Il toponimo “Santa Maria a Vico”
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Il toponimo “Santa Maria a Vico”
Il toponimo “Santa Maria a Vico” pag. 2 Le nom “Santa Maria a Vico” pag. 4 El nombre “Santa Maria a Vico” pag. 6 Brevi cenni sull’origine del nome “Santa Maria a Vico”, tradotti anche in francese e spagnolo 1 IL NOME “SANTA MARIA A VICO” Senza dubbio Santa Maria a Vico è figlia della Via Appia romana. Senza l’ Appia questo paese non esisterebbe. Si può leggere la presenza della Via Appia nella seconda parte del nome “Santa Maria a Vico”: in “a Vico” incontriamo la presenza generatrice della Via Appia romana. Veramente questo nome “Santa Maria a Vico” è un poco strano e non facilemente comprensibile: bisogna conoscerela storia locale per capirlo. La prima parte è chiara: “Santa Maria” parla della devozione dei cittadini verso la Vergine: è la parte cristiana (e aragonese, come vedremo) del nome. Ma la seconda “a Vico”: che significa? Per arrivare ad una interpretazione esatta dobbiamo considerare non il nome italiano della cittadina: “Santa Maria a Vico” (questo ci conduce ad interpretazioni sbagliate), bensì quello latino: “Sancta Maria ad Vicum”. Chi conosce il Latino sa che “vicus” significa “villaggio”. Pertanto “Sancta Maria ad Vicum” avrebbe il significato di “Santa Maria presso il villaggio” E’ ovvio che questa aggiunta “a Vico” differenzia questa cittadina dalle altre città e località italiane che prendono nome dall’ amatissima Madre di Dio (sono moltissime: alcune centinaia!). Orbene, la domanda è: qual è il villaggio che sta nel nome “Santa Maria a Vico”? Dopo la seconda guerra sannitica (326-304 a.C.), durante la quale ci fu il famoso episodio delle “Forche caudine” (321 a.C.) gli eserciti romani avevano bisogno di un comodo collegamento con la Campania (che alla fine del IV secolo a.C. era totalmente dominata da Roma), per controllare i Sanniti, vinti ma sempre bellicosi, ed anche con la Puglia, che i Romani volevano conquistare e che in effetti conquistarono dopo la battaglia di Benevento (275 a.C.) Cosi sorse la Via Appia. L’anno 312 a.C. Appio Claudio il cieco, detto anche il Censore, iniziò la costruzione di questa arteria, che collegò Roma con Capua, la più importante città della Campania. Dopo il 268 a.C. la Via Appia fu prolungata fino a Benevento. Intorno al 190 a.C. fu terminato l’ultimo tratto, da Benevento a Brindisi, città che fu “il trampolino” per la Grecia, la Macedonia e le province del Mediterraneo orientale. Il traffico, lungo la Via Appia, era intenso: cavalli, carrozze (redae), soldati, commercianti, funzionari... Tutta questa gente aveva bisogno di servizi: cambio dei cavalli, riparazione della carrozze guaste, fornitura di acqua e fieno, ristorazione, riposo: insomma di tutto ciò che una statio poteva dare. In una parte dell’ attuale abitato di Santa Maria a Vico (la parte orientale, nei pressi di Piazza Aragona) sorse appunto una statio cioè un punto di tappa. Questa statio, con i suoi locali, depositi, stalle dove si faceva la novatio (ossia il cambio dei cavalli stanchi con cavalli freschi), chiamata anche mutatio, fu il primo nucleo del nostro paese. La statio della futura Santa Maria a Vico stava a metà distanza tra Capua e Benevento. Come suole accadere, intorno alla statio sorsero negozi, osterie (tabernae, cauponae), locande e gli alloggi di coloro che si prendevano cura dei viaggiatori: così sorse il vicus cioè il villaggio. Il nome di questo piccolo agglomerato urbano fu Vicus novanensis o perché si trovava vicino al luogo della novatio o perché non lontano c’erano le nuove botteghe (tabernae novae), forse più accoglienti per i viaggiatori, chiamate spesso semplicemnte Novae. La futura Santa Maria a Vico era il lugo della mutatio ad novas ossia del cambio dei cavalli presso le tabernae novae. In sintesi: