces projets doivent être développer à Monaco
parce  que  l’Etat  monégasque,  bien
qu’il  soit  petit,  peut  donner  un
grand  exemple  de  civilisation  sous
le  profil  de  l’environnement  -  comme a souvent rappelé S.A.S. le Prince
Albert  II - en mettant en œuvre des
projets innovateurs, auxquels le cabinet
BICQ sera orgueilleux de donner son
propre conseil.
Aujourd’hui le travail doit être effectué
avec l’objectif de protéger l’environnement au bénéfice des prochaines générations, et c’est donc notre devoir d’œuvrer concrètement en cette direction.
Nous sommes confronté à un problème éthique, une situation dans laquelle
l’intérêt de l’individu doit se reconnaître dans l’intérêt commun. La solution
aux problèmes de l’environnement est
liée à un changement de mentalité qui
concerne la population mondiale.
Aujourd’hui le travail doit être effectué
avec l’objectif de protéger l’environnement au bénéfice des prochaines générations, et c’est donc notre devoir d’œuvrer concrètement en cette direction.
En ce qui nous concerne, nous donnons
tous les jours notre apport en nous déplaçant à Monaco avec une Fiat 600
électrique (présentée au salon “Ecocity” de Monaco en 1999) complètement
reconditionnée par le centre recherche
de Fiat avec lequel nous avons collaboré pendant de nombreuses années dans
le secteur des véhicules à faible impact
sur l’environnement.
Je conclue en paraphrasant la célèbre
phrase de J.F. Kennedy : “Ne te demande pas ce que les Etats, les Gouvernements peuvent faire pour le futur de
l’environnement, mais demande toi ce
que tu peux faire pour le futur de l’environnement”.
Mauro Migliorero
Bureau de conseil BICQ
E-mail : [email protected]
www.bicq.mc
Monaco Imprese n° 4
17
Ecogeo
Un’impresa italiana all’avanguardia
nel settore dell’ambiente
fre consulenza a comunità montane, a
parchi regionali e varie province. Sulla
rete nazionale, la società opera principalmente sugli acquedotti. ECOGEO
ha lavorato per oltre 1200 comuni, offrendo  progettazioni  per  acquedotti,
studi di prevenzione dell’inquinamento
delle acque, con infrastrutture contro
la corrosione. All’interno della struttura vi sono inoltre laboratori specifici
d’analisi (chimiche, fisiche, batteriologiche, geotecniche, ecc.).
Diego Marsetti
L’impresa  nasce  negli  anni  70,  sotto
il nome di PAGINETTI, ma la grande
avventura  ECOGEO  inizia  4  anni
fa per diventare oggi un punto di riferimento in ambito ambientale nazionale
ed internazionale. A capo della società
troviamo il dott. Diego Marsetti che
MONACO IMPRESE, in questo numero dedicato allo sviluppo sostenibile,
ha voluto intervistare.
Monaco Imprese : Cerchiamo di capire
con il dott. Marsetti come funziona
ECOGEO e quali sono i servizi che la
società offre.
Diego Marsetti : ECOGEO è una struttura privata che collabora con comuni,
province, regioni, comunità montane
ed Asl - per esempio con studi su rischi
sismici in Veneto e Friuli - ma in linea
generale realizza progetti ad hoc per
privati in tutto quello che riguarda la
difesa del suolo, le acque e l’idrogeologia.
Monaco Imprese : Dove opera principalmente ECOGEO ?
Diego Marsetti : Pur avendo sede a Bergamo, ECOGEO ha per clienti numerosi comuni ai quali offre consulenza
tecnica nel campo della geologia, ingegneria, architettura, informatica e delle
analisi. Inoltre, sempre da Bergamo, of18
Monaco Imprese n° 4
M.I. : Chi si rivolge a voi ?
Diego  Marsetti  :  Essenzialmente  privati, strutture medio grandi, come il
gruppo  Parmalat,  Granarolo,  Brembo,  Gatorade,  Pepsi  Cola,  solo  per
citarne  alcuni.  Gruppi  che  necessitano  di  progetti  come  quelli,  ad
esempio, di nuovi impianti per la perforazione delle acque. Oggi l’avventura
ECOGEO riguarda non solo l’Italia,
ma è sempre più internazionale : negli
ultimi sei anni la società ha lavorato
molto nelle Antille, in Centro Africa,
negli Emirati Arabi ma anche Francia,
in particolare in Camargue. ECOGEO
è un’unica struttura che si occupa di
ambiente a 360 gradi ed offre risposte
e consulenze per ogni problematica che
riguarda le varie discipline di ambiente
e territorio.
M.I. : Chi fa parte della “famiglia
ECOGEO” ?
Diego  Marsetti  :  E’  un’azienda  a
conduzione familiare, una SRL dove
ognuno  segue  la  propria  disciplina.
Una struttura che è cresciuta negli anni,
grazie innanzi tutto a Renato Marsetti,
mio padre, e uno staff altamente qualificato  ed  in  formazione  continua,
partendo proprio dal sottoscritto. Una
volta laureato all’Università degli Studi di Milano in Scienze Geologiche, ho
conseguito una specializzazione in idrogeologia e, recentemente, un master in
acustica ambientale. Un’intensa preparazione a livello sia teorico, sia pratico
che mi rende oggigiorno un preparato
interlocutore in convegni presso le università italiane ed autore di numerose
pubblicazioni.
M.I. : Quali sono secondo Diego Marsetti i primi problemi da abbattere in
Italia per quanto concerne l’ambiente,
tema peraltro sotto i riflettori della recente cronaca?
Diego Marsetti : Un aspetto negativo
è la burocrazia, troppo “pesante” che
rallenta il mondo imprenditoriale e
spinge molti imprenditori all’estero per
la realizzazione delle loro infrastrutture. D’altra parte, non dobbiamo dimenticare che gli italiani sono amanti
del proprio territorio. Se si guarda
l’imprenditoria locale, emerge l’alta
qualità, anche se paragonata a livello
nazionale. Infine, nell’ambito della formazione universitaria sarebbe bene che
ci fosse più pratica e meno teoria.
M.I. : Si parla abbastanza di ambiente : l’informazione è corretta oppure c’è
confusione ?
Diego Marsetti : Alcune volte, la normativa riguardante sia il piccolo imprenditore, sia la grossa azienda, crea
confusione.  Spesso  di  provvedimenti
ambientali ne vengono varati troppi,
al punto che gli stessi operatori del
settore  restano  confusi.  ECOGEO
cerca in ogni modo di essere veloce e
concreta, guardando al futuro. Le risposte dell’azienda devono saper guardare avanti, anche di 5 anni. Una formula che rende ECOGEO un’impresa
all’avanguardia.
M.I. : Ringraziando il dott. Marsetti gli
chiediamo una considerazione finale.
Diego Marsetti : Ciò che cerco di comunicare sempre, anche durante i miei
convegni e seminari, è di prestare maggiore attenzione al bene più prezioso
per tutti noi : l’acqua. E’ tanta, ma non
è infinita. Dovremmo essere più consapevoli dei processi che ruotano attorno
a questo bene, e farne un uso razionale
e sostenibile. ECOGEO la mette in
primo piano, cercando di sensibilizzare
enti pubblici ed aziende private. Inoltre oggigiorno è bene non dimenticare
le fonti alternative d’energia, che sono
sempre più presenti nei nostri progetti :
impianti geotermici, fotovoltaici e pannelli solari.
Monaco Imprese n° 4
19
Ecogeo
Une entreprise
italienne à la pointe
du secteur de
l’environnement
L’entreprise naît dans les années 70 sous
le nom de PAGINETTI, mais la grande
aventure  ECOGEO  commence  il  y  a
4 ans, pour devenir aujourd’hui une référence dans le domaine de l’environnement
national et international. A la tête de la
société nous trouvons M. Diego Marsetti
que MONACO IMPRESE, en ce numéro
spécial sur le développement durable, a
voulu interviewer.
Monaco Imprese : Essayons de comprendre avec M. Marsetti comment fonctionne ECOGEO et quels sont les services
offerts par la société.
Diego  Marsetti  :  ECOGEO  est  une
structure  privée  qui  travaille  avec  les
communes,  provinces,  régions,  collectivités territoriales et administrations publiques, par exemple en fournissant des
études sur les risques sismiques, mais, de
manière générale, en réalisant des projets
ad hoc pour les particuliers en tout ce qui
concerne la protection du sol, les eaux et
l’hydrogéologie.
M.I. : Quels sont les secteurs d’intervention de ECOGEO?
Diego Marsetti : La société ECOGEO,
dont le siège est à Bergame, a pour clients
plusieurs communes auxquelles elle offre
des conseils et études techniques dans les
domaines de la géologie, ingénierie, architecture, informatique et des analyses. En
plus, toujours à partir de Bergame, nous
offrons des conseils aux collectivités de
haute montagne, aux parcs régionaux et
à différentes provinces. Sur le plan national, la société opère surtout sur les aqueducs. Depuis sa naissance, sous le nom de
PAGINETTI, ECOGEO a travaillé pour
20
Monaco Imprese n° 4
plus de 1200 communes différentes, en
fournissant des projets pour aqueducs,
études pour la prévention de la pollution
des eaux, avec des infrastructures contre
la corrosion. A l’intérieur de la structure,
nous avons aussi des laboratoires d’analyses spécifiques (chimiques, physiques,
bactériologiques, géotechniques, etc.).
M.I. : Quelles sont les personnes qui
s’adressent à vous ?
Diego  Marsetti  :  Essentiellement  des
particuliers,  des  structures  grandes
et moyennes, comme, par exemple, le
groupe Parmalat, Granarolo, Brembo,
Gatorade et Pepsi Cola. Des groupes qui
nécessitent des projets comme des nouvelles installations pour la perforation
des eaux. Aujourd’hui l’aventure ECOGEO ne concerne plus que l’Italie mais
devient internationale : au cours des six
dernières années, la société a beaucoup
travaillé aux Antilles, en Centre Afrique,
aux Emirats Arabes Unis, mais aussi en
France, plus particulièrement en Camargue. ECOGEO est une structure qui
s’occupe d’environnement à 360° et offre
des conseils en toutes disciplines.
M.I. : Qui fait partie de la “Famille
ECOGEO” ?
Diego Marsetti : C’est une entreprise familiale, une SARL où chacun s’occupe
de son secteur. Une structure qui a grandit au fil des années, grâce à mon père,
Renato Marsetti, et à une équipe hautement qualifiée et en formation continue,
à partir de moi-même. Après ma maîtrise
en sciences géologiques à l’Université de
Milan, je me suis spécialisé en hydrogéologie et j’ai obtenu récemment un master
en acoustique environnementale. Une
solide préparation théorique et pratique
qui me rend un interlocuteur valable
dans les conférences auprès des universités italiennes. Je suis aussi auteur de
plusieurs livres.
M.I. : Quels sont selon vous les premiers
problèmes à régler en Italie en matière
d’environnement ?
Diego Marsetti : Un aspect négatif est
donné par une bureaucratie lourde qui
ralentit les entreprises et pousse les investisseurs à l’étranger pour construire leurs
infrastructures. D’autre part, il faut dire
que les Italiens aiment leur territoire. Si
nous  regardons  l’entreprenariat  local,
une grande qualité émerge, même comparée au niveau national. Mais, en matière d’enseignement universitaire, il vaudrait mieux que l’on ait plus de travaux
pratiques et moins de théorie.
M.I. : Nous parlons beaucoup d’environnement : l’information est correcte ou
bien il y a de la confusion ?
Diego Marsetti : Souvent, la règlementation concernant à la fois le petit artisan et
la grosse entreprise, crée de la confusion.
Nous avons tellement de règles que même
les professionnels du secteur rencontrent
des difficultés. ECOGEO cherche en tous
cas à être rapide et concrète, en regardant
en avant. Les réponses des entreprises
doivent aller du devant, même à cinq
ans : cette formule rend ECOGEO une
société d’avant-garde.
M.I. : En remerciant M. Marsetti, nous
lui demandons une dernière considération.
Diego Marsetti : Ce que je dis toujours,
même lors de mes conférences ou séminaires, est de prêter la plus grande attention au bien le plus précieux que nous
avons : l’eau. Il y en a beaucoup mais
elle n’est pas sans fin. Nous devrions
être plus conscients des processus qui
concernent ce bien et en faire un usage
rationnel et soutenable. ECOGEO met
l’eau  en  premier  plan,  en  cherchant  à
sensibiliser les organismes publics et les
entreprises. Enfin, il est souhaitable de ne
pas oublier les sources d’énergie renouvelable, lesquelles sont de plus en plus
présentent dans nos projets : les installations géothermiques, photovoltaïques et
les panneaux solaires.
Sara Contestabile
Monaco Imprese n° 4
21
La SMEG
Una grande societa impegna nello
sviluppo sostenibile
ne”, diffusi dai più importanti mass media di Monaco, la SMEG sensibilizza i
suoi clienti ed il grande pubblico. Infine,
dal 1990, la SMEG è fermamente impegnata sul piano della promozione dei
veicoli elettrici, i quali rappresentano il
terzo della flotta aziendale. La società
è anche presente, in qualità di partner
principale, a certi eventi mirati quali,
ad esempio, il Salone EVER dedicato
ai veicoli ecologici e alle energie rinnovabili, che quest’anno si terrà dal 2 al
30 marzo presso il Grimaldi Forum.
Guy Magnan
Intervista rilasciata da Guy Magnan,
Amministratore  -  Direttore  Generale
della “Société Générale de l’Electricité
et du Gaz” (SMEG)
Monaco Imprese : Ci presenti brevemente la SMEG.
M. Guy Magnan : Da oltre cento anni,
la SMEG garantisce la distribuzione
dell’energia elettrica e del gas sul territorio monegasco. La società è altresì
incaricata della gestione e manutenzione della rete pubblica di illuminazione.
Inoltre, dal 1987, la SMEG sfrutta una
centrale termofrigorifera, allacciata a
reti urbane di riscaldamento e raffreddamento,  a  servizio  del  quartiere  di
Fontvieille.
M.I. : La SMEG non è indifferente
ai cambiamenti climatici in atto ed
all’esaurimento progressivo delle energie fossili. Quali sono le vostre azioni
per la protezione dell’ambiente, la sensibilizzazione del pubblico al risparmio
energetico, ed il vostro impegno per la
diffusione di veicoli ecologici ?
M. Guy Magnan : La SMEG contribuisce finanziariamente alla sostituzione delle caldaie a gasolio con quelle a
gas, meno inquinanti. Grazie a questo
intervento, sono circa 1200 le tonnellate di CO2 che vengono risparmiate
ogni anno. Con gli slogan “L’abuso di
energia è pericoloso per il pianeta” e
“Consumiamo meglio con moderazio22
Monaco Imprese n° 4
M.I. : La SMEG permette ai suoi
clienti, consumatori d’elettricità, di tradurre in modo concreto il loro impegno
in favore dello sviluppo sostenibile grazie ai nuovi contratti di vendita dei Certificati di Origine Rinnovabile. Potrebbe
spiegarci meglio questa offerta ?
M. Guy Magnan : In effetti, la SMEG
rimette al cliente che lo desidera un
Certificato di Origine Rinnovabile
(C.O.R.), con il quale dà la garanzia di
origine dell’energia e menziona :
La centrale di produzione, la sua potenza e il volume di energia prodotto;
la quota parte di questo volume riservata e venduta al cliente per suo uso esclusivo, e il carattere rinnovabile della
fonte di energia utilizzata.
I C.O.R. rilasciati dalla SMEG danno
luogo al versamento, da parte del clien-
te, di un premio pari a 0,38 centesimi
di euro per kw/ora, ciò che rappresenta
per un consumatore medio persona fisica, un sovracosto dell’ordine di 12-15
euro all’anno.
M.I. : Il nuovo anno è appena iniziato :
quali sono i vostri progetti per il 2008 ?
M. Guy Magnan : La SMEG, in qualità
di attore dello sviluppo del Principato,
continuerà a mettere in opera tutti i progetti e le idee suscettibili di contribuire
al miglioramento del livello di vita,
già eccezionale, di Monaco, tenendo
ovviamente conto dell’evoluzione dei
mercati dell’energia e delle nuove tecnologie. L’azienda dovrebbe, nel corso
dell’anno, fare i primi passi per la realizzazione d’impianti di produzione alimentati ad energia rinnovabile. A tale
riguardo, alcuni progetti d’impianti fotovoltaici sono attualmente in studio.
La SMEG
une entreprise
en première ligne
sur le front de
l’environnement
I n t e r v i ew   d e   M .   G u y   M a g n a n ,
Administrateur - Directeur Général de
la Société Monégasque de l’Electricité
et du Gaz (SMEG)
M. Guy Magnan : En fait la SMEG
remet au client qui le désire un Certificat d’Origine Renouvelable (C.O.R.),
dans lequel elle précise notamment la
garantie d’origine de l’électricité, où
sont mentionnés :
Monaco Imprese : Pouvez-vous nous
rappeler en quelques mots qui est la
SMEG ?
M. Guy Magnan : Depuis plus de cent
ans, la SMEG assure la distribution de
l’électricité et du gaz sur tout le territoire de la Principauté de Monaco. Elle
est également chargée de la maintenance et de l’exploitation des installations
de l’éclairage public. Depuis 1987, la
SMEG exploite en outre une centrale
thermofrigorifique, reliée à des réseaux
urbains de chauffage et de réfrigération,
desservant le quartier de Fontvieille.
les centrales de production, leurs puissances installées et le volume d’ énergie
produit;
la quote-part de ce volume dont les
droits ont été réservés et vendus à
l’usage exclusif du client, de même que
le caractère renouvelable de la source
d’énergie utilisée.
Les C.O.R. délivrés par la SMEG donnent  lieu  au  versement  par  le  client
d’une  prime  d’un  montant  de  0,38
centimes d’euros du kilowattheure, ce
qui représenterait pour un particulier,
consommateur moyen, un surcoût de
l’ordre de 12 à 15 euros par an.
M.I. : La nouvelle année vient de débuter : Quels sont vos projets pour l’année
2008 ?
M. Guy Magnan: La SMEG, en tant
qu’acteur dans le domaine du développement de la Principauté, continuera
de mettre en œuvre des actions susceptibles de contribuer à l’amélioration du
cadre de vie exceptionnel de Monaco,
en tenant compte de l’évolution des
marchés de l’énergie et des nouvelles
technologies. Elle devrait en 2008 entreprendre une démarche pro-active en
matière de réalisation d’équipements de
production à partir d’énergie renouvelable. Des projets d’installations solaires photovoltaïques de démonstration
sont d’ailleurs à l’étude en Principauté.
M.I. : La SMEG n’est pas indifférente
au réchauffement climatique et à l’épuisement des énergies fossiles. Quelles
sont vos actions pour la préservation
de l’environnement, l’incitation aux
conomies d’énergie, et votre engagement
pour la promotion des véhicules propres
?
M. Guy Magnan : La SMEG contribue
financièrement  et  techniquement  au
remplacement des chaudières au fioul
par des chaufferies gaz, moins polluantes. C’est donc environ 1200 tonnes de
CO2 qui ne sont pas rejetées dans l’atmosphère, chaque année.
Sur  le  thème  de  “L’abus  d’énergie
est dangereux pour la planète”, avec
en accroche le conseil “Consommons
mieux  avec  modération”,  la  SMEG
sensibilise ses clients au moyen d’un
plan média assurant la couverture de la
Principauté.
Enfin, depuis 1990 la SMEG s’attache
à promouvoir l’utilisation des véhicules
électriques, le tiers de sa flotte en est
d’ailleurs constitué. Elle s’engage également en tant que partenaire principal
de certains événements, comme par
exemple EVER, le salon des Véhicules
Ecologiques et des Energies Renouvelables qui se déroulera cette année du
27 au 30 mars au Grimaldi Forum.
M.I. : La SMEG permet à ses clients
consommateurs d’électricité de traduire
concrètement leur engagement en faveur
du développement durable notamment
grâce aux nouveaux contrats de vente
de Certificats d’Origine Renouvelable.
Pouvez-vous nous détailler cette offre ?
S.A.S. Le Prince Albert II, M. Georges Dick, M. Jean-Marie Laffont
Monaco Imprese n° 4
23
L’Associazione Monegasca
degli Amici del Veicolo
Elettrico (AMAVE)
di ammortizzare i costi di questi ultimi
nell’arco di 3 o 4 anni. D’altra parte, il
Governo monegasco offre interessanti
sconti : 30% sul prezzo di listino di un
VE, bollo gratuito, targhetta d’identificazione, messa a disposizione di prese
nei  parcheggi  per  ricariche  gratuite.
Per le macchine ibride, lo sconto fisso
è pari a 3000 €.
Infine,  tra  le  operazioni  recenti
dell’AMAVE, citiamo il prestito di biciclette a pedalata assistita agli abbonati ai parcheggi pubblici.
Georges Dick
L’AMAVE è stata fondata nel 1996 con
l’obiettivo  principale  di  promuovere
l’utilizzo del veicolo elettrico (VE) e di
concretizzare le iniziative del Governo
monegasco in tale settore.
L’associazione non è contraria alle altre
forme di veicoli ecologici, ma milita per
le emissioni zero. Per quanto concerne
i veicoli ibridi (VI), l’AMAVE sostiene
che si tratta di una tappa obbligata verso “l’Elettrico performante”, peraltro,
già avviata con l’offerta di VI pluggins
(hybrids rechargeables).
Il veicolo elettrico non deve essere paragonato ad una semplice automobile. Si
tratta di un mezzo di trasporto urbano,
adatto ai nostri tempi, funzionale e non
inquinante, ma il suo sviluppo è legato
ad un cambiamento profondo degli usi
e costumi degli utenti.
A tale riguardo, l’associazione sensibilizza i giovani ai vantaggi dello scooter
elettrico.  Quest’anno,  l’associazione
festeggerà  i  10  anni  dell’operazione
Jeun’elec  (prove  su  strada,  concorsi,
ecc.) per ragazzi di 14 anni, i quali saranno automobilisti nel 2015.
Il  Presidente  dell’AMAVE,  Georges  Dick,  attira  la  nostra  attenzione
sul  risparmio  economico  derivante
dall’utilizzo  di  veicoli  elettrici  (costo
dell’elettricità  e  consumi  rispetto  ai
veicoli tradizionali), il quale permette
24
Monaco Imprese n° 4
L’Association
Monégasque
des Amis du
Véhicule Electrique
(AMAVE)
L’AMAVE a été créée en 1996 avec le
but principal de promouvoir l’utilisation du véhicule électrique (VE) et de
concrétiser sur le terrain les initiatives
du Gouvernement Princier.
