I risultati conseguiti in Emilia-Romagna nella lotta agli incendi di
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I risultati conseguiti in Emilia-Romagna nella lotta agli incendi di
I risultati conseguiti in Emilia-Romagna nella lotta agli incendi di bosco. L’azione integrata di Protezione Civile, Vigili del fuoco e Corpo Forestale dello Stato. Il ruolo del Corpo Forestale dello Stato Ernesto Crescenzi• Riassunto La Legge 353 del 21 novembre 2000 prevede che il Piano Regionale Anti Incendi Boschivi (AIB) individui mezzi, strumenti, risorse umane e procedure per la lotta attiva contro gli incendi boschivi. Il coordinamento di tali attività è posto in capo alle Regioni che si avvalgono, per gli aspetti operativi, tra l’altro, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato e delle Organizzazioni di volontariato riconosciute. Dopo l’entrata in vigore della L. 353/2000, la Regione Emilia-Romagna ha dapprima prorogato il Piano previgente, poi ha attuato una prima forma di adeguamento mediante la redazione di un Piano stralcio AIB ed, infine, ha approvato il Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, ex L. 353/00, valido per il periodo 20072011. Dal confronto fra i dati statistici relativi al numero ed alla superficie delle aree percorse dal fuoco nell’anno 2007 (fino al 30 settembre) nelle diverse province della regione e la situazione verificatasi nello stesso anno a livello nazionale ed internazionale, si può considerare l’Emilia-Romagna come una regione caratterizzata da un basso rischio e da danni limitati in relazione agli incendi boschivi. Résumé La Loi n° 353 du 21 novembre 2000 prévoit que le Plan Régional contre les incendies de forêts (AIB) trouve les moyens, les instruments, les ressources humaines et les procédures pour lutter activement contre les incendies des forêts. La coordination de ces activités est l'apanage des Régions qui se servent pour les aspects opérationnels aussi des Sapeurs-Pompiers, du Corps National des Gardes Forestiers et des organisations réconnues du bénévolat. Après l'entrée en viguer de la loi n° 353/2000, la Région de l'Emilie-Romagne a tout d'abord prorogé le précédent Plan, ensuite, une première adaptation à travers la rédaction d'un Plan provisoire AIB a été réalisée et enfin, le Plan de prévision, prévention et lutte active contre les incendies des forêts a été approuvé aux termes de la Loi n° 353/2000 en vigueur entre 2007 et 2011. En confrontant les données statistiques rélatives à la quantité et à la surface des terrains parcourus par le feu dans les différentes provinces de la région de l'Emilie-Romagne pour l'année 2007 (jusqu'au mois de septembre) avec la situation nationale et internationale de la même année, on peut voir que la région de l'Emilie-Romagne est caracterisée par un faible niveau de risque et par des dégâts minimes à cause d'incendies des forêts. Abstract According to the Act n. 353/2000, the Regional Plan for forest fire prevention should identify all means, instruments, human resources and procedures to control forest fires. Region at Councils are responsible for the coordination of all these activities working along with, among others, the National Fire Brigades, the National Forestry Commission and recognized volunteer associations as far as operational aspects are concerned. After the application of the law, the Emilia-Romagna Region at Council approved the Prevision, Prevention and Control Plan against forest fires, according to the above mentioned law, for the period concerning the years 2007-2011. Comparing regional, national and international data relating to the number of fires and surface area burnt up to the 30th of September 2007, it is possible to consider the Emilia-Romagna region as a low risk one, characterized by limited damage as far as concerns forest fires. • Vice Questore aggiunto, Corpo Forestale dello Stato. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 24 1. Premessa. Documenti Studi e ricerche, n. 24) che già si Il presente intervento ha lo scopo di: avvaleva, per gli aspetti operativi, del Corpo 1) descrivere ruolo funzioni e compiti affidati al nazionale dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale Corpo Forestale dello Stato nell’ambito del dello Stato, delle Organizzazioni di volontariato. modello di intervento del “Piano regionale di Dopo l’entrata in vigore della L. 353/2000, la previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli Regione ha dapprima prorogato il Piano previgente, incendi boschivi – Periodo 2007-2011” (nel poi attuato una prima forma di adeguamento, seguito denominato Piano RER AIB); mediante redazione di un Piano stralcio AIB, ed 2) fornire brevi commenti a corredo dei dati infine ha approvato il Piano di previsione, statistici regionali in materia di incendi prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. boschivi ex L.353/00, valido per il periodo 20072011 (Deliberazione dell’Assemblea Legislativa 2. Breve inquadramento normativo. della Regione Emilia Romagna, 2 maggio 2007, Il contenuto del Piano Regionale AIB è indicato n.114 – BUR-ER n.65 del 18/05/07). dalla Legge 353 del 21 novembre 2000, i cui articoli 3 e 7, comma 3, prevedono che il Piano individui 3. Il Piano RER AIB. mezzi, strumenti e risorse umane ed inoltre 3.1. Organizzazione. procedure per la lotta attiva contro gli incendi Il vigente Piano RER AIB individua: boschivi. le Componenti Istituzionali e le Strutture Il coordinamento di tali attività è posto in capo alle Operative a vario titolo competenti; Regioni che si avvalgono, per gli aspetti operativi, Periodi temporali e Fasi di intervento; tra l’altro, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, la composizione, le responsabilità ed i compiti del Corpo Forestale dello Stato, delle delle diverse strutture operative. Organizzazioni di volontariato riconosciute. La L. n.353/2000 prevede inoltre l’attivazione delle 3.2. Componenti Istituzionali e Strutture Operative. SOUP (Sale Operative Unificate Permanenti), I seguenti Enti risultano competenti per gli aspetti coordinate dalle regioni e presso le quali sono amministrativi in tema di incendi boschivi: presenti rappresentanti di Enti ed Istituzioni Regione, nelle due componenti: Agenzia coinvolti nella lotta attiva contro gli incendi Regionale di Protezione Civile ed ARPA boschivi. SIM - Centro funzionale; Tale normativa nazionale, in Emilia-Romagna, si è Province. innestata su un sistema integrato e coordinato di A tali Istituzioni si affiancano, per particolari aspetti lotta attiva già esistente, regolato dal “Piano ed in relazione alle specifiche competenze in qualità regionale di protezione delle foreste contro gli di Autorità di Protezione Civile, le Prefetture–Uffici incendi 1999-2003” (Regione Emilia Romagna - Territoriali del Governo ed i Comuni. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 25 Le Strutture operative, che mettono materialmente fase di preallarme, che si attiva con la in atto gli interventi di spegnimento e correlati, sono dichiarazione di stato di grave pericolosità per invece rappresentate dal Corpo Nazionale dei Vigili incendi boschivi, di competenza regionale; del Fuoco, dal Corpo Forestale dello Stato, da di allarme, che corrisponde all’avvistamento dell’incendio; Organizzazioni di volontariato i cui Volontari siano appositamente formati ed equipaggiati, anche in fase fase di contenimento, spegnimento e bonifica, base a specifiche convenzioni, stipulate tra la che comprende quella porzione della lotta attiva Regione, l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, specificamente il C.F.S., il C.N.VV.F. ed i Coordinamenti estinzione dell’incendio in atto. Provinciali di Volontariato di Protezione Civile. destinata alla completa Data la natura del fenomeno incendio boschivo, il Piano RER AIB prevede che la fase di allarme 3.3. Periodi temporali e Fasi di intervento. debba poter essere attivata in qualsiasi periodo In tema di periodi temporali e di pericolo di incendi dell’anno, anche durante il periodo ordinario. boschivi, il Piano RER AIB individua un periodo ordinario, durante il quale la pericolosità di incendi 3.4. I n. 2 differenti modelli organizzativi del Piano boschivi è limitata o inesistente, ed un periodo di RER AIB: coordinamento e direzione. intervento, nel quale la pericolosità di incendi La novità del vigente Piano RER AIB è boschivi è alta. rappresentata dall’individuazione di n. 2 differenti Diverse risultano le attività svolte nei diversi modelli organizzativi nell’ambito della lotta attiva: periodi: organizzativo coordinamentale, durante il periodo ordinario, le Componenti adottato a livello di Sale e Centrali operative, e, Istituzionali