il Vico (Vicus) che troviamo nel nome “Santa Maria a Vico” è il Vicus novanensis o Vicus ad novas (sottinteso: tabernas) dei Romani, cioè il villaggio situato lungo la via Appia, con servizi per i viaggiatori. In Latino il nome della cittadina è: “Sancta Maria ad Vicum novanensem” (Santa Maria presso il 2 villaggio novanense) o, in forma più ampia, “Sancta Maria ad Vicum ad novas (tabernas)” (Santa Maria presso il villaggio situato nelle vicinanze delle taverne nuove) o anche, in forma più breve e perciò più usata, “Sancta Maria ad Vicum” (Santa Maria a Vico). Lo stesso villaggio detto “Vicus novanensis” si chiamava anche “Ad novas”per brevità, in luogo di “Vicus ad novas tabernas”. Come “Ad novas” il villaggio è menzionato nelle Tabulae Peuntingerianae della Biblioteca di Vienna, che lo pongono tra Capua e Galatia ad Ovest e Caudium e Beneventum ad Est. Così si chiarisce il significato di questa aggiunta “a Vico”, che non è molto facile capire. Per quel che riguarda la prima parte del nome,”Santa Maria”, occorre dire che intorno all’ anno Mille arrivò a Vicus la statua della Madonna Assunta, tanto amata dai santamariani, che vedono in Lei veramente una Madre. In Suo onore, da tempo immemorabile, c’è una processione una volta ogni venticinque anni: la Vergine è portata per tutte le vie del paese da un carro trainato da due buoi. Con ogni probabilità il simulacro arrivò dall’ Asia Minore, dove l’Impero bizantino era ancora fiorente Non si sa come arrivò a Santa Maria a Vico, però noi santamariani consideriamo questa Immagine come un dono divino. La Madonna Assunta fu venerata dai viaggiatori, che, anche se non erano numerosi come nei secoli dell’ antica Roma, transitavano per ragioni di commercio, di pellegrinaggi o altro. Da allora in poi il villaggio di cui parliamo non si chiamò più “Vico” (“Vicus”) né “Vico novanense” (“Vicus novanensis”) bensì “Sancta (poi, più all’ italiana, “Santa”) Maria a Vico” (“ad Vicum” nei documenti scritti in Latino) cioè “La Madonna che è venerata presso Vico, presso il villaggio chiamato ‘Vico’”. Così i due termini, il pagano ed il cristiano, si unirono per sempre. Fu Maria e non più la mutatio ad novas il punto di riferimento che identificava e qualificava la località. I viandanti erano protetti non più dalla legge romana ma dalla materna tutela dell’ Assunta. Verso la metà del XV secolo la famiglia dei baroni di Arienzo fece costruire una piccola chiesa in onore della Madonna, dove trasferì la venerata Statua, e un piccolo Convento dei Domenicani, ai quali fu affidata la cura della chiesa. Lì i fedeli si fermavano per pregare la Vergine e chiedere grazie. Tra essi ci fu anche Ferdinando I, re di Napoli, che fece due voti alla Madonna di edificare in Suo onore uno splendido tempio: il primo nel 1460, durante la guerra contro i baroni, il secondo nel 1480, durante la guerra contro i Turchi: vinse e mantenne le promesse nel 1492. Così sorsero la Basilica attuale in Piazza Aragona e l’annesso Convento, oggi curato dai Missionari Oblati di Maria Immacolata. Il doppio voto di Ferdinando d’Aragona ed i suoi effetti costituiscono lo stretto vincolo che lega Santa Maria a Vico all’ Aragona. Nello stemma di Santa Maria a Vico c’è l’immagine della Madonna Assunta. Il nome “Santa Maria a Vico” indicava solo il rione così chiamato, situato nelle vicinanze dell’ attuale Piazza Aragona: c'erano altri rioni nel territorio dove attualmente sorge la cittadina: Figliarini, Cementara, Botteghelle, Loreto, Rosciano, Migliori ecc. Tuttavia, quando, nel 1740, la località raggiunse l’autonomia amministrativa, il rione “Santa Maria a Vico” diede il suo nome a tutto il paese, a causa del prestigio del Complesso aragonese. 