Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale
Transcription
Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale
Libri – Novità Servizio di aggiornamenti bibliografici - FSC LII (30/09/2013): Settembre A cura del prof. Tadek Lewicki I seguenti sono nuovi acquisti già catalogati nel settore comunicazione sociale della Biblioteca centrale dell’UPS: http://biblioteca.unisal.it/ Gli abstract sono stati pubblicati originalmente nei siti web delle diverse case editrici o in quelli d’alcune librerie on-line. L’obiettivo di queste pagine è quello di far conoscere le novità bibliografiche del settore comunicazione sociale della nostra biblioteca e promuovere la loro consultazione. NOVITA del 2013: alla fine vengono pubblicate le schede dei libri acquistati da altre Facoltà dell’UPS con dei contenuti dell’interesse scientifico e di ricerca della FSC. Harris, Sharon M. - Hughes, Linda K. A Feminist Reader 4 Volume Set: Feminist Thought from Sappho to Satrapi. Cambridge (etc.), Cambridge University Press, 2013. 26-C-1116(1); 26-C-1116(2); 26-C-1116(3); 26-C-1116(4) Modern feminism has deep roots. Over the past 2500 years, female writers and thinkers across the world have expressed their feelings about gender roles, their frustrations and successes, their struggles for equality. This four-volume anthology brings together the richest collection of feminist texts available with over 120 entries, most of them complete essays or chapters, arranged broadly chronologically. Readers can juxtapose seventeenth-century 'New World' feminist writing with European counterparts, historical with poststructuralist feminist writing, Asian with Anglophone voices and 'difference feminism' with universalist statements. Each text features an editorial headnote and annotation, while the general introduction sets feminism in its historical and global contexts. The anthology's inclusion of multiple genres - letters and poems as well as philosophical or polemical prose - offers new possibilities for the study of genre and feminist discourse. Hernández, Jean-Paul. Il corpo del nome. I simboli e lo spirito della Chiesa madre dei gesuiti. Bologna, Pardes Edizioni, 2011. 17-C-1940 Il Gesù di Roma, come ogni costruzione legata ad un culto, si presenta come luogo sacro distinto dallo spazio profano che lo circonda. È un luogo scelto, separato dalla città, come la tenda che Mosè aveva costruito nel deserto fuori dall'accampamento per incontrare Dio. Eppure il Gesù è nel cuore pulsante della città. Distinto, ma nel mezzo. È il posto di Dio nel cuore degli uomini. Questo contrasto fornisce una prima chiave di lettura: situarsi nel cuore dell'umano per trovare il divino. Un ulteriore segno che rende il luogo altro è l'imponente facciata. Essa è un invito ad entrare. E al tempo stesso nasconde, protegge l'intimità del mistero. Attraversare questa facciata da una delle porte (relativamente anguste) è allora rischiare un passaggio, lasciare indietro lo spazio organizzato secondo la funzionalità economica o politica, e scoprire uno spazio nuovo, che obbedisce a un'altra logica. Si entra al Gesù come si entra nell'intimità di una tenda. La Chiesa Madre dei gesuiti è allora una traduzione in pietra del versetto di Giovanni: "E la Parola si fece carne e piantò la sua tenda in mezzo a noi". Il Gesù è una tenda per la Parola, piantata in mezzo alla città, cioè diventata carne. 1 Le Guay, Damien. Qu'avons-nous perdu en perdant la mort ? Paris, Éd. du Cerf, 2003. 4-B-3255 Nous avons perdu la mort - l'attention aux mourants, les cérémonies, les rituels et les paroles du deuil. Cette disparition a été si brutale que personne ne s'en est ému. Depuis longtemps nous vivions dans une familiarité avec la mort et avions, avec le christianisme, pris l'habitude d'organiser les trois temps d'une mort : le temps du mourant, le temps de la mort et le temps du deuil. Le mourant savait mourir, le deuil trouvait sa place dans la vie sociale, la mémoire gardait longtemps encore le souvenir des défunts. Alors demandons-nous : Qu'avons-nous perdu en perdant notre familiarité avec la mort ? En laissant les mourants sans assistance, ne sommes-nous pas en train de vivre un processus de dé-civilisation ? Ignorer la mort, la mépriser, n'est-ce pas rejeter les forces et les pulsions de mort qui nous façonnent et nous font accepter le monde et les autres hommes ? Or la mort s'apprend et doit faire partie de l'éducation de l'homme. L'apprentissage dont il est question concerne, d'abord, les gestes et rites qui accompagnent un mourant et le deuil de la famille. Mais s'ajoute un autre apprentissage : l'acceptation de la mort en nous, de cette mort qui limite nos prétentions à la toute puissance et nous fait devenir des hommes socialisés. Ces apprentissages (social, psychologique, individuel) permettent de remettre la mort à sa place. La mort ne concerne pas seulement l'au-delà, mais, aussi et peut-être surtout, l'ici et le maintenant des hommes. Le Guay, Damien. La mort en cendres: La crémation aujourd'hui que faut-il en penser ? Paris, Cerf, 2012. 