Appello alla chiusura dei Centri di Detenzione e

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Appello alla chiusura dei Centri di Detenzione e
10 giugno 2016. Collocamento aggiornato 9 luglio 2016 - Appello internazionale
Appello alla chiusura
dei Centri di Detenzione e degli HOTSPOT
in Europa !
I Centri di Detenzione sono 393 in Europa e hanno la funzione di rinchiudere degli stranieri in
situazione amministrativa irregolare, prima di espellerli dal territorio.
Gli HOTSPOT, dove centinaia di persone sono rinchiuse alle frontiere dell’Italia e della Grecia,
servono a identificare, registrare e a prendere le impronte digitali dei migranti che arrivano in
Europa1, per poi smistarli tra quelli che saranno accettati sul territorio europeo - coloro ai quali
si accorderà il diritto di asilo – e gli indesiderati – coloro i quali saranno espulsi nel loro o in altri
paesi.
I Centri di Detenzione e gli HOTSPOT sono dei luoghi di imprigionamento d’innocenti. Molteplici
inchieste e testimonianze hanno rivelato come, in questi spazi gestiti dalla polizia, le persone
diventano l’oggetto di violenze fisiche, mediche e psicologiche.
Rifiutiamo questa misura preventiva, fondata sulla rappresentazione dello straniero come un
pericolo politico, sanitario e sociale.
Rifiutiamo l’attuale pratica xenofoba, di smistamento e di espulsione degli stranieri senza titolo di
soggiorno, contro la loro volontà e con la forza.
Chiediamo agli Stati Europei di chiudere questi luoghi, che servono a stabilire delle differenze tra
esseri umani, tra quelli dotati di diritti e quelli considerati unicamente come «corpi indesiderabili»,
in violazione degli articoli 1, 2, 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Chiediamo agli Stati europei delle politiche di accoglienza, che rispondono all’urgenza della
situazione umanitaria alle frontiere e sul territorio dell’Unione Europea.
Chiediamo agli Stati Europei di rispettare la libertà di circolazione e d’installazione iscritta
nell’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e di mettere fine al più presto alla
pratica dell’imprigionamento degli innocenti.
1 Le impronte digitali sono registrate e centralizzate in un archivio europeo chiamato «Eurodac». Questa registrazione permette di determinare il
paese responsabile della domanda d’asilo. Secondo il regolamento di «Dublino II», infatti, indipendentemente dalla volontà della persona, la domanda
di asilo deve essere esaminata da un solo paese europeo, quello in cui il nuovo arrivante ha lasciato le impronte digitali per la prima volta.
Primi firmatari :
ADIF (Associazione diritti e frontiere – Italia), África con voz propia (España), Antirazzista Catanese (Italia), Askavusa Lampedusa (Italia), ATMF (Association des
Travailleurs Maghrébins de France), BAAM (Bureau d’accueil et d’accompagnement des migrants - France), Campagna LasciateCIEntrare (Italia), Cercle des voisins
du CRA de Cornebarrieu (France), Collectif de soutien 5ème/13ème aux migrants d’Austerlitz (France), Collectif La Chapelle debout (France), CISPM (Coalition
internationale des Sans Papiers et Migrants), CISPM/Berlin (Deutschland), CISPM Mannheim (Deutschland), CISPM New Haven (USA), CSP93 (Coordination 93 de
lutte pour les Sans Papiers - France), CSP75 (Coordination 75 des Sans Papiers - France), FASTI (Fédération des Associations de Solidarité avec Tou-te-s les Immigrée-s – France), Fondation Frantz Fanon (France), FUIQP (Front uni des immigrations et des quartiers populaires – France), Intégration 21 (France), Kâlî (France),
Lutheuses de Rrue (France), MAFED (Marche des Femmes pour la Dignité - France), MDDM (Mouvement pour la dignité et les droits de Maliens – France), Migrations
et Luttes sociales (Belgique), Movimento Migranti e Rifugiati (Italia), NPA (Nouveau parti anticapitaliste - France), No Stress Tour (Deutschland), Réseau pour une
gauche décoloniale (France), Réseau Syndical International de Solidarité et de Luttes / International Labour Network of Solidarity and Struggles / Red Internacional
de Solidariedad y de Luchas / Rede Internacional Sindical de Solidariedade e Lutas, Sans-voix 18ème Paris (France), Senza Confine (Italia), Tanquem els CIEs (España),
Toutes ensembles contre leurs états de guerre (France), UNSP (Union nationale des sans papiers et des migrants - France), Union syndicale Solidaires (France), USB
(Unione Sindacale di Base - Italia), Voix des migrants (Deutschland)...