3 Traduzione in Francese della Professoressa Vittoria PETTI: Le nom “Santa Maria a Vico” Sans doute Santa Maria a Vico est una fille de la Voie Appienne romaine. Sans la Voie Appienne ce pays n’existerait pas. On peut lire la présence de le Voie Appienne dans la seconde partie du nom “Santa Maria a Vico” : dans le mot “a Vico” il y a la présence génératrice de la Voie Appienne romaine. A vrai dire ce nom “Santa Maria a Vico” est un peu étrange et pas facilement compréhensible: il faut connaître l’ histoire locale pour le comprendre. La premiére partie est claire: “ Santa Maria” parle du culte des citoyens rendu à la Vierge: c’est l’aspect chrétien (et aragonais, comme nous le verrons ensuite) du nom. Mais quel est le sens de la second partie “a Vico”? Pour obtenir l’interprétation exacte il ne faut pas considérer le nom italien de la petit ville “Santa Maria a Vico” (cela nous méne à des interprétations fausses), mais le nom latin “Sancta Maria ad Vicum”. Celui que connaît la langue latine sait que “vicus” désigne “le village”. Donc “Sancta Maria ad Vicum” aurait le sens de “Santa Maria près du village”. C’est évident que le complément “a Vico” distingue cette petit ville de toutes les autres villes et localités italiennes qui prennent leur nom de la Bien-aimée Mère de Dieu (il y en a un grand nombre: des centaines sans doute!). Donc, la question est la suivante: quel est le village qui se trouve dans le nom “Santa Maria a Vico”? Après le deuxième guerre samnite (326-304 av. J.C.) pendant la quelle eut lieu le célèbre épisode des “Forches Caudines” (321 av.J.C.), les armées romeines avaient besoin d’une commode liaison avec la Campanie (qui, entièrement, était dominée par Rome à la fin du IVième siècle av.J.C.), pour contrôler les Samnites, vaincus mais toujours belliqueux et aussi avec les Pouilles, que les Romains voulaient conquérir et qu’ils conquérirent après la bataille de Bénévent (275 av.J.C.). C’est ainsi que naquit la Voie Appienne. En 312 av.J.C. Appius Claudius l’ aveugle, appelé aussi le Censeur, commença la construction de cette artère, qui relia Rome avec Capoue, la ville le plus importante de la Campanie. Après l’an 268 av.J.C. la Voie Appienne fut prolongée jusqu’à Bènèvent. Vers l’an 190 av.J.C. on acheva le dernier tronçon allant de Bénévent à Brindisi, ville qui fut le “tremplin” vérs la Grèce, la Macedoin et les provinces de la Méditerranée orientale. La circulation, le long de la Voie Appienne, ètait intense: chevaux, voitures (redae) soldats, commerçants, fonctionnaires... Tous ces gens avaient besoin de services: la reléve des chevaux, la réparation des voitures en panne, l’approvisionnement d’eaux et de foin, la resturation, le repos: bref, de tout ce qu’une statio pouvait donner. Dans une partie de l’agglomération d’aujourd’hui de Santa Maria a Vico (la partie orientale aux alentours de la Place Aragona) naquit exactement une statio, c’est à dire un poste d’étape. Cette statio, avec ses endroits, ses dépôts, ses étables, où l’on faisait la novatio (c’est-à-dire la relève des chevaux fatigués avec les chevaux délassés) appelée aussi mutatio, fut le premier noyau de notre pays. La statio de la future Santa Maria a Vico se trouvait à mi-chemin entre Capoue et Bénévent. Comme il arrive d’habitude, autour de la statio naquirent des magasins, des bistrots (tabernae, cauponae), des auberges, des logements des ceux qui s’occupaient des voyageurs: c’est ainsi que naquit le vicus, c’est-à-dire le village. Le nom de cette petit agglomeration urbaine fut Vicus novanensis ou puis qu’elle était près du lieu de la novatio ou bien qu’il y avait, pas loin, les nouveaux magasins (tabernae novae), qui peut-être plus accueillants pour les voyageurs, appelés souvent simplement Novae. La future Santa Maria a Vico étai le lieu de la mutatio ad novas, c’est-àdire la relève des chevaux auprès des tabernae novae. 