Mediterraneo : la NATO porta finalmente in salvo i naufraghi

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Mediterraneo : la NATO porta finalmente in salvo i naufraghi
Mediterraneo : la NATO porta finalmente in
salvo i naufraghi migranti, l’Unione europea si
rifiuta di accoglierli
Le associazioni firmatarie reclamano un intervento di solidarietà dell’UE per l’accoglienza dei
migranti e rifugiati che intraprendono la traversata del Mediterraneo, mettendo a rischio la
loro stessa vita
Sono state necessarie numerose proteste affinché, l’11 luglio, un’imbarcazione spagnola della
NATO, l’Almirante Juan de Borbón, soccorresse oltre un centinaio di donne, uomini e bambini di
origine sub-sahariana, tunisina e libica, la cui imbarcazione di fortuna era alla deriva tra la Libia, la
Tunisia, l’isola di Lampedusa e le coste maltesi. Mentre l’ipotesi di ricorsi penali contro la NATO
per non assistenza ai naufraghi inizia a dare i suoi frutti, l’Unione europea resta impassibile. Alle
domande di intervento lanciate dall’imbarcazione militare a Malta e all’Italia, si è risposto con
pretesti per non accogliere : Roma la mancanza di posti a Lampedusa e le autorità maltesi il fatto
che il naufragio fosse avvenuto troppo lontano dal territorio nazionale e fosse, quindi, di
competenza NATO. Lo stesso giorno, fuori dalle acque territoriali tunisine, 3 superstiti bisognosi di
cure mediche sono stati affidati dall’Almirante Juan de Borbón ad un’imbarcazione tunisina
affinché fossero ricoverati in Tunisia. A seguire, altre 5 persone sono state condotte a La Valletta
(Malta) per via aerea. Per 6 giorni, l’Almirante Juan de Borbón è rimasta nelle acque internazionali
senza che nessuno Stato dell’Unione europea, dell’Alleanza atlantica o della coalizione militare
accettasse di accogliere questi rifugiati. Alla fine, il 16 luglio mattina, le persone soccorse sono state
trasferite su un’imbarcazione tunisina, senza nemmeno che l’Almirante Juan de Borbón entrasse
nelle acque territoriali tunisine. Questo episodio mette in luce, per l’ennesima volta, la vigliaccheria
e l’inumanità degli Stati europei di fronte ai naufragi nel canale di Sicilia e induce diverse
constatazioni :
• Se un’imbarcazione NATO ha applicato – questa volta – la regolamentazione in materia di
dovere di assistenza, a questo esempio si accompagna una dissuasione piuttosto
generalizzata a portare soccorso poiché i paesi europei continuano a non ottemperare i loro
obblighi in materia di ricerca e soccorso in mare ;
• L’Italia si è svicolata ed ha rifiutato di accogliere un centinaio di persone con il pretesto
della saturazione del campo di Lampedusa ed i superstiti sono stati condotti in Tunisia dove,
dall’inizio della rivolta in Libia, hanno trovato rifugio 650.000 persone e dove molte decine
di migliaia di uomini e donne soffrono ancora condizioni di vita estremamente difficili in
campi sovraffollati ;
• Tutti i superstiti sono stati condotti d’ufficio in Tunisia ; tra loro si trovavano, tuttavia, anche
cittadini tunisini che avevano forse motivo di chiedere asilo. Si configurerebbe, quindi, una
violazione del principio di non refoulement dei rifugiati.
Quando non lasciano morire i boat people nel Mediterraneo (2.000 rifugiati/e annegati/e fra
febbraio e giugno, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), i paesi
europei, membri di una coalizione che interviene militarmente in Libia, si sottraggono ai loro
obblighi, subappaltando a una Tunisia già indebolita la protezione dei migranti che fuggono dalla
guerra. Ad oggi, l’Unione europea, che ne ha i mezzi giuridici e le capacità, non ha approntato alcun
dispositivo per facilitare i soccorsi e organizzare l’accoglienza negli Stati membri.
Questa situazione non è più sopportabile : ancora una volta, le associazioni firmatarie, reclamano un
intervento di solidarietà dell’UE per l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati che intraprendono la
traversata a rischio della vita. Chiedono, inoltre, che le società civili europee ed africana e ancor più
i marittimi vigilino affinché cessi l’ecatombe nel Mediterraneo.
Crganizzazioni firmatarie :
ABCDS Maroc (Association Beni Znassen Culture Développement Solidarité), ACORT (Assemblée
Citoyenne des Originaires de Turquie), AEDH (Association Européenne des Droits de l’Homme),
Afrique-Europe Interact (Mali - Allemania), Les Alternatifs (France), Anafé (Association nationale
d’assistance aux forntières pour les étrangers), Andalucía Acoge (Espagne), APSR (association
d’accueil aux médecins et personnels de santé réfugiés en France), ARCI (Associazione Ricreativa
e Culturale Italiana), ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), Attac, ATMF
(Association des Travailleurs Maghrebins de France), AFVMC (Aide aux Familles et Victimes des
Migrations Clandestines - Cameroun), Borderline Europe - Human Rights without Borders
(Germania), CAAR (Comité d’aide aux réfugiés), CASP (Centre d’Action Sociale Protestant),
CADTM (Comité pour l’Annulation de la Dette du Tiers Monde), CEDETIM (Centre d’Etudes et
d’Initiatives de Solidarité Internationale), CCSM (Collectif des Communautés Subsahariennes au
Maroc), CFDA (Coordination Française pour le Droit d’Asile), La Charte Mondiale des Migrants,
la Cimade, CIRE (Coordination et Initiatives pour Réfugiés et Étrangers - Belgique), CMSM
(Conseil Migrants au Maroc), Collectif de soutien aux migrants tunisiens de Lampedusa (France),
Comede (Comité médical pour les exilés - Francia), COVIAM (Comité de Vigilance des Alpes
Maritimes), DOM’Asile, Emmaüs International, FASTI (Fédération des Associations de Solidarité
avec les Travailleur-euse-s Immigré-e-s), FEP (Fédération d’Entraide Protestante), FIDH
(Fédération Internationale des ligues des Droits de l’Homme), FTCR (Fédération des Tunisiens
pour une Citoyenneté des deux Rives), GADEM (Groupe Antiraciste d’Accompagnement et de
Défense des Etrangers et Migrants - Maroc), GAS (Groupe Accueil Solidarité), Gisti (Groupe
d’Information et de Soutien des Immigrés), IPAM (Initiatives Pour un Autre Monde), LDH
Belgique, LDH (France), Migreurop, Médecins du Monde, Movimento dei Senza Voce, Mouvement
de la Paix, MRAP (Mouvement contre le Racisme et pour l’Amitié entre les Peuples), Réseau Foi et
Justice Afrique Europe, REMDH (Réseau Euroméditerranéen pour les Droits de l’Homme), REMI
(Réseau Euroméditerranéen pour la protections des Mineurs Isolés), Secours Catholique – Réseau
Mondial Caritas, Toits du Monde Orléans, SOS Racismo (Spain)
Contatti stampa :
Italia : Andreina Albano (ARCI) [email protected] +39 3483419402
Francia : Alexandre Leclève (La Cimade) + 33 6 85 22 25 47
Belgica : Caroline Intrand (CIRE) +32 2 629 77 27

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