L’association  n’est  pas  contraire  aux
autres formes de véhicules écologiques
mais elle milite pour zéro émissions.
Quand  aux  véhicules  hybrides  (VH),
l’AMAVE  soutient  qu’il  s’agit  d’une
étape obligée vers l’électrique performant, par ailleurs déjà engagée avec les
VH pluggins (hybrids rechargeables).
Le véhicule électrique ne doit pas être
comparé  à  une  voiture  automobile.
C’est  un  moyen  de  transport  urbain
adapté  à  notre  siècle,  fonctionnel  et
non polluant. Son développement est
lié au changement profond des mœurs
et des habitudes des usagers.
Pour ce faire, l’association sensibilise
les  jeunes  aux  avantages  du  scooter
électrique et leurs donne des notions
d’environnement urbain. Cette année
l’association fêtera les 10 ans de l’opération  Jeun’elec  (essai,  concours,  ..)
pour les enfants de 14 ans qui seront les
utilisateurs de VE en 2015.
Le Président de l’AMAVE, M. Georges Dick, attire notre attention sur les
avantages économiques, liés à l’utilisation des véhicules électriques, qui permettent d’amortir le coût élevé de ces
derniers en 3 ou 4 ans. D’autre part, le
Gouvernement  monégasque  propose
des remises avantageuses : 30% de réduction sur le prix d’achat d’un VE,
gratuité de la vignette, plaque distinctive, mise à disposition de prises dans
les parking pour les recharges gratuites.
Pour les voitures hybrides, la prime fixe
est de 3 000 €.
Enfin, parmi les opérations récentes de
l’AMAVE, nous citons la mise à disposition gratuite de vélos électriques aux
abonnés des parkings monégasques.
Newteon
Una giovane impresa protagonista
del trasporto elettrico
articolato. Il 2007 è stato un anno esplosivo e di grande soddisfazione, soprattutto a livello di vendite, tanto che
a fine anno abbiamo raggiunto l’equilibrio finanziario. Un bel successo se
consideriamo il fatto che siamo partiti
con il solo premio della Chambre.
Sergio Contaldo
Incontriamo Sergio Contaldo, cofondatore  di  NEWTEON,  una  società
di  vendita  e  distribuzione  di  veicoli
“ecofriendly”, molto sensibile alle questioni ambientali. Sergio nasce a Castro
in provincia di Lecce. Finiti gli studi
universitari presso il Politecnico di Torino ed il conseguimento di un MBA a
Barcellona, parte a lavorare in Francia,
Spagna (dove inizia ad interessarsi di
energia rinnovabile), Svizzera, Etiopia
e California, sviluppando sempre di più
una coscienza ecologica e una grande
attenzione nei confronti delle fonti di
energia alternativa, fino al giorno in cui
arriva l’occasione di entrare nel mondo
degli imprenditori.
Monaco Imprese : Come nasce NEWTEON ? Nel 2005 avete partecipato
al concorso proposto annualmente
dalla Jeune Chambre Economique di
Monaco, ci racconti la sua esperienza.
Sergio Contaldo : Nel 2005 abbiamo
presentato il progetto della società, con
un dettagliato business plan, ai rappresentanti della Jeune Chambre. Siamo
stati  scelti  tra  17  concorrenti  ed  abbiamo vinto il concorso ottenendo un
aiuto finanziario, diverse agevolazioni
logistiche e burocratiche, ma soprattut-
to la possibilità di farci conoscere sulla
piazza economica di Monaco. La denominazione NEWTEON è stata trovata nell’agosto del 2006 grazie ad un
suggerimento di mia moglie (anch’essa
italiana di Genova).
Il progetto è nato a seguito dell’incontro, in Italia, con uno dei maggiori
costruttori di veicoli elettrici in Europa,
specializzato nelle batterie al litio. Abbiamo immediatamente colto le potenzialità del prodotto (le batterie al litio
sono usate sia nei telefoni e computer,
sia nei camion, autoveicoli e barche)
e  le  opportunità  di  affari.  Abbiamo
quindi concluso un contratto di esclusività per la Francia, creando una rete
di distribuzione che dipendesse da Monaco e dal nostro primo ufficio aperto
in Francia.
Oggi stiamo conquistando i mercati
scandinavi, l’Austria e gradualmente altre nazioni. Nel dicembre 2006, abbiamo concluso un importante contratto
con il comune di Cannes, che ci ha permesso di ampliarci, assumendo sia una
responsabile di comunicazione marketing, sia un commerciale, e di essere
più strutturati lavorando in modo più
M.I. : Che tipo di veicoli elettrici o
ibridi fornite? Qual è il vostro target
attuale ? Cosa ci può dire circa le strategie e prospettive per il futuro?
Sergio Contaldo : Al momento forniamo vari modelli di veicoli per le collettività e per uso commerciale, il che
rappresenta il target su cui investiamo
a livello sia di marketing e comunicazione che d’immagine. Domani ci sarà
anche il settore dei privati. Abbiamo
già venduto alcuni veicoli e continuiamo a ricevere sempre più richieste. Ci
stiamo organizzando per affrontare
questo passo successivo, che avverrà,
secondo le nostre previsioni, in modo
rapido e definitivo.
Vediamo sempre più diffondersi provvedimenti quali, ad esempio, il progetto per l’adozione della Pastille Verte
in Francia, per sensibilizzare il pubblico alla diminuzione delle emissioni
di CO2, e una sovvenzione di 5000 €
per  l’acquisto  di  veicoli  elettrici,  che
ci  danno  una  grande  visibilità, con
conseguente esplosione di domanda,
sia per via telematica (sito internet), sia
telefonica.
Molto presto investiremo in una campagna  di  comunicazione  che  stimoli
le famiglie all’acquisto di un veicolo
elettrico  come  seconda  macchina.
Una  scelta  ecologicamente  importante, ma anche pratica e oltretutto più
economica.
M.I. : Quali sono attualmente le agevolazioni e quanto può costare un veicolo
elettrico nel Principato di Monaco?
Sergio Contado : Una macchina elettrica che percorre 100.000 km nell’arco
di 5 anni, può farci risparmiare fino al
30% della spesa di acquisto e gestione.
Questo discorso è valido sia per le società, sia per i privati. Oggi chi acquista
.../...
Monaco Imprese n° 4
25
un mezzo elettrico, lo paga di più rispetto a quello termico, ma ha dei costi
di manutenzione e di utilizzo cinque
volte inferiori.
Per darvi un’idea dei prezzi, un autobus
elettrico viene da 15.000 a 250.000 €. Il
nuovo Fiorino elettrico, una meraviglia
tecnologica e il nostro fiore all’occhiello per il 2008, costa circa 30.000 €, il
che è veramente un buon prezzo tenuto
conto delle prestazioni raggiungibili e
la tecnologia offerta.
Monaco è molto avanti rispetto ad altri paesi a causa della politica di grande
attenzione alla tutela dell’ambiente. Ad
oggi, il Principato ha ordinato cinque
veicoli ed altrettanti sono stati commissionati per il 2008. Nel caso di acquisto,  vengono  offerte  interessanti
agevolazioni, vale a dire uno sconto del
30% sul prezzo del veicolo nuovo con
un tetto di 9000 €.
M.I. : Qual è la differenza tra un veicolo elettrico e un ibrido, e quali sono i
rispettivi vantaggi ?
Sergio Contaldo : Il primo ha soltanto
un motore elettrico, delle batterie che si
ricaricano, ed è totalmente non inquinante.  Per  quanto  concerne  gli  ibridi, abbiamo due diversi tipi : quelli di
serie e quelli paralleli. Ad esempio, tra
quelli di serie abbiamo la Toyota Prius
o la Lexus dove il motore elettrico e
quello termico lavorano assieme per
accompagnarsi l’uno all’altro. Invece,
nei modelli paralleli, i motori funzionano in modo indipendente.
I  nostri  veicoli  sono  di  tipo  parallelo. Vengono sfruttati in modo diesel
sulle lunghe  distanze  e  poi,  premendo  un pulsante  sul  cruscotto,  passano  alla
modalità  elettrica  in  città.  Il  veicolo diventa così silenzioso,
pulito, e totalmente non inquinante.
M.I. : Oggi si parla molto d’inquinamento e di variazioni climatiche. Secondo lei, quanto può aiutare l’utilizzo
di mezzi di trasporto elettrici?
Sergio Contaldo : E’ una buona domanda. Questo è proprio uno dei motivi alla
base della creazione di NEWTEON,
dei valori in cui crediamo fermamente,
e che influenza sia la nostra filosofia di
vita, sia il nostro modus operandi. E’ la
ragione per cui ci siamo impegnati solo
ed esclusivamente sui veicoli elettrici e
ibridi, piuttosto che su altri tipi, come
quelli alimentati con biocarburanti per
esempio. Ovviamente è una questione
molto complessa ma che deve essere
considerata per il futuro soprattutto
per i nostri figli.
L’elettricità è prodotta oggigiorno sia
dalle centrali termiche, che inquinano
26
Monaco Imprese n° 4
tanto quanto le macchine, sia da quelle
nucleari, che non inquinano. Abbiamo
certamente il problema delle scorie radioattive,  ma  è  meglio  preoccuparsi
del problema del loro smaltimento che
continuare a degradare l’atmosfera del
pianeta.
L’energia  elettrica  può  essere  prodotta da sorgenti pulite come il nucleare, l’eolico, il solare, che soppianteranno il petrolio, e saranno sempre
più sicure in avvenire. Infine, anche le
modalità di utilizzo, trasporto e stoccaggio dell’energia, saranno ancora più
efficaci e meno inquinanti grazie alla
tecnologia applicata all’idrogeno.
Oggi, ad esempio, la maggior parte dei
veicoli hanno motori termici alimentati
a benzina o gasolio. In città, un motore
termico sfrutta solo il 12% della sua
potenza, mentre un motore elettrico,
delle cento parti di energia a disposizione, ne sfrutta il 95%. In altri termini,
il petrolio che è un’energia sporca, è
utilizzato al 10% del suo potenziale,
mentre l’energia elettrica che è pulita,
è sfruttata al 95% grazie al progresso
tecnologico.
Ecco le ragioni per le quali NEWTEON
si concentrata sui veicoli elettrici e ibridi. Secondo noi è la soluzione concreta
per
il  futuro.  Questi  mezzi  richiedono  ora batterie al litio, ma in un futuro prossimo sfrutteranno l’idrogeno.
In conclusione è meglio investire in un
veicolo elettrico, anche se all’acquisto
risulta più costoso e non ha ancora una
rete d’assistenza capillare, se si vogliono ottenere notevoli benefici a lungo
termine.
M.I. : Sembra che abbiate le idee molto
chiare e che siate fortemente motivati in
quello che fate.
Sergio  Contaldo  :  Siamo  una  piccola squadra caratterizzata da forti ideali,
e che lavora in modo affiatato con passione e una grande sensibilità verso le
questioni ambientali. Cerchiamo di
operare dando il nostro contributo lungo tre direttrici : la promozione di veicoli elettrici ; una comunicazione efficace
che sensibilizzi il  pubblico  alle  questioni  dell’inquinamento ; e convincendo le persone che ci circondano a
prendere piccoli accorgimenti che possono contribuire, nel loro piccolo, a migliorare l’ambiente. Un paio di esempi
per tutti : utilizzare esclusivamente e
con moderazione carta riciclata e fare
attenzione allo spreco energetico.
Newteon
Une jeune entreprise
protagoniste du
transport électrique
Nous rencontrons M. Sergio Contaldo,
co-fondateur de NEWTEON, une société de vente et distribution de véhicules
écologiques, très sensible à la protection
de l’environnement. Sergio Contaldo est
né à Castro, en Italie. Après des études
universitaires au Polytechnique de Turin
et un MBA à Barcelone, il part travailler
dans plusieurs pays : France, Espagne
(où commence son intérêt pour les énergies renouvelables), Suisse, Ethiopie et
Californie, en développant toujours plus,
une conscience écologique et une grande
attention envers les sources d’énergie
alternatives, jusqu’au jour ou l’occasion
d’entrer dans le monde de l’entreprise se
présente.
Monaco Imprese : Comment NEWTEON naît-elle ? En 2005 vous avez
participez au concours annuel proposé
par la Jeune Chambre Economique de
Monaco : racontez-nous votre expérience.
Sergio Contaldo : En 2005, nous avons
présenté le projet de société, avec un
business plan détaillé, aux représentant
de la Jeune Chambre. Nous avons été
choisi parmi 17 concurrents, gagné le
concours et obtenu ainsi des aides financières,  logistiques  et  bureaucratiques, mais surtout la possibilité de nous
faire connaître sur la Place économique
monégasque.  Avec  mon  épouse  (elle
aussi italienne) j’ai choisi la dénomination NEWTEON en août 2006
Le projet est né après la rencontre,
en  Italie,  avec  l’un  des  plus  grands
constructeurs de véhicules électriques
en Europe, spécialisé dans les batteries
au lithium. Nous avons immédiatement
compris les potentialités du produit
(les batteries au lithium sont aussi bien
utilisées dans les téléphones et ordinateurs que dans les camions, voitures et
bateaux) et les opportunités d’affaires.
Nous avons donc conclu un contrat
d’exclusivité pour la France, en créant
un réseau de distribution qui dépendait
de Monaco et de notre première société
en France.
Aujourd’hui nous sommes en train
de  conquérir  les  marchés  scandinaves, l’Autriche et peu à peu d’autres
nations.  En  décembre  2006,  nous
avons conclu un important contrat
.../...
Monaco Imprese n° 4
27
avec la mairie de Cannes, ce qui nous
a permis de grandir et d’embaucher
une  responsable  de  communication et marketing ainsi qu’un commercial, et d’être ainsi plus structurés
dans notre travail. L’année 2007 a été
excellente et nous a donné de grandes
satisfactions,  surtout  au  niveau  des
ventes, à un point tel, qu’à la fin de
l’année nous avons trouvé l’équilibre
financier. Un très grand succès si l’on
pense que nous sommes partis simplement avec le prix de la Chambre.
M.I. : Quels types de véhicules hybrides
et électriques fournissez-vous ? Quelle
est votre cible actuelle ? Que pouvezvous nous dire à propos des stratégies et
prospectives futures ?
Sergio Contaldo : Actuellement, nous
offrons différents modèles pour les collectivités et le commerce, ce qui représente la cible sur laquelle nous investissons au point de vue marketing, communication et image. A l’avenir, nous
aurons aussi le secteur des particuliers.
Nous avons déjà vendu certains véhicules et nous continuons à recevoir des
demandes toujours plus importantes.
Nous nous organisons pour être prêts à
affronter l’étape suivante qui arrivera,
selon nos prévisions, de manière rapide
et définitive.
Nous voyons de plus en plus de mesures telles que, par exemple, le projet d’adoption de la “Pastille Verte”
en  France,  pour  sensibiliser  le  public  à  la  diminution  des  émissions
de CO2, et une subvention de 5000 €
pour l’achat de véhicules électriques,
qui nous donnent une grande visibilité
et une explosion de la demande, soit sur
notre site internet, soit par téléphone.
Nous investirons bientôt dans une campagne de communication qui stimulera
les familles pour l’achat d’un véhicule
électrique en tant que deuxième voiture. C’est un choix écologiquement
important mais aussi pratique et économique.
M.I. : Quelles sont les aides actuelles et
combien peut coûter un véhicule électrique en Principauté de Monaco ?
Sergio Contado : Un véhicule électrique
qui parcourt 100.000 km en 5 ans, peut
nous faire économiser jusqu’à 30% des
frais d’achat et de gestion. Cet avantage est valable soit pour les sociétés,
soit pour les particuliers. Aujourd’hui,
celui qui achète une voiture électrique,
la paye plus chère par rapport au même
modèle thermique, mais supporte des
coûts d’entretien et d’utilisation 5 fois
inférieurs.
28
Monaco Imprese n° 4
Pour vous donner une idée des prix,
un  autobus  électrique  coûte  de
15.000 à 250.000  €.  Le  nouveau  Fiorino  électrique,  une  merveille  technologique  et notre atout pour 2008,
revient environ 30.000 €, ce qui est un
excellent prix compte tenu des performances et la technologie offerte.
Aujourd’hui,  l’électricité  est  produite
par des centrales thermiques, qui polluent autant que les voitures, et des
centrales nucléaires qui ne polluent pas.
Bien entendu, nous avons le problème
des déchets radioactifs, mais il est préférable de s’occuper du traitement de
ces déchets que de continuer à dégrader
l’atmosphère de la planète.
La Principauté Monaco est très avancée par rapport aux autres pays, grâce à
sa politique de protection de l’environnement.  L’administration  monégasque nous a déjà acheté cinq véhicules
et nous a passé une commande d’une
quantité équivalente pour 2008. Il est
intéressant de signaler, que l’Etat offre
une remise de 30% en cas d’achat d’un
véhicule électrique neuf, dans la limite
de 9000 €.
L’énergie électrique peut être produite
à partir de sources propres comme le
nucléaire, l’éolien, le solaire, qui remplaceront le pétrole, et seront de plus en
plus sûre dans l’avenir. Enfin, les modalités d’utilisation, de transport et stockage de l’énergie seront toujours plus
efficaces et moins polluantes grâce à la
technologie appliquée à l’hydrogène.
M.I. : Quelle est la différence entre
un véhicule électrique et un véhicule
hybride, et quels sont les avantages respectifs ?
Sergio Contaldo : Le premier a uniquement un moteur électrique, des batteries qui se rechargent, et est totalement
non polluant. En ce qui concerne les
hybrides, nous avons deux types différents : ceux de série et les parallèles.
Parmi les premiers nous avons, par
exemple, la Toyota Prius et la Lexus, où
les moteurs électrique et thermique travaillent ensemble pour s’accompagner
l’un à l’autre. Par contre, dans les modèles parallèles, les moteurs travaillent
de manière indépendante.
Nos véhicules sont de type parallèle.
Ils sont exploités en mode diesel sur
les longues distances, puis, en poussant
sur un bouton sur le tableau de bord,
ils passent en mode électrique en ville.
Le véhicule devient ainsi silencieux,
propre et non polluant.
M.I. :Aujourd’hui nous parlons beaucoup de pollution et de changements
climatiques. A votre avis, combien peut
aider l’utilisation de moyens de transports électriques ?
Sergio  Contaldo  :  C’est  une  bonne
question et c’est un des motifs à la base
de la création de NEWTEON, des valeurs dans lesquelles nous croyons fermement, et qui influence aussi bien notre philosophie de vie que notre modus
operandi. C’est la raison pour laquelle
nous  nous  sommes  consacrés  exclusivement aux véhicules électriques et
hybrides, en plutôt qu’à d’autres types,
comme ceux roulant au biocarburant
par exemple.
Il s’agit d’une question difficile, mais
qui doit être prise en considération,
surtout pour l’avenir et le bien être de
nos enfants.
Aujourd’hui, par exemple, la plus grande partie des voitures ont des moteurs
thermiques et des réservoirs d’essence.
En ville, un moteur thermique exploite
uniquement les 12% de sa puissance,
tandis  qu’un  moteur  électrique,  des
cents parties d’énergie à sa disposition,
en utilise les 95%. En d’autres mots, le
pétrole qui est une énergie sale, est utilisé à raison de 10% de son potentiel,
tandis que l’énergie électrique, qui est
propre, est exploitée à 95% grâce au
progrès technologique.
Voici  les  raisons  pour  lesquelles
NEWTEON  s’est  concentrée  sur  les
véhicules  électriques  et  hybrides.  A
notre avis, c’est la solution pour l’avenir.  Le  véhicule  électrique  demande
actuellement des batteries au lithium
mais dans un avenir proche il utilisera
l’hydrogène. En définitive, il vaut mieux
investir  dans  une  voiture  électrique,
même si elle est plus chère à l’achat et
que le réseau après-vente n’est pas bien
développé, si l’on souhaite obtenir des
avantages à long terme.
M.I. : Il semble que vous ayez les idées
claires et que vous soyez très motivés en
tout ce que vous faites.
Sergio Contaldo : Nous sommes une petite équipe, consciente de ses idéaux, et
qui travaille assidûment, avec passion,
et une grande sensibilité envers l’environnement. Nous essayons de donner
notre apport à cette cause en trois directions principales : la promotion des
véhicules électriques ; une communication efficace qui puisse sensibiliser
le public au problème de la pollution ;
et en convainquant les personnes qui
nous entourent à prendre de petites
précautions capables d’améliorer l’environnement.  Deux  exemples  pour
tous : utiliser exclusivement et avec modération du papier recyclé et éviter les
gaspillages énergétiques.
Silvia Bozzone
Generali
la compagnia di assicurazioni
in prima linea sul fronte della
protezione dell’ambiente
Crescita demografica, riassetto del territorio (deforestazione), aumento del
traffico ed inquinamento conducono
ad una moltiplicazione dei fattori di
rischio senza precedenti. Altro fattore
preoccupante : lo sfruttamento massiccio delle risorse fossili o naturali porta
inevitabilmente al loro esaurimento, e
tale fenomeno si accentua sempre di
più. Nel 2005, il mondo ha consumato
tanta energia quanta ne è servita durante il decennio 1950-60. Questa constatazione deve condurre all’approntamento di nuovi modelli economici
di produzione e approvvigionamento
industriale.
Nell’arco di una generazione, l’ambiente si è via via degradato, presentando
fenomeni aleatori estremi (tempeste,
uragani,…) in aumento ed un innalzamento del livello dei mari ed oceani.
Questi problemi hanno impatti diretti
sul settore assicurativo :
1) In materia di catastrofi naturali :
Il decennio degli anni 60 ha censito 27
catastrofi naturali per 89 miliardi di
dollari di danni coperti da assicurazione; il periodo 1993-2002 ha conosciuto
63 catastrofi naturali (2,3 volte in più)
causando 567 miliardi di dollari di pregiudizio (7 volte di più) per 102 miliardi
di danni assicurati (15,6 volte in più) ;
nonostante il 2004 sia stato considerato un anno eccezionale con i suoi 123
miliardi di dollari di danni, il 2005 ha
battuto questo triste record con oltre
150 miliardi di danni causati dai due
uragani, Katrina e Wilma, al loro arrivo in Luisiana e golfo del Messico.