4 Bref, la ruelle (Vicus) que nous trouvons dans le nom “Santa Maria a Vico” est le Vicus novanensis ou Vicus ad novas (tabernas sous-entendues) des Romains, c’est-à-dire le village placé le long de la Voie Appienne, avec des services pour les voyageurs. En langue latine le nom de la petit ville est “Sancta Maria ad Vicum novanensem” (Sainte Marie auprés du village novanensis) ou, dans une expression plus large “Sancta Maria ad Vicum ad novas (tabernas)” (Sainte Marie auprés du village placé aux alentours des bistrots nouveaux) ou bien dans une forme plus brève et qui est employée le plus “Sancta Maria ad Vicum” (Santa Maria a Vico). Le même village dit “Vicus novanensis” était appelé aussi “Ad novas” pour abréger, au lieu de “Vicus ad novas tabernas”. Le village est mentionné “Ad Novas” dans les Tabulae Peuntingerianae de la Bibliothèque de Vienne. Ces Tabulae le placent entre Capua et Galatia, à l’Ouest, et Caudium et Beneventum à l’Est. C’est ainsi que l’on explique le sens de cette adjonction “a Vico” que l’on ne comprend pas facilement. Pour ce qui concerne la prèmiere partie du nom “Santa Maria”, il faut dire que vers l’an Mille arriva à Vicus la Statue de Notre-Dame de l’ Assomption, que les habitants de Santa Maria a Vico aiment beaucoup, car ils voient en Elle, sans doute, une Mère. En honneur d’Elle, de temps immémorial, il y a une procession tous les vingt-cinq ans: on porte la Vierge dans toutes les rues du pays; Elle est placée sur un char traîné par deux boeufs. Le Simulacre arriva, probablement, de l’Asie Mineure, où l’Empire byzantin etait encore florissant. On ne sait pas comment le Simulacre arriva à Santa Maria a Vico. Mais nous, habitants de ce lieu, nous le considérons un don de Dieu. Notre-Dame de l’ Assomption fut vénérée par les voyageurs, qui, même s’ils n’étaient pas nombreux comme il était arrivé dans la Rome atique, passaient pour des raisons de commerce, de pèlerinages, ou d’autre chose. Depuis lors le village dont nous parlons ne fut plus appelé ni “Vico” (“Vicus”), ni “Vico novanense”, mais “Sancta (puis, en italien, “Santa”) Maria a Vico (“ad Vicum” dans les documents écrit en latin), c’est-à-dire “la Vierge qui est vénérée auprés de Vico, auprés du village appelé ‘Vico’”. Alors les deux termes, le païen et le chrétien, se joignirent pour toujours. Ce fut Marie et pas plus la mutatio ad novas le point de repère qui identifiait et qualifiait le lieu. La loi romaine ne protégeait plus les passants mais ils étaient sous la tutelle maternelle de Notre-Dame de l’Assomption. Vers la metié du XV siècle la famille des barons qui vivaient à Arienze fit bâtir une petite église en l’honneur de la Vierge où la Statue vénérée fut transférée, et un petit convent des Frères Dominicains auxquels fut confiée la charge de l’ Église. Là les fidèles s’arrêtaient pour prier la Vierge et demander des grâces. Parmi les fidéles il y eut Ferdinand d’Aragone, qui fit à la Vierge deux voeux: édifier en l’honneur d’Elle un splendide temple: le premier en 1460 pendant la guerre contre les barons, le second en 1480, pendant la guerre contre les Turcs: il vainquit et tint ses promesses en 1492. C’est ainsi que la Basilique actuelle sur la Place Aragona et le Convent annexe furent bâtis. Aujourd’hui la gestion du Convent est confiée aux Missionnaires Oblats de Marie Immaculée. Les deux voeux de Ferdinand d’ Aragone et ses effets constituent le fort lien qui unit Santa Maria a Vico à l’Aragone. Dans les armes de Santa Maria a Vico il y a l’ immage de la Vierge de l’ Assomption. Le nom “Santa Maria a Vico” n’indiquait que le quartier ainsi appelé, placé aux environs de l’ actuelle Place Aragona: d’autre quartiers de la petit ville d’aujourd’hui étaient: Figliarini, Cementara, Botteghelle, Loreto, Rosciano, Migliori etc. Toutefois, quand, en 1740, l’endroit obtint l’autonomie administrative, le quartier “Santa Maria a Vico” donna son nom à tout le pays, grâce au prestige de l’Ensemble aragonais. 