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Rassegna stampa 19/11/2010 : Notizie di oggi ASSINEWS. it ComunicatiStampa.net Espresso, L' Finanza e Mercati Times, The ● ● ● ● ● Retraites complémentaires : bataille en vue sur les avantages familiaux Cometa aderisce ai principi per l'investimento responsabile Pensionati e contenti L'Isvap striglia le Generali? Trieste frena: È solo routine Obama aide pays $6.2m over investment scam Do you want your PRESSToday ? La soluzione per le tue rassegne stampa on-line: www.presstoday.com Rassegna stampa ASSINEWS.it "Retraites complémentaires : bataille en vue sur les avantages familiaux" Indietro Data: 19/11/2010 Stampa 19 novembre 2010 Retraites complémentaires : bataille en vue sur les avantages familiaux Le sujet des « avantages familiaux » n'a fait qu'une petite apparition dans les débats sur la réforme du régime général des retraites. Mais il devrait opérer un retour en fanfare lors des négociations qui démarrent entre patronat et syndicats, le 25 novembre, autour des régimes complémentaires Arrco et Agirc. Les sommes consacrées par ces deux régimes aux bonifications de pensions pour les parents de famille nombreuse font, en effet, saliver plusieurs parties prenantes des futures discussions. L'Arrco y consacre 1,7 % de ses charges, soit plus de 500 millions en 2009. La dépense est encore plus importante pour l'Agirc, qui y dédie 4,7 % de ses moyens, soit plus de 850 millions d'euros en 2009. Des bonus coûteux Coûteux, ces bonus sur les pensions sont beaucoup moins connus que les majorations de durée d'assurance. Les retraités, qui ont eu trois enfants ou plus, bénéficient d'une majoration de leur pension. De 10 % pour la retraite payée par le régime général et de 5 % pour la retraite complémentaire commune à tous les salariés du privé (Arrco). A cela s'ajoute, pour les cadres, une majoration progressive versée par l'Agirc, sur la base de 8 % pour trois enfants et 4 % par enfant supplémentaire dans la limite de 24 %. Alors que la crise économique a fait plonger les comptes des régimes complémentaires dans le rouge ? le déficit pourrait approcher 2,5 milliards d'euros par an en 2010 et 2011 ?, les négociateurs vont devoir trouver de nouvelles recettes pour rétablir l'équilibre. Or, revoir les conditions d'octroi ou le montant des « bonifications de pension » permettrait d'être moins drastique sur les autres décisions, comme la baisse du niveau du point servant de base au calcul de la retraite, l'augmentation du taux de cotisation ou la diminution du taux de rendement. Si l'utilisation des avantages familiaux pour retrouver des marges de manoeuvre financières est surtout défendue par la partie patronale, tous les syndicats n'y sont pas hostiles. Ainsi, la CFDT serait prête à étudier le dossier dès lors que les sommes dégagées servent à réintroduire plus d'équité dans le système. Déjà, dans le débat sur le régime général, François Chérèque avait proposé ? sans succès ? de forfaitiser cet avantage pour qu'il soit davantage concentré sur les retraités les plus modestes, et d'utiliser le surplus pour financer le maintien de l'âge de départ à taux plein à 65 ans pour les femmes et les salariés touchés par la précarité. Reste que remettre ? totalement ou partiellement ? en cause la bonification de pension risque de s'avérer impopulaire. Plus de 5 millions de personnes ? soit 42 % des retraités, dont 2,7 millions relevant de l'Agirc et de l'Arrco ? percevaient un bonus en 2004, selon le rapport que le Conseil des retraites a consacré aux avantages familiaux en 2008. Pour un montant moyen de 89 euros par mois. Autre difficulté, l'impact d'une telle décision sur les finances des complémentaires. Elle ne pourrait s'appliquer qu'aux nouveaux retraités et n'auraient donc qu'un effet progressif sur les comptes. Le débat s'annonce vif. chiudi Rassegna stampa Comunicati-Stampa.net "Cometa aderisce ai principi per l'investimento responsabile" Indietro Data: 19/11/2010 Stampa Cometa aderisce ai principi per l’investimento responsabile Fondo Cometa diventa partner del network di investitori internazionali che si propongo di rispettare i sei principi per l’Investimento Responsabile promossi dalle Nazioni Unite. Cometa è il primo tra i fondi di previdenza complementare italiani ad aderire al PRI 18/11/10 - Milano, 18 novembre 2010 – Cometa, il fondo di previdenza complementare senza scopo di lucro