2) In materia sanitaria :
Il riscaldamento climatico ha effetti devastanti. Basterebbe pensare ai decessi
sopravvenuti a seguito di canicole di
cui si teme un aggravamento della fre-
quenza ed intensità. Gli esperti si preoccupano dell’apparizione di malattie
tropicali in zone attualmente temperate, le quali sarebbero legate alla proliferazione d’insetti dovuta all’aumento
della temperatura. Costoro prevedono
altresì l’aggravarsi di molti problemi
respiratori per effetto dell’inquinamento atmosferico. Non ultimo, l’utilizzo
massiccio di sostanze chimiche, che
confluiscono nelle acque e nel suolo,
porteranno nuove malattie di cui si valutano ancora male le conseguenze a
lungo termine.
3) Infine, i fenomeni climatici colpiscono in pieno il comparto della riassicurazione che concentra i grandi rischi.
Di  fronte  al  carattere  imprevedibile di questi fenomeni (intensità, luogo  di  sopravvenienza,  frequenza,…)
gli  assicuratori  potrebbero  vedersi
costretti ad allungare la lista dei casi
Vendée Globe Challenge
Monaco Imprese n° 4
29
non coperti in quanto, nel caso di aumento della frequenza delle catastrofi
naturali, essi non avrebbero il tempo di
accantonare fondi propri sufficienti per
fronteggiare sinistri di tale ampiezza.
Il sondaggio realizzato da IFOP (primaria società di elaborazioni statistiche, ndr.) per conto di Generali, sul
comportamento  degli  imprenditori
francesi di fronte a queste nuove sfide, pone al centro della loro visione
strategica  le  problematiche  legate
all’esaurimento  delle  risorse  fossili  (petrolio,  gas,  carbone),  ai  rischi
d’inquinamento,  allo  scarseggiamento dell’acqua  ed  all’ambiente  in
generale.
Il 71% degli operatori economici considerano che le aziende possano e debbano contribuire alla risoluzione dei problemi ambientali ; il 65% delle persone
interrogate ha dichiarato di avere preso
provvedimenti per fare fronte a queste
sfide.
Dal  canto  suo,  Generali  desidera
agire in modo fattivo. Nel codice etico
che definisce le linee direttrici da seguire, la Compagnia si è esplicitamente
impegnata in favore della protezione
dell’ambiente. Per Claude Tendil, Presidente e Direttore Generale  di  Generali  France  :  “Gli assicuratori devono
svolgere un ruolo di vedetta per segnalare i problemi ambientali. Il Gruppo
s’impegna  a  salvaguardare  l’ambiente  che  considera un patrimonio pubblico essenziale. A tale fine, il Gruppo
prende decisioni, assicurandosi che
le sue iniziative in campo economico
siano compatibili con la tutela dell’ambiente, e ciò non soltanto nel rispetto
delle norme vigenti, ma tenendo anche
conto degli ultimi traguardi della ricerca scientifica e delle migliori pratiche in
materia di ecologia.”
Nel discorso pronunciato nel mese di
ottobre 2005 all’Università di ParisDauphine  per  l’inaugurazione  del
master in assicurazioni, Claude Tendil
ha fatto partecipe il pubblico di una sua
riflessione sul futuro della professione
di assicuratore rispetto ad un contesto  ambientale  preoccupante. Questa
disamina ha suggellato l’impegno di
Generali nel settore della protezione
del pianeta, precisando i tre compiti
fondamentali spettanti ad un assicuratore che pone la questione ambientale
al centro del suo sviluppo :
La torre Generali
30
Monaco Imprese n° 4
1 - Essere in grado di sanzionare le pratiche irresponsabili, facendo opera di
pedagogia ; spronare un nuovo approccio per la valutazione economica e l’assunzione del rischio, al fine di dissuadere progetti ecologicamente pericolosi.
2 - Prevenire al meglio i rischi allargando  il  campo  della  consulenza  preventiva.  Con  un  potenziamento della
ricerca, gli assicuratori possono orientare le decisioni dei clienti verso una
strategia vincente sia per loro, sia per la
compagnia ed il futuro del pianeta.
3 - Essere capaci di accompagnare la
nascita di nuove tecnologie grazie a soluzioni  assicurative  innovative. L’assicuratore  deve  pertanto  oltrepassare il
bisogno di ancorare le tariffe alle statistiche.
Questi tre principi sono stati adottati
da Generali France essenzialmente in
quattro direzioni : l’ambiente, la salute,
la preparazione del futuro, e la sicurezza dei beni e delle persone.
Generali ha pertanto la volontà di agire
in modo costruttivo, prestando consulenze e proponendo premi vantaggiosi
ai clienti desiderosi di contribuire alla
tutela dell’ambiente :
1/ - Sviluppando azioni d’informazione in materia di prevenzione dei rischi,
in particolare inerenti alle conseguenze
del riscaldamento del pianeta.
Nel primo semestre del 2006, è stata portata avanti un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei clienti,
sui comportamenti da adottare per la
protezione  dell’ambiente  (limitare  il
consumo d’acqua e di energia, ridurre
la quantità di rifiuti prodotti, …). Una
guida contenente consigli pratici è stata
stampata e consegnata in circa 200.000
esemplari.
2/- Invitando la clientela (imprese e
persone fisiche) ad adottare politiche e
comportamenti rispettosi dell’ambiente mediante l’offerta di tariffe vantaggiose e servizi aggiuntivi.
3/ - Facendo conoscere, sul sito internet dedicato allo sviluppo sostenibile :
www.generali-avenir.com,  iniziative
esemplari di soggetti che innovano seguendo  una  logica  di  produzione
del  reddito,  virtuosa  sotto  il  profilo
ecologico.
Con riferimento alle imprese, Generali
ha lanciato un metodo innovativo per
la valutazione ottimale dei rischi delle
piccole e medie imprese. La procedura
consiste nel proporre alle aziende una
diagnosi gratuita delle loro performance e del livello di controllo del rischio
sulla base di criteri di analisi allargati,
di cui alcuni legati allo sviluppo sostenibile.  Questa  valutazione  può  comportare vantaggi finanziari (riduzione
del budget globale per le copertura assicurativa fino al 30%) oppure servizi
aggiuntivi e mirati quali, ad esempio,
un’assistenza per la gestione delle crisi
aziendali e l’audit giuridico dei principali
contratti dell’impresa.
Due  esempi  concreti  dell’impegno  di
Generali in materia ambientale 1. Il progetto di un grattacielo à La Défense (interland parigino) : la torre Generali sarà la più alta torre ecologica d’Europa. Forte dei suoi 300 metri di altezza e
50 piani, l’edificio totalizzerà 90.000 m2.
L’opera integrerà tutte le tecnologie più
avanzate (turbine a vento, pannelli solari, ricuperatori d’acqua,  raffreddamento  naturale dell’immobile, …) al fine
di minimizzare l’impatto sull’ambiente.
L’utilizzo di queste tecniche permetterà
di ridurre del 60% il consumo d’energia
dello stabile ed il 70% delle emissioni di
CO2 rispetto ad un fabbricato classico.
L’opera dovrebbe essere consegnata nel
2011.
2. Una barca ecologica per il Vendée Globe
Challenge : Proseguendo l’impegno  tradizionale  nel  campo  della corsa d’altura, Generali ha costruito un veliero di 60
piedi (18,28 metri) concepito sulla base
di un progetto innovativo che integra le
energie rinnovabili (motore alimentato
a diester, pannelli solari, eoliche, …) per
fornire elettricità all’imbarcazione.
Fondata a Trieste nel 1831, Generali
è oggigiorno largamente presente nel
mondo. Il Gruppo opera in 42 paesi, in
particolare in Europa, Asia ed America
latina. Nel 2005, è diventata la prima
compagnia estera in Cina e, nel 2006, ha
iniziato ad operare in India. L’attività
del Gruppo tocca tutti i settori dell’assicurazione, i servizi finanziari e l’assistenza. Nel 2006, Generali ha realizzato un
fatturato pari a 64,5 Md€ ed un risultato
netto consolidato di 2,4 Md€. Il Gruppo
gestisce 397 Md€ di attivi, conta 61.000
collaboratori, 30.000 agenti e distributori indipendenti, e quasi 50 milioni di
clienti nel mondo.
La  Francia  rappresenta  il  2°  mercato del Gruppo dopo l’Italia. Presente
nell’esagono dal 1832, Generali ha accelerato il proprio sviluppo a partire dalla metà degli anni 90, grazie ad un forte
dinamismo interno ed a svariate acquisizioni. Con il 7,5% del mercato francese,
Generali è attualmente il 2° assicuratore generico nazionale, con una clientela
composta da oltre 6 milioni di persone
fisiche, 560.000 imprese e professionisti.
Generali conta quasi 8000 dipendenti e
si appoggia a canali di distribuzione diversificati, i quali costituiscono una delle reti più potenti di Francia, con 1200
agenti generali, 2000 mediatori, 1500
gestori indipendenti di patrimoni, 2200
consulenti a stipendio, importanti partners bancari ed internet providers. Nel
2006, Generali France  ha  proseguito la
sua crescita con un attivo di 14,2 Md€ e
un risultato netto consolidato di 405 M€
con un rialzo del 38 %.
Generali è presente nel Principato di Monaco dal 1921. In effetti, la prima agenzia  della  “Concorde”  (fliliale al 100%
di Generali dal 1905) fu affidata al Sig.
Laurenti, poi, nel 1956, al Sig. Comberti,
e dal 1975 ai Signori Mourenon e Giannotti. L’agenzia da loro diretta si trova
al 3° posto nella classifica del Gruppo.
Ci piace ricordare infine che il dott. José
Giannotti è Consigliere di amministrazione dell’AIIM.
Monaco Imprese n° 4
31
Generali
Un assureur s’engage
pour la protection de
l’environnement
Croissance  démographique,  aménagement  des  territoires  (déforestation,…)
accroissement des transports, pollution,
conduisent à une multiplicité de facteurs
de risques sans précédent. Autre facteur
alarmant : l’exploitation intensive des
ressources fossiles ou naturelles conduit
inéluctablement à leur épuisement et ce
phénomène s’accélère. Ainsi, en 2005, il
a été consommé dans le monde autant
d’énergie que durant toute la décennie
des années 1950-1960. Ce constat doit
conduire à une mutation des modèles
économiques  actuels  car  il  sera  nécessaire de transformer les schémas de
production  et  d’approvisionnement  de
nombre d’industries face à ces enjeux.
En  l’espace  d’une  génération,  l’environnement qui était stable s’est dégradé, avec une augmentation sensible des
aléas extrêmes (tempêtes, ouragans…)
et  une  élévation  du  niveau  des  mers
et  des  océans.  Ces  phénomènes  ont
des impacts directs sur le secteur de l’assurance :
1) Dans le domaine des catastrophes naturelles :
La  décennie  des  années  soixante a recensé 27 catastrophes naturelles, représentant  89  milliards  de  dollars  de  préjudice,  pour  6,5  milliards de dollars de
dommages assurés; la période 1993-2002 a
connu 63 catastrophes naturelles (2,3 fois
plus), causant 567 milliards de dollars de
préjudice (7 fois plus), pour 102 milliards
de dommages assurés (15,6 fois plus) ;
alors que 2004 était considérée comme
une année exceptionnelle avec 123 milliards de dollars de dommages, 2005 est
venu battre ce triste record avec plus de
150 milliards de dommages causés par
les deux ouragans Katrina et Wilma survenus en Louisiane et dans le golfe du
Mexique.
2) Dans le domaine de la santé :
Le  réchauffement  climatique  a  également des effets : les décès consécutifs
aux canicules dont on redoute une accentuation de leur fréquence et de leur
intensité.  Certains  experts  s’inquiètent
aussi de l’apparition de maladies tropicales dans des zones aujourd’hui tempérées qui seraient liée à une prolifération
d’insectes due à une élévation des températures. Les affections respiratoires se
développent sous l’effet de la pollution
atmosphérique et celle de l’eau et des sols
liée à l’utilisation intensive de substances
chimiques occasionnera l’apparition de
nouvelles maladies dont on évalue mal
aujourd’hui l’impact à long terme.
3)  Enfin,  les  phénomènes  climatiques
touchent de plein fouet le secteur de la
réassurance qui concentre tous les grands
risques.
Face  au  caractère  imprévisible  de  ces
phénomènes (intensité, lieu de survenance, fréquence…), les assureurs pourraient
être contraints d’allonger la liste des cas
non assurables car, en cas d’accélération
de la fréquence des catastrophes climatiques, ils n’auront plus le temps d’accumuler suffisamment de fonds propres
pour faire face à des sinistres d’une telle
ampleur.
Le premier baromètre réalisé par l’IFOP
pour  Generali  sur  l’attitude  des  chefs
d’entreprises français face aux nouveaux
défis montre que les questions liées à
l’épuisement des ressources fossiles (pétrole, gaz, charbon), les risques de pollution, la rareté de l’eau et plus largement
à  la  problématique  environnementale
s’inscrivent au cœur de la vision stratégique des entreprises.
71% des décideurs considèrent que l’entreprise  peut  contribuer  à  relever  ces
défis  ;  65%  des  personnes  interrogées
ont déclaré avoir prévu l’adaptation de
la stratégie de leur entreprise pour faire
face à ces nouveaux enjeux, dont 54%
avant 5 ans.
Generali souhaite agir dans ce domaine.
Dans le code éthique qui défini les principes directeurs devant être suivis par
l’ensemble de ses collaborateurs dans le
monde, la Compagnie s’est engagée explicitement en faveur de la protection
de  l’environnement.  Pour  M.  Claude
Tendil, Président-Directeur Général de
Generali France: “les assureurs doivent
jouer un rôle de vigie face aux problèmes
environnementaux. Le Groupe s’engage
à préserver l’environnement qu’il consi-
32
Monaco Imprese n° 4
dère comme un patrimoine collectif essentiel. À cette fin, le Groupe prend ses
décisions en s’assurant que ses initiatives économiques sont compatibles avec
la préservation de l’environnement, et
ce non seulement dans le respect des
législations en vigueur, mais aussi en
tenant compte des dernières avancées
de  la  recherche  scientifique  et  des
meilleures pratiques dans le domaine
écologique.”
Dans son discours prononcé en octobre
2005 à l’Université de Paris-Dauphine
pour la leçon inaugurale du master
d’assurance, Claude Tendil a proposé
une réflexion prospective sur le métier
d’assureur face à un contexte environnemental préoccupant. Ce discours a
fondé l’engagement de Generali dans le
domaine de la sauvegarde de la planète,
en précisant les trois rôles majeurs que
doit désormais tenir un assureur qui
place la question environnementale au
coeur de son développement :
1 - Être capable de sanctionner les pratiques irresponsables en faisant oeuvre
de pédagogie. Il prône une nouvelle approche de tarification et de souscription
des risques pour dissuader des projets
écologiquement dangereux.
2 - Mieux prévenir les risques en élargissant le champ du conseil. Par la voie du
renforcement et de l’élargissement des
études préalables et du conseil en prévention, les assureurs peuvent orienter
les décisions de leurs clients entreprises
et particuliers dans une stratégie gagnante pour eux, pour l’assurance et
pour l’avenir de la planète.
3 - Être capable d’accompagner la naissance de technologies nouvelles par des
solutions d’assurance innovantes. L’assureur doit ainsi dépasser son besoin
d’établir des tarifs sur des statistiques
historiques et accompagner ses clients
dans des découvertes permettant de
préserver l’environnement.
Ces principes ont été mis en œuvre au
sein de Generali France en priorité dans
4 domaines : l’environnement, la santé,
la préparation de l’avenir et la sécurité
des personnes et des biens.
Ainsi Generali a la volonté d’agir de façon concrète en apportant conseils et
avantages tarifaires aux clients désireux
de  contribuer  à  la  préservation  de
l’environnement :
1/ - En développant les actions d’information et de sensibilisation du public
en matière de prévention des risques,
notamment les conséquences du réchauffement climatique;
Au premier semestre 2006, une action
de sensibilisation a été menée auprès
des clients sur les bons réflexes à adopter pour préserver l’environnement en
limitant sa consommation d’eau ou
d’énergie ou encore en réduisant son
volume de déchets. Un guide de prévention qui contient tous ces conseils
pratiques a été édité à près de 200.000
exemplaires et remis aux clients.
2/- En incitant les clients - particuliers
et entreprises - à adopter des attitudes
ou des politiques plus respectueuses de
l’environnement avec des tarifs plus attractifs et des services élargis.
3/ - En faisant connaître les initiatives exemplaires d’entrepreneurs, de
collectivités ou de personnes qui innovent dans une logique économiquement rentable et écologiquement vertueuse,  notamment  sur  son  site  internet,  dédié  aux  questions
liées  au  développement  durable  :
www.generali-avenir.com.
Monaco Imprese n° 4
33
Pour les entreprises, Generali a fait
figure de pionnier en lançant une méthode novatrice pour mieux évaluer les
risques d’une PME. La démarche mise
en œuvre consiste à proposer aux entreprises un diagnostic gratuit sur leurs
performances et leur niveau de maîtrise
des risques à partir de critères d’analyse élargis, dont certains sont liés au développement durable. A l’issue de cette
évaluation, une note globale est attribuée à l’entreprise. Cette notation peut
déterminer des avantages financiers (réduction de budget d’assurance global
pouvant atteindre 30%) ou des services
plus associés, comme, par exemple, une
assistance gestion de crise ou l’audit
juridique des principaux contrats de
l’entreprise.
Deux  exemples  concrets  d’engagement de Generali en matière environnementale 1. Le projet d’une tour située à La Défense (92) : La Tour Generali sera la
plus haute tour écologique d’Europe
avec 300 mètres de haut et 50 étages,
elle totalisera 90.000 m2. Elle intègrera
toutes les technologies les plus avancées (turbines à vent, capteurs solaires,
récupérateurs d’eau, plateaux végétalisés en façade, refroidissement naturel
du bâtiment…) afin d’optimiser l’impact sur l’environnement. L’utilisation
de ces différentes techniques permettra
de réduire de 60 % la consommation
d’énergie du bâtiment et ses émissions
de CO2 de 70 % par rapport à une tour
classique. Elle devrait être livrée en
2011.
2. Un Bateau écologique pour le Vendée
Globe Challenge : Poursuivant son engagement traditionnel dans le domaine de
la course au large, Generali a construit
un  voilier  de  60  pieds  (18,28  mètres) conçu sur un projet novateur qui
intègre des énergies renouvelables (moteur au diester, capteurs solaires, éoliennes) pour alimenter les besoins en
électricité du bateau.
Fondé à Trieste en 1831, Generali est
aujourd’hui largement implanté dans
le monde.
Le Groupe opère dans 42 pays, plus
particulièrement en Europe, en Asie
et en Amérique Latine. En 2005, il est
devenu le premier assureur étranger en
Chine et a démarré son activité en Inde
en 2006. Son activité touche toutes les
branches de l’assurance, les services
financiers et l’assistance. En 2006, Generali a réalisé un chiffre d’affaires de
64,5 Md€ et un résultat net consolidé
de 2,4 Md€. Il gère 397 Md€ d’actifs.
Il compte 61.000 collaborateurs, 30.000
agents et distributeurs indépendants et
près de 50 millions de clients dans le
monde entier.
La France est, par ordre d’importance,
le 2ème marché du Groupe, après l’Italie.
M. José Giannotti
34
Monaco Imprese n° 4
Implanté dans l’Hexagone depuis 1832,
Generali y a accéléré son développement, à partir du milieu des années 90,
grâce à sa forte dynamique interne et
en procédant à différentes acquisitions.
Avec 7,5 % du marché français, Generali est aujourd’hui le 2ème assureur
généraliste national, avec une clientèle
qui atteint plus de 6 millions d’assurés
ainsi que 560 000 entreprises et professionnels. Generali compte près de 8 000
salariés et s’appuie sur des canaux de
distribution diversifiés qui constituent
l’un des réseaux les plus puissants en
France, avec 1200 agents généraux, 2000
courtiers, 1500 gestionnaires de patrimoine indépendants, 2200 conseillers
salariés ainsi que de grands partenaires
bancaires et internet. En 2006, Generali France a poursuivi sa croissance, avec
une activité de 14,2 Md€ et un résultat
net consolidé en hausse de 38 %, à 405
M€.
Generali est présent en Principauté de
Monaco depuis 1921. En effet, la première agence de la “Concorde” (filiale
à 100% de Generali depuis 1905) fut
confiée à M. Laurenti, puis, en 1956,
à M. Comberti, et depuis 1975 à Messieurs Mourenon et Giannotti (ce dernier est aussi Conseiller d’administration de l’AIIM, ndlr.). L’agence qu’ils
dirigent se situe au 3ème rang dans le
classement du Groupe.
Fabrizio Carbone
Monaco Imprese n° 4
35
L’AIIM sottoscrive
la Carta sulla
Responsabilità
Sociale delle Imprese
L’Associazione degli Imprenditori Italiani di Monaco ha risposto all’appello lanciato dalla Jeune Chambre Economique,
unendosi alle imprese ed organismi monegaschi che hanno manifestato il loro impegno per lo sviluppo sostenibile. Nel corso
della presentazione ufficiale della Carta, al Monte Carlo Beach
Hôtel, il Segretario Generale dell’AIIM, Fabrizio Carbone, ha
firmato la dichiarazione in nome e per conto dell’associazione.
Redatta dalla Jeune Chambre, di concerto con numerosi organismi associativi, istituzionali ed economici monegaschi, la
Carta vuole essere un manuale d’istruzioni ad uso delle entità
desiderose di svilupparsi tutelando l’ambiente.
Questo documento è concepito attorno a tre punti : lo sviluppo
sociale, lo sviluppo economico e la protezione dell’ambiente, e
permette ai firmatari d’affermare la loro volontà di promuovere
lo sviluppo ecoresponsabile nella vita economica di Monaco.
I partecipanti hanno avuto modo di parlare delle loro esperienze nei rispettivi settori d’attività. Per l’AIIM è intervenuto
l’Ing. Mauro Migliorero, direttore dello studio BICQ, il quale
ha presentato le norme internazionali elaborate dall’ISO (International Standard Organisation) che permettono d’ottenere
certificazioni  in  tutti  i  settori,  tra  cui  l’ambiente  (norme
ISO 9001 - ISO 14001 - SA8000, ecc.).
