Concerto di Natale

Transcription

Concerto di Natale
Programma
Johann Sebastian Bach: "Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit", preludio
dell'Actus Tragicus' (trascrizione dall’organo di F. Mazzoli)
Giovedì 22 dicembre 2011, ore18.15
Johann Sebastian Bach: Preludio e Fuga in sol minore (trascrizione da
concerto per clavicembalo di F. Mazzoli)
Pietro Domenico Paradisi: Sonata sesta
François Couperin: L'Amphibie, mouvement de Passacaille
Jean-Philippe Rameau: Rigaudon, Double, Musette et Tambourin
L’Alliance française di Verona è lieta di invitare soci, amici, simpatizzanti, amministratori comunali, la comunità francese e la cittadinanza veronese al
Johann Sebastian Bach: Chaconne (trascrizione da concerto per clavi-
cembalo di F. Mazzoli)
Clavicembalo mod. Taskin 1769, Claudio Tuzzi 1988
Francesco Mazzoli (Verona, 1988),
pianista, clavicembalista, organista e
compositore. Oltre all'attività concertistica si occupa di critica musicale, è
autore del saggio "Storia e pratica
della cadenza strumentale solistica" (Verona 2009), è da alcuni anni
organista del Duomo di Pescantina e
della sua corale. Si è laureato nel
2010 in Filosofia morale. Ha tenuto
alcuni concerti pubblici; l’ultimo, per
pianoforte, proprio in questa sala il
30 maggio scorso
Francesco Mazzoli (Vérone, 1988), pianiste, claveciniste et organiste et
compositeur. A côté de son activité au clavier, il s’occupe de critique musicale et
il est l’auteur de l’ « Histoire et pratique de la cadence instrumentale soliste » (Vérone, 2009). Depuis quelques années il est organiste de l’Église paroissiale de Pescantina et de sa chorale. En 2010 il est licencié ès Philosophie morale. Il
a donné quelques concerts publiques, dont le dernier pour piano solo, justement
dans cette salle, le 30 mai dernier.
Concerto di Natale
per clavicembalo barocco
di Francesco Mazzoli
Auditorium della Gran Guardia a Verona.
Al termine dello spettacolo sarà servito un rinfresco ed un brindisi - esclusivamente su invito - per scambiarsi gli auguri di buone feste.
et l’élégance de ses décorations.
Son investissement dans la culture et l’amitié franco-italienne
http://www.alliancefr-verona.org
L
'occasione che ci vede riuniti stasera ci porta in una dimensione
storica che mi è particolarmente cara, di cui è immensa la portata
artistica: il barocco, labirinto di trasfigurazioni, ornamentazioni,
misteri ma soprattutto virtuosismi e vette artistiche che difficilmente possono essere raggiunte da altri movimenti artistici, proprio perchè
altre correnti toccano e sfiorano solamente ciò di cui il barocco ha costituito la
sua ragione di esistenza.
La ricchezza di timbri, colori, decorazioni, gli effetti illusionistici che caratterizzano nel più profondo ogni vero esperimento barocco sono riscontrabili anche e soprattutto nella sua musica: mai come nel periodo barocco uno stile
musicale è stato più vicino alle altre forme di espressione artistica o letteraria.
La splendida mostra sul Settecento a Verona che abbiamo avuto modo di
ammirare qui pertanto è il miglior punto di partenza per guardare alla musica
con gli occhi dell'anima, con occhi pronti a stupirsi e a lasciarsi
trarre in una fitta rete di artistici inganni e di grandiosità forse
più che terrene: spesso è stata a torto presentata la musica barocca come il luogo in cui ogni sbizzarrimento più o meno frivolo ha trovato luogo e ragione di esistere, alimentando pertanto un'immagine di fatto leziosa e ingessata di sé stessa; questa sera vorrei presentarvi il vero barocco, il barocco che è
grandioso, monumentale, spirituale, perfino ieratico, che costruisce templi di suoni e raggiunge altezze altrimenti irraggiungibili con la tacita magia di chiudere ogni battuta col suo
esatto valore.
Il programma che vi offro è concettualmente di una semplicità straordinaria: il primo brano è originato da poco più
che un basso numerato, la fuga ha un soggetto brevissimo, la
passacaglia e la ciaccona sono originate entrambe da un nucleo
di pochissime note, la sonata di Paradisi è un inno alla limpidezza cristallina e i brani di Rameau sono dei veri propri balli
originati da temi di immediata comprensione; questa assoluta semplicità concettuale lascia spazio alle più grandi costruzioni estetiche e filosofiche che attraverso le note trovano la loro più alta verità.