e le Strutture Operative svolgono ove non diversamente specificato, nell’ambito normali sorveglianza, dei rapporti intercorrenti tra i diversi Enti ed monitoraggio Istituzioni; attività osservazione, di studio, previsione, dell'ambiente. modello modello organizzativo direzionale, adottato sul durante il periodo di intervento si registra luogo dell’incendio, ed in particolare nelle fasi invece l’attivazione coordinata di fasi di di contenimento, spegnimento e bonifica. operatività crescente, proporzionata agli aspetti La scelta di inquadrare in un modello organizzativo previsionali di pericolo. direzionale la porzione di lotta attiva denominata Di rilievo risulta la struttura in fasi del periodo di fase di contenimento, spegnimento e bonifica, nasce intervento, articolata come segue: dalla considerazione che in tale fase gli aspetti fase di attenzione, che viene attivata nei mesi tattici prevalgono su quelli strategici. febbraio-aprile e giugno- settembre, sulla scorta Appare avere rilievo strategico l’individuazione di delle statistiche di distribuzione temporale degli procedure operative valide in generale ed in incendi boschivi; differenti contesti e l’elaborazione di linee guida: Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 26 tali attività possono essere effettuate in un arco un’ampia casistica di eventi differenti, prima teorici spazio-temporale relativamente ampio, basandosi su e poi reali. criteri generali di utilizzo delle risorse umane e Diverso invece appare il quadro connesso alla fase strumentali, prevedendo un’adattabilità dei criteri ad di contenimento, spegnimento, bonifica: in questo un’ampia casistica di eventi differenti che, in teoria, contesto occorre una direzione certa ed unitaria che potrebbero verificarsi. assicuri la migliore e celere organizzazione tattica Appare invece di rilievo tattico quell’insieme di ed insieme una forma di applicazione indiscussa procedure operative adottate per raggiungere un delle procedure atte a fronteggiare l’evento reale. La obiettivo determinato e quindi valide per uno necessità di decidere in tempi brevi comporta specifico caso concreto, verificatosi in un dato l’esigenza di poter delegare precisi compiti ai momento ed in un dato contesto. In questo caso la singoli capisquadra, così da poter ottimizzare tutte scelta e l’applicazione delle procedure richiede un le attività operative poste in essere dalle risorse adattamento alle caratteristiche assunte da un dato umane e strumentali materialmente presenti su un evento concreto, l’immediato ricorso alle risorse luogo dell’incendio. È peraltro evidente che umane e strumentali materialmente disponibili in un l’attività di delega dovrà rispettare le specifiche preciso momento e luogo: l’arco spazio-temporale competenze di ciascuno, assicurando al contempo considerato è puntuale, l’adattabilità è riferita ad un l’efficienza, l’efficacia e l’economicità (anche in solo caso concreto realmente in corso, la celerità termini di danni) del determinato intervento. dell’azione e del dispiego di mezzi e risorse appare Va rammentato che l’attività di contenimento, determinante. spegnimento, bonifica comporta rischi concreti ed Il modello coordinamentale appare senz’altro il più elevati a carico del personale intervenuto. Basti idoneo nella fase di organizzazione strategica, tesa citare, ad esempio, il rischio per gli operatori di all’individuazione di procedimenti standard, nella essere colpiti dagli ingenti quantitativi di acqua quale si ha una visione d’insieme, ed è indicato scaricata dai velivoli impiegati nella lotta attiva senz’altro nel periodo di intervento, durante il quale (fino a nove tonnellate d’acqua): l’unico modo di la SOUP presuppone e consente una consultazione ridurre rischi di tale natura è quello di individuare permanente tra Attori differenti integrati ed un unico direttore in grado di conoscere, per averne interconnessi in un’insieme operativo organico, nel l’unitaria direzione, la configurazione nello spazio rispetto delle specifiche competenze di ciascuno. di tutte le forze in campo, terrestri ed aeree. Gli obiettivi di interesse comune sono assicurati l’unitaria direzione, la configurazione nello spazio appunto dall’istituzione della SOUP, presso la quale di tutte le forze in campo, terrestri ed aeree. le problematiche affrontate consentono di