L’AIIM soutient la Chartre sur la
Responsabilité Sociétale des entreprises
L’Association des Entrepreneurs Italiens de Monaco a répondu à l’appel de la Jeune Chambre Economique, en s’unissant
aux entreprises et organismes monégasques qui ont manifesté
leur engagement pour un développement durable. Au cours de
la présentation officielle de la Chartre, au Monte Carlo Beach
Hôtel, le Secrétaire Général de l’AIIM, M. Fabrizio Carbone, a
signé la déclaration au nom et pour le compte de l’association.
Rédigée par la Jeune Chambre en concertation avec de nombreuses entités associatives, institutionnelles et économiques
monégasques, la Chartre se veut un mode d’emploi à destination de tout organisme souhaitant se développer en préservant
l’environnement.
Ce document est conçu autour de trois points : le développement social, le développement économique et la préservation
de l’environnement, et permet aux signataires d’affirmer leur
volonté de promouvoir le développement durable dans la vie
économique de Monaco.
Cet évènement a été l’occasion d’initier concrètement les entreprises présentes au développement responsable. Les intervenants ont fait part de leurs expériences dans leurs secteurs
respectifs d’activité.
Pour  l’AIIM  est  intervenu  M.  Mauro  Migliorero,  directeur du cabinet BICQ, lequel a parlé des normes internationales développées par l’ISO (International Standard Organisation) qui permettent d’obtenir des certifications dans tous
secteurs,  dont  l’environnement  (normes  de  certification
ISO 9001 - ISO 14001 - SA8000 , etc.).
36
Monaco Imprese n° 4
Elit Interim….
L’internale ecoresponsabile !
Presenti  nel  Principato  di  Monaco
dal  mese  di  ottobre  2005.  ELIT
INTERIM ha immediatamente aderito
alla “Carta sulla Responsabilità Sociale delle Imprese” (promossa dalla Jeune Chambre Economique di Monaco,
ndr.) inerente allo sviluppo sostenibile.
ELIT INTERIM ha desiderato rispondere positivamente alle norme ambientali per convinzione, e si è rapidamente
messa in conformità con i criteri fissati
dalla Carta. Il suo direttore generale,
Jacques Cohen, è largamente convinto della necessità di adottare un’etica
ecoresponsabile  in  seno  all’azienda.
Monaco Imprese ha voluto incontrare
questa squadra fortemente motivata.
Monaco Imprese : Vi siete stabiliti a
Monaco  da  poco  tempo.  Era  così
importante  aderire  rapidamente  alla
“Carta sulla Responsabilità Sociale
delle Imprese” ?
Jacques Cohen : Anche se siamo una
piccola squadra, ci sentiamo responsabili e consideriamo di primaria importanza giocare la carta dello sviluppo
sostenibile. Il risparmio energetico, la
raccolta differenziata, l’utilizzazione di
carta riciclata erano tutte cose facili da
fare. Bastava un minimo di organizzazione ed è quello che abbiamo fatto.
M.I. : Siete arrivati a Monaco nel
2005. Qual’è stato il vostro apporto al
lavoro interinale monegasco ?
Jacques Cohen : Il nosto punto di forza
è la presenza e l’impegno in tutti i settori di attività. D’altro canto, abbiamo
saputo sviluppare un clima di fiducia
grazie alla nostra reattività, ed un servizio di qualità in un contesto dinamico e motivante per i principali attori
del mercato. La politica che seguiamo è
sia umana, sia vicina ai problemi della
gente.
Francine Astolfi (responsabile dell’agenzia) :
Essendo la soddisfazione del cliente e
del  candidato  l’obiettivo  prioritario
dell’agenzia, creiamo una relazione duratura tra le due parti e ci adoperiamo
per garantire sia lo svolgimento della
missione conformemente alle aspettative del cliente, sia lo sviluppo professionale del lavoratore interinale.
M.I. : Quali sono i settori di attività
che privilegiate ?
Francine  Astolfi   :  Non  privilegiamo
nessun settore in particolare perché rispondiamo a tutte le domande in tutti
i settori di attività : ristorazione, immobiliare, grande distribuzione, industria, ... Ci sono naturalmente settori
con maggiori richieste degli altri, ma
prestiamo la stessa attenzione nei confronti di tutti.
M.I. : Il fatto di essere generici vi sembra un vantaggio ?
Jacques Cohen : Questa è la nostra forza in quanto rivolgendoci ad un ampio
e variegato settore professionale, non
rifiutiamo alcuna candidatura e ciò ci
consente di arricchire la nostra banca
dati e di poter rispondere a molte domande. Il fatto di essere generici non
impedisce al nostro personale d’interessarsi delle particolarità di ciascun
settore economico o professionale, al
fine di rispondere in modo attento e
preciso alle aspettative del cliente.
M.I. : Quante domande ricevete afferenti a collaborazioni con italiani ?
Francine Astolfi : Dal nostro arrivo ad
oggi, abbiamo creato un archivio di oltre 2000 domande di lavoro interinale,
di cui un buon 20% proveniente da italiani. Quest’ultimo dato è molto sensibile al lavoro stagionale.
Brigitte Broutin, Jacques Cohen, Francine Astolfi
Monaco Imprese n° 4
37
Francine Astolfi, Brigitte Broutin, Jacques Cohen
Elit Interim….
L’intérim autrement !
Installée en Principauté depuis octobre
2005, ELIT INTERIM s’est immédiatement investie dans la “Charte sur la
Responsabilité Sociétale des Entreprises”  (promue  par  la  Jeune  Chambre
Economique de Monaco, ndlr.) dans le
cadre du développement durable. ELIT
INTERIM  a  souhaité  répondre  aux
normes environnementales par conviction et s’est rapidement mise en conformité avec les différents critères fixés par
la Charte. Son directeur général, Jacques Cohen est largement convaincu
de la nécessité d’adopter une éthique
éco-citoyenne au sein de l’entreprise.
Monaco Imprese est allé à la rencontre
d’une équipe éco-responsable.
Monaco Imprese : Vous êtes installés
sur la Principauté depuis peu, était-il
important d’adhérer si rapidement à la
“Charte sur la Responsabilité Sociétale
des Entreprises” ?
Jacques Cohen : Même si notre implantation sur Monaco est récente, nous
nous sentons responsables et avons
trouvé primordial de jouer la carte
du développement durable. Aider à la
maîtrise d’énergie, utiliser le tri sélectif et se servir de papier recyclé étaient
38
Monaco Imprese n° 4
simples à mettre en place. Il suffisait de
procéder immédiatement aux quelques
aménagements nécessaires et c’est ce
que nous avons fait.
M.I. : Vous êtes arrivés à Monaco en
2005. Qu’avez-vous apporté en plus à
l’intérim monégasque ?
Jacques Cohen : D’une part la diversité par notre engagement dans tous
les secteurs d’activités. D’autre part,
nous avons su développer un climat de
confiance et de proximité grâce à notre
réactivité, un service de qualité avec
une ambiance dynamique et motivante
pour les principaux acteurs du marché.
Notre politique est à la fois humaine et
professionnelle.
Francine Astolfi (responsable de l’agence) :
L’objectif prioritaire de notre agence
étant la satisfaction du client et du
candidat, nous établissons une relation
durable  entre  les  2  parties  que  nous
mettons en contact et entretenons ce
lien privilégié pour assurer d’une part
des missions conformes à la demande
du client et d’autre part pour favoriser
l’épanouissement professionnel de l’intérimaire.
M.I. : Quels sont vos secteurs d’activités privilégiés ?
Francine Astolfi : Nous ne privilégions
pas un secteur en particulier car nous
nous  sommes  engagés  à  répondre
à toutes demandes dans tous les sec-
teurs d’activités : Hôtellerie, Restauration, Tourisme, Bâtiment, Tertiaire,
Grande Distribution, Industrie….Il y a
bien entendu des secteurs plus demandeurs que d’autres mais nous restons à
l’écoute de chaque profession.
M.I. : Le fait d’être généraliste vous
paraît-il être un atout ?
Jacques Cohen : Là est notre atout, car
en nous adressant à un secteur large et
varié, nous ne refusons aucune candidature ce qui permet d’enrichir notre
fichier  d’intérimaires  et  de  pouvoir
répondre à diverses demandes. Le fait
d’être généraliste n’empêche pas notre
personnel  permanent  de  s’intéresser
et s’informer des spécifications que requière chaque domaine d’activité voire
même chaque profession, pour répondre de manière précise aux attentes du
client.
M.I. : Avez-vous de nombreuses demandes pour des collaborations avec des
Italiens ?
Francine Astolfi : Depuis notre installation, nous avons déjà enregistré un
fichier de plus de 2000 intérimaires et il
faut compter à peu près 20% de demandes concernant les citoyens Italiens. Ces
dernières varient en fonction du travail
saisonnier.
Nelly Nussbaum / Karine Dal-Pont
Monaco Imprese n° 4
39
Finanza e sivuppo sostenibile
Investimenti finanziari nelle società che
seguono strategie aziendali compatibili
con le politiche di sviluppo sostenibile :
quali reali opportunità ?
Gabrilele Tagi
Una definizione di questa tipologia di
società  è  quella  data  dalla  Commissione Mondiale per l’Ambiente che le
identifica come aziende che cercano di
minimizzare l’impatto ambientale della loro attività e contribuiscono internazionalmente  allo  sviluppo  sociale
ed economico delle comunità in cui
agiscono. Si tratta in sostanza di società che applicano misure di risparmio
energetico, perseguono un’attenta politica di controllo dell’inquinamento,
favoriscono l’etica nel comportamento
aziendale, forniscono supporto ad iniziative sociali della comunità.
Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito alla nascita di numerosi fondi
di investimento focalizzati su società
che meglio rappresentano strategie e
modelli di crescita congruenti con lo
sviluppo  sostenibile,  anche  chiamate
“SD Companies” (Sustainable Development Companies).
Dal 1994 ad oggi l’indice Dow Jones
Sustainability ha avuto una rendimento medio annuo composto in USD dell’
8,47% contro il 7,22% medio annuo del
Morgan Stanley World .Ciò significa
che il differenziale assoluto di performance tra i due indici, in quattordici
anni, è stato del 47% circa. Occorre
essere cauti nelle comparazioni poichè
gli  investimenti  azionari  internazionali tendono a seguire un approccio
40
Monaco Imprese n° 4
di diversificazione globale per settori.
Non  e’  dunque  così  facile  attribuire
alla corporate governance socialmente responsabile il merito della migliore
performance, visto che i settori merceologici dell’indice Dow Jones Sustainability sono diversamente rappresentati
rispetto al Morgan Stanley World .
- L’impegno a favorire la partecipazione dei dipendenti alla gestione aziendale e dunque ad instaurare rapporti
sindacali più distesi ;
- L’eccellenza nella gestione del rischio ;
sono tutti atteggiamenti di responsabilità sociale che qualificano una “SD
company”.
Se compariamo poi alcuni indici borsistici particolari relativi a settori che più
beneficiano del flusso di investimenti
legati alla riqualificazione del contesto
ecologico, con indici borsistici azionari globali, i risultati sono ancora più
eclatanti ; differenziali di performance
di decine di punti percentuali sono riscontrabili sulla sola osservazione degli
ultimi quattro anni .
Nel mondo dei paesi industrializzati,
oggigiorno, la qualifica di “SD company”  è  ricercata  consapevolmente
come termine equivalente ad eccellenza
nella gestione aziendale e come fattore
determinante nella ricerca della massimizzazione dei risultati gestionali. Tutto ciò è ancora più evidente se si fa riferimento al mondo delle multi-nazionali, dove la capacità di accedere a nuovi
mercati internazionali e strettamente
legata alla credibilità ed accettabilità
politica per la comunità beneficiaria.
In questo caso tuttavia non parliamo
necessariamente di investimenti in SD
companies, quanto di investimenti in
settori  legati  allo  sviluppo  durevole,
senza entrare nel merito della corporate governance aziendale. E’ tuttavia intuitivo che nelle cosiddette ‘green companies’ prevalga una logica di gestione
aziendale socialmente responsabile.
Veniamo ai fattori logici che rendono
gli  investimenti  in  “SD  companies”
tendenzialmente attraenti.
Bisogna dire che, a fronte di un’offerta
di fondi specializzati ancora limitata,
la domanda di investimenti socialmente responsabili tende ad aumentare ed
auto-alimentarsi per due motivi :
-  La  crescente  sensibilità  dell’opinione pubblica verso argomenti di responsabilità sociale convoglia sempre
nuovi flussi di capitale verso questi
strumenti;
- Molti investitori istituzionali, soprattutto di natura previdenziale, si sono
dotati di regole atte a favorire investimenti socialmente responsabili.
Ma addentrandoci meglio nel significato di “SD company” comprenderemo
facilmente che la natura stessa di queste società è foriera di migliori performance aziendali e dunque borsistiche:
- La trasparenza e completezza delle
informazioni contabili;
- La  massimizzazione  dell’efficienza,
intesa  come  minimizzazione  degli
sprechi;
In buona sostanza oggi, per tutte le
grandi società la qualifica di “SD company” è diventata quasi imprescindibile
e, l’eventuale mancanza di tale riconoscimento, tenderebbe a penalizzare
significativamente  la  società  stessa.
Tuttavia proprio perché si tratta di un
elemento quasi imprescindibile è ormai
largamente diffuso tra tutte le società e
non rappresenta più un elemento così
importante di distinzione nella performance.
Questa tendenza penso sia ampiamente
riflessa nella differenza di performance
tra l’indice Dow Jones Sustainability e
l’indice  Morgan  Stanley  :  se  infatti
il  primo  indice  ha  cumulato  una
sovra-performance pari a circa il 47%
dal 94 al 2007, dal 2000 al 2007, questa
sovra-performance è stata pari soltanto
al 3%.
In sostanza dunque l’investitore che
ricerchi una sovra-performance può
ancora fare riferimento a strumenti di
investimento  specializzati  nelle  “SD
companies”,  senza tuttavia aspettarsi
sovra-performance particolarmente significative rispetto agli indici globali di
mercato. Maggiori attese di performance invece, riguardano quei prodotti che
più si focalizzano sui beni e servizi ecologici ed energie alternative. Secondo la
stima di numerosi economisti, nei prossimi anni verranno investiti circa 2,5/3
trilioni di USD all’anno per l’adattamento al nuovo contesto ecologico.
E’ chiaro che i settori del trattamen-
to dei rifiuti, delle energie rinnovabili,
dell’acqua ecc., saranno i grandi beneficiari e dunque continueranno a manifestare una crescita molto elevata.
In questo caso dunque le attese di performance possono essere significativamente più elevate, tuttavia facendo attenzione ad alcuni rischi.
Tutto il settore ambientale è largamente  finanziato  da  contributi  pubblici,
che, in un contesto congiunturale ancora favorevole e di solidità dei bilanci pubblici statali, sono più facilmente
disponibili.  Tuttavia,  in  un  contesto
recessivo,  la  situazione  cambierebbe
radicalment.  Si  ricordi,  ad  esempio,
che proprio per questo motivo, molte  “green  companies”  all’inizio  degli
anni 90 hanno stentato a decollare.
Finance et développement durable
Des investissements financiers dans les
sociétés qui poursuivent des stratégies
d’entreprises cohérentes avec le développement durable : quelles sont les réelles
perspectives ?
Une définition de ce type de sociétés
est  celle  donnée  par  la  Commission
mondiale sur l’environnement qui les
identifie  comme  des  entreprises  qui
cherchent à réduire au maximum l’impact environnemental de leur activité
et contribuent au développement social
et économique des communautés dans
lesquelles elles interviennent.
Il s’agit en général de sociétés qui appliquent des mesures d’économie d’énergie, suivent une politique rigoureuse de
contrôle de pollution, favorisent l’éthique dans le comportement d’entreprise,
et qui apportent un soutien aux initiatives sociales de la communauté.
Au cours des quinze dernières années,
nous avons assisté à la naissance de
nombreux fonds d’investissement axés
sur  des  sociétés  qui  représentent  au
mieux les stratégies et les modèles de
croissances cohérents avec le développement durable, également appelées
“SD Companies” (Sustainable Development Companies).
De  1994  à  aujourd’hui  l’indice  Dow
Jones Sustainability a connu un rendement moyen annuel composé de 8,47 %
contre 7,22% pour le Morgan Stanley
World. Cela signifie donc que le différentiel absolu de performance entre les
deux indices a été de 47% environ en
quatorze ans.
Il faut être vigilant dans les comparaisons,  étant  donné  que  les  investissements  internationaux  en  actions
ont tendance à suivre une approche de
diversification globale par secteur. Il
n’est donc pas si facile d’attribuer à la
“Corporate governance” socialement
responsable, le mérite de l’amélioration
de la performance, étant donné que les
secteurs de produits exposés de l’indice
Dow Jones Sustainability sont représentés différemment par rapport à celui
du Morgan Stanley World.
Si nous comparons ensuite quelques
indices boursiers spécifiques dans des
secteurs qui bénéficient de flux d’investissements liés au reclassement du
contexte écologique avec des indices
globaux d’actions en bourse, les résultats sont encore plus probants. Des différentiels de performance de dizaines de
points de pourcentage ont été constatés
en tenant compte uniquement des quatre dernières années.
Dans ce cas, toutefois, nous ne parlons
pas nécessairement des investissements
dans des “SD companies”, mais des investissements dans des secteurs liés au
développement durable, sans aborder la
question de la “Corporate Governance”. Il est cependant naturel que dans
ces sociétés appelées “Green Companies”  prévale  une  logique  de  gestion
d’entreprise, socialement responsable.
Abordons les facteurs logiques qui rendent les investissements dans les “SD
Companies”  fondamentalement  attrayants. Il faut dire que, face à une offre de fonds spécialisée encore limitée,
la demande d’investissements socialement responsables tend à augmenter et
à s’autoalimenter pour deux raisons :
- La sensibilité croissante de l’opinion
publique à des arguments de responsabilité sociale attire de plus en plus de
nouveaux flux du capital vers ces instruments ;
- Beaucoup d’investisseurs institutionnels,  surtout  des  organismes  de  prévoyance sociale, se sont dotés de règles
destinées à favoriser des investissements
socialement responsables.
Mais en nous engageant dans une définition  plus  poussée  du  terme  “SD
Company” nous comprendrons facilement que la nature intrinsèque de ces
sociétés est porteuse de meilleures performances  entrepreneuriales  et  donc
boursières :
- La transparence et le caractère exhaustif des informations comptables ;
- L’optimisation de l’efficacité, visant à
réduire le gaspillage ;
- L’engagement à favoriser la participation des salariés à la gestion d’entreprise et donc à instaurer des rapports
syndicaux plus détendus ;
- L’excellence dans la gestion du risque.
Ces caractéristiques sont des comportements de responsabilité sociale qui
caractérisent une “SD Company”.
D a n s   l e s   p ay s   i n d u s t r i a l i s é s,
aujourd’hui, la qualification de “SD
Company”  est  sciemment  recherchée
comme synonyme d’excellence dans la
gestion d’entreprise et comme facteur
déterminant dans la recherche de l’optimisation des résultats de gestion. Tout
ceci est encore plus évident si l’on se réfère au monde des multinationales où
la capacité de percer sur de nouveaux
marchés internationaux est étroitement
liée à la crédibilité et à l’acceptabilité
politique pour la communauté bénéficiaire.
En définitive aujourd’hui, la qualification de “SD Company” est devenue
presque incontournable pour toutes les
grandes sociétés et l’éventuel manque
d’une telle reconnaissance aurait tendance à pénaliser de manière significative la société elle-même. Cependant,
elle ne représente plus un élément de
distinction aussi important dans la performance parce qu’il s’agit justement
d’un élément presque incontournable
et désormais largement diffusé parmi
toutes les sociétés.
Cette tendance est amplement reflétée
dans la différence de performance entre l’indice Dow Jones Sustainability et
l’indice Morgan Stanley : si en réalité le
premier indice a accumulé une surperformance égale à environ 47% de 1994
à 2000, cette surperformance équivaut
à seulement 3% de 2000 à 2007.
Enfin, l’investisseur qui recherche une
surperformance peut donc encore se
référer à des instruments d’investissement spécialisés dans les sociétés à développement durable sans pour autant
s’attendre à une surperformance particulièrement éloquente par rapport aux
indices globaux du marché. Des attentes de performance exigeantes concernent plutôt les fonds axés sur les produits et services écologiques et énergies
alternatives.
Selon une estimation de nombreux économistes, environ 2,5/3 trillions de dollars seront investis chaque année dans
l’adaptation au nouveau contexte écologique au cours des années à venir. Il
est clair que, les secteurs de traitement
des déchets, des énergies renouvelables,
de l’eau, etc. seront les grands bénéficiaires et continueront donc à réaliser
une croissance fulgurante. Dans ce cas,
les attentes de performance peuvent
donc être bien plus élevées, en faisant
toutefois attention à certains risques.
Tout le secteur environnemental est largement financé par les subventions publiques qui, dans un contexte conjoncturel encore favorable et des bilans publics solides, sont plus facilement disponibles. Cependant, dans un contexte
de  récession,  la  situation  changerait
radicalement ; on se rappelle par exemple que, pour cette raison particulière,
beaucoup  de  “green  companies”  au
début des années 90 ont eu du mal à
décoller.
Gabriele Tagi
Monaco Imprese n° 4
41
Dresdner Bank
Un impegno per l’ambiente e la
Fondazione Principe Alberto II
di Monaco
Monaco Imprese : La Dresdner Bank
(socio corrispondente dell’AIIM, ndr.)
è conosciuta per essere molto attenta e
sensibile alle politiche di sviluppo sostenibile. Quali sono le azioni concrete che
avete realizzato in passato ed i progetti
futuri ?
Dresdner Bank : Il clima è un fenomeno
in continuo mutamento. Oggigiorno,
tuttavia, notiamo un’accelerazione significativa del cambiamento climatico
rispetto al passato dovuta all’azione
dell’uomo.
Il riscaldamento del pianeta rappresenta un rischio concreto per l’economia
globale, influenzando in maniera sostanziale lo stato di salute delle imprese, la disponibilità di risorse naturali
ed il conseguente costo dell’energia. I
mutamenti climatici hanno ripercussioni anche nel mondo della finanza.