5 Traduzione in Spagnolo del Prof. Paolo DE NICOLA El nombre “Santa Maria a Vico” Sin duda Santa María a Vico es hija de la Via Appia romana. Sin la Appia este pueblo no existiría. Se puede leer la presencia de la Via Appia en la segunda parte del nombre “Santa Maria a Vico”: en “a Vico” encontramos la presencia generadora de la Via Appia romana. Verdaderamente este nombre “Santa Maria a Vico” es un poco extraño y no fácilmente comprensible: hay que conocer la historia local para entenderlo. La primera parte está clara: “Santa Maria” habla de la devoción de los ciudadanos hacia la Virgen: es la parte cristiana (y aragonesa, como veremos) del nombre; pero la segunda : “ a Vico” ¿qué significa? Para llegar a la interpretación exacta hemos de considerar no el nombre italiano del pueblo: “Santa Maria a Vico” (eso nos conduce a errores) sino el latino: “Sancta Maria ad Vicum”. Quien conoce la lengua latina sabe que vicus signífica “pueblecito, aldea”. Por consiguiente “Sancta Maria ad Vicum” tendría el sentido de “Santa María cerca del pueblecito (o de la aldea)”. Es obvio que este añadido “a Vico” diferencia esta ciudad de las otras ciudades y localidades italianas que toman su nombre de la queridísima Madre de Dios (son muchísimas: ¡unos cientos!). Ahora bien, la pregunta es: ¿Cuál es el pueblecito o la aldea (en Latín “vicus”) que está en el nombre “Santa Maria a Vico”? Después de la segunda guerra sámnitica (326-304 a.d.C.), durante la cual hubo el célebre episodio de las “horcas caudinas” (321 a.d.C.) los ejércitos romanos necesitaban una buena conexión con Campania (que a fin del siglo IV a. d. C. estaba totalmente dominada por Roma), para controlar a los Samnitas, vencidos pero siempre dispuestos a la guerra, y también con Pulla, que los Romanos deseaban conquistar y en efectos conquistaron después de la batalla de Benevento (275 a.d.C.) Así surgió la Via Appia. En el año 312 a.d.C. Apio Claudio el ciego, llamado también el Censor, empezó la construcción de esa arteria, que unió Roma con Capua, la más importante ciudad de Campania. Después del 268 a.d.C. la Via Appia fue alargada hacia Beneventum. Sobre el año 190 a.d.C. fue acabado el ultimo tramo, de Benevento a Brindís (Brundisium), ciudad que fue el trampolín para Grecia, Macedonia y las Provincias del Mediterráneo oriental. El tráfico era intenso a lo largo de la gran vía: caballos, carrozas (redae), militares, comerciantes, funcionarios... Toda esta gente tenía necesitad de servicios: cambio de caballos, reparaciones de carrozas estropeadas, suministro de heno y agua, restauración, descanso, en resumen: de todo lo que una statio tenía que dar. En una parte del actual poblado de Santa Maria a Vico (la parte oriental, que está cerca de la Plaza de Aragón) surgió precisamente una statio o sea un punto de etapa. Esta statio, con sus locales, depósitos, establos, donde se hacía la novatio (es decir el cambio de los caballos cansados con caballos frescos), llamada también mutatio, fue el primer núcleo de nuestro pueblo. La statio de la futura Santa Maria estaba a media distancia entre Capua y Beneventum. Como suele ocurrir, cerca de la statio surgieron tiendas, tabernas (tabernae, cauponae), hostales y las viviendas de los que cuidaban a los viajeros: así surgió el Vicus o sea la aldea o pueblecito. El nombre de esta pequeña aglomeración urbana fue Vicus novanensis o porque estaba cerca del lugar de la novatio o porque no lejos estaban las nuevas tabernas (tabernae novae) quizás más acogedoras para los viajeros, llamadas a menudo simplemente novae. La futura Santa Maria a Vico era el lugar de la mutatio ad novas o sea del cambio de los caballos en las cercanías de las tabernas nuevas. En resumen, el Vico (Vicus) que encontramos en el nombre “Santa Maria a Vico” es