Lo strumento che suono è uno dei miei clavicembali: si tratta di un doppio
clavicembalo franco-fiammingo costruito da Claudio Tuzzi a Roma nel 1988,
copia di un celeberrimo esemplare di Pascal Joseph Taskin costruito nel 1769.
Il modello è così celebre e felicemente riuscito che da decenni a tutto oggi è il
tipo più riprodotto e ricostruito nell'ambito della musica barocca solistica.
Questo clavicembalo è straordinario, possiede una ricchezza di timbri e
un transitore d'attacco di notevole potenza, la grandezza del suo suono è immediatamente percepibile.
Lo strumento ha tre registri: un 8' a ciascun manuale, 4' e liuto al primo,
unione tastiere a cassetto, estensione di 58 tasti sol-mi: i clavicembali francesi
sono noti per la loro profondità nella regione dei bassi e per il loro suono nobile e maestoso, si prestano bene ad accompagnare e a fare da ripieno orchestrale ma trovano la loro più alta espressione nella grande musica solistica.
Francesco Mazzoli
L
'occasion qui nous réunit ce soir, nous introduit dans une dimension
historique que j’aime particulièrement et dont les implications artistiques sont très riches: le baroque, ce labyrinthe de transfigurations
et des enjolivements, des mystères, mais surtout des virtuosités et des
sommets artistiques rarement atteints par d’autres courants artistiques qui ne
font qu'effleurer l’essence profonde sur laquelle le baroque a bâti sa raison d’être.
La richesse des timbres, des couleurs, des ornementations, les effets envoûtants qui distinguent toute expérience baroque, sont discernables aisément dans
la musique qui appartient à ce genre. Dans la période baroque le style musical
s'est plus que jamais rapproché aux autres formes expressives, artistiques et littéraires.
La splendide exposition de peinture sur Vérone au XVIIIe siècle que nous
avons admirée ici représente le meilleur point de départ pour
contempler la musique à travers les yeux de l’âme, prêts à se faire
surprendre et enchaîner par des détours artistiques et des profondeurs plus qu’humaines. La musique baroque a souvent été présentée comme l’endroit où toute bizarrerie plus ou moins frivole a
trouvé sa justification et sa raison d’être, évoquant une image galante, quasiment figée. Ce soir je voudrais vous présenter le véritable baroque, celui qui se dresse grandiose, monumental, spirituel,
voire hiératique, capable d’édifier des temples de sons pour rejoindre des faîtes difficilement atteignables grâce à la magie de clore
chaque mesure par son exacte valeur.
Je vous offre un programme d’une structure très simple : la première pièce jaillit presque d’un basso numerato ; la fugue expose
un sujet très court ; la passacaille et la chaconne se déploient à partir d’un noyau de quelques notes ; la sonata de Paradisi est un hymne élevé à la pureté cristalline, tandis que les pièces de Rameau sont
de véritables danses, empruntées à des thèmes faciles à saisir. Cette
simplicité architecturale absolue donne lieu aux plus grandes constructions esthétiques et philosophiques, retrouvant, grâce aux notes, la vérité la plus sublime.
Je joue sur l’un des clavecins qui m’appartiennent : il s’agit d’un double clavecin français construit à Rome en 1988 par Claudio Tuzzi, la copie d’un très
célèbre exemplaire de Pascal Joseph Taskin fabriqué en 1769. Celui-ci, depuis
des dizaines d’années, est devenu tellement légendaire qu’il représente le modèle
le plus reproduit dans l’univers de la musique baroque soliste.
Ce clavecin possède une exceptionnelle richesse de timbres et un transitoire
d’attaque de remarquable puissance, pourvu d’un son vigoureux.
Mon instrument a une extension de 58 touches sol-mi et compte trois jeux:
un 8’ à chaque clavier, un 4’, plus un jeu de luth au premier, un accouplement
à tiroir. Les clavecins français sont célèbres pour la profondeur des graves aussi
bien que pour leur son noble et majestueux; ils sont parfaits pour accompagner
et comme ripieno d’orchestre, mais ils atteignent leur voix la plus vibrante dans
la grande musique soliste.
Francesco Mazzoli