Charles Sirna
Administrateur Délégué, CEO
42
Monaco Imprese n° 4
Le  banche  ed  i  risparmiatori  hanno
bisogno di conoscere con assoluta certezza le linee guida inerenti alla politica
ambientale per valutare ed orientare gli
investimenti.
La necessità di rivoluzionare il settore
energetico apre nuove prospettive per
lo  sviluppo  economico  e  sociale.  La
soluzione chiave consiste essenzialmente nell’adozione, a livello mondiale, di
tecnologie low-carbon. Il gruppo Dresdner Bank ha un ruolo di grande rilievo nel settore dei finanziamenti ed investimenti connessi al clima ed al credit
risk  management.  I  principali  campi
d’azione della banca sono i seguenti :
- Studio, revisione e ottimizzazione del
suo internal carbon risk management;
- Definizione degli impatti e dei rischi
concreti legati alla carbon risk reduction, così come alle strategie di mercato
in campo energetico;
- Consolidamento della posizione di
top player nel trading europeo delle
emissioni e conseguente sviluppo della relativa consulenza a beneficio dei
clienti;
- Finanziamenti agevolati per programmi pubblici focalizzati sulla implementazione delle tecnologie low-carbon.
M.I. : S.A.S. il Principe Alberto II di
Monaco ha recentemente nominato
nel Consiglio di Amministrazione della
Sua Fondazione, il Sig. Otto Steinmetz,
attuale componente del Consiglio Direttivo di Dresdner Bank. In che modo
sarà coinvolta la Dresdner Bank nelle
attività della Fondazione?
Dresdner Bank : Il 3 ottobre 2007, in
occasione della seconda riunione del
Consiglio  di  Amministrazione  della Fondazione Principe Alberto II di
Monaco, il Principe Sovrano ha dato
Joachim Strautmann
Administrateur Délégué
il benvenuto a due nuovi consiglieri :
John Gummer, già Segretario di Stato
britannico incaricato per l’ambiente, e
Otto Steinmetz, componente del Consiglio di Amministrazione del nostro
Gruppo e responsabile del Dipartimento Risk, nonché del gruppo di esperti in
materia di clima in Allianz.
In  tale  occasione,  sono  stati  presentati  quattro  nuovi  progetti  che
vedranno  coinvolti  sia  i  componenti
della Fondazione, sia I rispettivi Gruppi di appartenenza, nella realizzazione
di uno studio dell’impatto del riscaldamento globale sullo stato di salute degli
orsi polari e del loro habitat naturale;
formalizzazione  di  una  missione  in
Madagascar e Monzambico, finalizzata ad implementare le conoscenze sulla
biodiversità; promozione della cooperazione fra centri urbani per il trattamento dei rifiuti al fine di finalizzare
progetti concreti; promozione e sviluppo della coltivazione di piante medicinali in Africa, al fine di incoraggiare lo
sviluppo economico e sociale di queste
regioni.
M.I. : In che modo Dresdner Bank Monaco ed il suo dirigente, Charles Sirna,
possono contribuire al conseguimento
degli obiettivi di S.A.S. il Principe
Alberto II e della Sua Fondazione ?
Charles Sirna : Prima di tutto, si tratta di una convinzione personale. Ho
molto apprezzato l’impegno di S.A.S. il
Principe Alberto II sancito nel discor-
so che Egli ha pronunciato in occasione della sua intronizzazione il 12 luglio
2005. Il Sovrano ha chiaramente affermato che la salvaguardia dell’ambiente
deve rappresentare l’apporto concreto
del Principato di Monaco alla Comunità internazionale.
Quando,  nel  2006,  ho  saputo  che
il Principe Sovrano si recava al Polo
Nord, ho immediatamente capito che
il Gruppo Dresdner Bank disponeva di
competenze e risorse idonee a sostenere la Sua volontà politica.
Bisognava tuttavia creare un legame tra
noi. Così ho proposto alla nostra casa
madre d’intitolare la nostra inaugurazione : “L’impegno del Principato di
Monaco e della Dresdner Bank in materia di protezione del clima ed in favore
dello sviluppo sostenibile”, e d’invitare
S.A.S. il Principe Alberto II, il quale ci
ha onorato della Sua presenza.
L’inaugurazione è stata preceduta da un
incontro preparatorio, da me organizzato, tra S.E. Bernard Fautrier, Vicepresidente e Amministratore Delegato della
Fondazione Principe Alberto II di Monaco, ed il dott. Sandhoevel, Direttore
Generale di Allianz Climate Solutions.
In seguito, S.E. Bernard Fautrier ha
invitato la Dresdner Bank a partecipare alla sessione inaugurale del Salone
EVER (veicoli ecologici, ndr.) nel marzo 2007. Ho colto questa opportunità
per sensibilizzare i massimi responsabi-
li delle filiali del Gruppo, quali RMC
Londra e Allianz Global Investors Münich (il terzo gestore di attivi patrimoniali al mondo) ed organizzare il primo
contatto tra S.E. Bernard Fautrier ed
il Sig. Steinmetz, membro del Direttivo della Dresdner Bank, gettando in
questo modo le premesse all’ingresso
di quest’ultimo nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
Abbiamo in programma per il prossimo 27 febbraio 2008, una colazione di
lavoro nella sede berlinese di Dresdner
Bank, alla quale dovrebbero partecipare il Principe Sovrano, molte personalità politiche tedesche, i più alti dirigenti
del nostro Gruppo e di Allianz, e le più
prestigiose imprese tedesche specializzate nelle questioni legate allo sviluppo
sostenibile. In tale sede, S.E. Bernard
Fautrier ed il Consigliere di Governo
per  l’ambiente  e  le  infrastrutture,
Robert Calcagno, presenteranno i progetti della Fondazione e del Governo
monegasco.
Quanto  detto  dimostra  la  mia  forte
convinzione e grande pazienza nell’attesa dei primi risultati. E’ compito di
un dirigente di filiale mettere in risalto
le specificità locali e fare comprendere
alla direzione generale della casa madre
l’effetto leva ottenibile combinando la
volontà politica locale con la forza di
primari gruppi mondiali.
Monaco Imprese n° 4
43
Nonostante la nostra attività principale a Monaco sia quella di soddisfare
una clientela esigente in materia d’investimenti finanziari di alto spessore, è
nostro dovere - e, in materia di ambiente, un dovere morale - contribuire all’irraggiamento internazionale del Principato di Monaco, favorendo nello stesso
tempo gli interessi del Gruppo.
Dresdner Bank
Un engagement pour
l’environnement et pour la
Fondation Prince Albert
II de Monaco
Monaco Imprese : La Dresdner Bank
(membre correspondant de l’AIIM,
ndlr.) est connue pour être très attentive
et sensible aux politiques de développement durable. Quelles sont les actions
concrètes que vous avez menées et les
projets futurs ?
Dresdner  Bank  :  Le  climat  change
continuellement  et  depuis  toujours.
Aujourd’hui nous remarquons toutefois une accélération significative de
ce phénomène par rapport au passé à
cause des comportements humains.
Le réchauffement de la planète représente un risque concret pour l’économie globale, en influençant sensiblement l’état de santé des entreprises, la
disponibilité de ressources naturelles et,
par conséquence, le coût de l’énergie.
Les changements climatiques ont aussi
des répercussions dans le monde de la
finance. Les banques et les épargnants
ont besoin de connaître clairement les
grandes lignes des politiques environnementales pour évaluer et diriger les
investissements.
La nécessité de révolutionner le secteur  énergétique  ouvre  de  nouvelles
perspectives  pour  le  développement
économique et social. La solution-clé
consiste essentiellement en l’adoption,
à niveau mondial, de technologies lowcarbon. Le Groupe Dresdner Bank
joue un rôle significatif dans le secteur
des financements et investissements liés
au climat et au credit risk management.
Les principaux champs d’action de la
banque sont les suivants :
- Etude, révision et optimisation de son
internal carbon risk management;
- Définition des impacts et des risques
concrets liés à la carbon risk reduction,
ainsi qu’aux stratégies de marché en
matière énergétique;
- Consolidation de la position de top
player dans le trading européen des
émissions et développement conséquent de l’activité de conseil y afférente au bénéfice des clients;
- Aides financières pour les programmes publiques inhérents à l’implantation de technologies low-carbon.
44
Monaco Imprese n° 4
M.I. : S.A.S. le Prince Albert II de
Monaco a récemment nommé dans le
Conseil d’Administration de sa Fondation, M. Otto Steinmetz, membre
actuel du Conseil de Direction de Dresdner Bank. De quelle manière Dresdner
Bank participera aux activités de la
Fondation ?
Dresdner Bank : Le 3 octobre 2007, à
l’occasion de la deuxième réunion du
Conseil  d’Administration  de  la  Fondation Prince Albert II de Monaco, le
Prince Souverain a souhaité la bienvenue  à  deux  nouveaux  conseillers  :
M. John Gummer, ancien Secrétaire
d’Etat britannique chargé de l’environnement, et M. Otto Steinmetz, membre
du Conseil d’Administration de notre
Groupe et responsable du département
Risk, ainsi que du groupe d’experts en
matière climatique chez Allianz.
A  cette  occasion,  quatre  nouveaux
projets ont été présentés. Ils verront la
participation des membres de la Fondation et de leurs Groupes d’appartenance pour la réalisation d’une étude
sur l’impact du réchauffement global
sur l’état de santé des ours polaires
et de leur habitat naturel ; la formation d’une mission à Madagascar et
au Mozambique, destinée à implanter
les connaissances sur la biodiversité;
la promotion de la coopération entre
centres urbains pour le traitement des
ordures ménagères afin de finaliser des
projets concrets ; la promotion et le développement de cultures de plantes officinales en Afrique afin d’encourager
le développement économique et social
en ces régions.
M.I. : De quelle manière Dresdner
Bank Monaco et son Directeur, M.
Charles Sirna, peuvent-ils contribuer à
la réalisation des objectifs de S.A.S. le
Prince Albert II et de Sa Fondation ?
Charles Sirna : Il s’agit d’abord d’une
question  de  conviction  personnelle.
J’avais apprécié l’engagement de notre
Souverain dans le discours qu’Il a prononcé à l’occasion de Son avènement
le 12 juillet 2005. Il avait clairement indiqué que la préservation de l’environnement devait être l’un des apports de
la Principauté à la communauté internationale. En 2006, lorsque j’ai su que
S.A.S. le Prince Albert II se rendait au
pôle nord, j’ai compris que le Groupe
Dresdner Bank disposait des compétences et ressources capables de soutenir la volonté politique du Souverain.
Il fallait cependant créer le lien entre
les deux. C’est ainsi que j’ai proposé
à notre maison mère d’effectuer notre
inauguration sur le thème de “L’engagement de la Principauté de Monaco et
de la Dresdner Bank sur la protection
du climat et en faveur du développement durable”, et d’y inviter le Prince
Souverain, lequel nous a honoré de Sa
présence.
Avant cet évènement, s’étaient rencontrés en ma présence S.E. M. Bernard
Fautrier,  Vice  Président  et  Administrateur  Délégué  de  la  Fondation
Prince Albert II et le Dr. Sandhoevel,
Directeur Général de Allianz Climate
Solutions.
Suite  à  cette  rencontre,  S.E.  M.
Bernard  Fautrier  nous  a  invités  à
participer à la session inaugurale du
Salon  EVER  (véhicules  écologiques,
ndlr.) en mars 2007. J’ai saisi cette occasion pour sensibiliser les hauts responsables des filiales de notre Groupe,
telles  que  RCM  Londres  et  Allianz
Global Investors Münich (le 3ème gérant
d’actifs au monde) et organiser le premier contact entre Messieurs Fautrier
et  Steinmetz,  membre  du  Directoire
de  Dresdner  Bank,  prélude  à  son
entrée  au  sein  du  Conseil  d’Administration  de  la  Fondation  Prince
Albert II de Monaco.
Nous préparons actuellement un déjeuner de travail au siège berlinois de
Dresdner  Bank,  le  27  février  2008,
auquel  devrait  participer  le  Prince
Souverain,  des  personnalités  politiques allemandes, des hauts dirigeants
de notre Groupe, d’Allianz et des plus
prestigieuses  entreprises  allemandes
spécialisées dans les questions liées au
développement  durable.  Au  cours  de
ce déjeuner, S.E. M. Bernard Fautrier
et le Conseiller de Gouvernement pour
l’environnement et les infrastructures,
M. Robert Calcagno, présenteront les
projets de la Fondation et du Gouvernement Monégasque.
On voit donc bien qu’il faut être armé
de  convictions  fortes  et  de  patience
pour que les efforts puissent produire
les premiers effets.
Le rôle d’un dirigeant de filiale est aussi
celui de mettre en valeur les spécificités locales, et de faire comprendre aux
directions générales des maisons mères
l’effet de levier réalisé en combinant la
volonté politique locale avec la force de
groupes mondialement reconnus.
Ainsi,  même  si  notre  activité  principale à Monaco est de satisfaire une demande exigeante en matière de services
financiers haut de gamme, notre devoir
- et dans le cas du développement durable je dirais même notre conscience
- est de contribuer au rayonnement de
la Principauté tout en favorisant les intérêts économiques de notre Groupe.
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Monaco Imprese n° 4
45
Credere nell’avvenire e difendere le
proprie opinioni
46
Monaco Imprese n° 4
Presente in 19 paesi con 30 filiali o succursali nel mondo e più di 2000 collaboratori, il Gruppo LCF Rothschild è
diventato uno degli istituti finanziari
indipendenti più dinamici d’Europa.
Essendo presieduto e detenuto dal 1997
dal Barone Benjamin de Rothschild,
figlio del Barone Edmond de Rothschild, il carattere familiare conferisce
al Gruppo una posizione unica sulla piazza finanziaria e garantisce una
grande indipendenza nella consulenza
alla clientela.
Mettiamo in opera, con convinzione
e perseveranza, i principi alla base del
successo della famiglia Rothschild da
molte generazioni : una visione a lungo
termine, insensibile alle mode, e l’alleanza tra know-how, innovazione ed
etica alla ricerca costante dell’eccellenza a servizio dei patrimoni che ci sono
affidati.
Tra gli impegni difesi da lunga data dalle Fondazioni Edmond e Benjamin de
Rothschild, la salvaguardia del pianeta
ed il sostegno all’innovazione figurano
al primo posto.
Questa doppia vocazione è altresì condivisa dalla Fondazione Polare Internazionale, la quale riceve l’appoggio
delle Fondazioni Edmond e Benjamin
de Rothschild dalla sua creazione.
L’apertura del Gruppo LCF Rothschild
a questo progetto risponde alla volontà del Barone Benjamin de Rothschild
di associare il gruppo bancario, da lui
presieduto, ad un tema di fondamentale importanza per il nostro futuro e, in
particolare, di contribuire fattivamente
alla diffusione della educazione e conoscenza in materia
Per saperne di più :
www.polarfoundation.org
www.lcf.rothschild.com
Croire en l’avenir
et défendre
ses convictions
Présent dans 19 pays avec 30 filiales ou
succursales dans le monde et plus de
2000 collaborateurs, le Groupe LCF
Rothschild est devenu l’un des établissements financiers indépendants les
plus dynamiques d’Europe.
Présidé et détenu depuis 1997 par le
Baron Benjamin de Rothschild, fils du
Baron Edmond de Rothschild, son caractère familial lui confère une position
unique sur la place financière et autorise une grande indépendance dans le
conseil auprès de ses clients.
Nous mettons en œuvre avec conviction
et persévérance les principes qui ont
fait le succès de la famille Rothschild
depuis des générations : une vision à
long terme ne cédant pas aux modes et
l’alliance du savoir-faire, de l’innovation et de l’éthique dans une poursuite
constante de l’excellence au service des
patrimoines qui nous sont confiés.
Parmi les engagements défendus de
longue date au travers des Fondations
Edmond et Benjamin de Rothschild, la
protection de la planète et le soutien à
l’innovation figurent au premier plan.
Cette double vocation est également
partagée par la Fondation Polaire Internationale qui reçoit ainsi le soutien
des Fondations Edmond et Benjamin
de Rothschild depuis sa création.
L’ouverture du Groupe LCF Rothschild à ce projet répond à une volonté
du Baron Benjamin de Rothschild d’associer le groupe bancaire qu’il préside
à un thème majeur pour les années qui
viennent  et  plus  particulièrement  de
contribuer ainsi activement au rayonnement de l’éducation et de la connaissance sur ce sujet.
Pour en savoir plus :
www.polarfoundation.org
www.lcf.rothschild.com
Monaco Imprese n° 4
47
Quattrocento esperti hanno discusso di energia nel
convegno organizzato dalla Fondazione Farefuturo
Lo scorso 17 gennaio si è svolto a Roma il convegno Una strategia energetica sostenibile, sicura e competitiva per l’Europa,
organizzato dalla Fondazione Farefuturo. Il convegno, al quale
hanno partecipato oltre quattrocento persone, esperti, addetti ai
lavori, rappresentanti delle imprese del settore, si è aperto con
la relazione del segretario generale di Farefuturo, Adolfo Urso presentatore e relatore della proposta di legge per un piano energetico nazionale che preveda anche la riapertura del nucleare
civile in Italia, in corso di discussione in commissione Attività
Produttive della Camera dei deputati - che ha illustrato il documento della Fondazione sui temi relativi all’energia.
“Quella dell’energia - ha sottolineato Urso - anche per i suoi
vitali risvolti economici e ambientali, è una questione che deve
essere affrontata in modo bipartisan perché l’Italia ha bisogno
di una rivoluzione copernicana da realizzare insieme e in fretta”.
Occorre riaprire al nucleare in tempi brevi, come chiede anche il
disegno di legge in esame nella Commissione Attività produttive.
“L’indagine conoscitiva attivata - ha messo in evidenza Urso -
dimostra che vi sono tutte le condizioni tecnologiche, economiche e ambientali per riprendere il percorso interrotto dal referendum di vent’anni fa”, con il no alle centrali scaturito dal disastro
di Chernobyl e dall’ondata emotiva che ne è seguita.
I lavori si sono conclusi con l’intervento del ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani secondo cui sul nucleare l’Italia
deve ripartire con la ricerca di quarta generazione e attrezzarsi
per avere un know how, in modo tale che quando avremo la tecnologia, si possa prendere in considerazione la scelta. Bersani
si è espresso anche sui termovalorizzatori affermando che “se si
devono fare, allora vanno fatti”.
Sulla riapertura all’energia atomica il presidente di Edison, Umberto Quadrino, ha dichiarato che “se verrà rilanciato un piano
nazionale, tutte le aziende importanti dovranno fare uno sforzo
ed Edison farà la sua parte”, aggiungendo che “è il momento di
fare una riflessione non emotiva” sul nucleare che è “una delle
opzioni da prendere seriamente in considerazione per il futuro”,
perché “le fonti di energia che emettono poco o nulla non possono essere ignorate se si vogliono centrare gli obiettivi di Kyoto”.
Per Massimo Romano, amministratore delegato di Sogin, per
“migliorare la sicurezza energetica” occorre “disporre di tutte le
opzioni tecnologiche, industriali e commerciali”. Per questo motivo, aziende, istituzioni ed enti di ricerca “devono lavorare per
lasciare aperta l’opzione nucleare al Paese consentendogli, quando vi saranno le condizioni, di poter scegliere in piena libertà”.
Romano ha sottolineato anche la necessità di puntare sulle competenze pubbliche: “Il nucleare non è il banale esercizio di una
tecnologia, ma il governo di un sistema complesso in cui le competenze pubbliche sono più importanti di quelle industriali”.
Laura Rinaldi
Articolo pubblicato dal settimanale italiano TRIBUNA ECONOMICA
48
Monaco Imprese n° 4
Monaco Imprese n° 4
49
Business Knowledge Bureau
Pubbliche relazioni per
un’industria piu’ moderna
Jean Kerwat
Residente  nel  Principato  dai  primi
anni ’90. Jean Kerwat è un Libero Professionista, associato all’AIIM, che
svolge l’attività di Consulente in Pubbliche Relazioni nel campo dell’industria e
della ricerca di partnership finanziarie e
tecnologiche. Prima di giungere a Monaco, egli ha vissuto negli Stati Uniti
dove ha lavorato in qualità di Advisor in
Comunicazione Industriale.
Monaco Imprese : Dott. Kerwat, ci descriva la sua attività professionale.
Jean Kerwat : La mia attività consiste
nell’introdurre imprese europee, in particolare appartenenti ai settori dell’edilizia  ed  Alta  Tecnologia,  in  alcune
Nazioni del Mediterraneo e del MedioOriente, e di procurare loro partnership
in grado di garantire un valido e duraturo supporto negli stessi Paesi.
Le imprese interessate a partecipare a
nuovi progetti all’estero dovranno utilizzare  tecniche  avanzate  di  Business
Intelligence per accelerare il processo
di  valutazione  delle  nuove  opportu50
Monaco Imprese n° 4
nità. L’accordo con un Partner locale
qualificato e la conclusione di eventuali
joint-venture,  oppure  la  costituzione
di Consorzi per ogni singolo progetto,
sono parte integrante della procedura.
Infine, l’opportunità di prendere una
partecipazione azionaria in un Gruppo
e la ricerca di potenziali soci, sono incarichi che rientrano nella mia attività
professionale.
M.I. : Per quali motivi ha deciso di stabilirsi nel Principato di Monaco?
Jean  Kerwat  :  Monaco  offre  alcuni
vantaggi importanti nel mondo delle
Pubbliche  Relazioni  Industriali.  Nel
Principato risiedono, oppure vi transitano, imprenditori ed investitori di alto
livello che sono azionisti e/o fanno parte dei Consigli d’Amministrazione di
società di rilevanza internazionale.
Un altro elemento essenziale è la vicinanza all’aeroporto internazionale di
Nizza, ben collegato ai più importanti scali del Mediterraneo e del Medio
Oriente. Per me è indispensabile restare in contatto con clienti e imprese, ed
essere aggiornato in tempo reale sulla
loro decisione di valutare nuovi progetti oppure esplorare nuove opportunità.
Ma non sono solo queste le ragioni
per le quali risiedo nel Principato assieme a mia moglie ed ai miei due figli.
A  Monaco,  una  famiglia  come  la
mia può condurre una vita più serena,
ma sempre moderna, ed è il posto in
cui abbiamo i nostri amici ed i nostri
interessi.
M.I. : Ci parli del suo impegno nel settore edile.
Jean Kerwat : Il mio interesse per l’Edilizia nasce con la Laurea in Architettura, conseguita nel 1976 presso l’Università di Firenze.