per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini, comunica che il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’adesione al PRI – Principles for Responsible Investment Initiative. Promosso e sostenuto dalle Nazioni Unite, il PRI è un network internazionale di investitori economici e finanziari che collaborano per mettere in pratica i sei principi dell’investimento responsabile, che sono: 1. Incorporare i parametri ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’analisi finanziaria e nei processi di decisione riguardanti gli investimenti 2. Essere azionisti attivi e incorporare i parametri ESG nelle politiche e pratiche di azionariato 3. Esigere la rendicontazione sui parametri ESG da parte delle aziende in cui si investe 4. Promuovere l’accettazione e l’implementazione dei Principi nell’industria finanziaria 5. Collaborare per migliorare l’applicazione dei Principi 6. Comunicare periodicamente le attività e i progressi per l’applicazione dei Principi Lontani dall’essere una prescrizione, i PRI sono un punto di riferimento per integrare i parametri ESG nelle classiche pratiche di investimento e si basano sull’idea che le questioni ambientali, sociali e di governance possano influenzare la performance dei portafogli di investimenti. A promuovere la nascita dei PRI è stato l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, che nel 2005 ha invitato un gruppo di investitori internazionali a collaborare per sostenere e diffondere i principi responsabili. Il processo di sviluppo dei Principi è stato poi coordinato da UNEP FI (United Nations Environment Programme Finance Initiative) e da UN Global Compact. Il Presidente del Fondo Cometa, Fabio Ortolani, ha così commentato: “Siamo orgogliosi di essere il primo fondo di previdenza italiano ad entrare a far parte di questa rete di livello globale. Non è stato difficile per noi decidere di sostenere e promuovere i valori del PRI, principi che riflettono pienamente la nostra idea di investimento, che deve cercare di essere il più possibile responsabile e sostenibile. È importante sottolineare che un fondo di previdenza opera esclusivamente per il futuro dei pensionati di domani e che questo può dipendere anche dagli atteggiamenti virtuosi delle aziende e all’apporto che queste riusciranno ad assicurare in termini di sviluppo e di crescita sostenibile”. A proposito dell’adesione del Fondo Cometa ai PRI, James Gifford, Executive Director dell’iniziativa, ha sottolineato: “Siamo felici che il Fondo Cometa si unisca ai Principi per l’Investimento Responsabile. Essendo il primo fondo pensione italiano a far parte di questa iniziativa, il Fondo guidato dal Presidente Ortolani dimostra alla comunità finanziaria italiana l’importanza di considerare le questioni ambientali, sociali e di corporate governance nel processo decisionale. Sottoscrivere i Principi, significa per azionisti e amministratori dei fondi pensione seguire le best practice internazionali. E noi siamo ansiosi di accogliere altri investitori italiani nella nostra comunità, che oggi è composta da 800 firmatari provenienti da 45 paesi con un patrimonio di 25 mila miliardi di dollari”. About Fondo Cometa Cometa è il Fondo Nazionale Pensione Complementare a capitalizzazione individuale per i lavoratori dell'industria metalmeccanica, dell’installazione di impianti e dei settori affini. E’ finalizzato all'erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio, ai sensi del d.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252. Cometa è stato istituito su iniziativa di Federmeccanica, Assistal, Intersind e Fim, Fiom, Uilm, Fismic. I destinatari di Cometa sono i lavoratori dipendenti del settore metalmeccanico e del settore orafo-argentiero industria. Cometa gestisce oggi un patrimonio di 5.7 miliardi di euro frutto dell’adesione di 470.000 iscritti, con prospettive di crescita annua di circa 900 milioni di euro. (www.cometafondo.it). Per ulteriori informazioni: Report Porter Novelli - tel. 02 7015161 Angelo Brunello – email: [email protected] +39.329.2117752 TESTO PUBBLICATO DA Monica Pappalettera di Report Porter Novelli Rassegna stampa Espresso, L' "Pensionati e contenti" Indietro Data: 19/11/2010 Stampa ECONOMIA LAVORO & WELFARE Pensionati e contenti di Maurizio Maggi Impreparato. Ottimista. Incosciente. È l'identikit dell'italiano alle prese con la previdenza. Lo rivela un'analisi internazionale firmata Axa Ottimista, non troppo informato, un