el Vicus novanensis o Vicus ad novas (sobrentendido tabernas) [=aldea cerca de las tabernas nuevas] de los Romanos, es decir la aldea o pueblecido situado a lo largo de la Via Appia, con servicios para los 6 viajeros. En latín el nombre del pueblo es “Sancta Maria ad Vicum novanensem” (Santa María cerca de la aldea novanense) o, en forma más larga, “Sancta Maria ad Vicum ad novas (tabernas)” (Santa María cerca de la aldea alrededor de las nuevas [tabernas]) o también, en forma más breve y por tanto más usada, “Sancta Maria ad Vicum” (Santa Maria a Vico). La misma aldea dicha Vicus novanensis se llamaba también “Ad novas” (en italiano “Alle Nuove”, en español “En las Nuevas”) para abreviar, en lugar de “Vicus ad novas tabernas”. Como “Ad novas” la aldea está mencionada en las Tablas Peuntingerianas de la Biblioteca de Viena, que indican nuestro vicus entre Capua y Galatia al oeste y Caudium y Beneventum al este. Asì se revela el sentido de este añadido “a Vico” que no es muy facil entender. Por lo que respecta a la primera parte del nombre, “Santa Maria” hay que decir que hacia el año 1000 llegó a Vicus la estatua de la Asunción de la Virgen , la “Madonna Assunta” tan querida por los santamarianos, que ven en Ella verdaderamente una Madre. En Su honor, desde tiempo inmemorable, hay una procesión una vez cada veinticinco años: la Virgen es llevada a lo largo de todas las calles del pueblo sobre un carro tirado por dos bueyes. Con toda probabilidad la imagen llegó de Asia Menor, donde el Imperio bizantino era aún floreciente. No se conoce cómo llegó a Santa María, pero los vicanos consideramos esta imagen como un regalo divino. La sagrada efigie fue venerada por los viajeros que, aunque no eran tan numerosos como en los siglos de la antigua Roma, siempre transitaban por razones de comercio, peregrinaciones u otras. Desde entonces en adelante la aldea de la que hablamos ya no se llamó Vico (Vicus) ni Vico novanense (Vicus novanensis) sino Sancta (luego, más a la italiana, Santa) Maria a Vico (ad Vicum en los documentos escritos en Latín): es decir “la Virgen que está junto a Vico [= junto a la aldea llamada“Vico”]”. Así los dos terminos, el pagano y el cristiano, se unieron para siempre. Fue María y ya no la mutatio ad novas la referencia que identificaba y cualificaba la localidad. Los viajeros estaban guardados ya no por la ley romana sino por la maternal protección de la Assunta. Hacia la mitad del siglo XV la familia de los barones de Arienzo hizo construir una pequeña iglesia en honor de la Virgen, adonde transfirió la venerada estatua, y un pequeño convento de los Dominicos, a los que fue confiado el cuidado de dicha iglesia. Allí los fieles se quedaban para rezar a la Virgen y pedir gracias. Entre ellos hubo también el rey de Nápoles Fernando primero, que hizo dos votos a la Virgen de edificar un esplendido templo en honor de la misma: el primero en 1460, durante la guerra contra los barones, el segundo en 1480, durante la guerra contra los Turcos : venció y mantuvo sus promesas en 1492. Asì surgieron la actual Basilica de la Asunción en la Plaza de Aragón y el unido Convento, hoy cuidados por los Misioneros Oblados de María Inmaculada. El doble voto del rey Fernando de Aragón y sus efectos son la estrecha ligadura que conecta Santa María a Vico a Aragón. En las armas del Ayuntamiento de Santa María a Vico hay la imagen de la Virgen de la Asunción. El nombre “Santa María a Vico” indicava sólo la aldea así dicha, situada en las cercanías de la actual Plaza de Aragón: otras aldeas en el suelo del pueblo actual eran: Figliarini, Cementara, Botteghelle, Loreto, Rosciano, Migliori etc.Pero cuando, en 1740, la localidad alcanzó la autonomía administrativa la aldea “Santa María a Vico” dio su nombre a todo el pueblo, con motivo del gran alcance del Complejo aragonés. 7