Pur restando nel campo delle Pubbliche
Relazioni per l’Industria, seguo sempre
da vicino tutte le fasi di un progetto,
dalla presentazione alla realizzazione.
Quando c’è disaccordo tra Cliente e
Contractor, mi impegno al massimo
Attualmente rappresento un General
Contractor libico a cui ho fatto stipulare un accordo con il Gruppo europeo
che ha realizzato negli Emirati Arabi
alcune delle opere edilizie di maggior
rilievo.  Ho  sempre  mantenuto  solidi
rapporti  professionali  in  Libia,  dove
sono nato, ed ho avuto anche l’opportunità di collaborare, in qualità di Advisor, ad alcuni progetti nel Maghreb
ed in Arabia Saudita. E’ un momento
importante per gli investimenti soprattutto in quei Paesi del Nord Africa che
beneficiano degli aumenti del costo del
petrolio, di cui sono produttori, e che
vogliono sviluppare attività con ampi
margini di crescita in vari settori: Turismo, Edilizia, Alta Tecnologia, Trasporti, Agricoltura.
La realizzazione di infrastrutture indispensabili all’accelerazione industriale
aumenta in modo esponenziale la necessità di trovare fornitori di alto livello, capaci di soddisfare la domanda,
rispettando gli standard internazionali
di qualità.
Molte società in Europa e negli USA,
hanno  le  competenze  necessarie  per
diventare Partner privilegiati in alcuni
dei progetti più importanti.
M.I. : Prima ha fatto riferimento
all’Alta tecnologia, può darci qualche
spiegazione in merito ?
Jean Kerwat : Il mio interesse per l’Alta Tecnologia si è sviluppato durante il
soggiorno negli USA, dal 1980 al 1990.
In quegli anni iniziava a diffondersi la
televisione via cavo e via satellite ed
erano commercializzati i primi veri
PC. I telefoni portatili erano finalmente accessibili al grande pubblico e, per
la prima volta, potevamo utilizzare la
rete ISDN (Integrated Services Digital
Network) che permetteva la trasmissione digitale di voce e dati sul doppino telefonico, garantendo migliore qualità e
maggiore velocità, oltre a nuovi servizi
come la videoconferenza.
Si tratta di un settore in piena espansione di cui non si conoscono, almeno
per ora, i veri limiti, e che continua a
generare nuovi mercati e nuove attività.
Bolle speculative permettendo, credo
che le nuove tecnologie occuperanno
un ruolo sempre più importante anche
nella Comunicazione Industriale.
M.I. : Quali sono i progetti più interessanti che ha realizzato nella sua vita
professionale ?
Jean Kerwat : In Europa ho collaborato
ad alcuni progetti nei settori della Comunicazione e della Information Technology.
Verso la metà degli anni ’80, ho contribuito alla creazione in Italia di una
società per l’archiviazione digitale di
disegni, progetti e mappe catastali, in
partnership con uno Studio d’Ingegneria. L’archivio è stato realizzato mediante alcune unità CAD (Computer
Aided Design) della Auto-Trol di Denver (USA) su stazioni Apollo, una delle più veloci e affidabili in quegli anni,
mentre i plotter (stampanti per progettazione) provenivano dalla californiana
CalComp.
Negli anni ’90, ho partecipato, in qualità di azionista ed amministratore, a due
Startup europee : la prima in collaborazione con il Gruppo De Agostini e la
TTV (Gruppo Euphon), e la seconda
con la 21 Investimenti di Alessandro
Benetton.
Nel Principato ho trattato l’acquisto e
gestito la ristrutturazione di una società
del settore dell’Information Technology che è stata poi acquisita dal Gruppo
Monaco Telecom. Con lo stesso Gruppo Monaco Telecom ho quindi siglato
un accordo, tuttora in essere, in qualità
di Advisor per l’area del Mediterraneo,
il Medio Oriente ed i Paesi dell’Europa
dell’Est.
S.A.S. il Principe Alberto II rimette a Jean Kerwat l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di St Charles
Monaco Imprese n° 4
© photo Palais
per trovare una soluzione il più possibile accettabile per entrambi, purché ci
siano i presupposti necessari, e le parti
non siano troppo distanti fra loro.
51
Business Knowledge
Bureau
Relations publiques pour
une industrie plus moderne
Résident  monégasque  depuis  le
début des années 90, Jean Kerwat,
associé à l’AIIM, exerce la profession  libérale  de  Consultant  en
Relations  Publiques  pour  l’industrie  et  la  recherche  de  partenariats  financiers  et  technologiques.
Avant  de  s’installer  à  Monaco,
il a vécu aux Etats-Unis, où il a
travaillé en tant que Consultant en
Communication.
Monaco Imprese : M. Kerwat, pouvez-vous nous décrire votre activité
professionnelle ?
M.  Jean  Kerwat  :  Mon  activité
consiste à présenter des entreprises européennes, en particulier des
secteurs de l’Industrie du Bâtiment
et de la Haute Technologie, dans
certains pays de la Méditerranée et
du Moyen Orient, et de leur fournir
des  partenariats  pouvant  garantir
un soutien efficace et durable dans
ces mêmes pays.
Les entreprises souhaitant participer à de nouveaux projets à l’étranger, devront utiliser des techniques
avancées  de  Business Intelligence,
afin d’accélérer le processus d’évaluation des nouvelles opportunités.
L’accord avec un partenaire local
qualifié et la signature d’éventuelles
joint-ventures,  ou  constitution de
groupement d’entreprises pour chaque projet, font partie intégrante de
la procédure.
Lorsque l’occasion de participer à
l’actionnariat d’un Groupe se présente, la recherche d’un associé potentiel rentre dans le cadre de mes
compétences.
M.I. : Pour quelles raisons avezvous choisi de vous installer à
Monaco ?
M. Jean Kerwat : Monaco offre des
avantages importants dans le monde
des Relations Publiques du secteur
industriel.
En Principauté, résident ou transitent des entrepreneurs et des investisseurs de haut niveau qui sont actionnaires ou font partie des Conseils d’Administration de sociétés
prestigieuses.
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Monaco Imprese n° 4
L’autre  élément  essentiel  est  la
proximité de l’aéroport Nice Côte
d’Azur, relié aux plus importants
aéroports de la Méditerranée et du
Moyen Orient. Il est indispensable
de garder le contact avec les Clients
et les Entreprises pour être toujours
informé des décisions d’évaluer de
nouveaux projets ou d’explorer de
nouvelles opportunités.
Celles-ci ne sont pas les seules raisons. J’habite à Monaco avec ma
femme et mes deux enfants car c’est
l’endroit où une famille comme la
mienne peut avoir une vie plus sereine, mais toujours moderne, et
c’est ici que nous avons nos amis et
nos intérêts.
M.I. : Parlez-nous de votre activité
dans le Bâtiment.
M. Jean Kerwat : Mon intérêt pour
l’industrie du bâtiment naît avec ma
Maîtrise  en  Architecture  obtenue
en 1976 à Florence.
Tout  en  étant  présent  dans  le
domaine  des  Relations  Publiques
pour  l’Industrie,  je  suis  toujours
de  près  l’évolution  d’un  projet,
de la présentation à sa réalisation.
Lorsqu’un désaccord survient entre
le Client et l’Entrepreneur, je m’engage à trouver une solution équitable, pourvu que les deux points de
vue ne soient pas trop différents.
Actuellement je représente un General Contractor libyen pour qui j’ai
négocié un accord avec un Groupe
européen qui a réalisé aux Emirats
Unis des travaux importants.
J’ai  toujours  gardé  des  rapports
professionnels solides en Libye, où
je suis né, et j’ai eu aussi l’opportunité de collaborer en tant que Advisor à certains projets au Maghreb et
en Arabie Saoudite.
C’est un moment important pour
les  investissements,  surtout  dans
les pays de l’Afrique du Nord qui
bénéficient  de  l’augmentation  du
coût du pétrole dont ils sont producteurs, et qui veulent développer des activités avec une marge de
croissance importante, du Tourisme
au Bâtiment, à la Technologie, aux
Transports, à l’Agriculture.
La  réalisation  d’infrastructures
indispensables  à  l’accélération  industrielle augmente de manière exponentielle la nécessité de travailler
avec des fournisseurs qualifiés, en
mesure  de  satisfaire  la  demande,
tout en respectant les standards de
qualité.
En Europe et aux Etats-Unis, de
nombreuses Sociétés ont les compétences  nécessaires  pour  devenir
partenaires privilégiés dans des travaux importants.
M.I. : Vous avez fait référence à
la Haute Technologie, pouvez-vous
nous donner quelques explications à
ce sujet ?
M. Jean Kerwat : Mon intérêt pour
la Haute Technologie s’est développé pendant mon séjour aux EtatsUnis, de 1980 à 1990. Pendant ces
années la télévision par câble et par
satellite a accéléré son développement. On a commercialisé les premiers vrais PC ; les téléphones portables étaient finalement accessibles
au grand public et, pour la première
fois, nous pouvions utiliser le RNIS,
le réseau numérique à intégration
de services, qui permettait sur une
même ligne le passage de la voie et
la transmission des données, garantissant une meilleure qualité et rapidité, outre la vidéoconférence.
C’est un secteur en pleine expansion
dont on ne connaît pas les véritables
limites, tout au moins à ce jour, et
qui continue à générer de nouveaux
marchés et de nouvelles activités. Je
crois que, mise à part la bulle spéculative connue malheureusement de
tous, les nouvelles technologies joueront un rôle toujours plus important même dans la Communication
Industrielle.
M.I. : Quels sont les projets plus intéressants que vous avez développés
dans votre vie professionnelle ?
M. Jean Kerwat : En Europe j’ai
participé à des projets dans les secteurs de la Communication et des
Technologies de l’Information.
En Italie, au milieu des années 80, j’ai
contribué à la création d’une société
d’archivage  numérique  de  dessins
et de plans cadastraux, en association avec un cabinet d’Ingénierie.
L’archivage a été réalisé par le biais d’unités CAD (Computer Aided
Design) de la Auto-Trol de Denver,
USA, avec des workstation Apollo,
à l’époque parmi les plus rapides et
les plus fiables, alors que les plotters
(imprimantes pour les plans), provenaient de la CalComp, en Californie.
Dans les années 90, j’ai participé,
en tant qu’actionnaire et administrateur, à deux Startup européennes en collaboration : la première
avec le Groupe De Agostini et la
TTV (Groupe Euphon) et la seconde avec la 21 Investimenti de M.
Alessandro Benetton.
En Principauté, j’ai suivi l’acquisition et le développement d’une
société dans le secteur des Technologies  de  l’Information  qui  a
été achetée ensuite par le Groupe
Monaco  Télécom.  Avec  le  même
Groupe Monaco Télécom, j’ai signé un accord, toujours actuel, en
qualité d’Advisor pour la région de
la Méditerranée, le Moyen Orient et
les Pays de l’Europe de l’Est.
La Rivoluzione ambientale
Il Protocollo di Kyoto
Con il Protocollo adottato a Kyoto nel
dicembre 1997, e firmato a New York
nel marzo 1998, sono state fissate le decisioni operative per attuare gli impegni assunti in materia ambientale, vale
a dire, ridurre nel periodo 2008-2012 le
emissioni di gas serra del 5,2% rispetto
al 1990, cioè ad invertire un trend che
segnava già un incremento del 20%.
L’entrata in vigore del Protocollo di
Kyoto venne rinviata al momento in
cui lo avessero ratificato, cioè importato  nella  legislazione  nazionale,  almeno 55 Stati le cui emissioni rappresentassero globalmente almeno il 55%
di quelle dei paesi industrializzati del
1990.  L’adesione  della  Federazione
Russa soddisfò questa condizione ed il
16 febbraio 2005 il Protocollo entrò in
vigore.
L’accordo è stato ratificato da Unione
Europea, Giappone, Canada, Russia ed
altri paesi che rappresentano insieme
più del 60% delle emissioni planetarie.
L’Australia lo ha ratificato recentemente durante l’ultima conferenza di Bali.
Gli impegni di riduzione sono a carico
di alcuni settori industriali, soprattutto
di quello della produzione di energia,
e la quota percentuale di riduzione varia a seconda dei paesi, mentre alcuni
Stati, come l’Islanda, possono addirittura aumentare le proprie emissioni.
Gli USA, che con il 36% di emissioni di
anidride carbonica sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico, non hanno ratificato il Protocollo,
nonostante siano stati tra i principali
promotori dell’accordo con la precedente Amministrazione, rappresentata
da Al Gore.
Il Protocollo prevede politiche nazionali di riduzione delle emissioni (miglioramento dell’efficienza energetica,
sviluppo di fonti di energia rinnovabili, etc.) e di cooperazione con le altre
parti contraenti attraverso meccanismi
flessibili di attuazione. Questi meccanismi, International Emission Trading
(IET), Joint Implementation (JI) e Clean Development Mechanism (CDM),
permettono di incidere sui quantitativi
di emissioni di gas a livello nazionale e
internazionale.
L’IET  consiste  nella  possibilità  di
creare un mercato dove Stati e aziende si possono scambiare permessi di
emissione  preventivamente  assegnati.
Nell’Unione Europea, che ha autonomamente anticipato il meccanismo, gli
Stati membri hanno rilasciato alle imprese ad alto consumo energetico (centrali elettriche, vetrerie e cementifici,
raffinerie di petrolio etc.) dei certificati
rappresentativi delle quote di CO2 concesse. Le imprese che rimangono sotto
tali limiti possono vendere le quote non
utilizzate a quelle che hanno emesso
CO2 in eccesso.
Il meccanismo dei CDM/JI consente ai
paesi industrializzati di adempiere, in
parte, agli impegni in materia di riduzione realizzando progetti per il contenimento delle emissioni nei paesi in via
di sviluppo o nelle economie in transizione dell’Est Europa.
Gli  strumenti  descritti  si  basano  sul
principio che il cambiamento climatico è un problema mondiale, pertanto è
indifferente il luogo in cui le emissioni
vengono ridotte; conviene quindi intervenire sui paesi meno sviluppati, dove i
margini di miglioramento dell’efficienza sono più ampi a parità di costo.
Il Protocollo è stato un grande traguardo perché ha comportato il riconoscimento  della  correlazione  tra  attività
umane  e  riscaldamento  globale  ;
ha identificato dei meccanismi di cooperazione per risolvere il problema,
invertendo la tendenza alle emissioni ;
ha sancito il principio delle “responsabilità comuni, ma differenziate” per le
Nazioni ed infine ha consentito di trasferire tecnologie ecologicamente compatibili ai paesi in via di sviluppo.
Oggi, dopo molti studi sulle conseguenze  economiche  dei  cambiamenti  climatici che stimano danni sul PIL fino
al 20% in caso di inattività rispetto al
cambiamento climatico, siamo ben oltre gli obiettivi originari del Protocollo,
con ipotesi di riduzioni delle emissioni del 50% prima del 2050. L’Europa,
conservando il proprio ruolo trainante
nella lotta al riscaldamento globale, ha
proposto una riduzione delle emissioni
fino al 30% entro il 2020.
Il Protocollo di Kyoto è una rivoluzione
non solo industriale ma anche sociale
che coinvolge l’intera popolazione. La
sfida è passare da un modello di produzione energetica concentrata in grosse centrali per combustibili fossili ad
una generazione distribuita, composta
da una moltitudine di impianti a fonti
rinnovabili, di diverse dimensioni, che
sfruttano in maniera ottimale le risorse
del territorio (idrico, fotovoltaico, eolico, etc.).
Parallelamente sono previsti altri interventi quali gli incrementi nell’efficienza
e nel risparmio energetico e l’introduzione dei biocombustibili per limitare
le emissioni provocate dai trasporti
terrestri, aerei e marittimi. L’attuazione di questa rivoluzione ambientale
ha avuto come stimolo una serie di incentivi, come i Certificati Verdi per la
produzione di energia verde e i Conti
Energia per la produzione da impianti fotovoltaici, che hanno determinato
un flusso enorme di investimenti verso
questi settori e verso la ricerca e lo sviluppo di nuove forme di produzione di
energia pulita.
L’utilizzo di questi meccanismi di mercato è stato una delle carte vincenti del
Protocollo che ha reso le energie rinnovabili, i biocombustibili e la Carbon
Finance il “business del futuro”.
Paolo Ghini
(Membro dell’Associazione Laureati Università Bocconi ALUB)
Monaco Imprese n° 4
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AFIM SAM
La bella storia del successo italiano
di un’Agenzia Immobiliare monegasca
associata all’AIIM
A dirigere la società AFIM SAM è il
torinese Sergio Camoletto. Laureato
all’Università di Torino in economia e
commercio, giunge a Monaco nel 1978
come direttore dell’immobiliare italosvizzera SIPI e, dopo un anno, crea
AFIM. Nel 2006, AFIM si trasforma
in Società Anonima Monegasca, con
un capitale sociale di 795.000 euro e
10 dipendenti. L’attività principale di
AFIM consiste nella vendita, locazione
e gestione di beni immobiliari nel Principato di Monaco.
Monaco Imprese : Dott. Camoletto,
nella  sua  qualità  di  professionista
del  mercato  immobiliare  dal  1978,
lei  ha  vissuto  in  prima  persona
l’evoluzione e lo sviluppo di Monaco.
Quali sono secondo lei i cambiamenti
più significativi ?
Sergio Camoletto : In questi tre decenni
il mercato immobiliare è cambiato moltissimo soprattutto in termini di offerta
dei beni, la quale, riducendosi drasticamente, ha portato ad un’impennata dei
prezzi.
Quando sono arrivato a Monaco, verso la fine degli anni 70, c’erano ancora
molti immobili in costruzione. Si poteva comprare sulla carta. L’investitore aveva davanti a sé una scelta abbastanza ampia. I prezzi oscillavano fra
800 € e 1200 € al metro quadrato, ed
il mercato era dominato dagli italiani, i
quali rappresentavano circa il 70 % dei
compratori.
A causa dell’esiguità del territorio, già
densamente costruito, nel corso degli
anni è diventato sempre più difficile e
oneroso, ed ultimamente quasi impossibile, reperire nuove aree edificabili.
Abbiamo quindi avuto una contrazione
fortissima dell’offerta a fronte di una
domanda sempre sostenuta. Da alcuni
anni ormai, l’offerta è essenzialmente
costituita da rivendite.
I compratori sono, per la maggior parte, europei del nord e dell’est, e la percentuale d’italiani è in forte calo, intorno al 10-20 %. Il prezzo medio supera
oramai i 30.000 euro al metro quadrato, vale a dire 30 volte più alto di 30
anni fa !
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Monaco Imprese n° 4
M.I. : Qual’è l’operazione immobiliare
che l’ha maggiormente impegnata a
Monaco?
Sergio Camoletto : Sicuramente la partecipazione all’accorpamento fondiario ed alla promozione del prestigioso
immobile “21 Princesse Grace” ; operazione che ha avuto inizio nel 1979
per terminare nel 1991. Sono stati infatti necessari 7 anni per acquisire le 5
ville che occupavano il terreno ove ora
sorge l’immobile; 2 anni per ottenere i
permessi per poi arrivare al debutto del
cantiere nel 1988 ed alla fine dei lavori
nel 1991.
M.I. : Però l’immobile “21 Princesse
Grace” ha un tocco d’italianità in più !
Sergio Camoletto : Esatto. Una gara internazionale, appositamente indetta, ha
premiato come vincitore e realizzatore
del progetto un architetto italiano, il
prof. Tommaso Valle, docente all’Università “La Sapienza” di Roma, e noto
al pubblico per opere quali il Velodromo coperto di Milano, il restauro della Moschea della Mecca, il padiglione
italiano all’Esposizione Universale di
Osaka, l’ammodernamento dell’aeroporto di Roma Fiumicino, la sede della
Banca d’Italia e dell’Alitalia, la nuova
Fiera di Roma, la nuova sede del Consiglio Europeo di Bruxelles….
Recentemente un’importante mostra
ha celebrato a Roma i 50 anni d’attività
dello Studio Valle, con cui ho mantenuto eccellenti rapporti di collaborazione
e d’amicizia.
M.I. : Quali sono le recenti acquisizioni
e gli investimenti effettuati da AFIM ?
Sergio Camoletto : Recentemente ho
partecipato al montaggio del progetto
immobiliare “L’Oiseau Bleu” in boulevard de Belgique, in associazione con
il gruppo facente capo alla famiglia
Marzocco, la quale ha preso una partecipazione azionaria nel capitale sociale
di AFIM nel 2006.
M.I. : Quali altri servizi propone AFIM ?
Sergio Camoletto : A Monaco offriamo
ai clienti una gamma di servizi completi, attinenti alla vendita, acquisto, locazione e gestione di beni immobiliari,
fornendo un’assistenza che va molto
spesso oltre il settore squisitamente immobiliare, quindi particolarmente preziosa per l’investitore straniero che non
conosce le specificità del Principato.
Inoltre siamo consultati regolarmente
da alcune banche monegasche, in qualità di esperti, per stime immobiliari.
Nel 2000, per estendere il nostro raggio
d’azione, abbiamo creato in Francia,
a Cap d’Ail, la società AFIM France,
che offre gli stessi servizi ma nelle zone
limitrofe a Monaco, in particolare fra
Mentone e Villefranche.
AFIM France ha 4 dipendenti e si è
occupata,  tra  l’altro,  della  commercializzazione esclusiva del complesso
residenziale  “Résidence  Beauséjour”
a Beausoleil - comprendente 170 appartamenti - allora di proprietà di Beni
Stabili, una società quotata alla Borsa
di Milano.
In 30 anni di professione mi sono anche occupato d’investimenti all’estero
sia per conto proprio, sia per conto di
clienti, alle Baleari (Spagna), a Miami
(Florida), in Italia e in Francia.
Attualmente sto realizzando, con altri
investitori, un complesso residenziale
di ville, appartamenti e un centro commerciale alle porte di Torino, una torre
di 56 piani con uffici ed un Hotel 5 stelle
a Panama City, nell’America centrale.
Questa intensa attività mi ha consentito di ampliare gli orizzonti in campo internazionale, di acquisire la conoscenza
di nuovi mercati e di nuove opportunità
d’investimento, di cui possono beneficiare i clienti di AFIM, pur lasciando
a Monaco l’attività principale e la base
operativa.