4-B-2955 Une révolution s'opère sous nos yeux. Nous assistons, en France, à l'augmentation rapide de la crémation dans nos pratiques funéraires. Longtemps marginale, elle représente aujourd'hui plus de 30 % des obsèques. Certains vont même jusqu'à considérer que ce chiffre pourrait atteindre les 49 % en 2030. Cette évolution profonde, trop souvent passée sous silence, interroge quel est le statut de ces millions de morts crématisés en France depuis trente ans ? Que sont devenues toutes les urnes funéraires remises aux familles ? Encombrent-elles ? Où reposent-elles ? Ne sont-elles pas des urnes SDF ? D'une manière générale, faut-il comprendre cette « mort en cendres » comme une modification bénigne des obsèques ou, au contraire, comme une véritable révolution anthropologique ? L'auteur considère que, face à ce changement radical, il faut mener une vaste réflexion et sensibiliser chacun à ce choix et aux conséquences qu'il a sur les familles. Souvent, les décisions sont prises en catimini et il n'est pas rare que les proches découvrent le choix d'un parent seulement au moment des obsèques. Quels sont les enjeux de la crémation ? D'où vient cette nouvelle pratique ? Pourquoi une si soudaine envie de faire disparaitre son corps, de ne plus laisser de traces sur terre ? Sommes-nous voués à devenir de simples déchets ? In: http://www.editionsducerf.fr/html/fiche/fichelivre.asp?n_liv_cerf=9627. Linfield, Susie. Una luce crudele. Fotografia e violenza politica, Trans. Tagliavini, Anna - Baiocchi, Maria. Roma, Contrasto DUE, 2013. 32-B-2250 Le fotografie che sulle pagine dei giornali o alla televisione testimoniano la violenza politica e sociale, sfruttano i soggetti e assecondano il voyerismo di chi le guarda o sono invece documenti preziosi e irrinunciabili? Susie Linfield, professore di giornalismo alla New York University, parte da questa domanda per comprendere in che modo la fotografia di documentazione abbia sempre lavorato a fianco della storia, assumendosi il compito non sempre facile di rappresentare la buona (o la cattiva) coscienza della società. Attraverso l'esame della critica (da Walter Benjamin e Bertolt Brecht fino a Susan Sontag e ai postmoderni), di casi emblematici (le immagini dell'Olocausto, quelle della Rivoluzione Culturale cinese, delle tragedie africane e dei recenti attentati terroristici), dei grandi 2 fotografi di guerra (Robert Capa, James Nachtwey e Gilles Peress), Linfield sembra convincerci che guardare certe immagini, e imparare a vedere le persone ritratte, sia un atto eticamente e politicamente necessario che ci lega alla nostra moderna storia di violenza e misura la nostra tolleranza nei confronti della crudeltà. "La luce crudele" è un libro lucido e completo, ricco di spunti e di interrogativi, che sfata alcuni miti della fotografia e aiuta,-anche per la sua bibliografia, a conoscere e considerare le immagini che raccontano il lato oscuro del nostro mondo. Maistrello, Sergio. Giornalismo e nuovi media: l'informazione al tempo del citizen journalism. Milano, Apogeo, 2010. 32-B-2251 Come evolve il giornalismo, stretto tra la crisi epocale dell'industria tradizionale e i nuovi spazi di espressione offerti dai network digitali? Quali competenze deve avere un professionista dell'informazione per sopravvivere in un ambiente in cui non ha più il monopolio delle notizie? Quali sono le nuove grammatiche con cui è necessario prendere confidenza? Il libro parte dai fondamenti classici del giornalismo e cerca di capire se e come questi siano declinabili all'interno delle nuove dinamiche sociali promosse dalla Rete, passando attraverso un'approfondita divulgazione degli strumenti, delle pratiche e delle difficoltà emerse finora. L'idea di fondo è che il giornalismo non solo non viene rinnegato in questo passaggio storico, ma - liberato dalle rigidità commerciali ed editoriali degli ultimi decenni ha l'opportunità di vivere una nuova fase di prosperità. Per questo vanno però acquisite nuove abilità professionali e superata la visione rigida ed esclusiva della corporazione che detiene il monopolio delle notizie. Così come va ricostruito un meccanismo di valore che consenta la sostenibilità delle imprese giornalistiche. Mazzocco, Davide. Giornalismo digitale. Architettura, programmazione, ottimizzazione. Roma, Edizioni della Sera, 2012. 32-B-1580(4) La rivoluzione che sta interessando la stampa non è soltanto una riconversione di supporto: si tratta di un'irreversibile riorganizzazione della produzione, della tempistica e della fruizione in grado di ribaltare la logica che voleva i giornalisti come unici enti di mediazione fra gli eventi e il pubblico. Pur conservando le vecchie norme deontologiche, il giornalista digitale deve essere conscio della necessità di un diverso confronto con la realtà nel quale gli stessi lettori, con i loro feedback, possono diventare co-autori del prodotto editoriale. In questo volume, che affronta in modo chiaro e pragmatico le problematiche di una start-up giornalistica, l'autore affronta tre punti nodali: la progettazione e l'architettura di un sito di informazione nel contesto dell'attuale panorama editoriale e nell'era della crossmedialità; la programmazione, le tempistiche e le peculiarità di un giornale online; le strategie per promuovere al meglio il proprio lavoro attraverso l'indicizzazione sui motori di ricerca e l'utilizzo dei social network. Mertoli, Carmelania. Il giornale on-line: l'informazione locale delle webzine. Acireale (CT); Roma, Bonanno, 2007. 