prendere in considerazione sia i dati particolari che quelli generali, di prevenire, prevedere, fronteggiare Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 27 3.5. La lotta attiva contro gli incendi boschivi. Sia nella L.353/2000, che nell’ambito del Piano RER AIB, la lotta attiva viene suddivisa nelle seguenti attività: vigilanza (= ricognizione, sorveglianza e avvistamento) → segnalazione dell'insorgere dell'allarme; spegnimento per azione diretta a terra; controllo (contenimento); intervento con mezzi aerei; bonifica. Tali attività AIB sono assicurate dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (VVF), dal Corpo Forestale dello Stato (CFS) e dai Volontari di Protezione Civile, nell’ambito del modelli organizzativi coordinamentale e direzionale sopra descritti. 3.6. L’intervento di lotta attiva sul luogo dell’incendio. La fase di contenimento, spegnimento e bonifica viene attuata dalle Strutture operative secondo il modello organizzativo direzionale di cui al diagramma seguente e con le n.3 modalità di dettaglio descritte nei diagrammi successivi. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 28 Piano AIB RER – Organizzazione dell’intervento di lotta attiva: DOS = DIRETTORE DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO = = di norma, personale qualificato del C.F.S. CFS concorre con il DOS e squadre di spegnimento: U.O.T. = Unità Operative Territoriali + Pattuglie 1515 VVF concorre con squadre di spegnimento apposite Squadre AIB “boschive” + Altre partenze Volontari concorrono con squadre di spegnimento apposite “formate ed equipaggiate” Velivolo VVF regionale Mezzi aerei COAU Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 29 Caso n.1: il CFS è presente sul luogo dell’incendio Direttore delle operazioni di spegnimento a terra: CFS DOS: CFS CFS Capo Squadra CFS U.O.T. e patt. 1515 Capo Squadra Volontari Squadre AIB Mezzi aerei in convenzione regionale (VVF) Capo Squadra VVF Squadre AIB e altre partenze Mezzi Aerei COAU (T.B.T.) Caso n.2: il CFS non è ancora pervenuto sul luogo dell’incendio Direttore delle operazioni di spegnimento a terra: VVF DOS: VVF Capo Squadra Volontari Squadre AIB Capo Squadra Mezzi Aerei SOLO Elicotteri VVF in convenzione regionale VVF Squadre AIB e altre partenze Caso 3: CFS e VVF non ancora pervenuti sul luogo dell’incendio Direttore delle operazioni di spegnimento a terra: ASSENTE E’ previsto il solo contenimento - L’intervento dei mezzi aerei non è autorizzato (Modello di intervento valido fino a che non pervengano sul posto VVF o CFS). Capo Squadra dei Volontari Volontari Squadre AIB Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 31 3.7. L’intervento con mezzi aerei nel PIANO AIB con il numero RER. “800841051”; verde regionale Il Piano AIB RER prevede il concorso di due categorie di velivoli nella lotta attiva agli incendi Sono inoltre attivabili, in particolari circostanze, boschivi: altre sale operative, tra cui quelle della Prefettura, elicottero dei VV.F. in convenzione regionale; del Volontariato, del Comune e degli Altri corpi aerei ed elicotteri del Dipartimento Nazionale di polizia nazionale e locale. SOP – VVF, che risponde al numero”115”. della Protezione Civile – Centro Operativo Aereo Unificato (DPC-COAU). 3.9. Il flusso delle informazioni alle aree L’elicottero dei VV.F. in convenzione regionale decisionali. ha I n.3 diagrammi successivi mostrano quale flusso funzioni di spegnimento, contenimento, monitoraggio e valutazione. Spetta all’Agenzia informativo connesso alla rilevazione Regionale di Protezione Civile (SOUP / COR– incendi boschivi sia stato disegnato, nei diversi CFS) richiederne l’intervento. I VVF assicurano periodi, nell’ambito del Piano RER AIB. gli interventi, in collaborazione con il CFS (DOS). Di rilievo risulta il collegamento telefonico Per quanto attiene invece l’attivazione di aerei ed diretto, presente in tutti i tre casi sotto riportati, tra elicotteri del COAU, è compito del CFS (DOS) le compilare la scheda di richiesta di intervento avvistamento e aereo sulla base della quale l’Agenzia Regionale collegamento appare di Protezione Civile (SOUP / COR–CFS) richiede circostanza che, in Emilia-Romagna, le vigenti il concorso di mezzi aerei al DPC-COAU. Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (art. squadre dei Volontari la COR che del degli effettuano CFS. irrinunciabile Tale per la 33), consentono di effettuare i c.d. abbruciamenti 3.8. Le aree decisionali e le sale operative nel controllati dei materiali di risulta dei lavori Piano RER AIB. forestali ed agricoli, a condizione che tale pratica Il piano RER AIB individua le seguenti aree agricola decisionali: dall’esecutore, entro le 48 ore precedenti l’inizio 1. 2. 3. SOUP = Sala Operativa Unificata comunicata al C.F.S. dell’abbruciamento. Permanente Il confronto tra le località dove hanno luogo gli COP = Centro Operativo Provinciale (della abbruciamenti controllati oggetto di regolare Provincia competente, se attivato) comunicazione e l’ubicazione delle colonne di COR-CFS = Centrale Operativa Regionale fumo avvistate dai volontari consente di eliminare del C.F.S. i falsi allarme e le relative inutili partenze a vuoto. Inoltre, sono sempre attive a fini AIB le Sale operative di CFS e VVF, con relativi numeri di emergenza: venga COR – CFS, alla quale afferiscono il N. di emergenza ambientale nazionale “1515” e Caso n.1 - COP e SOUP ATTIVE (Fase di PREALLARME 8-20) SEGNALAZIONI DI INCENDIO BOSCHIVO DA: PRIVATI, FORZE DI POLIZIA (CC, PS, GF, PM, PM), ASSOCIAZIONI, ENTI (privati, Enti - Prefettura, Comuni, Province, Comunità Montane ecc.) VVF 115 CFS 1515 - 800841051 SOP-VVF Volontariato Avvistamento COR-CFS VVF CFS COP = Centri Operativi Provinciali SOUP Caso n.2 - COP INATTIVA e SOUP ATTIVA (Fase di PREALLARME 8-20) SEGNALAZIONI DI INCENDIO BOSCHIVO DA: PRIVATI, FORZE DI POLIZIA (CC, PS, GF, PM, PM), ASSOCIAZIONI, ENTI (privati, Enti - Prefettura, Comuni, Province, Comunità Montane ecc.) VVF 115 CFS 1515 800841051 SOP-VVF COR-CFS SOUP Volontariato Avvistamento VOL Caso n.3 - COP e SOUP NON ATTIVE (ALTRE FASI) SEGNALAZIONI DI INCENDIO BOSCHIVO DA: PRIVATI, FORZE DI POLIZIA (CC, PS, GF, PM, PM). ASSOCIAZIONI ENTI (privati, Enti (Prefettura, Comuni, Province, Comunità Montane ecc) VVF 115 CFS 1515 800841051 Volontariato Avvistamento SOP-VVF Dir Reg VVF COR-CFS Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 Ag. di Prot. Civile 34 4. Il C.F.S. e gli incendi boschivi in R.E.R. • rilievo delle aree percorse dal fuoco con In forza della Normativa nazionale, del Piano AIB- modalità concordate con la Regione - (Piano RER e della Convenzione tra Regione Emilia- RER AIB: «tali rilievi potranno essere utilizzati Romagna e CFS di cui all’art. 4 della Legge n.36 dai Comuni per la predisposizione del Catasto del 6 febbraio 2004 – Nuovo ordinamento del CFS, delle Aree percorse dal fuoco ai sensi al C.F.S. competono vari compiti in tema di incendi dell’articolo boschivi in Emilia-Romagna: 353/2000»). • (D.M. 28.04.2006 - Riassetto dei comparti di specialità delle forze di polizia); 2 della legge (Piano RER AIB, 5. Dati statistici regionali sugli di incendi boschivi – Anno 2007. La tabella qui di seguito riportata riassume i dati polizia amministrativa in materia di incendi boschivi P.M.P.F., L.353/2000); • comma forza di polizia specializzata nella prevenzione e nel contrasto dei reati di incendio boschivo • 10 statistici relativi al numero ed alla superficie delle aree percorse dal fuoco nell’anno 2007 (fino al 30 settembre), nelle diverse province dell’Emilia centro di raccolta dei dati statistici in materia di Romagna. incendi boschivi – (Piano RER AIB: «…le Il confronto con la situazione occorsa nello stesso strutture operative e gli altri Enti coinvolti anno a livello nazionale ed internazionale consente forniranno al CFS i dati statistici utili alla di considerare l’Emilia Romagna, anche quest’anno, descrizione del fenomeno. Il CFS metterà a come una regione caratterizzata da un basso rischio disposizione della Regione Emilia-Romagna tali e da danni limitati in relazione agli incendi boschivi. dati;…»); incendi boschivi, ritenuti di interesse sia a livello Periodo 1/1/2007 - 30/9/2007 Superficie percorsa dal fuoco Provincia Numero Boscata Non Totale incendi in ha. boscata in ha. in ha. Bologna 41 103.62 44.90 148.52 Ferrara 3 1.22 0.14 1.36 Forlì-Cesena 24 363.31 431.68 794.99 Modena 20 6.53 4.60 11.13 Parma 16 29.11 7.28 36.39 Piacenza 15 7.41 11.53 18.94 Ravenna 16 10.51 5.93 16.44 Reggio Emilia 11 2.16 9.45 11.61 Rimini 2 1.16 0.00 1.16 TOTALE 148 525.01 515.50 1040.52 nazionale che regionale. 