Monaco Imprese n° 4
55
tivité du cabinet Valle avec lequel j’ai
maintenu d’excellents rapports de collaboration et d’amitié.
M.I. : Quels sont les derniers investissements et acquisitions effectués par
AFIM ?
Sergio Camoletto : J’ai participé au
montage du projet immobilier “L’Oiseau Bleu” au boulevard de Belgique,
en association avec le groupe de la famille Marzocco qui a pris une participation dans le capital social de AFIM
en 2006.
AFIM SAM
La belle histoire du succès
italien d’une Agence
immobilière monégasque
associée à l’AIIM
A la tête de la société AFIM SAM nous
rencontrons le turinois Sergio Camoletto. Licencié à l’université de Turin
en économie et commerce, il s’installe
à Monaco en 1978 comme directeur de
la société immobilière italo-suisse SIPI
et, un an après, il crée AFIM. En 2006,
AFIM se transforme en société anonyme monégasque avec un capital social
de 795.000 euros et 10 salariés. L’activité principale de AFIM consiste en la
vente, location et gestion de biens immobiliers en Principauté de Monaco.
Monaco Imprese : M. Camoletto, en
tant que professionnel du marché immobilier depuis 1978, vous avez vécu en
première ligne l’évolution et le développement de Monaco. Quels ont été pour
vous les changements plus significatifs ?
Sergio Camoletto : Dans les 30 dernières années, le marché immobilier a beaucoup changé surtout en terme d’offre de biens, laquelle s’est énormément
réduite en faisant flamber les prix.
Quand je suis arrivé à Monaco, vers la
fin des années 70, il y avait encore beaucoup d’immeubles en construction. On
pouvait acheter sur plan et l’investisseur avait un choix assez large. Les prix
variaient entre les 800 et 1200 euros au
mètre carré, et le marché était dominé
par les Italiens, lesquels représentaient
environ 70% des acheteurs.
A cause de l’exiguïté du territoire, déjà
très construit à l’époque, il est devenu
de plus en plus difficile et onéreux, et
récemment presque impossible,de trouver de nouveaux terrains constructi56
Monaco Imprese n° 4
bles. Nous avons donc eu une très forte
raréfaction de l’offre face à une demande toujours soutenue.
Depuis quelques années, l’offre est aujourd’hui essentiellement constituée
par des reventes. Les acheteurs sont en
grande partie des Européens du Nord
et de l’Est. Le pourcentage d’Italiens
est en forte baisse, environ le 10-20 %.
Le prix moyen dépasse désormais les
30.000 euros au mètre carré, c’est-àdire qu’ il est environ 30 fois plus élevé
qu’il y a 30 ans.
M.I. : Quelle a été la plus importante
opération immobilière que vous avez
réalisée à Monaco ?
Sergio Camoletto : Sans doute la promotion du prestigieux immeuble “21
Princesse Grace” : une opération qui
a commencé en 1979 pour terminer en
1991. Il a fallu 7 ans pour acheter les
5 villas qui occupaient le terrain où se
trouve l’immeuble aujourd’hui ; 2 ans
pour obtenir les permis et démarrer le
chantier en 1988, puis finir les travaux
en 1991.
M.I. : Mais l’immeuble “21 Princesse
Grace” a une touche d’italianité en plus !
Sergio Camoletto : C’est exact. Un appel d’offre international, spécialement
lancé, a récompensé comme vainqueur
et réalisateur du projet un architecte
italien, le professeur Tommaso Valle,
de l’Université “La Sapienza” de Rome,
connu de tout en chacun pour ses oeuvres telles que le Vélodrome couvert de
Milan, la restauration de la Mosquée
de La Mecque, le pavillon italien à
l’Exposition Universelle d’Osaka, la
modernisation de l’aéroport de Rome
Fiumicino, les sièges de la banque
d’Italie et Alitalia, la Foire de Rome, et
le nouveau siège du Conseil de l’Europe à Bruxelles.
Récemment,  une importante  exposition a célébré à Rome les 50 ans d’ac-
M.I. : Quelles sont les autres services
proposés par AFIM ?
Sergio Camoletto : A Monaco, nous offrons à nos clients une gamme complète
de services concernant l’achat, la vente,
la location et la gestion de biens immobiliers, avec une assistance qui va très
souvent au delà du secteur purement
immobilier,  donc  particulièrement
précieuse pour l’investisseur étranger
qui ne connait pas les spécificités de la
Principauté. Nous sommes aussi régulièrement consultés par certaines banques monégasques, en qualité d’expert,
pour des évaluations immobilières.
En l’an 2000, afin d’étendre notre rayon
d’action, nous avons créé en France, à
Cap d’Ail, la société AFIM France, qui
offre les mêmes services mais dans les
zones limitrophes, en particulier entre
Menton et Villefranche.
AFIM France, avec 4 salariés, s’est occupée, entre autre, de la commercialisation exclusive de l’ensemble immobilier
“Résidence Beauséjour” à Beausoleil
- comprenant 170 appartements- qui
appartenait à la société italienne Beni
Stabili, cotée à la bourse de Milan.
En  30  ans  d’activité  professionnelle,
je me suis occupé d’investissements à
l’étranger soit pour mon propre compte, soit pour le compte de clients, aux
Baléares (Espagne), à Miami (Floride),
en Italie et en France.
Actuellement je suis en train de réaliser,
avec d’autres investisseurs, un ensemble immobilier de villas, appartements
et un centre commercial aux portes de
Turin, une tour de 56 étages de bureaux
et un hôtel 5 étoiles à Panama City, en
Amérique centrale.
Cette  activité  intense  m’a  permis
d’élargir  l’horizon  à  l’international,
et d’acquérir la connaissance d’autres
marchés et de nouvelles opportunités
d’investissement dont peuvent bénéficier  les  clients  de  AFIM,  tout  en
laissant l’activité principale et le quartier général en Principauté.
Generali
e
IM2S
Protocollo d’intesa tra il Gruppo
Generali Liquidazione Danni e
l’Istituto Monegasco di Medicina
e Chirurgia Sportiva
L’impresa di assicurazioni GENERALI è la prima Compagnia in Italia, la
terza in Europa e la seconda in Francia. Forte del suo peso, il Gruppo Generali Liquidazioni Danni (GGL), a
capo della gestione sinistri dei clienti di
GENERALI, ha firmato una convenzione con IM2S, l’Istituto Monegasco
di Medicina e Chirurgia Sportiva. L’accordo consentirà ai clienti italiani della
Compagnia di beneficiare della competenza e delle prestazioni di eccellenza di
IM2S nel settore della chirurgia osteoarticolare.
Oltre a dimostrare il dinamismo delle
imprese italiane a Monaco, l’iniziativa
suggella il riconoscimento di un Centro
di Eccellenza, quale punto d’incontro
della fiducia accordata da LL.AA.SS.
il Principe Rainieri III ed il Principe
Alberto II, e della volontà del Presidente di IM2S, Dott. Philippe Ballerio.
Una  “Bella  Avventura”  seguita  con
estremo interesse dallo Stato monegasco e dagli azionisti italiani e francesi, tutti animati dalla volontà di far
risplendere la Piazza monegasca nel
mondo della medicina e chirurgia.
Alla  firma  della  convenzione  hanno
assistito  S.E.  Mario  Polverini,  Ambasciatore d’Italia in Monaco, desideroso di onorare l’iniziativa con la sua
presenza ; il Dott. Manelio Zambelli,
direttore di GGL Milano ; la Dott.ssa
Elena Silvani, responsabile dei sinistri
alle persone e dell’accreditamento convenzionale di GGL Milano ; il Dott.
Philippe Ballerio, Presidente del Consiglio di Amministrazione di IM2S, assieme ai suoi Consiglieri.
Con quest’accordo, GENERALI dà testimonianza della fiducia che ripone in
un Istituto di successo, seguito sin dalla
nascita sotto il profilo assicurativo.
Generali et IM2S
Signature  d’une  convention  entre  le Groupe Generali Liquidazione Danni et l’Institut Monégasque de Médecine et Chirurgie
Sportive
Première  entreprise  d’assurances  en
Italie, la Compagnie GENERALI est
également un des acteurs majeurs de
l’assurance en Europe où elle occupe
la 3ème place et aussi en France où elle
se situe au deuxième rang. Le Groupe
Generali Liquidazioni Danni (GGL),
qui gère les sinistres des clients de GENERALI, vient de signer un protocole
d’accord avec l’Institut Monégasque de
Médecine & Chirurgie Sportive- IM2S
- qui permettra aux clients italiens de
la Compagnie de pouvoir bénéficier des
compétences et prestations de haute
qualité que IM2S dispense dans le domaine de la chirurgie osteo-articulaire
Au-delà de cette initiative, qui montre
le dynamisme des entreprises italiennes
en Principauté, c’est la reconnaissance  d’un  Centre  d’Excellence  qui  se
veut être le point de rencontre entre la
confiance  témoignée  par  LL.AA.SS.
le Prince - Rainier III conjointement
avec le Prince Albert II, et la volonté
du Président de IM2S, Docteur Philippe Ballerio, qui a été suivi, dans ce que
l’on peut qualifier de “Belle Aventure”,
par  l’Etat  monégasque,  les  actionnaires français et italiens, tous animés
par  la  volonté  de  faire  connaître
Monaco dans le domaine de l’excellence médicale.
A la signature de la convention ont assisté S.E. M. Mario Polverini, Ambassadeur d’Italie en Principauté, désirant
honorer cette initiative par sa présence, M. Manelio Zambelli, directeur de
GGL Milan, Mme Elena Silvani, responsable des sinistres de personnes et
de l’agrément conventionnel de GGL
Milan, le Docteur Philippe Ballerio,
Président  du  Conseil  d’Administration de IM2S, accompagné par tous ses
Conseillers.
Avec cet accord, GENERALI témoigne la confiance qu’elle met dans la
réussite d’un Institut qu’elle accompagne au niveau des assurances depuis sa
création.
Le Dr Philippe Ballerio serant la main à Mme Elena Silvani, à gauche M. Manelo Zambelli, à droite S.E.M. Mario Polverini
Monaco Imprese n° 4
57
Le riforme fiscali in Italia ed il loro
impatto sulla piazza di Monaco
Cena dibattito dell’AIIM con il Prof.Victor Uckmar
Chi è Victor Uckmar ?
Professore emerito dell’Università di Genova, Presidente del Centro di Ricerche Tributarie dell’Impresa presso l’Università Luigi Bocconi di Milano, e docente all’Università Cattolica di Salta in Argentina, Victor Uckmar è uno dei maggiori
fiscalisti italiani, consulente di diversi governi in tutto il mondo. Ricopre numerosi incarichi di prestigio a livello nazionale
e internazionale.
E’ consigliere di amministrazione di Xerox Spa, Esaote SpA, Marconi Selenia Communications, Fondazione Cassa di
Risparmio di Genova e Istituto Farmacologico Serono.
Dirige le riviste “Diritto e pratica tributaria” e “Diritto e pratica tributaria internazionale” ed è Presidente dell’Instituto
Latino Americano de Derecho Tributario.
È membro del Consiglio Superiore delle Finanze e consulente del Centro Interamericano de Administraciones Tributarias.
Victor Uckmar è presidente di Assofiduciaria e della commissione “Questioni Fiscali” della Sezione italiana della Camera
di commercio internazionale e membro dell’Executive Board della stessa Camera; egli è inoltre delegato per l’Italia al
Committee on the Development of Trade presso l’Economic and Social Council delle Nazioni Unite.
La  cena  dibattito,  organizzata
dall’Associazione degli imprenditori italiani (AIIM) è stata animata
da due oratori d’eccezione, il Prof.
Victor Uckmar ed il suo giovane e
brillante assistente, l’avv. Paolo de
Capitani di Vimercate. Erano presenti  molti  commercialisti  e  professionisti  monegaschi,  l’Ambasciatore d’Italia in Monaco, Mario
Polverini,  e  il  Consigliere  di
Gabinetto  di  S.A.S.  il  Principe
Alberto II, Laurent Anselmi. L’incontro è stato l’occasione per discutere alcune delle più recenti novità
fiscali che sono intervenute in ambito
italiano, ma che riverberano i loro
effetti anche sugli imprenditori che
operano a Monaco.
Purtroppo, si è potuto, ancora una
volta e non senza rammarico, constatare l’instabilità del sistema impositivo italiano, che oltre ad essere
uno dei più gravosi e pressanti nel
mondo a fronte di servizi pubblici
non sempre da primato, è anche caratterizzato da frequenti interventi
di modifica, spesso in senso contrastante rispetto a precedenti riforme,
anche molto recenti.
Victor Uckmar
58
Monaco Imprese n° 4
Basti pensare alla vicenda della tassazione degli immobili ai fini IVA,
che è stata modificata più volte nel
giro di pochi mesi, in occasione del
varo del decreto Visco-Bersani (d.l.
4 luglio 2006, n. 223) oppure alla
riforma  della  participation  exemption (PEX), istituto introdotto nel
2004, con il fine di scongiurare la
doppia tassazione degli utili d’impresa ed allineare così il sistema fi-
Da sinistra verso destra :
Niccolò Caissotti di Chiusano, Laurent Anselmi, Maria Grazia Velenzano Menada, Mario Polverini, Fernanda Casiraghi, Victor Uckmar
scale italiano a quelli vigenti negli
altri Paesi europei, anche a seguito
della condanna del sistema del credito d’imposta da parte della Corte
di Giustizia.
Ebbene, in soli tre anni dalla sua introduzione, la percentuale di esenzione delle plusvalenze finanziarie
che  godono  della  PEX  è  passata
dal 100% al 95%, per poi scendere
ancora al 91% e all’ 84%, per infine
risalire, con la proposta legge finanziaria 2008, al 95%. E si tratta delle
modifiche  più  semplici  tra  quelle
che sono state apportate al meccanismo: basti pensare all’asimmetrico trattamento che ormai è previsto
per le plusvalenze e le minusvalenze,
che obbliga gli operatori a spendere
tempo e risorse per adempiere correttamente  all’obbligo  d’imposta,
con  aggravio  economico  che  supera quindi quello del pagamento
del tributo. Purtroppo, altra amara
constatazione della serata, accade
spesso che interventi di modifica al
sistema fiscale vengano proposti a
seguito  di  scandali  giornalistici  e
senza vagliare attentamente il loro
impatto sulla generalità dei contribuenti. Oltretutto, si tratta di interventi che spesso giungono “quando
i buoi sono già scappati”.
Con riferimento agli ultimi sviluppi nel settore della fiscalità italiana,
la legge finanziaria 2008 prevede la
riforma del sistema delle cosiddette “black list”. Come noto, tali liste contengono gli elenchi di Paesi
considerati a fiscalità privilegiata
per i quali il Fisco italiano adotta
contromisure di restrizione, con il
fine di proteggere la sua base imponibile da fughe di capitali ed erosioni d’imposta attuate tramite fittizi
trasferimenti di residenza o delocalizzazione di attività d’impresa, con
esportazione dei profitti tassabili ed
aggravio dei costi sull’Italia.
Al riguardo, peraltro, si è constatato come il Principato di Monaco
abbia subito negli ultimi anni anche
la concorrenza fiscale di Paesi che,
pur non essendo considerati paradisi fiscali, offrono ai cittadini e alle
imprese straniere rilevanti incentivi
fiscali per attrarli entro i loro confini, tanto che Londra, come riportato dal Financial Times, ospita ormai un numero di cittadini stranieri
che godono di un regime fiscale
particolare.
Le nuove disposizioni italiane prevedono un mutamento di prospettiva, nel senso che dopo la riforma
- che sarà introdotta anche tramite
l’emanazione di appositi decreti attuativi - saranno considerati come
paradisi fiscali, per taluni aspetti,
soltanto quei Paesi che rifiutano di
collaborare con il Fisco italiano sotto il punto di vista dello scambio di
informazioni. Il livello del prelievo
nel Paese estero, invece, assumerà
rilievo soltanto per altre fattispecie.
Diversamente da oggi, pertanto, si
disporrà di una “white list” in cui
saranno inclusi i Paesi non consi-
derati come paradisi fiscali, mentre
i Paesi esclusi subiranno un trattamento di sfavore.
Questa  riforma,  evidentemente
mira (anche) a spingere alcuni Stati
considerati fino ad oggi non collaborativi, come il Principato di Monaco, a sottoscrivere con l’Italia apposite convenzioni per lo scambio
di informazioni, che consentano
alle autorità di entrambi i Paesi sottoscrittori di contrastare fenomeni
di elusione ed evasione fiscale.
E’ vero che Monaco sino ad oggi
ha sempre evitato di adeguarsi alle
richieste avanzate anche a livello
europeo per aprirsi ad un adeguato scambio di informazioni e preferisce, per esempio, applicare una
ritenuta alla fonte sugli interessi
da risparmio piuttosto che fornire
l’identità dei soggetti beneficiari.
Tuttavia, pur in attesa dei dettagli
che saranno contenuti nei decreti
attuativi, proprio la legge finanziaria 2008 offre la possibilità di nuove
prospettive per le relazioni tra l’Italia ed il Principato. In particolare,
laddove le due parti davvero addivenissero ad un accordo per lo scambio di informazioni, cadrebbero
almeno alcune delle barriere e delle
restrizioni fiscali al libero commercio che oggi sono invece di ostacolo
agli imprenditori, non solo italiani,
del Principato di Monaco.
Monaco Imprese n° 4
59
Qui est Victor Uckmar ?
Professeur émérite à l’Université de Gênes (Italie), Président du “Centre de Recherches Fiscales de l’Entreprise” auprès
de l’Université Luigi Bocconi de Milan, et conférencier à l’Université de Salta en Argentine, Victor Uckmar est l’un des
plus grands experts en matières fiscales italien et conseiller de plusieurs gouvernements du monde entier. Il est chargé de
beaucoup de fonctions de prestige de niveau national et international.
Il est conseiller d’administration de Xerox Spa, Esaote SpA, Marconi Selenia Communications, Fondazione Cassa di
Risparmio di Genova, Istituto Farmacologico Serono.
Il dirige les revues “Droit et pratique fiscale” et “Droit et pratique fiscale internationale”. Il est membre du Conseil
Supérieur des Finances en Italie, Président de l’Institut latino-américain de droit fiscal et conseiller du Centro Interamericano de Administraciones Tributarias.
M. Uckmar est Président de Assofiduciaria et de la commission “Questions Fiscales” de la Section italienne de la Chambre de commerce internationale, membre de l’Executive Board de cette dernière, et délégué pour l’Italie au Committee on
the Development of Trade auprès de l’Economic and Social Council des Nations Unies.
Les réformes fiscales
en Italie et leurs
impacts sur la Place
monégasque
M. Laurent Anselmi, Conseiller de
S.A.S. le Prince Albert II. La rencontre a été l’occasion pour discuter
des plus récentes nouveautés fiscales
qui sont intervenues en Italie, mais
qui ont des effets pour les entrepreneurs monégasques.
Dîner Débat de l’AIIM
avec le Prof. Victor
Uckmar
Malheureusement, nous avons pu
encore une fois constater l’instabilité du système fiscal italien. Bien
qu’il soit l’un des plus lourd au
monde et se référant à des services
publics loin d’être excellents, il est
caractérisé par des modifications
continuelles,  souvent  en  contraste avec les réformes précédentes,
même très récentes.
Le dîner débat, organisé par l’Association des Entrepreneurs Italiens
(AIIM) a été animé par deux orateurs d’exception, le Professeur Victor Uckmar et son jeune et brillant
assistant, Maître Paolo de Capitani
di Vimercate. De nombreux expertscomptables monégasques étaient
présents. Parmi les personnalités on
comptait S.E. M. Mario Polverini,
Ambassadeur d’Italie à Monaco, et
Il suffit de penser à la taxe sur la valeur ajoutée des immeubles qui a été
modifiée plusieurs fois en l’espace de
quelques mois, pour arriver au décret
Visco-Bersani (d.l. 4 juillet 2006, n.
223) ou bien à la réforme de la par-
ticipation exemption (PEX), disposition introduite en 2004 pour éviter
la double imposition sur les bénéfices des entreprises et aligner ainsi
le système italien à ceux en vigueur
dans les autres pays européens, grâce
aussi à la condamnation du mécanisme du crédit d’impôt de la part de
la Cour de Justice.
Ainsi, après trois ans de son introduction, le pourcentage d’exemption des plus-values financières
qui bénéficient de la PEX est passé de 100% à 95%, pour descendre
à 91% et à 84% et pour remonter
enfin, avec la loi de finance 2008, à
95%.
Il faut dire aussi qu’il s’agit de la
modification plus simple parmi celles qui ont été apportées au mécanisme : il suffirait de penser au traitement  “asymétrique”  désormais
prévu pour les plus et moins-values,
Me Paolo de capitani di vimercate et M. Diego Munafo
60
Monaco Imprese n° 4
qui oblige les opérateurs à perdre du temps et de l’argent
pour s’acquitter correctement de l’impôt, avec une charge économique réelle souvent supérieur à ce dernier.
Au cours de la soirée, on a pu aussi constater que les modifications du système fiscal sont très souvent introduites suite à des scandales médiatisés et sans avoir étudié
préalablement leur impact sur l’ensemble  des  contribuables.  De  plus,  il s’agit d’interventions qui arrivent
souvent quand le jeu est fini.
Quant aux nouveautés récentes, la loi de finance 2008
prévoit la réforme du système des soi-disant “black
lists”. Comme nous le savons, ces listes mentionnent les
pays considérés à fiscalité privilégiée, pour lesquels le
Fisc italien adopte des contre-mesures de restriction afin
de protéger son assiette imposable des fuites de capitaux
et érosions d’impôt pratiquées par le biais de transferts
fictifs de résidence ou délocalisation d’activités commerciales, impliquant l’exportation de bénéfices taxables à
l’étranger.
A ce sujet, nous avons remarqué que la Principauté de
Monaco a subit, ces dernières années, la concurrence fiscale de pays qui, bien que n’étant pas considérés comme
des “paradis fiscaux”, offrent aux entreprises et ressortissants étrangers d’importants avantages fiscaux, à un
point tel que Londres, comme indiqué par le Financial
Times, héberge désormais un grand nombre d’étrangers
qui jouissent d’un régime fiscal privilégié.
Les nouvelles dispositions italiennes prévoient un changement de perspective, dans le sens que, après la réforme, seront considérés comme étant des “paradis fiscaux”
uniquement les pays qui refusent de collaborer avec le
Fisc italien sur le plan des échanges d’informations.