po' egoista e moderatamente incosciente. È questo l'identikit dell'italiano medio alla prese con il delicato argomento "pensioni". Il profilo esce dalla corposa ricerca internazionale realizzata in 26 Paesi dal colosso francese Axa, secondo gruppo al mondo del settore assicurativo. Colpisce, sul versante italiano, l'inatteso rafforzamento, rispetto a tre anni fa, dell'ottimismo che emerge dalle oltre mille interviste con lavoratori e pensionati, effettuate in Italia da Gfk Eurisko. Un aspetto che sorprende anche un esperto del settore come Silvano Andriani, presidente di Axa Mps e consigliere incaricato dell'Ania (la Confindustria delle assicurazioni) per il welfare, in passato segretario dei chimici della Cgil ed ex-senatore. "Gli italiani sono sempre più consapevoli che le pensioni di domani non saranno più come quelle di una volta, e questo è un dato positivo. Però, al tempo stesso, emerge una drammatica carenza di preparazione specifica sul tema", sottolinea Andriani. Non hanno un'idea precisa dell'ammontare della futura pensione eppure paiono meno preoccupati e più soddisfatti, a confronto con la media europea. "Istituzioni e privati, dobbiamo tutti impegnarci per fornire informazioni puntuali e chiare sulla pensione futura", ribadisce Andriani, che annuncia, per dicembre, il lancio di Previsio: un portale internet, promosso da Axa/Mps, e dedicato proprio all'educazione pensionistica. Per catturare l'attenzione dei giovani, sul sito ci penserà un avatar, un alter ego, a spiegare quanto potrebbe essere magra la pensione pubblica di domani. Nonostante la percentuale degli informati sia in aumento dal 2007 (più 5 per cento), il fatto che 6 lavoratori su 10 non siano per nulla consapevoli del loro futuro reddito da pensione conferma l'eccessiva spensieratezza dell'italiano medio. Conferma il presidente di Axa Mps: "I lavoratori italiani investono ancora una parte troppo piccola dei propri risparmi in strumenti pensionistici privati. E, insieme ai francesi, sono anche quelli che, quando si avvicinano ai prodotti assicurativi lo fanno soprattutto preoccupandosi della trasmissione del capitale agli eredi. Altrove c'è maggiore attenzione a forme di welfare privato". Gli italiani vogliono anche andare in pensione presto, a 57 anni, se stanno ancora lavorando, mentre sono favorevoli a un sobrio innalzamento dell'età pensionabile se l'assegno dell'Inps lo intascano già. In realtà, quelli che sono al lavoro lo sanno che andranno in pensione più tardi, anche se sono tra i più contrari al mondo ad alzare l'età minima pensionabile: dice no il 69 per cento. Ci battono solo in Spagna (74 per cento) e in Germania (71 per cento). Gli occupati giovani (tra i 25 e i 34 anni), e quelli catalogati come midlife (tra i 35 e i 49 anni), cominciano a capire che devono mettere via quattrini per compensare il dimagrimento della pensione pubblica. I giovani risparmiano di più, a questo scopo, però i midlife sono i più numerosi ad accantonare (il 52 per cento). Sei italiani su 10 considerano comunque sufficiente il proprio futuro reddito da pensione, e il 57 per cento dei pensionati è soddisfatto della propria rendita. Rispetto al 2007, è cresciuta del 17 per cento la fiducia dei lavoratori e del 16 per cento la soddisfazione dei pensionati. Meno rosee le sensazioni delle donne, più preoccupate degli uomini dei problemi finanziari del futuro: il 67 per cento ha paura di dover tirare ulteriormente la cinghia. n Rassegna stampa Finanza e Mercati "L'Isvap striglia le Generali? Trieste frena: È solo routine" Indietro Data: 19/11/2010 Stampa L’Isvap «striglia» le Generali? Trieste frena: «È solo routine» di Carlotta Scozzari del 18-11-2010 da Finanza&Mercati del 18-11-2010 [Nr. 229 pagina 6] Giallo sulla missiva inviata a Geronzi che, secondo il sito Dagospia, conterrebbe duri rilievi sulla gestione. «No comment» dell’Authority È giallo sui contenuti della lettera recapitata dall’Isvap alle Assicurazioni Generali e letta dal presidente Cesare Geronzi in occasione del cda che lo scorso 11 novembre ha approvato i conti dei primi nove mesi. Nel pomeriggio di ieri, infatti, il sito Dagospia ha dato notizia di «una missiva firmata da Giancarlo Giannini, presidente dell’Authority sulle assicurazioni, che contiene un pesantissimo atto di accusa contro la gestione del colosso triestino». Al punto che l’Isvap, sosteneva Dagospia, avrebbe preteso che la lettera venisse letta in consiglio «affinché tutti si rendessero conto delle contestazioni avanzate». Fonti vicine al gruppo del Leone hanno minimizzato spiegando che la lettera rientra nella normale attività di routine dell’Isvap, con le relative periodiche richieste di informazioni o chiarimenti. Nulla di strano, affermano le stesse fonti, nemmeno dalla lettura della missiva in cda, perché anche in questo caso non si tratterebbe né della prima volta né di un fatto straordinario. «In relazione a notizie di stampa riguardanti richieste da parte dell’Isvap - spiega una nota diramata ieri in serata dalla compagnia assicurativa - Generali precisa che si tratta di normali richieste di approfondimenti che riguardano l’attività operativa. La richiesta va inquadrata nella corrente azione di vigilanza sul mercato da parte dell’Autorità». Il gruppo triestino ha avvertito inoltre che «una eventuale strumentalizzazione della suddetta richiesta verrà valutata per l’assunzione di ogni conseguente iniziativa a tutela della compagnia e a garanzia di una corretta informazione al mercato». Ma la reazione dell’Isvap, che si è trincerata dietro un secco «no comment» solleva quantomeno qualche dubbio. I contenuti specifici della lettera, che come detto pare siano connessi a questione di natura tecnico-procedurale, restano dunque top secret. Sempre ieri, intanto, le Generali a integrazione di quanto comunicato già dopo il board dell’11 novembre, hanno spiegato che «la deliberazione adottata dal cda della compagnia sulle procedure in materia di operazioni con parti correlate è stata assunta con il voto unanime di tutti i consiglieri di amministrazione presenti». La comunicazione è legata alla richiesta della Consob che di rendere pubblici, a partire da dicembre, i nomi dei consiglieri che hanno eventualmente votato contro in sede di approvazione del regolamento sulle operazioni con parti correlate. Rassegna stampa Times, The "Obama aide pays $6.2m over investment scam" Indietro ● ● ● Data: 19/11/2010 Stampa 19 Nov 2010 The Times New York Obama aide pays $6.2m over investment scam Christine Seib President Obama's Car Czar has been charged with paying kickbacks to obtain investments for his former firm from New York's biggest pension fund. Steven Rattner, who advised the White House on the General Motors bailout and is now promoting his book on the subject, was also hit with two lawsuits from the New York Attorney General over sham deals. Mr Rattner agreed to pay $6.2 million and refrain from associating with investment advisers and broker dealers for at least two years in order to settle the Securities and Exchange Commission's charges. But he plans to fight the charges brought by Andrew Cuomo, the Attorney-General who is also New York's Governor-elect. Mr Cuomo wants Mr Rattner to pay $26 million and accept a lifetime ban from the securities industry. But Mr Rattner said yesterday the charges brought on the day GM returned to the market were politically motivated and that he would defend himself vigorously. The SEC accused Mr Rattner of using a corrupt middle man, Henry Morris, in 2005 and 2006 to secure investments for his Quadrangle private equity firm from New York's $132 billion state pension fund. At the time, Mr Morris was an adviser and chief fundraiser for Alan Hevesi, then the State Comptroller, who was in charge of investing the fund. The regulator alleged that Mr Rattner arranged for Quadrangle to pay more than $1 million to Mr Morris for his services as a "placement agent" of the pension fund. Around the same time, Quadrangle contributed $50,000 to Mr Hevesi's reelection campaign. Mr Rattner also arranged for a Quadrangle affiliate called GT Brands to offer a film distribution deal to the brother of the fund's chief investment officer. The film a comedy called Chooch was a flop. In return, the state pension fund increased its investment with Quadrangle from $100 million to $150 million. The SEC says this increased investment was worth $3 million to Mr Rattner personally. David Rosenfeld, associate director at the SEC, said: "Rattner delivered special favours and conducted sham transactions that corrupted the fund's investment process." In April, Quadrangle disgorged $7 million and paid $5 million to settle charges against the firm over the kickback scheme, which it blamed on Mr Rattner. The firm "wholly disavowed the conduct" of its co-founder, which it called "inappropriate, wrong and unethical".