32-B-2252 Con la diffusione di Internet il ruolo di mediazione che i giornalisti sono chiamati a svolgere è aumentato poiché nel mare magnum dell'informazione on line in pochi sono in grado di discernerne la veridicità delle notizie. Il giornalismo on line si sta confrontando con nuovi aspetti del personal publishing quali i blog, i prosumer, i reporter diffusi che contribuiscono ad arricchire l'informazione giornalistica e la partecipazione dei lettori. La rete, che per sua vocazione dà la possibilità di informarsi sui fatti che accadono in qualsiasi parte del mondo, possiede anche una vocazione locale. Proprio il localismo dell'informazione on line rappresenta un punto di forza per queste pubblicazioni. 3 Libri acquistati da altre dell’interesse della FSC: Facoltà dell’UPS, con dei contenuti Bequette, John P. Rhetoric in the Monastic Tradition: A Textual Study. New York, Peter Lang Publishing, Incorporated, 2012. BCUPS 5-C-10505 Rhetoric in the Monastic Traditionpresents a series of "test cases" in rhetorical theory. John P. Bequette explores several important texts from the Western monastic tradition through the lens of ancient rhetoric, using the figures andtopicaof the Roman rhetorical tradition to exposit the texts in all their depth. This tradition, filtered through Augustine'sDe Doctrina Christianaprovides a useful hermeneutic to unlock the inexhaustible riches of the texts that comprise the monastic tradition from 500 to 1100 A.D. Each chapter focuses on a specific text to understand the relationship between human language and divine revelation as expressed by the monastic author in question. Texts include theRuleof St. Benedict, Bede'sAdvent Homily on Mark 1:4–8Anselm'sLetter to LanzoPeter Damian'sThe Book of "The Lord Be with You,"and sermons thirty-five through thirty-eight of Bernard of Clairvaux'sSermons on the Song of Songs. Fahnestock, Jeanne. Rhetorical Style: The Uses of Language in Persuasion. Oxford - New York, Oxford University Press, USA, 2011. BCUPS 37-C-7012 A comprehensive guide to the language of argument, Rhetorical Style offers a renewed appreciation of the persuasive power of the English language. Drawing on key texts from the rhetorical tradition, as well as on newer approaches from linguistics and literary stylistics, Fahnestock demonstrates how word choice, sentence form, and passage construction can combine to create effective spoken and written arguments. With examples from political speeches, non-fiction works, and newspaper reports, Rhetorical Style surveys the arguer's options at the word, sentence, interactive, and passage levels, and illustrates the enduring usefulness of rhetorical stylistics in analyzing and constructing arguments. Jeanne Fahnestock is Professor of English at the University of Maryland. She is the author of Rhetorical Figures in Science, and co-author of A Rhetoric of Argument. Luzzatto, Sergio - Pedullà, Gabriele, eds. Atlante storico della letteratura italiana. Vol. 1. Dalle origini al Rinascimento. Vol. Vol. 1. Dalle origini al Rinascimento / a cura di Amedeo De Vincentiis. 3 vols. Torino: G. Einaudi, 2010. BCUPS SL-24-D-9(1) La mappa dei territori, le traiettorie di lunga durata e l'importanza dei momenti di svolta. Una dimensione completamente inedita della nostra storia letteraria. I protagonisti di una civiltà letteraria, anche i più originali, non vivono mai isolati. Sono maestri o allievi, sono intellettuali in competizione fra loro o solidali nella lotta per una certa idea di letteratura e, magari, di società. Nessuna isola è un'isola, ogni scrittore è riconducibile a un mondo. Le mappe, i grafici e i racconti che compongono questo Atlante della letteratura italiana individuano, attraverso la geografia, le trame della nostra cultura letteraria, e strada per strada, città dopo città, collocano nel posto preciso del tempo e dello spazio tutto quanto contava nel paesaggio sociale e mentale di scrittori e intellettuali. Luzzatto, Sergio - Pedullà, Gabriele, eds. Atlante storico della letteratura italiana. Vol. 2. Dalla Controriforma alla Restaurazione. Vol. Vol. 2. Dalla Controriforma alla Restaurazione / a cura di Erminia Irace. 2011. 3 vols. Torino: G. Einaudi, 2011. BCUPS SL-24-D-9(2) 4 Luzzatto, Sergio - Pedullà, Gabriele, eds. Atlante storico della letteratura italiana. Vol. 3 Dal Romanticismo a oggi. Vol. Vol. 3 Dal Romanticismo a oggi / a cura di Domenico Scarpa. 2012. 3 vols. Torino: G. Einaudi, 2012. BCUPS SL-24-D-9(3) 5