Le niveau du prélèvement fiscal étranger ne sera pris
en compte que pour d’autres questions. Par rapport à
aujourd’hui,  nous  disposerons d’une “white list” dans
laquelle seront inclus les pays non considérés comme
étant des “paradis fiscaux”, tandis que les pays inclus
subiront un traitement défavorable.
Il est évident que cette réforme vise aussi à pousser
certains états considérés jusqu’à ce jour comme noncollaboratifs,  par  exemple  la Principauté de Monaco, à souscrire avec l’Italie certaines conventions pour
l’échange d’informations qui permettront aux autorités
des deux pays de lutter contre des phénomènes d’évasion fiscale.
Il est vrai aussi que Monaco a, jusqu’à présent, évité de
se conformer aux demandes, avancées même au niveau
européen, de s’ouvrir à un échange d’informations et
préfère, par exemple, appliquer une retenue à la source
sur certains revenus de l’épargne plutôt que de fournir
l’identité des bénéficiaires.
Ceci dit, en attendant les détails qui seront donnés par
les différents décrets d’application, la même loi de finance pour 2008 donne la possibilité d’ouvrir de nouvelles relations entre l’Italie et Monaco. Plus particulièrement,  si  les  deux  parties arrivaient à trouver un
accord pour un échange d’informations, certaines barrières et restrictions fiscales au libre commerce, qui aujourd’hui représentent un obstacle indéniable pour les
entrepreneurs de Monaco (toutes  nationalités  confondues) tomberaient.
Paolo de Capitani di Vimercate
Monaco Imprese n° 4
61
Pierpaola Bernasconi
Associata all’AIIM, vince il primo
premio alla Fiera di Vicenza 2007
del gioiello. E’ stata l’unica designer di
Monaco invitata ad esporre ad Orogemma - Vicenza, nell’ambito del primo Salone dei Designers, “Le Forme
del Gioiello”; al Forum dei Designers
ha presentato la relazione “Haute Couture Jewels”, il suo manifesto sul lusso
avanzato.
Pierpaola Bernasconi
Associée à l’AIIM, gagne
le premier prix à la Foire
Internationale de Vicenza
2007
Pierpaola Bernasconi
Si va sempre più diffondendo il connubio  tra  arte  e  oreficeria,  dove  artisti
d’indiscussa  fama  realizzano  piccole
opere d’arte, avvalendosi di artigiani
orafi altrettanto capaci.
Pierpaola  Bernasconi  ci  ha  abituato
a questa filosofia, sin da quando si è
stabilita  nel  Principato  di  Monaco,
portando con sé dall’Italia quella fantasia e quel genio creativo che le hanno
consentito di sviluppare la sua singolare esperienza professionale.
Il existe toujours plus d’affinités entre
Art et Orfèvrerie ; un monde où des artistes renommés réalisent leurs oeuvres
avec  l’aide  d’artisant-orfèvres  tout
autant capables.
L’italienne Pierpaola Bernasconi nous
a habitué à cette philosophie. Depuis
qu’elle s’est installée en Principauté de
Monaco, elle porte en elle cette fantaisie et ce génie créatif qui lui ont permis
de développer une expérience professionnelle singulière.
Dopo anni di attività nel settore orafo
e prestigiosi riconoscimenti in tutto il
mondo, ecco ancora un premio ad un
concorso internazionale: il riconoscimento in occasione della Fiera di Vicenza 2007 - la manifestazione internazionale dedicata ad oreficeria, gioielleria, argenteria, orologeria e tecnologie
orafe - dove Pierpaola ha vinto il primo
premio al Tahitian Pearl Trophy, davanti ai migliori designers italiani, con
l’opera “Stelle Cadenti”, pendente in
oro “bruciato”, perle di Tahiti e diamanti.
Pierpaola  Bernasconi  ha  un  passato
professionale  eclettico  :  laureata  in
medicina e chirurgia, ha esordito nella pittura ed oggi si occupa di design
62
Monaco Imprese n° 4
Stella Cadenti
Après plusieurs années d’activités dans
le secteur de l’orfèvrerie et de mérites
obtenus dans le monde entier, voilà encore un prix gagné à un concours international, organisé par la Foire de Vicenza 2007 - la manifestation internationale dédiée à l’orfèvrerie, bijouterie,
argenterie et horlogerie - où Pierpaola
a remporté le premier prix au Tahitian
Pearl Trophy, devant les meilleurs dessinateurs italiens, avec l’oeuvre “Stelle
Cadenti” (Etoiles filantes, ndlr.) pendentif en or “brûlé”, perles de Tahiti et
diamants. Avec le même bijou, Pierpaola participera au concours mondial de
2008.
Pierpaola Bernasconi a un passé professionnel éclectique : après son doctorat en médecine et chirurgie, elle se
lance dans la peinture, pour s’occuper,
aujourd’hui, du dessin de bijoux.
Elle a été l’unique designer monégasque à avoir été invitée à l’exposition
Orogemma-Vicenza dans le cadre du
premier Salon des Dessinateurs, “Le
Forme del Gioiello” (“Les Formes des
Bijoux”, ndlr.); au Forum des Dessinateurs, elle a présenté l’exposé “Haute
Couture Jewels”, son manifeste sur le
luxe d’avant-garde.
Gianluca Fossat :
un giovane
imprenditore italiano
dell’AIIM al “Forum
delle Nazioni”
Il 2° Forum dell’investimento “Do it in Monaco” organizzato il 15 novembre scorso dalla JCE (Jeune Chambre Economique) e dalla CDE (Chambre de Développement Economique), ha ospitato il “Forum delle Nazioni” giunto invece alla sua 3ª edizione.
Monaco, forte delle 133 comunità straniere ivi residenti,
si aperto nuovamente agli investitori stranieri al fine di
dare risposte precise alle domande inerenti all’insediamento imprenditoriale nel Principato. Le formalità da
compiere, le strutture societarie, gli aspetti fiscali ed altri
vantaggi, sono stati oggetto di un dibattito multiculturale moderato da Franck Biancheri, già Consigliere di
Governo per le Finanze e l’Economia, ed attuale Presidente della CDE.
I conferenzieri, provenienti da svariati paesi e settori
dell’economia, hanno parlato delle chiavi del loro successo professionale per consentire agli investitori stranieri di trarre vantaggio dalla loro esperienza monegasca.
L’Italia era rappresentata dal giovane imprenditore
Gianluca Fossat, Presidente di Go-On Consulting, e associato all’AIIM.
Gianluca Fossat :
un jeune entrepreneur italien de l’AIIM
au “Forum des Nation”
Le deuxième Forum de l’investissement “Do it in Monaco”, organisé le 15 novembre dernier par la JCE
(Jeune Chambre Economique) et la CDE (Chambre de
Développement Economique), a hébergé la troisième
édition du “Forum des Nations”.
La Principauté de Monaco, avec ses 133 communautés
étrangères résidentes, s’est nouvellement ouverte aux
investisseurs étrangers afin de donner des réponses précises aux questions concernant l’établissement des entreprises à Monaco. Les formalités à remplir, les structures
sociétaires, les aspects fiscaux et les autres avantages ont
fait l’objet d’un débat multiculturel dirigé par M. Franck
Biancheri, Président de la CDE et ancien Conseiller de
Gouvernement pour les finances et l’économie.
Les conférenciers, venant tous de pays et secteurs d’activité différents, ont parlé des clés de leur succès professionnel pour permettre aux investisseurs étrangers de
tirer bénéfice de leur expérience monégasque.
L’Italie était représentée par le jeune entrepreneur, M.
Gianluca Fossat, Président de la société Go-On Consulting et membre de l’AIIM.
Monaco Imprese n° 4
63
La Festa di Natale degli
italiani di Monaco
Alla  tradizionale  serata  organizzata
dal  Com.It.Es.,  Monaco  Imprese  e
l’A.I.I.M. erano presenti con uno stand
espositivo. Notevole l’affluenza.
E’ stato un grande successo, come da
previsioni,  la  Festa  degli  italiani  di
Monaco,  organizzata  dal  Comitato
degli  Italiani  all’estero  (Com.It.Es.)
avvenuta domenica 16 dicembre presso
l’Auditorium Rainier III. Un momento
importante e molto atteso da tutti i
connazionali per il tradizionale scambio degli auguri. Una grande festa che
ha visto la partecipazione di oltre 1500
invitati che si sono intrattenuti nei festeggiamenti,  indice  di  una  comunità
sempre  in  crescita  ed  assolutamente
attiva  nell’arricchimento  culturale  ed
economico del Principato.
La festa del 2007 è stato un momento
di  grande  prestigio  grazie  alla  presenza di S.A.S. il Principe Alberto II
e di numerose personalità. Fra i tanti
nomi illustri, spiccavano quelli di Monsignor Bernard Barsi, Arcivescovo di
Monaco ; Stéphane Valeri, Presidente
del Consiglio Nazionale; René Novella,
Segretario di Stato; Laurent Anselmi,
Consigliere di Gabinetto del Principe
Sovrano ; Jean Pastorelli, Consigliere
di Governo per gli affari esteri ; Réné
Georges Panizzi, Capo del Protocollo
del Ministro di Stato ; Henry Doria,
Vicesindaco ; André Muhlberger, Direttore della Pubblica Sicurezza e Mario Polverini, Ambasciatore d’Italia in
Monaco.
S.A.S. il Principe Alberto II
Messaggio Natalizio del Presidente del Comites, Niccolò Caissotti di Chiusano
“ Monseigneur, Autorités, Concitoyens soyez les bienvenus ! Nous avons l’honneur et le plaisir d’avoir ce soir avec nous le Prince Souverain de Monaco Albert II ainsi que plusieurs Hautes Personnalités [......] Merci à tous d’être venus si nombreux à cette soirée.
Monseigneur, sapendo quanto Lei conosca bene la nostra lingua, mi permetto ora di rivolgermi a Lei in italiano, visto anche che questa
sera festeggiamo il Natale della Comunità italiana di Monaco.
Altezza Serenissima, la Sua Presenza qui tra di noi ci onora e ci riempie di gioia e d’orgoglio. E’ la risposta che attendevamo, quando,
nel corso dell’udienza che cortesemente Lei ci ha concesso nel settembre scorso, Le abbiamo accennato al nostro desiderio di vedere
maggiormente riconosciuta l’importanza della presenza italiana nel Principato (il Presidente Caissotti di Chiusano era accompagnato
dal Vicepresidente Carbone, ndr.). Presenza importante, non soltanto in termini quantitativi ma anche e soprattutto qualitativi.
Il Suo gesto, Monseigneur, di venire qua tra noi questa sera è, ai nostri occhi, pieno di significato, ed offre l’occasione per esprimerLe
pubblicamente i sentimenti che la Comunità italiana di Monaco, rappresentata dal Com.It.Es., nutre nei confronti del Principato.
Sono certo, infatti, d’interpretare i sentimenti di tutti gli italiani di Monaco quando Le dico : Monseigneur, gli italiani di Monaco, di
cui Lei vede qui una bella rappresentanza, Le vogliono bene e vogliono bene a questo Paese che è diventato la loro seconda Patria, che
li ha accolti come meglio non si potrebbe, che ha offerto loro serenità, sicurezza e pace ed una qualità di vita difficilmente eguagliabile,
in un ambiente meraviglioso che giustamente Lei ora vuole proteggere, senza per questo rinunciare allo sviluppo.
Gli italiani di Monaco hanno trovato qui condizioni ideali per esercitare le loro attività, hanno sfruttato queste condizioni e molti
di loro hanno avuto successo, contribuendo così, in maniera significativa, al progresso e allo sviluppo economico del Principato, e di
questo, Monseigneur, ne andiamo giustamente fieri.
E’ quindi con sentimenti di profonda e sincera gratitudine che noi italiani di Monaco, ci rivolgiamo a Lei, Altezza Serenissima, al Suo
Governo ed a tutte le Istituzioni Monegasche, per le opportunità che ci sono state offerte e che noi abbiamo saputo cogliere.
Gli italiani di Monaco desiderano aiutare questo splendido Paese a continuare a crescere, nel rispetto assoluto dell’ambiente, perché
questo è nel loro stesso interesse, e condividono le Sue giuste preoccupazioni per la tutela e la difesa del nostro pianeta, e sono pronti
a dare, ciascuno nel suo ruolo, il proprio contributo per il successo della Sua azione.
Monaco ha tanto da offrire in termini di opportunità così come l’Italia in termini di capacità lavorativa e creatività.
Altezza Serenissima, Lei sa che può contare sulla Comunità italiana di Monaco, la quale desidera essere sempre più coinvolta nella
realizzazione dei Suoi progetti, che sono belli ed ambiziosi, perché Monaco divenga veramente, e qui cito le Sue stesse parole, un Paese
modello ed un modello di Paese.
Grazie ancora Altezza Serenissima per questo Suo gesto che testimonia una volta di più, il calore e la simpatia che Lei ha sempre avuto
verso il nostro grande e bel Paese, l’Italia [...] Grazie ancora e di nuovo buon Natale a tutti voi ed alle vostre famiglie.
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Monaco Imprese n° 4
Monaco Imprese n° 4
65
Il presidente Niccolo Caisotti di Chiusano
La Fête de Noël des
Italiens de Monaco
A la traditionnelle soirée organisée
par le Com.It.Es., Monaco Imprese
et l’A.I.I.M. étaient présents avec un
stand d’exposition. L’affluence a été
remarquable.
Le  personalità  sono  state  ricevute
dai Consiglieri del Com.It.Es. Dopo
il  cocktail  di  benvenuto,  dal  palco
dell’Auditorium, è intervenuto il Presidente, Niccolò Caissotti di Chiusano, il
quale oltre a porgere i consueti auguri,
ha voluto rivolgere al Principe Sovrano un sentito ringraziamento per la
sua presenza alla festa, sottolineando
l’affetto autentico che gli italiani residenti a Monaco da sempre provano nei
confronti della sua Persona, e di come
la grande comunità sappia e voglia
contribuire alla crescita del Principato.
A seguire ha preso la parola l’ambasciatore italiano a Monaco, Mario Polverini che si è soffermato sul grande
dinamismo  e  l’intraprendenza  della
nostra comunità, qualità che contraddistingue gli italiani all’estero, numerosi in tutto il mondo. Mario Polverini ha
fatto anche un accenno all’importante
ruolo degli ambasciatori italiani, dediti alla promozione internazionale del
sistema-paese. Fra gli interventi non è
mancato quello dell’arcivescovo di Monaco, Mons. Barsi, che ha auspicato un
anno di pace per tutte le comunità.
La conclusione della cerimonia ha rappresentato un importante momento per
tutti : il messaggio esclusivo di S.A.S. il
Principe Alberto II, il quale ha regalato a tutti gli italiani i suoi più calorosi auguri di buon Natale e felice anno
2008. Standing ovation d’obbligo per il
Principe Sovrano, al quale due splendide bambine italiane hanno donato un
panettone, espressione del Natale del
nostro Bel Paese.
Come da tradizione, la serata è stata segnata da tre eventi culturali: una mostra di quadri di artisti italiani emergenti
organizzata dalla Galleria Artemisia, la
trasmissione di un documentario sulle
eccellenze gastronomiche dei ristoranti
italiani a Monaco e un meraviglioso
concerto di un’orchestra a pizzico ligure, con la partecipazione dell’amico Tenore Massimo La Guardia. Infine, un
sofisticato e ricchissimo buffet è stato
offerto dai migliori ristoranti italiani
del Principato.
66
Monaco Imprese n° 4
La Fête des Italiens de Monaco a
marqué un énorme succès. Organisé par le Com.It.Es. (Comité des
Italiens  à  l’Etranger,  ndlr.)  le  16
décembre dernier à l’Auditorium
Rainier III, ce moment était très
important et attendu par tous les
Italiens. Une grande fête qui a vu
la participation de plus de 1500 invités, signe d’une communauté en
croissance et toujours active dans
l’enrichissement culturel et économique de la Principauté.
La fête de 2007 a été un moment de
grand prestige grâce à la présence
de S.A.S. le Prince Albert II et de
nombreuses  personnalités,  dont
Msr  Bernard  Barsi,  Archevêque
de Monaco ; M. Stéphane Valeri,
Président  du  Conseil  National  ;
S.E.  M.  René  Novella,  Secrétaire d’Etat ; M. Laurent Anselmi,
Conseiller du Cabinet Princier; M.
Jean Pastorelli, Conseiller de gouvernement pour les relations extérieures; M. René Georges Panizzi,
Chef   du  Protocole  ;  M.  Henry
Doria, premier adjoint du Maire ;
M. André Muhlberger, Directeur de
la Sûreté Publique et S.E. M. Mario
Polverini, Ambassadeur d’Italie à
Monaco.
qualités qui distinguent les Italiens
à l’étranger, très nombreux dans le
monde entier. M. Polverini a fait
aussi une rapide allusion au rôle
important  des  ambassadeurs  italiens par rapport à la promotion
internationale du système pays. De
son côté, Msr Barsi a souhaité une
année de paix pour toutes les communautés.
La conclusion de la cérémonie a
représenté un moment important
pour tous : le message exclusif de
S.A.S. le Prince Albert II, lequel a
transmis à tous les Italiens ses voeux
les plus sincères de joyeux Noël et
de bonne année 2008. De très longs
applaudissements ont accompagné
la fin du discours du Prince, auquel
deux petites filles ont remis un panettone, expression du Noël de notre Beau Pays.
Comme le veut la tradition, la soirée a été marquée par trois évènements culturels : une exposition de
cadres italiens d’artistes émergents
organisée par la Galerie Artemisia,
la  projection  d’un  documentaire
sur les excellences gastronomiques
des restaurants italiens de Monaco,
et un merveilleux concerts d’un orchestre à cordes ligure avec la participation de l’ami Ténor Massimo
La Guardia. Pour finir, un sophistiqué et richissime buffet a été offert
par les meilleurs restaurants italiens
de la Principauté de Monaco.
Les personnalités ont été reçues
par les Conseillers du Com.It.Es.
Après le cocktail de bienvenue, le
Président, M. Niccolò Caissotti di
Chiusano, a présenté ses voeux à la
communauté italienne et a adressé
son  chaleureux  remerciement  au
Prince Souverain pour sa présence
à la fête, en soulignant la profonde
affection que les Italiens de Monaco
éprouvent  depuis  toujours  pour
sa Personne ; tout en confirmant le
désir de la communauté italienne,
de contribuer à la croissance de la
Principauté.
L’Ambassadeur d’Italie a ensuite
pris la parole en évoquant le dynamisme et la grande volonté d’entreprendre de notre communauté,
Fabrizio Carbone
Vicepresidente
Monaco Imprese n° 4
67
Il “Château de la Chèvre d’Or”
Tra cielo e Mediterraneo, il Château de la Chèvre d’Or è un albergo
paradisiaco che offre un ambiente
raffinato ed accogliente nel cuore
della città medievale di Eze, a due
passi da Monaco. Circondato da
giardini privati a strapiombo sul
mare, questo Relais & Château dispone di 34 camere luminose dotate
di ogni confort, di cui due suite e
una “presidenziale” estremamente
raffinata.
Il Bar del Château, con terrazza
panoramica, è un punto d’incontro
ideale per passare momenti unici di
relax e musica jazz. Per il piacere
del  palato,  l’hotel  propone  4  ristoranti  diversi  :  la  Chèvre  d’Or
(2*  Michelin)  una  delle  migliori
tavole della Costa Azzurra in un
quadro  panoramico  eccezionale  e
un’atmosfera Belle Epoque ; I Remparts  sulla  terrazza  del  ristorante
gastronomico  ;  il  Café  du  Jardin
per colazioni leggere e soleggiate ;
il Grill du Château, che offre una
splendida vista sui giardini in un
ambiente familiare.
Per il relax e benessere, l’albergo
dispone di sale massaggi e fitness
con sauna e hammam, svariati solarium e libero accesso al Tennis
Club di Eze. Inoltre, l’hotel offre
due piscine riscaldate, di cui una
nella suite presidenziale, entrambe
dotate di jacuzzi esterni. Infine, per
i soggiorni di lavoro, è proposta una
sala riunione per 50 persone.
Il Château de la Chèvre d’Or annuncia la riapertura per venerdì 14
marzo con un nuovo arredamento
del ristorante, l’ammodernamento
di un gran numero di stanze ed una
riorganizzazione degli spazi.
Le Château de la
Chèvre d’Or
Entre  ciel  et  Méditerranée,  le
Château  de  la  Chèvre  d’Or  est
un hôtel paradisiaque qui offre une
ambiance rare et chaleureuse, au
cœur de la cité médiévale d’Eze, et
à  deux  pas  de  Monaco.  Entouré
de jardins privés uniques surplombant la Grande Bleue, ce Relais &
Château  dispose  de  34  chambres
lumineuses avec tous conforts, dont
deux suites et une suite présidentielle d’un raffinement extrème.
Le Bar du Château, avec terrasse
panoramique, est un lieu d’accueil
idéal, à l’ambiance feutrée et conviviale, pour passer de grands moments de jazz et de détente.
L’hôtel, pour le plaisir de ses hôtes,
propose 4 lieux différents de restauration : la Chèvre d’Or (2* Michelin)
une des meilleures tables de la Côte
d’Azur dans un cadre panoramique exceptionnel et une atmosphère
Belle Epoque ; les Remparts sur la
terrasse du restaurant gastronomique ; le Café du Jardin, proposant
des déjeuners décontractés, légers et
ensoleillés ; le Grill du Château qui,
dans un cadre familial, offre une
vue superbe sur les jardins.
Pour la détente et le bien-être, l’hôtel dispose d’une salle de massages
et de fitness avec sauna et hammam,
de solariums et d’un accès libre au
Tennis Club d’Eze.
En  particulier,  l’hôtel  offre  deux
piscines  chauffées  à  flan  de  colline,  dont  l’une  à  débordement
dans  la  Suite  Présidentielle.  Toutes les deux sont accompagnées de
jacuzzi extérieurs.
Enfin, pour des séjours plus studieux, une salle de conférence, pour
des réunions de travail jusqu’à 50
personnes, est proposée.
Le Château de la Chèvre d’Or annonce  sa  réouverture  le  vendredi
14 mars avec, au programme, une
nouvelle décoration du restaurant,
une rénovation d’un grand nombre
de chambres et un réaménagement
des espaces.
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Monaco Imprese n° 4

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