1. I fattori predisponenti: le caratteristiche del territorio. I fattori predisponenti gli incendi boschivi sono di norma legati alle caratteristiche del territorio. Tali fattori possono essere distinti in varie categorie: fattori climatici, geografici, vegetazionali. Tra questi, il regime pluviometrico è uno dei fattori più importanti da considerare: la variabilità annuale 6. L’interpretazione della distribuzione dei dati. della distribuzione delle piogge influisce infatti in Si elencano nel seguito alcuni dei fattori atti a maniera determinante sul numero e sull’estensione spiegare la distribuzione dei dati statistici sugli annuale degli incendi boschivi. Le statistiche degli Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 35 incendi boschivi sono pertanto rurali: pratiche rurali effettuate da persone fortemente incapaci e che spesso operano in solitudine; dipendenti dall’anno di riferimento. Anche gli episodi più gravi tendono a concentrarsi, a seconda • la nuova urbanizzazione delle aree rurali da delle aree geografiche, negli inverni più secchi (ad parte di cittadini, che presso le seconde case es. nelle Alpi e, in Emilia-Romagna, nelle province mettono in atto pratiche agricole che non sono di Piacenza e Parma); oppure nelle estati più torride in grado di padroneggiare – pratiche effettuate e secche (ad es. nell’Italia centro-meridionale e, in da persone inesperte. Emilia2.2. Incendi boschivi dolosi. Romagna, nelle province di Bologna, di Forlì Cesena e di Rimini), quale quella del 2007 appena trascorsa. Si sottolineano, tra gli altri, due fenomeni che sembrano alla base di una buona porzione degli incendi boschivi dolosi verificatisi in Emilia- Altri fattori di rilievo, in un elenco non esaustivo, sono dati dall’esposizione dei versanti, dalle quota sul livello del mare, dallo stato e dal tipo di Romagna. Entrambi possono essere collegati alla presenza di sacche di emarginazione: • vegetazione. • É ormai noto che gli incendi boschivi sono fenomeni causati quasi esclusivamente dall’uomo e di origine, pertanto, prevalentemente dolosa o In di disagio, insoddisfazione, rabbia (individui o gruppi isolati); 2. I fattori scatenanti: l’intervento antropico. colposa. sfogo relazione al tema del presente Convegno, si ritiene opportuno indicare alcuni spunti di riflessione, inerenti aspetti culturalisociali-economici, che possono essere alla base di una maggiore tendenza allo scatenarsi degli incendi boschivi. adozione di pratiche rurali obsolete in spregio del civismo (comunità o gruppi dove si annida una sorta di “familismo amorale” - tendenza alla ripetitività, collegamento a particolari tipi di uso del suolo o a particolari aree geografiche). Va ricordato come, in Emilia-Romagna, siano difficilmente rintracciabili altri interessi illeciti (ad es. nel campo dell’edilizia o, di norma, della caccia), atteso che sia la normativa nazionale (L. 353/2000) che la normativa regionale (Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale, Leggi regionali inerenti la tutela e l’uso del territorio) prevedono 2.1.Incendi boschivi colposi. Si sottolineano, tra gli altri, due fenomeni alla base meccanismi efficienti ed atti a scoraggiare ogni tipo di speculazione organizzata in tali settori. di una buona porzione degli incendi boschivi colposi verificatisi in Emilia-Romagna: • l’abbandono progressivo delle aree rurali, che comporta l’invecchiamento della popolazione che mette in atto le pratiche agricole nelle aree Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Vol. II - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 36 7. Soluzioni alle cause antropiche degli incendi boschivi. Con riferimento al quadro di cause antropiche sopra riassunto, appare di interesse evidenziare i due tipi di interventi che la P.A. può attuare: • Interventi contro la persona che provoca l’incendio: repressione di polizia Giudiziaria e/o di polizia amministrativa, anche a fini di esempio e, quindi di prevenzione; • Interventi per la crescita culturale della comunità (e quindi della persona): interventi socio-economici, di aiuto e di informazione, di prevenzione, tesi alla crescita del senso civico e del rispetto dell’ambiente. Sono evidenti, da un lato, la diversa competenza amministrativa, dall’altro, la diversa portata, nel tempo, di tali diverse attività. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Vol. II - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 37